Darren fissò con insistenza il proprio riflesso sullo
specchio. Sapeva di star sognando, non c'era alcuna possibilità che il cielo
fosse di quella sfumatura di viola da
qualsiasi parte - o nel caso lo fosse stato, doveva scoprire dove accadeva e trasferirsi lì per il resto della
propria vita.
Sembrava stanco. Chris diceva sempre che non era
corretto, perché i cerchi scuri attorno agli occhi di fatto gli stavano bene.
Ogni volta che Chris faceva quell'appunto, Darren aveva
voglia di dire che anche Chris appariva bello quando era stanco. Adorabile, per
esser più corretti. Avresti soltanto voluto circondarlo con le braccia e non
lasciarlo andare mai più. Perché per quanto Chris Colfer
potesse essere forte, la mancanza di sonno lo rendeva un orsacchiotto gigante.
Darren sbatté ripetutamente le palpebre. Era il tipo da
credere che i sogni avessero un significato. Però non riusciva a capire che
significato potesse avere questo in particolare. Inclinò la testa di lato e il
suo riflesso fece lo stesso, con solo un millisecondo di ritardo.
E fu a quel punto che lo notò. Il suo riflesso sembrava
più giovane.
La
cosa si faceva sempre più curiosa.
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Blaine
quando si svegliava al mattino non ricordava mai i sogni fatti. Ad eccezione di
quelli estremamente vividi, ma in quel caso allora si trovava a credere che
fossero davvero accaduti, del tipo,
nella realtà - il che spesso portava a grandi, enormi, incomprensioni. E ciò,
per qualche strana ragione, divertiva Kurt enormemente.
Questo sogno era uno di quelli vividi. Ma non
realistico. Soltanto... curiosamente vivido.
Di solito, quando ti guardi in uno specchio in un
sogno, o diventa una finestra, oppure ti ritrovi a guardare qualsiasi cosa tranne
che te stesso.
Questa volta, invece, era l'esatto contrario. Poteva
vedere soltanto se stesso.
Tuttavia, appariva diverso.
Più grande.
Beh, a dirla tutta sembrava esattamente... Darren.
Neanche
in un sogno posso avere il mio corpo.
Sospirò e rimase istantaneamente paralizzato.
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Gli occhi di Darren si spalancarono dallo sconvolgimento.
Il mio riflesso ha appena sospirato?
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"Wow", si lasciò sfuggire Blaine.
Sì, beh. Era
un sogno dopo tutto. Dunque potevaaccadere qualche
cosa di inquietante, alla Bloody Mary...
Non avrebbe dovuto parlare di Supernatural
con Chris prima di andare a dormire. Perché probabilmente stava avendo un incubo…...
"Salve?"
Blaine
inclinò la testa in confusione. Il suo riflesso si era appena rivolto a lui.
"Ok, allora palesemente..."
"... questo non è uno specchio."
"Dannazione, odio questi sogni strani."
"Sì, dillo a me..."
A quel punto si guardarono nuovamente negli occhi e le
loro bocche si spalancarono in contemporanea quando una lampadina si accese
nelle loro menti.
"Blaine!, chiese Darren,
nello stesso istante in cui l'altro ragazzo sospirava "Darren?"
Blaine
sbatté ripetutamente le palpebre.
"Bene. Questo è decisamente inaspettato."
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Darren inarcò un sopracciglio.
"Inaspettato non rende neanche lontanamente l'idea. Davvero, quest'incantesimo...
prima mi sono scambiato il corpo con il personaggio che interpreto, adesso mi
trovo nel sogno più strano che io abbia mai fatto! Amico, è del tipo...
davvero, chiunque abbia creato tutto ciò – è un grande STRONZO."
"Aspetta – stiamo... stiamo davvero comunicando, o ti sto
sognando?"
"... intendi dire
che io sto sognando te?"
I due ragazzi
sospirarono nello stesso istante.
"Tutto ciò è un
gran casino."
"Decisamente..."
"Ho un'idea, perché
non proviamo semplicemente… tipo... ok, dimmi qualcosa che non so, e che potrò
controllare appena mi sarò svegliato, e io faccio lo stesso. Così non corriamo
il rischio che tutto ciò sia una mascherata mentre pensavamo che stesse davvero
accadendo."
Darren ridacchiò per la
scelta di parole di Blaine. Chi dice mascherata? A parte chi frequenta la scuola privata?
