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Autore: goldenfish    27/12/2012    0 recensioni
Ho sempre odiato i soprannomi.
Ma mi piaceva inventarne per i miei amici.
Il punto è che a me non me ne hanno mai dato uno.
Mi hanno sempre chiamato con il mio nome intero. Neanche un'abbreviazione. Niente.
Io sono Magdalene.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-Labbra al cognac pt. 4-




-E' perché lo ami, questo è stato solo un momento di passione- per una come me,che credeva nell'amore vero e nel mito dell'anima gemella, era inconcepibile amare due persone contemporaneamente. Ed ero sicura di amare lei. Per quanto l'avessi negato era così, e questa certezza stava offuscando tutto il resto.

- E' lui che devi sposare, se non l'avessi amato non saresti stata con lui tutto questo tempo, e non dimenticare Magdalene che anche lui ti ama- era vero, avevo completamente dimenticato Markus, e una fitto senso di colpa affluì per il mio corpo. E' triste pensare come l'uomo può essere egoista certe volte.

- Per lui provo solo un grande affetto, così grande che l' avevo scambiato per amore- dissi

- Forse, ma vuoi lasciarlo così? Per fuggire con me?- Mi stupii della sua lucidità, un'altra delle sue innumerevoli doti, e purtroppo non potevo negarlo, il senso di colpa sarebbe stato così grosso da annientare tutta la mia anima. No, non potevo permetterlo; Markus era sempre stato magnifico con me, mi aveva sempre difesa e consolata, no, non potevo proprio lasciarlo.

-Hai ragione Audrey, ma allora come faremo?-

-”Come farò” al massimo, tu non farai proprio niente, io semplicemente non posso negare quello che provo per te, per questo domani me ne andrò...-

Non potevo crederci, dopo tutto quello che mi aveva provocato, non poteva andarsene, non poteva distruggermi così.

-Non rimarrai al matrimonio?- tentai

-Ma Magdalene, mi stupisco di te, sei sempre stata così empatica...cosa proveresti se la persona che ami si legasse ad un altro per sempre?-

Le lacrime mi sgorgarono impetuose dagli occhi, dov'erano i miei scudi? La boccia di vetro che mi ero costruita durante tutti quegli anni? Era bastata solo una mattina perché venissero distrutti, e ora lei voleva andarsene? Lasciandomi così, con i miei cocci tra le mani?

-Ma io amo te- dissi tra i singhiozzi

-Non dire cazzate!- esclamò dura lei, poi s'intenerì nuovamente e mi prese il viso tra le mani.

-Scusami, ma davvero è meglio così, non voglio fare soffrire nessuno, tanto meno voglio soffrire io, se me ne vado adesso possiamo archiviare la cosa, consideriamola come un errore, la tua vita è con Markus non con me....come hai detto tu: siamo troppo diverse- per quanto cercasse di apparire insensibile e distante si vedeva benissimo che stava lottando contro le lacrime.

-Ti prego...- obiettai singhiozzando -Rimani...-

-Se rimanessi ancora, non riuscirei più a ripartire, se mi ami Magdalene lasciami andare via...- sussurrò mentre la sua voce si stava incrinando. Le presi la mano, la strinsi per qualche secondo, ma poi la lasciai: aveva ragione, non potevo essere così egoista, era giusto così. Per me, per lei e per Markus. La guardai e lei mi sorrise grata.

Mi asciugai le lacrime e tornai in camera mia.

Il giorno passò lento e malinconico, Audrey si comportava con me come se non fosse mai successo nulla, e quasi mi convinsi che era stato tutto un sogno o che magari avesse cambiato idea. Invece no. Quella sera a cena lo annunciò a tutti e due, disse che aveva un'importante faccenda da sbrigare e non poteva assolutamente rimandare. Promise che sarebbe tornata, e mentre lo diceva guardava solo me; per un momento questa promessa mi diede un po' di speranza.

Con gli anni capii che mi stava mentendo.

Ma come ho già detto Audrey non si dimentica facilmente, così ogni sera prima di addormentarmi, ritornavo a lei e lasciavo che la mia mente, il mio corpo, tutto di me annegasse in quei magnifici laghi bicromati.

La mattina successiva l'accompagnai all'aeroporto, la guardai negli occhi, quei particolarissimi occhi e le sorrisi mentre soffocavo le lacrime.

Lei mi strinse forte ripetendomi la parola “tornerò”, mentre faceva scorrere le sue lunghe dita affusolate tra i miei capelli, io m'inebriai un'ultima volta del suo odore e mi staccai da lei. La fissai in modo da imprimermi nella mente ogni suo particolare, feci in modo di ricordare il taglio dei suoi capelli e i vestiti che indossava e soprattutto la sua espressione: triste ma sollevata, stava sorridendo.

Proprio quando stavo per andarmene lei mi attirò a sé e mi baciò di sfuggita, per l'ultima volta.

Quel bacio sapeva di cognac.

 

_FINE_

n.d.a. Niente, era veramente troppo lungo per essere un racconto unico, spero vi sia piaciuto e che almeno uno sia arrivato a questo "capitolo" :B. A voi i commenti.

  
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