--Teardrop-

Un goccia di pioggia cadde vicino al suo ombelico scoperto. Si era aspettato che da quel momento in poi ogni centimetro della sua pelle venisse bagnato, ma non fu così. Cos’era quell’unica goccia? Un ricordo. Che riaffiorò nella sua mente.

Sapeva che Saruhiko non poteva sopportare le sue trovate improvvise, ma non gli aveva mai detto di no. Chissà perché. Si chiedeva. «Non so se te ne sei reso conto, stupido idiota, ma siamo a marzo. E’ un po’ presto per venire al mare.» disse Saruhiko, appena intravide la spiaggia dorata. Il cielo era insolitamente cupo. Erano almeno due settimane che non si vedeva una nuvola scura. «Non rompere, volevo vederlo.» rispose lui, voltandosi con un’espressione stizzita in volto, continuando a camminare per poi immergere le scarpe tra i granelli.

Camminarono sulla riva per minuti interminabili. Saruhiko non aveva fatto altro che fissare dritto davanti a sé, immerso nei suoi pensieri, senza badare a lui, che era come ipnotizzato dal rimbombo ritmico delle onde. «Come credi sia morire?» chiese all’improvviso all’altro. Probabilmente Fushimi si stava chiedendo che diavolo avesse in testa, ma se ne fregò. «Beh, dipende dal tipo di morte.» sentenziò. «Non fare il precisino come al solito. Rispondi e basta, scimmia.» Il suo tono aggressivo fu totalmente ignorato. «Una liberazione, penso sia questo. Credo che chi muoia provi sollievo.» «Ho caldo.» Non era da lui deprimersi. «E questo che c’entra?» Saruhiko non fece in tempo a terminare la domanda, che lui s’era già levato di dosso giacca verde e maglia. «Che diamine fai? Come fai a sentire caldo?» «Non sono una donnetta come te.» rise, e Saruhiko lo spinse. Non se l’aspettava e cadde poco distante dall’acqua. Non gli importò e l’altro si sorprese della mancata reazione. Perché quel giorno quell’idiota era così sereno? «Oh, piove.» constatò e Saruhiko alzò gli occhi al cielo, imprecando contro il tempo e contro di lui.

Si sbrigò a rivestirsi e a correre per cercare un riparo insieme all’amico; anche se non gli importava davvero trovarne uno. Un brivido gli percorse la pancia. La prima gocciolina che aveva sentito era caduta vicino al suo ombelico. Gli aveva fatto uno strano effetto; ora quel minuscolo punto della pelle gli bruciava, come se un ago si fosse conficcato nella carne.

La goccia scivolò sul suo fianco, lavandone via un’altra, rossa. Sentì l’impulso di tossire, ma non lo fece. Sentì l’impulso di piangere, ma non lo fece. Sentì l’impulso di urlare, ma non lo fece. Bloccato, ostinato, finito. Un frastuono indefinito arrivava alle sue orecchie, ovattato e fastidioso. Da quanto era sdraiato lì? Da quanto il mondo si era dimenticato di lui? Alzò il braccio destro al cielo, per poi portare il pugno sopra il simbolo dell’Homra. Sorrise amaramente; il volto tirato dal sangue oramai secco, mentre troppo altro sangue continuava a sgorgare dal resto del suo corpo.

“Come credi sia morire?” Sollievo… aveva detto.

«Hai sparato una cazzata, Saru...»

Un’altra gocciolina cadde di nuovo sul suo stomaco rosso, nello stesso punto. Ma in quel momento non c’era più nessuno che poteva percepirla… quella lacrima.

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Non so davvero cosa sia questo. Oggi ho ricevuto troppissimi spoiler dell'ultima puntata di K (TROPPI SENTIMENTI) e - dato che sono masochista - non era ancora abbastanza (caSSatona. lo era. è solo che mi voglio male. çvç/) e mi sono buttata sulla tragicità. MyDioh, potete lapidarmi. Non tanto per come è scritta (da cani), non tanto per quello di cui parla (no, ok, anche per quello potete ammazzarmi), ma quanto perchè non riesco nemmeno a capire perchè devo far morire il mio personaggio preferito. Questo è puro sadismo. D': Odiatemi. ~