"Per esempio - nel
mio zaino, c'è una copia autografata de Il
Prigioniero di Azkaban. Se guardi a pagina 394, troverai un disegno di un
lupo mannaro che Kurt ha fatto un po' di tempo fa. Gli manca una zampa."
Darren inarcò un
sopracciglio, stupito, chiedendosi se Blaine
conoscesse A Very
Potter Musical.
"Ok, allora lo
cercherò domani mattina. Ehm... Tu stai nel mio appartamento?"
"Sì."
"Ottimo - nella mia
stanza c'è una scrivania enorme. Se guardi sotto,
sulla sinistra, c'è una piccola cassettiera. Dentro, ci sono un sacco di
cassette vecchie - di me e mio fratello che cantiamo canzoni della Disney, le
abbiamo registrate da bambini. Puoi cercarle ed ascoltarle se ti va. Però per
piacere - non permettere a Chris di avvicinarsi in alcun modo a quella
cassettiera.
Blaine si lasciò andare in un sorriso
consapevole.
"Oh sono sicuro che
le adorerebbe. Una ragione in più per lui di fangirlare
su di te."
"... che intendi
dire?"
"E' tipo, il tuo
fan numero uno... Noi... beh... all'ospedale, abbiamo deciso -"
".. Chris è venuto
a trovarmi? Cioè, in teoria a trovare te, ma, sai, me?"
"E' stato lì per
tutto il tempo, credo che fosse lì anche prima
che io mi svegliassi. E' una gran fortuna che lui ami il genere
fantascientifico, altrimenti dubito che mi avrebbe creduto. Beh, inizialmente i
medici pensavano che io fossi... cioè, pensavano che tu avessi sbattuto la testa e avessi avuto un qualche danno al
cervello che ti facesse pensare di essere me.. Quando, in verità, ero davvero
io. O, per esser più corretti, tu non
eri te stesso."
I pensieri di Darren si
focalizzarono su "è stato lì per
tutto il tempo”, e sorrise involontariamente.
"Sì, anche Kurt,
incredibilmente, ci ha creduto subito. Ha detto di aver notato che qualcosa non
era al proprio posto.
"Come si sente? E'
tutto ok? Chris mi ha detto quello che sta per succedere... aspetta, è già -
esattamente in che momento siete adesso?"
"La notte subito
dopo l'incidente. E Kurt sta bene. Lui... gli manchi molto e ho l'impressione
che tutto quello che è successo lo stia scombussolando più di quando dia a
vedere."
Blaine abbassò lo sguardo, sofferente. Darren
sentì lo strano bisogno di abbracciarlo... o fare qualcosa... il che era
assurdo perché avrebbe significato... offrire conforto... a se stesso... più o
meno.
Dunque preferì optare
per una mano sulla spalla di Blaine.
"... anche Chris
sta bene? Come hanno reagito i miei genitori?"
"Chris sta bene, ha
tutto sotto controllo. Non so come ne sia in grado - mantiene la calma quando
tutto attorno a lui è semplicemente... caos."
"Sì, è
sorprendente, soprattutto considerata l'abnorme quantità di caffeina che scorre
nelle sue vene - però mantiene sempre la calma"
Blaine sorrise.
"I tuoi genitori
stanno bene - però non sanno che sono nel tuo corpo, stiamo fingendo che ogni
cosa sia al proprio posto. E ho delle buone notizie. Io e Chris abbiamo passato
la sera curiosando in giro-"
"Siete stati sul
set?"
"No, stanno
aspettando che i- voglio dire, tu ti
riprenda. Stanno girando tutte le scene in cui non c'è bisogno della tua
presenza. Chris ha già girato le sue, dunque per ora sta a casa tua con me, in
attesa che le cose tornino alla normalità."
Darren avvertì una
strana ondata di gelosia. Chris sarebbe stato nel suo appartamento per un
po'... e lui non era neanche lì.
Chris avrebbe fatto la
doccia nel suo bagno.
Chris avrebbe dormito
sul suo letto più volte di seguito. Forse
quando tornerò il cuscino avrà lo stesso incredibile profumo del suo shampoo...
"Darren? Sveglia?
Stai... sognando ad occhi aperti in un sogno..."
"S-scusa, stavo
soltanto, è, ehm... cosa avete scoperto tu e Chris?"
"Guardi Supernatural?"
"... Ho visto le
prime stagioni, dopo ho ottenuto la parte ed ero impegnato..."
