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Autore: ElyTheStrange    27/12/2012    8 recensioni
"Quando questa mattina ti sei svegliato, in una mattina come tante, di un giorno qualunque d'autunno, non credevi che avresti finito per innamorarti. Non di nuovo, non di lei."
Un piccolo spaccato di vita quotidiana.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Questa storia è una di quelle storie che non sai nemmeno da dove ti siano uscite, ma che non puoi fare a meno di scrivere. Non so come sia nata, non shippo nemmeno la coppia, ma è nata così e così l'ho scritta. Era da tempo che non riuscivo più a scrivere così "di pancia" e sono felice di averlo fatto, si sta bene dopo. Ringrazio la mia mogliah adorata Kri che mi sostiene e mi sprona sempre, anche quando la faccio aspettare mesi prima dei un nuovo capitolo (perdono!!).

Questa storia parla proprio di quello che dice il titolo, "attimi". Quelli che troppo spesso nella fretta ci perdiamo ogni giorno... ecco, ho voluto regalarvene uno. Spero vi piacerà.

 

 

 

A Kri che ha la brutta abitudine di credere più in me che in sè stessa quando si tratta di scrivere.

Spero che un giorno riuscirai a leggere le tue storie con i miei occhi.

 

 

                                                        ATTIMI

Quando questa mattina ti sei svegliato, in una mattina come tante, di un giorno qualunque d'autunno, non credevi che avresti finito per innamorarti. Non di nuovo, non di lei. Ti sei alzato svogliatamente, preso solamente dal pensiero di una buona tazza di caffè che ti aiutasse a riprenderti dopo l'ennesima notte in cui hai dormito meno di quattro ore. Eri convinto che fare l'Auror sarebbe stato un lavoro fortissimo, ma sempre più spesso ti ritrovi ad invidiare quegli impiegati che alle 17:00 spaccate se ne tornano tranquillamente a casa loro.

Quando hai aperto gli occhi, Hermione si era già alzata, molto probabilmente un paio d'ore prima di te. A volte ti chiedi come riesca a gestire tutto con tanta solerzia, mentre tu fatichi a organizzare perfino la tua sola giornata. Hermione pare arrivare a tutto senza fatica, senza una lamentela. Scegli degli abiti a caso dall'armadio e ti vesti sbadigliando rumorosamente, mentre dal piano inferiore ti arrivano le voci dei tuoi due figli, già svegli e pimpanti. Sembra che solo tu vada al rallentatore in questa casa, troppo spesso di questi tempi ti sei sentito fuori luogo, come una lumaca rimasta accidentalmente incastrata in un alveare pieno di api operose che ti ronzano attorno, quasi indispettite dalla tua indolenza.

Entri in bagno e fissi per un attimo l'uomo dell'altra parte dello specchio, sembri sempre tu, ma più vecchio, più stanco, meno sognatore. Apri l'acqua e lasci che scorra tra le tue dita, prima gelida, poi sempre più calda. Ti sciacqui il volto e ti asciughi senza troppa cura, dai le spalle a te stesso e ti dirigi alle scale.

Quando arrivi in soggiorno, vedi le teste rosso Weasley dei tuoi figli impegnate in quella che sembra un'avvincente partita di tiro alla fune con un coniglietto di peluche, sorridi divertito ed entri in cucina.

- Buongiorno

Ti saluta Hermione, infilando due fette di pane in quell'aggeggio infernale che lei chiama tosapane. Non capisci che utilità abbiano gli oggetti Babbani in una casa di maghi ma Hermione sostiene che i bambini devono capire che i Babbani se la cavano egregiamente anche senza magia, dice che lo fa per non mettere pressione ai bambini se non dovessero avere magia dentro di loro, pensa sempre a tutto, lei.

- Buongiorno.

La saluti a tua volta, prendendo una tazza di caffè bollente e appoggiandoti distrattamente al bancone della cucina.

