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Autore: iggie    26/12/2012    9 recensioni
"John!"
Oh Dio, no. Non quel tono. Quello che preannuncia sventure e dolori, e lotte senza fine.
"Si, Sherlock, cosa ti turba?"
Mi avvicino a mio marito, che inorridito guarda l'ultimo acquisto del pomeriggio, sulle gambe di nostro figlio, ignaro della furia che sta per abbattersi su di lui.
"Cos'è quella.. roba?"
"Materiale scolastico per Hamish" rispondo impassibile, ben conscio della catastrofe che si abbatterà sul sottoscritto nel giro di tre minuti, tempo necessario per riprendersi dallo shock.
Parent!lock, John!lock
È un esperimento, la prima volta che pubblico..:)
Iggie
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Adeguato all'età

 

"John!" 

Oh Dio, no. Non quel tono. Quello che preannuncia sventure e dolori, e lotte senza fine.

"Si, Sherlock, cosa ti turba?"

Mi avvicino a mio marito, che inorridito guarda l'ultimo acquisto del pomeriggio, sulle gambe di nostro figlio, ignaro della furia che sta per abbattersi su di lui.

"Cos'è quella.. roba?"

"Materiale scolastico per Hamish" rispondo impassibile, ben conscio della catastrofe che si abbatterà sul sottoscritto nel giro di tre minuti, tempo necessario per riprendersi dallo shock. 

Il suddetto Hamish sta tranquillamente sfogliando un libro cartonato, di quelli per bambini, con figure colorate e pupazzi di stoffa tra le pagine, atti a stimolare il tatto. Visti i risolini che continua a fare, sembra divertirsi molto. Lo stesso non si può dire di suo padre, che non è ancora riuscito a strapparglielo dalle mani e a bruciarlo solo grazie ai miei pronti riflessi che mi hanno fatto interporre tra lui e l'oggetto infamante. 

"Sherlock, calmati, e cerca di ragionare"

"Calmarmi? Mio figlio sta per essere mandato in un luogo in cui le sue capacità intellettive verranno trascurate, o peggio danneggiate, da aggeggi inutili, anzi pericolosi, che lo ridurranno a…"

"Ad essere un normale bambino di due anni? Lui E' un bambino di due anni! Per la miseria, Sherlock, è solo un libro per bambini! Di quelli carini, con disegni simpatici, per bambini!"

"Sono inquietanti, con quegli occhi asimmetrici e sproporzionati! Per non parlare delle canzoncine che emette quel coso! "

E' inutile, abbiamo già affrontato questo discorso quando mia sorella ha osato regalare ad Hamish per il suo compleanno un tavolino con dei pulsanti che si illuminavano ed emettevano canzoncine per bambini. Dopo una settimana di litigi e bronci infantili (e non solo da parte dell'infante) abbiamo raggiunto l'accordo che vietava l'utilizzo del gioco in presenza di Sherlock. 

Questa volta, però, si tratta di un acquisto richiesto dall'asilo in cui abbiamo iscritto nostro figlio, e per perorare la mia causa prendo la lista dell'occorrente e la sventolo sotto il naso di quel cocciuto di un consulente investigativo. 

"Come vedi è espressamente richiesto un libro cartonato adeguato all'età."

"Appunto!" risponde lui "Adeguato, John, non mortificante!"

"Sherlock, Hamish è un bambino di quasi due anni, quello è un libro per bambini di due anni, in che modo lo trovi mortificante???" 

"E' colorato, John!" e mi guarda come se fosse ovvio, e offensivo, che non abbia considerato il fatto come aggravante. 

"E' per bambini, Sherlock!" ripeto per la centesima volta nel giro di venti minuti.

A quel punto Sherlock entra nella fase numero due della sua sfuriata: il broncio con contorno di "colpevolizzare il sottoscritto" e "vittimizzare lui stesso o Hamish, o entrambi".

"Hamish non si merita questo." 

Per l'appunto. In questi casi, l'unica cosa da fare è alzare gli occhi al cielo, soprattutto se non si hanno buone argomentazioni. Sfortunatamente, io ne avevo una.

"Allora, se quello non ti piace, perché non vai a comprarne uno te?" 