Darren rise quando Blaine
roteò gli occhi in un modo tipicamente da Kurt, prima di cominciare a spiegare
la trama dell'episodio 'Attori per forza'. Darren ad un certo punto quasi perse
il filo perché Blaine si era entusiasmato nel parlare
di un attore di nome Misha Collins e non la smetteva di saltellare su e giù.
"... allora Chris ha proposto
di chiamare Cory-"
"L'avete detto a Cory?"
"No, no, dammi un attimo-"
"Perché dirlo a Cory...
fondamentalmente significa dirlo a chiunque. Il ragazzo semplicemente non è in grado di tenere un
segreto..."
"Sì, è la stessa cosa che ha
detto Chris."
A quel punto, il cielo era quasi
rosa e il terreno si stava lentamente trasformando da normale erba a un tappeto
color arcobaleno di fiori colorati. Darren si sedette. Il problema con i sogni
che non erano sogni (o qualcos'altro ugualmente inquietante) era continuare ad
avvertire i bisogni fisiologici come se fossero reali, e Darren era piuttosto
sicuro che avessero trascorso circa un'ora prima di compiere qualsiasi azione e
le gambe di Darren erano indolenzite, quasi avesse corso per miglia e miglia. Blaine si sedette dietro di lui, anche se, notò Darren, in
modo molto più aggraziato, solo dopo aver controllato che l'erba non fosse
bagnata e che tutto fosse a posto.
Sempre un gentiluomo, Blainey,
non è vero? Anche in sogno...
Blaine non sapeva se
fosse, o meno, il caso di dire a Darren che era a conoscenza dei suoi
sentimenti per Chris. Perché era più che sicuro che sarebbe stato imbarazzante
se l'avesse fatto, considerando il suo straordinario tatto nel dire le cose. Ma
in ogni caso in quell'esatto momento c'erano cose più importanti di cui
discutere, per esempio cioè che lui e Chris erano riusciti a capire
(fondamentalmente da sé, cosa di cui andava abbastanza fiero).
"Pensi che ci sia un modo per fare apparire le
cose in questo posto?", chiese Darren.
"Cosa intendi?"
"Tipo come nel film Inception.
Per esempio, una piscina, o uno stadio di Quidditch.
Siamo nel mezzo di uno sterminato campo dei colori dell'arcobaleno, e il cielo
è rosa. Io ho indosso la mia maglietta preferita, che mia madre ha gettato via
- prima che io mi trasferissi - perché credeva fossi troppo grande per amare
ancora i Power Rangers."
"E io sto indossando una maglia della squadra del
McKinley... il che non ha alcun senso."
"... possibile che sia il tuo più grande desiderio?"
Blaine arrossì e
abbassò lo sguardo.
"Ehi, non c'è alcuna ragione per essere
imbarazzati... vuoi soltanto che tu e il tuo fidanzato andiate insieme-"
COSA?
"-a scuola. E' perfettamente comprensibile!"
A Darren non era passato inosservato il colorito
ancora più rosso della faccia di Blaine, quando gli
aveva sentito dire "fidanzato", poi tornato normale dopo la parola
"scuola".
Perché ha - oh.
Oh. Oh, Blaine, i tuoi ormoni impazziti da
adolescente, ragazzino che non sei altro!
"... Ne deduco che non pensassi alla scuola... o
sbaglio?"
"Questa maglia è di Kurt. E anche questi
jeans."
"Ti sei infilato nei pantaloni di Kurt nel vero
senso del termine", ridacchiò Darren.
Blaine si morse il
labbro e si coprì il viso con le mani.
"Dai, su, non essere così timido, sono soltanto
io!"
Blaine sollevò lo
sguardo, e sorrise quando riconobbe la fantasia dei pantaloni che Darren stava
indossando.
"Beh, sembra proprio ch tu sia nella stessa
situazione. Ti sei infilato nei pantaloni di Chris."
Darren si guardò.
"Merda - com'è possibile anche solo che mi
entrino?"
"Esatto, stesso problema anche per me."
Si scambiarono uno sguardo dubbioso.
"Beh, dopo tutto è un sogno."
"Questo è vero. Allora, un secondo - questo
significa che tu e Kurt non avete fatto nulla dopo il ballo scolastico?"
La faccia di Blaine si
colorò nuovamente di rosso.
"Non... esattamente..."
"... forza, dimmelo!"
