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Autore: SeaLight    26/12/2012    6 recensioni
«Sai, Ten,» cinguettò Lunch, appendendo una pallina dorata sulla porta d’ingresso, «la notte di Natale bisogna sempre lasciare dei biscotti con il latte. Per Babbo Natale, capisci. [...] Da quando sono qua non è mai venuto. È perché mi sono sempre dimenticata di scrivere la lettera. Ma quest’anno mi sono ricordata!» esultò. «E spero davvero tanto che Babbo Natale esaudisca il mio desiderio.»
One-shot natalizia - in ritardo - di 1167 parole decisamente troppo fluff, incentrata sul pairing Tenshinhan/Lunch.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lunch, Tenshinhan | Coppie: Lunch/Tenshinhan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando Babbo Natale ha un occhio in più



Tenshinhan si scoprì cautamente del caldo e pesante piumone rosso, facendo attenzione a non smuoverlo più dello stretto necessario. Nonostante le coperte e il riscaldamento l’aria mattutina lo fece rabbrividire per un breve attimo – di sicuro il fatto che qualunque stagione fosse dormisse a petto nudo non aiutava, ma, si sa, il freddo rafforza corpo e mente eccetera eccetera. Allungò braccia e gambe per sgranchirsi le ossa, adocchiando attraverso il vetro della finestra la luce lunare gettare riflessi argentei sul prato completamente innevato. Recuperò i suoi abiti dall’armadio e aprì silenziosamente la porta, fermandosi qualche istante sulla soglia prima di uscire.
Lunch, com’era ovvio data l’ora, dormiva ancora, immersa nel piumone fino alle orecchie, le labbra socchiuse, il viso coperto quasi del tutto dai ricci blu e scompigliati. Vederla gli fece quasi pensare che avrebbe anche potuto restare a dormire con lei ancora per un po’, solo finché non si fosse svegliata – ma non poteva, l’allenamento lo chiamava, e non poteva sprecare un singolo giorno.
Anche se il giorno in questione era il venticinque dicembre.
Per Tenshinhan quella data non significava assolutamente nulla – il Natale era una ricorrenza che non apparteneva alla sua cultura né al suo modo di pensare, e non c’era motivo di credere che avesse qualcosa di diverso da tutti gli altri giorni; e di sicuro alla Scuola della Gru non si sprecava tempo per tali futili festività. Ma Lunch sembrava pensarla diversamente: da un mese intero non faceva che stipare la già piccola casa che da qualche anno condividevano di addobbi e decorazioni, canticchiando ancor più allegramente del solito, e dalla mattina precedente pensava senza sosta a cosa cucinare.
Scosse la testa, s’infilò la maglietta e richiuse la porta con cautela, percorrendo il corridoio verso l’ingresso. La fievole luce proveniente dal soggiorno attirò la sua attenzione.
Vi era un tavolo, in mezzo al soggiorno, e in mezzo al tavolo un piatto di biscotti e un bicchiere di latte, e in mezzo al piatto una sottile candela rossa accesa e tremolante. Inarcò un sopracciglio e mosse qualche lieve passo verso quella luce, scorgendo una busta decorata fare timidamente capolino da sotto il piatto. Per Babbo Natale, diceva.
 
«Sai, Ten,» cinguettò Lunch, appendendo una pallina dorata sulla porta d’ingresso, «la notte di Natale bisogna sempre lasciare dei biscotti con il latte. Per Babbo Natale, capisci. Se gli scrivi una lettera...»
«Lo so cosa fa Babbo Natale, Lunch, ma non ho mai avuto tempo per queste cose, e francamente ho diversi dubbi.»
«Io no, invece» aveva replicato, scuotendo energicamente la testa. «L’ho  visto. È stato tre anni fa, quando vivevo ancora alla Kame House» continuò, ignorando deliberatamente lo sguardo scettico del compagno. «Era notte fonda e tutti dormivano, ma io dovevo aver mangiato pesante perché non ci riuscivo. Ho sentito un rumore in camera mia e ho aperto gli occhi, e l’ho visto! Era vecchio e basso, aveva la barba bianca e un enorme abito rosso e un cappello col pompon e mi ha lasciato un pacchetto sul comodino. Poi ha guardato nei miei cassetti, però non ho capito perché» concluse, sfoggiando un enorme sorriso come se fosse convinta di aver vinto la discussione. Tenshinhan aveva forti sospetti che il sedicente Babbo Natalenon fosse altri che Muten che aveva approfittato dell’occasione per frugare fra la sua biancheria intima, ma non disse nulla. «Da quando sono qua, però, non è mai venuto. È perché mi sono sempre dimenticata di scrivere la lettera. Ma quest’anno mi sono ricordata!» esultò. «E spero davvero tanto che Babbo Natale esaudisca il mio desiderio.»
 
Sospirò rassegnato e si massaggiò le tempie – Lunch era ancora una bambina, per certi versi. Afferrò la lettera e se la girò fra le dita. La curiosità ebbe la meglio su di lui e le sue mani aprirono attentamente la busta.
 