 

***

 

Dieci minuti dopo la mia favolosa uscita (che mi si mozzi la lingua), siamo tutti e tre seduti su un taxi, direzione: libreria più vicina. 

Hamish è allegramente seduto sulle ginocchia di Sherlock, il quale ha uno sguardo preoccupantemente acceso. 

Dopo cinque minuti di silenzio assoluto e teso, arriviamo alla libreria in cui ho fatto il contestato acquisto. Una volta entrati, Sherlock si dirige a passo di marcia verso lo scompartimento dedicato ai minori di 7 anni. Dietro, zampettando indipendente, lo segue Hamish. Ultimo, mi trascino io, chiudi-fila, con un terribile presentimento: mio marito ha in questo momento lo stesso sguardo di quando è sulle tracce di un serial killer. Dopo un'attenta analisi dello scaffale, sbuffa con fare insoddisfatto, prende Hamish in braccio e prendendo con la mano libera un volumetto, tenendolo con le punte delle dita, come se temesse di prendersi un'infezione mortale, lo presenta al bambino, spiandone le reazioni. Visto che essa è negativa, dopo altri cinque minuti trova un altro libretto che sembra attirare l'attenzione di mio figlio, me lo lancia, proseguendo l'operazione per una buona mezz'ora. Alla fine di questa censura, mi ritrovo tra le braccia una decina di libri. 

"Sherlock, cosa diamine stai combinando?"

Per tutta risposta, mi vengono sottratti i volumi dalle braccia, e vengono posizionati in fila gli uni accanto agli altri. Poi, i miei due bambini si siedono a gambe incrociate sul pavimento e reclamano la  mia presenza per completare l'ardua selezione.

"Non è concepibile una cosa del genere! Un elefante rosa?? Passi la stupida tendenza di antropomorfizzare gli animali, ma addirittura renderli di un altro colore? Così confondono le idee!" 

Nel frattempo un commesso dall'aria timida ci ha raggiunti e ci guarda come se fossimo un branco di tigri pronti a sbranarlo, sensazione rafforzata dalle lamentele dell'unico consulente investigativo -e grandissimo rompiscatole- seduto sul pavimento, che dopo avere smesso di insultare i vari autori di quelle "noiose scempiaggini", ha iniziato a sbraitare contro la libreria, gli asili infantili e, in pratica, contro il mondo creato. 

Mentre osservo mio figlio che guarda divertito la scena, sento l'impulso di scusarmi ed arginare il fiume di follia che sembra investire il povero commesso, quindi prendo in mano la situazione e cerco di giustificare la pazzia del mio consorte:

"È solo nervoso, tra una settimana nostro figlio inizia la scuola, sa, vuole che sia tutto perfetto…"

L'altro sembra rassicurato, visto che replica "Padre iperprotettivo, già visto. Non si preoccupi, capisco." e sorridendo se ne va.  

Intanto mi avvicino ai due, mi inginocchio a terra e cerco di fare ragionare Sherlock, o almeno di capire che cosa sta facendo.

"Si può sapere cosa stai cercando? Ti rendi vero conto che è inutile cercare un libro per bambini che non abbia qualcosa di antropomorfizzato, semplificato, senza parole o con i colori non esatti?"

Al che, una volta sentita quest'ultima uscita, mio marito chiude improvvisamente il libro che aveva in mano e, con sguardo quasi spiritato, esclama: " John, sei un genio!" e si avvia verso la sezione 'libri per adulti', lasciando i volumi a terra e Hamish che ridendo gioca a impilare i volumi scartati. Dopo aver demolito quella torre di Pisa abbozzata, mio figlio ed io andiamo alla ricerca del pazzoide, che troviamo immerso in un mucchi di libri -come diamine è riuscito a tirarli giù tutti dagli scaffali nel giro di cinque minuti è un mistero- ma non mi accorgo dell'entità del problema fino a quando non leggo il contenuto di suddetta sezione.

"Noi non daremo a nostro figlio un manuale di anatomia come libro da portare all'asilo, capito Sherlock?" 

"Come sei noioso John! Non è neanche un testo universitario, è solo un manuale illustrativo divulgativo ad uso comune!" e, come volevasi dimostrare, assume la smorfia tipica degli infanti e dei bambini fino a nove anni, meglio nota come 'broncio'.