"Perché ti interessa?"
"Perché ho costruito io il tuo personaggio, Blaine. E potrei convincere gli sceneggiatori a farti fare
gesti orribili, se non me lo dici. Ed inoltre perché... beh, Chris ha detto
che, considerando l'instabilità emotiva che avvertivate quella notte, non
avreste fatto nulla di diverso dal baciarvi e che probabilmente non avreste
nemmeno passato la notte insieme. Io invece ho ribattuto dicendo che, beh,
proprio il vostro stato emozionale era la prova più grande a sostegno del fatto
che... avreste raggiunto un'altra base. Dunque più o meno abbiamo
scommesso."
Blaine ridacchiò.
"Quella notte sono stato a casa di Kurt. Con
l'autorizzazione di Burt, visto quello che era successo. Non ti darò alcun
dettaglio - ma hai vinto la scommessa. Beh, quasi."
Quasi? Darren inarcò un sopracciglio.
"Che intendi?"
"Tecnicamente parlando, io e Kurt siamo ancora
vergini. Però, beh, si trattava comunque di due fidanzati insieme nello stesso
letto dopo il ballo. Dunque, puoi capire."
Darren rispose con un ghigno. Seghe e petting significano che ho vinto io!
Si sforzò di allontanare in fretta il pensiero perché
per qualche ignota ragione, ogni volta che immaginava Kurt e Blaine insieme... beh, finivano sempre con l'essere lui e
Chris. E il suo corpo reagiva.
"Adesso, dimmi - come facciamo a tornare ognuno
nel proprio mondo?"
"Ok, per prima cosa - questo sogno è una novità.
Oggi hai dormito, nel corso della giornata?"
"Sì, credo di essermi addormentato un paio di
volte in ospedale... aspetta, perché non ci siamo incontrati in quel
momento?"
"Penso che non stessimo dormendo nello stesso
istante. Questa è una buona notizia. Significa che avevamo ragione - le cose
accadono quando facciamo la stessa cosa contemporaneamente. Okay, l'ora in cui
è avvenuto l'incidente fa pensare che ci sia una differenza di otto ore. Da te
è successo alle 8 di mattina, mentre da me erano le quattro del
pomeriggio."
Darren annuì.
"Ma... se ci scambiamo di posto ogni volta che
facciamo qualcosa in contemporanea - non è possibile che domani mattina, ci
sveglieremo di nuovo ognuno nel proprio corpo?"
"Chris dice che è più che sicuro che abbiamo
fatto le stesse cose in contemporanea qualche volta in passato - come bere del
caffè o qualsiasi altra cosa - ma non ci siamo mai scambiati di posto. Credo
funzioni soltanto quando accadono degli episodi particolarmente insoliti. O
forse quando ci troviamo in una situazione in cui stiamo rischiando la vita.
Come per esempio un incidente in auto... o il bungee jumping."
"Dunque in sostanza... dobbiamo trovarci
nuovamente coinvolti in un incidente d'auto?"
"... qualcosa di simile, sì. Ma Chris ha detto
che è troppo pericoloso e non vuole correre un rischio così altro. Perché...
beh, se qualcuno di noi dovesse morire... l'altro... finirebbe soltanto col
rimanere per sempre nel mondo sbagliato?"
Darren abbassò lo sguardo, ma non risposte. In
effetti, si trovavano in una posizione rischiosa.
"Dobbiamo decidere qualcosa in fretta. Non ci
vorrà molto perché io mi svegli se c'è una differenza di 8 ore tra il tuo mondo
e il mio", fece notare Darren.
Blaine annuì e chiuse
gli occhi mentre Darren cominciava a cogliere fiori, perso nei propri pensieri.
Blaine non era un
appassionato degli sport estremi. Lo terrorizzavano.
"Saltare da un ponte, dentro l'acqua?",
propose Darren.
"Troppo pericoloso."
"Non ci ucciderebbe!"
"E' quasi certo di sì, invece."
"Allora... saltare da un aereo? Con un
paracadute, ovviamente."
"Naaaaaah, non lo farò
mai!"
"Vuoi tornare da Kurt o no?"
E quella frase fece il suo effetto. Ovviamente. Blaine
si sarebbe steso davanti un treno per Kurt, avrebbe fatto tutto quello che
Bruno Mars fingeva di fare, e anche di più.
"Sì che lo voglio."
"Allora dovremmo-"
"Darren? Blaine?"