Un dling avverte Hermione che il pane è pronto, lei lo afferra velocemente con la punta delle dita e lo appoggia sul piatto con un'espressione buffa che indica che il pane è sicuramente rovente. Sorridi involontariamente e ti rendi conto di non riuscire a smettere di guardarla. Sembra assurdo, ma è un po' che non la guardi, che non la guardi davvero.

Ha i capelli raccolti da una molletta, ma alcune ciocche ribelli che sono sfuggite alla presa le ricadono impertinenti attorno al viso e lei tenta inutilmente di fermarle dietro l'orecchio con un gesto inconsapevole. È davvero bellissima e ti rendi conto che è strano che tu te ne renda conto in questo momento. L'hai sempre saputo, ma è come se la vedessi per la prima volta, proprio ora, nella vostra cucina, mentre un timido raggio di sole le bacia la guancia rosata, mentre lei, inconsapevole delle tue attenzioni è impegnata nell'apertura di un barattolo di confettura alle more. Prendi un lungo sorso di caffè senza smettere di osservarla, come se la tua vita dipendesse da questo.

Il tuo sguardo accarezza il suo volto e scivola lentamente sulle sue spalle magre, lungo le braccia coperte della leggera stoffa di una camicetta azzurra, per soffermarsi poi sulle sue mani. Hai sempre amato le mani di Hermione. Non sai perché, ma c'è qualcosa nel modo in cui si muovono che ti rapisce. Anche ora, mentre spalma frettolosamente la confettura sul toast, non riesci a distogliere lo sguardo dalle sue mani.

- Rose, la colazione! Tesoro sbrigati o faremo tardi!

La sua voce ti distrae, la guardi e i vostri occhi s'incontrano per un istante, prima che torni a concentrarsi sul pane che tiene in mano, e ancora una volta non puoi impedirti di provare un brivido. Per moltissimo tempo i suoi occhi ti hanno guardato con rimprovero, con disappunto, ma spesso anche con una dolcezza disarmante. Mettono completamente a nudo la sua anima, lasciandoti ogni volta senza fiato.

Lasci vagare il tuo sguardo sul suo viso, ora così concentrato da formare una piccola ruga tra le sopracciglia, sorridi ripensando a quante volte l'hai vista quell'espressione e il tuo sorriso si allarga ulteriormente quando ti rendi conto che prima si formava solo dinnanzi ad un libro impegnativo o ad una pozione complicata. Sono questi i momenti in cui ti rendi conto di quanto tempo è passato, di quanto entrambi siate cresciuti, di quanto la vostra vita sia cambiata.

- Eccomi, mamma.

Vostra figlia fa capolino in cucina vestita della sua uniforme scolastica e con un sorriso cui mancano i due incisivi superiori.

- Tesoro, finalmente! Vieni, devi mangiare qualcosa prima di uscire.

Dice Hermione, sorridendole dolcemente.

- Ciao papà!

Ti saluta Rose, trotterellando accanto ad Hermione e prendendo il toast.

- Ciao tesoro.

Le rispondi amabilmente. È bellissima e pensare che l'esistenza di una così splendida creatura sia anche un po' merito tuo ti riempie d'orgoglio. Hermione le sistema il cravattino e poi comincia a riordinare la cucina. La osservi, di nuovo, mentre prendi un altro sorso del tuo caffè.

- Questa mattina devi accompagnare tu Hugo alla scuola materna, Harvey ha richiesto un'ispezione straordinaria per alcuni Fwooper sospetti e ci vuole tutti in sala riunioni per le 8:30, faccio appena in tempo ad accompagnare Rose a scuola.

Ti ragguaglia, poggiando le tazze dei bambini nel lavello. Tu non riesci nemmeno a risponderle perché oggi indossa quella gonna nera che ti piace tanto e l'unica cosa che vorresti fare è telefonare a Ginny, farle portare i bambini a scuola e passare la mattinata a letto con la bellissima donna che hai davanti, proprio come quella settimana che avete trascorso in quel piccolo motel a Belfast, durante la vostra luna di miele. Sembra siano trascorsi secoli da allora.