"Sherlock, ricordati che, anche volendo comprare a nostro figlio questo libro, che sono sicuro non verrebbe considerato adatto alla sua età da tutti gli adulti normali.."

"..noiosi.." mi interrompe.

"Noiosi ma normali. Devi tenere conto che Hamish sarà a contatto con altri bambini, che potrebbero spaventarsi alla vista di disegni mai visti prima, come quelli che ritraggono la muscolatura di un uomo. Se nostro figlio è abituato a giocare con un teschio, non vuol dire che lo siano anche gli altri!"

"Sinceramente John, cosa vuoi che mi importi degli altri bambini? Mio figlio non diventerà un idiota che pensa che gli elefanti siano rosa e che volino o parlino!"

Lo sapevi che sarebbe giunto questo momento, vero? Sherlock non può accettare di avere un figlio normale, paradossalmente come tutti i genitori, e da un lato non puoi non dargli ragione: vostro figlio sembra più intelligente della media, ha detto la sua prima parola -Skully- a un anno e per farlo stare buono quando si annoia Sherlock gli fa vedere i vetrini al microscopio, spiegandogli di cosa si tratta e lui sembra capre. Sai che vostro figlio è speciale, così come sai che non è del tutto un giudizio di parte, ma ti rendi anche conto che ha bisogno di un certo equilibrio nella crescita, di stimoli che lo aiutino a crescere in base alle sue capacità ma che lo facciano anche rendere conto che nella vita di tutti i giorni non si può sparare al muro se si è annoiati, perché i vicini potrebbero denunciarti per procurato allarme, ma che ci sono altri svaghi. Ami tuo marito, ma sei anche pragmatico, e sai che sarà meglio che Hamish sviluppi una grande capacità di adattamento, in futuro. Forse sei un po' terrorizzato che tuo figlio subisca lo stesso destino del padre, ma ricacci questo pensiero nell'angolo più buio della tua 'Casetta Mentale'. L'importante è che ora Sherlock metabolizzi il concetto: Hamish non più portare un libro per adulti a scuola solo perché uno dei suoi genitori è così fiero della sua intelligenza da considerarlo più grande.

"Sherlock, cerca di ragionare: è un bambino, non danneggeremo le sue facoltà intellettive solo perché gli compriamo un libro con animali parlanti."

"Ma ad Hamish piace il mio libro! guardalo!"

E girandomi vedo il mio problema duplicarsi: il nostro intelligentissimo figlio sta ridendo osservando la figura delle ossa di una mano. Questi due mi faranno impazzire.

"È un bambino, per la centesima volta, e i bambini si divertono con qualsiasi cosa nuova gli capiti sotto mano. Però.." aggiungo, vista l'aria di tempesta che tira "..però, se proprio ci tieni, possiamo fare un patto."

Lo vedo vacillare e ponderare la mia proposta, come in attesa di una trappola: alla fine cede.

"Sentiamo"

"Compriamo il libro di anatomia se gli lasci portare a scuola quello che ho comperato o un altro dalla sezione per bambini. Ok?"

"Non ho molta scelta…" risponde con aria lugubre, anche se riesco a vedere una punta di soddisfazione per aver ottenuto quello che voleva.

Non appena lo vedo sparire dietro l'angolo per cercare un nuovo libro (dato che il mio era 'inquietante, John, canta! Si è mai visto un libro cantare?'), mi inginocchio vicino ad Hamish che sta sfogliando con attenzione la sezione muscolare illustrata, e gli sussurro: "Grazie dell'appoggio, tesoro. Mi mancava un altro bambino a cui badare".

Lui, per tutta risposta mi indica l'illustrazione del legamento crociato. Ah, le gioie della vita! 

 

***

 

 

 

 

Note:

Salve a tutti! Allora, é la mia prima cic, quindi chiedo venia per eventuali castronerie… È una Fluff, e non penso che scriverò altro nell'immediato futuro, ma ho una spiegazione: sono stata traumatizzata dalla meravigliosa Yoko Hogawa, e le sue storie all'insegna dell'Angst puro; tradotto, se già ho il terrore ad aprire ogni fic con l'avvertimento angst, figuratevi se potrò mai scriverne. Detto questo, vi auguro buona lettura, e magari ditemi cosa ne pensate.

Iggie :)

 

 

 

  
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