I due ragazzi si voltarono di scatto appena udirono la
voce che entrambi adoravano. Kurt stava avanzando verso di loro. O era Chris?
Non c'era modo di esserne certi. Chiunque fosse aveva
i capelli scompigliati - ma in modo curato -, aveva indosso dei jeans aderenti
e... beh. Una vecchia camicia, con i bottoni aperti, che mostrava una maglia
bianca, quasi trasparente.
"C'è qualcosa che non va?"
Kurt - o Chris - si era fermato poco distante da loro,
aveva una mano sul fianco, mentre faceva scorrere l'altra tra i propri capelli.
"Kurt?", chiamò Blaine,
nello stesso istante in cui Darren aveva detto, "Chris, sei tu?"
Il ragazzo si limitò a sorridere ed annuire. Non c'era
alcun indizio che facesse capire chi fosse. Blaine e Darren si sollevarono da terra, per avvicinarsi a lui.
"Chi... chi è che ti sta sognando?", chiese
Darren.
"Entrambi", rispose lui.
"Ma... chi sei?"
"Sono Kurt. E sono Chris."
Blaine rivolse a Darren uno sguardo preoccupato.
"Ciò... questo non è possibile!"
"E' un sogno, Blaine,
tutto è possibile", disse Kurt-e-Chis,
accarezzando la guancia di Blaine, "appartengo
al subconscio di entrambi. State condividendo un sogno, e siete ognuno nel
mondo dell'altro. Il vostro modo di vedermi è un misto delle fantasie di
entrambi."
Blaine aggrottò la
fronte, cercando di afferrate la mano di Kurt/Chris, ma l'altro si stava già
avvicinando a Darren.
"Ti ricordi di questa camicia, Darren?"
"E'... è mia..."
"Esattamente. L'ho presa in prestito dopo quella
guerra con le pistole ad acqua che abbiamo fatto sul set. Non te l'ho mai
restituita.
Blaine la guardò più
da vicino.
"Anche io ho la stessa camicia!"
Darren spostò lo sguardo verso di lui, poi di nuovo su
Chris-Kurt.
"Indossi... capi che potrebbero avere sia Chris
che Kurt?"
"Mmmh-mmh. E non solo,
anche abiti che sia tu che Blaine apprezzate in modo
particolare. Sono state le vostre menti a crearmi... il che significa che so
cosa c'è lì dentro."
Kurt/Chris prese la mano di Darren e se la mise su un
fianco, Blaine quasi protestò, prima di rendersi
conto che - per Darren, quel ragazzo era Chris, non Kurt.
"Va tutto bene, " bisbigliò Chris-Kurt
quando Darren fece il gesto di allontanarsi, "E' soltanto un sogno,
Darren. L'hai già fatto altre volte..."
Blaine trattenne un
sospiro quando Kurt - no, era Chris
in quel momento - si sporse verso Darren, posando con delicatezza le proprie
labbra su quelle del ragazzo. In un primo momento Darren rimase immobile, ma
quasi subito rispose al bacio, lasciandosi sfuggire un gemito lieve, disperato,
prima di allontanarsi.
"Ooops. Sembra proprio
che tu ti stia svegliando, Darren. Mi raccomando, fai attenzione - il ragazzo
nel tuo letto non ti appartiene."
Blaine spalancò gli
occhi non appena si accorse che il corpo di Darren stava diventando
translucido. Il che significava che anche a lui rimanevano soltanto pochi
secondi.
"Darren! Ascoltami. Domani, dopo il funerale,
controlla la copia di Kurt di "Romeo e Giulietta"!"
"Cosa? Perché?"
"Capirai!"
E con quell'ultima frase Darren sparì. Kurt/Chris si
voltò verso di lui e gli andrò in contro, mentre il suo corpo cambiava,
lasciando andare del tutto la parte di Chris. Sembrava più giovane, la
carnagione ancora più chiara. La pelle riluceva.
"Mi manchi, Blaine."
Kurt fece un ultimo passo e fece combaciare le loro
labbra, ma prima che Blaine avesse l'opportunità di
avvertire il contatto una forza invisibile lo trascinò indietro.
"Blaine! Blaine, svegliati, va
tutto bene! E' soltanto un sogno!"
Intorno a lui c'era solo l'oscurità, ma poteva
avvertire il tocco delicato di una mano poggiata sulla sua spalla, intenta a
scuoterlo. Aprì lentamente gli occhi.