«Caro Babbo Natale,
Spero di essere stata abbastanza buona da compensare tutte le azioni cattive che ho fatto e che non ricordo. Spero anche che i biscotti al cioccolato ti siano piaciuti, li ho cucinati io, sai? Ti ringrazio per i tanti regali che mi hai portato gli anni scorsi. Quest’anno mi piacerebbe tanto che tu esaudissi un mio desiderio, se puoi. Vorrei soltanto che Tenshinhan il giorno di Natale restasse a casa con me, anziché uscire ad allenarsi dalla mattina presto. È sempre via da prima dell’alba alla sera tutti i giorni, e mi piacerebbe così tanto passare un giorno tutti insieme. Sarebbe il migliore regalo di Natale che potresti mai farmi. Grazie infinite, fa’ buon viaggio e passa un magnifico anno nuovo!
Lunch»
 
Tenshinhan aggrottò la fronte. Poi si lasciò sfuggire un sospiro, appoggiando nuovamente la letterina sul tavolo e reggendosi la fronte con la mano.
Lunch non gli aveva mai detto nulla del genere. Anzi, no... ora che ci pensava, forse una volta l’aveva fatto. O forse due. O forse tre. O forse...
Oh, dannazione.
Si trattenne dal tirare un pugno sul tavolo. Se non avesse letto la lettera, avrebbe potuto uscire ad allenarsi e stare fuori tutto il giorno a massacrarsi sotto la neve. Ma sapeva benissimo che, ora che l’aveva letta, non ci sarebbe riuscito senza sentirsi in colpa.
Non era esattamente il compagno migliore del mondo, e questo entrambi lo sapevano anche troppo bene. Non si faceva alcuno scrupolo di lasciare Lunch sola tutto il giorno – sempre che non gli corresse dietro armata di mitragliatrice – pur di allenarsi, potenziarsi e rafforzarsi in vista di un futuro scontro contro Goku. Non mostrava mai il minimo entusiasmo e sembrava trovare ogni minuto sprecato una tortura. Eppure Lunch nonostante tutto l’amava tanto da sopportare il suo carattere e il suo stile di vita – Tenshinhan faceva ancora fatica a crederci – e tutto ciò che desiderava era soltanto passare una giornata insieme a lui. Esalò un sospiro, grugnì, si massaggiò la fronte e scosse la testa.
Non solo quella dannata ragazza gli aveva imposto a forza la sua presenza, obbligandolo a vivere insieme a lei e alla sua inspiegabile allegria alternata a letale violenza e costringendolo senza possibilità di scampo a innamorarsi di lei. No, ora gli toccava anche fare la parte di un grassone barbuto col vestito rosso.
Svuotò in un solo sorso il bicchiere di latte, nascose i biscotti in un cassetto a caso ripromettendosi di mangiarli quanto prima e ripeté il percorso inverso lungo il corridoio.
 


Quando richiuse con somma prudenza la porta della camera e si avvicinò silenziosamente al letto, Lunch pareva dormire ancora, sebbene si fosse girata dal lato opposto rispetto a qualche minuto prima e gli desse le spalle. Si scusò mentalmente per la propria temperatura corporea meno piacevole di quella del piumone, si tolse maglietta e pantaloni e s’infilò con cautela fra le coperte, appoggiandosi alla sua schiena calda e circondandola con un braccio. E lei parve sentirlo, perché afferrò il suo avambraccio e lo strinse a sé come un peluche, sospirando di sollievo.
«Babbo Natale mi ha portato il mio regalo» mormorò, forse nel sonno. Tenshinhan sorrise, chiuse gli occhi e posò le labbra fra i suoi capelli.
«Buon Natale, Lunch.»












 


*arriva di corsa* Non sono in ritardo per una one-shot natalizia, disgustosamente fluff, dal titolo assurdo e forse anche un filo OOC nel nome del buonismo festivo, giusto?
... A dire il vero sì. Ehm scusate, è che mi è venuta in mente ieri e non ho fatto in tempo a finirla e pubblicarla il giorno di Natale, poi dovevo postarla stamattina ma non ho fatto in tempo e pomeriggio mi sono messa a leggere the Hunger Games (*___*) e vabbè, avete capito. Mi sento tanto uno Slowpoke.
No, davvero, non so come giustificarmi per questa cosa dato che avrei anche due contest per cui dovrei possibilmente scrivere qualcosa e uno mi scade fra due giorni, ma quando il Ten/Lunch chiama non posso tirarmi indietro. Per mia sventura. E quindi eccovi una Lunch blu, in carenza d'affetto e fluffosa fino a farmi venire il diabete. 
Coomunque! Avete passato un buon Natale? Vi siete abbuffati a sufficienza? Personalmente mi sto ancora chiedendo perché non possa avere anche io un Tenshinhan come regalo, ma dettagli.
E lo so, l'immagine non c'entra nulla, ma è la più fluff e attinente che sono riuscita a trovare. Comunque è bellissima, quindi va sempre bene. E sapete che le mie capacità grafiche sono più che limitate, perdonatemi ^^
Mi avete già sopportata abbastanza, quindi mi defilo, augurandovi ancora buone feste! L'appuntamento con Due cuori, tre occhi e uno starnuto è a domani.
A presto! *distribuisce Jiaozi infiocchettati*
SeaLight


 

   
 
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