- Ricordati la copertina azzurra, quella con l'unicorno e il Drago, altrimenti inizierà a piangere e mi chiameranno dalla scuola per farsela portare e questa mattina non posso proprio muovermi dal lavoro.

Continua, senza nemmeno darti il tempo di risponderle. Sa che farai quello che ti ha detto di fare, come sempre. Ti senti un po' stupido ad obbedirle ciecamente, ma per qualche strano motivo viene sempre fuori che lei aveva ragione, che il suo modo di organizzare, scandire e suddividere le vostre giornate e i vostri compiti alla fine era il migliore. Avrà anche vent'anni in più di quando l'hai conosciuta, ma rimane pur sempre Hermione.

Fa una pausa prendendo un lungo sorso di tea e osservando il vialetto di casa dalla finestra sopra il lavello e per un attimo ti rendi conto di quanto realmente sia stanca, come e forse più di te, l'unica differenza è che lei non lo dà a vedere. Sono questi i momenti in cui vorresti avere la possibilità di toglierle un po' di carico per farla tornare la ragazzina di cui ti sei innamorato tanti anni fa: senza pensieri, preoccupazioni e responsabilità a crucciare quel viso che ami tanto. Eri convinto che dopo la guerra magica tutto sarebbe stato semplice, leggero, ma non avevi ancora avuto una famiglia tua.

Hermione si riscuote dai suoi pensieri e guarda l'ora.

- Merlino è tardissimo! Rose fila a metterti la giacca, usciamo tra due minuti. Ron, io devo scappare, ricordati la coperta e...

Si ferma un istante fissando il vuoto con un'espressione atterrita.

- Fuffi!

Inarchi un sopracciglio cercando di capire di che cosa stia parlando.

- Oh, no! Ho dimenticato di rammendare l'occhio di quello stupido pupazzo!

Ah, ecco, sta parlando del peluche preferito di Hugo che ha avuto un incontro ravvicinato con le affilatissime unghie di Grattastinchi. Ogni giorno ti domandi se sia normale che un gatto viva così a lungo.

Hermione continua a fissarti, in attesa. Come se tu dovessi trovare la soluzione a questo problema. Ha le labbra leggermente imbronciate, come quella volta che si era dimenticata di finire il tema per Piton, presa com'era dalla produzione dei berretti per il C.R.E.P.A. ed è talmente bella da farti sorridere.

- Ron, mi stai ascoltando? Hugo non dormirà se non aggiustiamo Fuffi!

Ribadisce, alzando di poco il tono della voce, ma a te non importa nulla del pupazzo, del suo occhio e della prospettiva di ore di capricci: vorresti solo prenderla e baciare quello splendido broncio. Il tuo sorriso si estende agli occhi a quel solo pensiero.

- Ron! Accidenti ma si può sapere che cos'hai da sorridere?

Il suo tono diventa stizzito e confuso.

- Sei bellissima quando entri nel panico.

La sua espressione cambia da stizzita a stupita. Ti fissa per un lungo istante, in silenzio, mentre le sue guance si colorano leggermente di porpora.

- Smettila di fare lo scemo, Ron, non è proprio il momento... come facciamo per Fuffi? Lo puoi portare da Molly?

Non rispondi, ti limiti a notare quanto belli siano i suoi occhi con questa luce.

- Ron! Ma si può sapere che cos'hai stamattina? Sembra che tu abbia la testa tra le nuvole!

- Pensavo...

Lei ti lancia uno sguardo dubbioso mentre ti avvicini e le cingi la vita con le mani.

- A sì? E a cosa... pensavi?

Ti domanda con un tono di voce decisamente diverso da  prima.

- Che ti amo.

Lei, finalmente, ti concede un sorriso rilassato e tu la baci.

 

   
 
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