"Dio, Blaine, mi hai
spaventato a morte-"
"Kurt?"
L'altro ragazzo sospirò, sorridendo in modo triste.
"No... Sono sempre Chris..."
Blaine si guardò
intorno. Fuori dalla finestra era ancora buio. Si sedette e si girò verso il
comodino. Era quasi l'1:30.
"Blaine, cosa...
cos'hai sognato? Continuavi a sussurrare frasi senza senso mentre ti dimenavi
e..."
"Ho parlato con Darren."
"Cioè, l'hai sognato?"
"No, no, io... ho davvero parlato con lui."
"Sei... sei sicuro?"
"Sì, io - aspetta, c'è solo un modo per
scoprirlo."
Blaine si alzò dal
letto e si diresse verso la scrivania, per poi inginocchiarsi.
"Bingo!"
Sotto di essa, si sporse verso il piccolo cassetto e
lo aprì, allungando la mano appena in tempo per afferrare tre videocassette,
prima che potessero cadere sul pavimento.
"... cosa sono?"
"La prova che era davvero Darren!"
Tornò a letto e si sedette sul bordo, Chris si unì
subito a lui,
"Chuck e Darren- I Colori Del Vento/Pocahontas"
Blaine sorrise.
Quello significava che aveva una speranza di tornare da Kurt. E forse anche
presto.
"Come facevi a sapere che fosse lì?"
"Me l'ha detto Darren. E io gli ho detto qualcosa
che potevo sapere soltanto io. Così che entrambi potessimo controllare non
appena svegli."
"Ottima idea!"
Chris prese la cassetta dalle mani di Blaine e rotolò sul letto, tendendo un braccio verso il
piccolo lettore portatile sul pavimento. Blaine si
mosse abbastanza in fretta da afferrargli il polso e tirarlo indietro, per
riprendersi la cassetta.
"Ehi, no, Darren non voleva che l'ascoltassi
tu!"
"Beh, non è qui per fermarmi."
"Lui no, ma io sì!"
Blaine ghignò e si
lanciò su Chris, riuscendo quasi ad afferrare la cassetta - ma Chris era veloce
ed era riuscito ad indietreggiare fino alla testata del letto quando Blaine crollò - senza alcuna grazia - sul materasso.
"Wow. E' stato davvero d'effetto, Anderson."
"Sono stato coinvolto in un incidete d'aiuto, i
miei riflessi non sono più quelli di una volta."
"Oh, ti prego."
Chris gli rivolse un ghigno e si mise comodo sui
cuscini, in attesa della mossa successiva di Blaine.
"Te ne pentirai, sappilo."
"Non credo proprio. Sei debole."
Blaine gattonò sul
materasso e si sedette di fianco a Chris.
"Non sono debole. Forse non sono particolarmente
forzuto però sono super-intelligente."
"Sei consapevole del fatto che l'unica cosa che
devo fare è alzare il braccio, vero? Sei troppo basso per arrivarci."
Blaine si accigliò.
Quello era un colpo basso.
"Okay, allora è così che funzionano le cose. Io avevo intenzione di giocare in modo
corretto, ma a quanto pare ti aspetta una dura competizione, Colfer."
Rivolse a Chris un sorriso a trentadue denti,
godendosi l'esitazione nei suoi occhi. Rimase immobile per un po' prima di
saltare su Chris, cominciando a fargli il solletico.
"Aaaah! No, no, ahaha,
basta! Blaine - ha..."
Chris lasciò andare la cassetta, dovendo liberarsi le
mani per tentare di spinger via Blaine - ma alla fine
cambiò strategia e decise, invece, di ricambiare col solletico.
Ad un certo punto la battaglia di risa si trasformò in
una lotta-di-cuscini-e-solletico.
Blaine riuscì ad
inchiodare Chris col peso del proprio corpo solo dopo una decina di minuti, ed
entrambi respiravano in modo affannoso.
"Ho vinto!"
"Va bene. Hai vinto. Mi toccherà fare a Darren
gli occhi da cucciolo non appena torna indietro."
Blainne sorrise...
prima di rendersi conto di quanto la situazione stesse diventando
compromettente dato che ciao, siamo in
biancheria intima ed in più questo
magari non sarà il mio ragazzo ma è comunque il suo corpo e beh, il mio ragazzo
è SEXY da morire.
"Ehm..." cominciò Blaine,
rigirandosi sul letto, "... giusto, Dunque. Caffè?"
"Perfetto", bisbigliò Chris, con le guance
rosse, alzandosi in fretta e indossando i pantaloni, "andrò a farlo, la
macchietta del caffè di Darren è... complessa, se non sei abituato ad
usarla."
"Darren? Darren, sei sveglio?"
La voce di Kurt raggiunse le orecchie di Darren
facendosi spazio nell'annebbiamento onirico. Grugnì e aprì gli occhi, per
chiuderli di nuovo subito dopo.
"Su sveglia, dormiglione, sono quasi le 10!"
"Troppa luce...", biascicò, coprendosi il
volto con le braccia, "...non
dovrebbe esserci mai il sole in Ohio..."
Kurt ridacchiò.
"Beh, la colazione è pronta, se hai voglia di
unirti a noi,.."
"Noi?"
"Io e Finn. Carole e
mio padre sono a lavoro."
"...non c'è scuola oggi?"
"E' sabato, Darren."
"...ah vero."
"O Dio mio, sei peggio di Blaine!
Forza, alzati!"
Darren spostò le braccia e si guardò intorno. Kurt si
era tolto il pigiama e in quel momento indossava dei jeans neri e una maglietta
grigia piuttosto semplice. Chiaramente non aveva ancora sistemato i capelli,
che dunque erano ancora bagnati dopo la boccia, e lo sguardo sono del tutto
sveglio sul suo viso ricordò a Darren del viso di Chris quando arrivava sul set
al mattino. Sorrise e si alzò.
"Potresti voler indossare un paio di
pantaloni."
Darren si guardò in basso, terrorizzato al pensiero
della possibile reazione che il suo corpo stesse mostrando dopo l'ultima scena
del suo sogno. Fortunatamente non c'era nulla in vista e Darren tirò un sospiro
di sollievo.
"Non ce n'è alcun bisogno!"
"Non scenderai di sotto con i boxer. C'è Finn. Non c'è alcuna necessità di causargli
un attacco di cuore."
"Perché, credi che ne trarrebbe delle conclusioni
o qualcosa di simile?"
"Oh, puoi scommetterci. E a giudicar da come
stavi gemendo mentre sognavi, potrebbe anche averti sentito e chiederci -"
"Ragazzi! Ragazzi, o mio Dio...", Finn corse nella stanza, con gli occhi spalancati e
un'espressione sconvolta dipinta sul viso, "è... è la mamma di Sam... è...
è morta..."
"O mio Dio!"
Kurt si portò la mano alla bocca, prima di sbarrare
gli occhi. Darren si avvicinò a lui e gli mise un braccio attorno alle spalle,
posandogli un bacio delicato sulla tempio.
"E'... Mi ha chiamato Mercedes, ha detto... ha
detto che è morta nel sonno..."
Kurt si girò e seppellì la testa nel petto di Darren,
singhiozzando in modo incontrollato.
"Io - andrò in ospedale. Per vedere Sam, magari
ha bisogno che qualcuno tenga d'occhio i suoi fratellini mentre lui e il
padre... si occupano di tutto il resto..."
Darren sollevò lo sguardo.
"Noi ti raggiungiamo dopo."
Finn annuì e gli
diede le spalle, mentre le lacrime cominciavano a rigargli le guance. Si fermò
sul gradino davanti la porta.
"Blaine?"
Darren ci mise un po' prima di rispondere.
"Sì?"
"Prenditi cura di Kurt."
"Ovviamente."
E dopo se ne
andò, e loro erano da soli, gli unici suoni che si udivano erano il rumore dei passi
di Finn mentre scendeva le scale, e i singhiozzi
smorzati di Kurt. Darren fece scorrere lentamente la mano tra i suoi capelli.
"Sapevi che sarebbe successo."
Non era una domanda. Darren deglutì, a disagio.
"S-sì."
Kurt si allontanò da lui, con gli occhi rossi. Annuì e
spostò lo sguardo.
"Kurt, non potevo - non potevo dire nulla,
sarebbe stato troppo rischioso, non potevo correre il rischio di infrangere
l'-"
"Chi se ne frega? Avresti potuto salvarla!"
"No, no, le cose non sarebbero cambiate in alcun
modo - non puoi impedire che accada qualcosa del genere!"
Kurt scosse la testa, con disapprovazione, e si
sedette sul letto.
"Esci."
"Kurt-"
"Vattene!"