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Autore: MkBDiapason    28/12/2012    1 recensioni
Era una luna rossa ad averlo spinto nell’inganno ad attraversare la città, quella notte?
Osservava quello spicchio rosso nel cielo e l’immaginazione la inscriveva in un cerchio scarlatto, dalla linea vibrante. Distolse lo sguardo e si voltò perché si sentiva bruciare.Attraverso l’immaginazione si era come marchiato a fuoco. Ricordò perché tutto gli parve tanto familiare, e perché non poteva sottrarsi a quella seduzione rossa ed elegante. Non era stato attratto dalla bellezza pudica delle luna, ma dalla violenza del suo ricordo. Si era così avvicinato alla sua luce ingannato dai sensi.Tornò indietro e trovò quel ricordo sulla sua strada.
“Kimbly...”
Genere: Drammatico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Roy Mustang, Zolf J. Kimbley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi di ritorno con una nuova fic, questa volta dedicata alla coppia della quale avrei dovuto scrivere nella fic precedente.
Anche qui comunque ero partita con un'intenzione, senza però riuscire a concretizzarla...povera sciocca( ed io che ancora credo di poter esercitare un certo controllo sull'ispirazione...)comunque non posso non essere soddisfatta del risultato. Rileggendola è quasi carina.

La fic è una Roy/Kimbly veramente triste -per Roy- nata grazie(o per colpa. Dipende dai punti di vista) alla canzone "Carnival of Rust" dei Poets of the Fall.

Dedico anche questa fic alla mia amica Finn <3 In attesa di qualcosa di più sostanzioso, ti dedico tutte le flashfic/one-shot che posto XD <3




 

Carnival of Lust




Cos I’m thirsty for your love,
dancing underneath the sky of lust

Come feed the rain...





Era una luna rossa ad averlo spinto nell’inganno ad attraversare la città, quella notte?
Era bella e velata, e si era appena affacciata parzialmente nel cielo, come imbarazzata. Aveva sorriso rincuorato a quella visione, perché gli parve il preludio perfetto di una notte semplice e lontana dalle fantasie più nascoste.
Eppure qualcosa lo turbava.
Osservava quello spicchio rosso nel cielo e l’immaginazione la inscriveva in un cerchio scarlatto, dalla linea vibrante.
Distolse lo sguardo e si voltò perché si sentiva bruciare.
Attraverso l’immaginazione si era come marchiato a fuoco.
Ricordò perché tutto gli parve tanto familiare, e perché non poteva sottrarsi a quella seduzione rossa ed elegante.
Non era stato attratto dalla bellezza pudica delle luna, ma dalla violenza del suo ricordo. Si era così avvicinato alla sua luce ingannato dai sensi.
Tornò indietro e trovò quel ricordo sulla sua strada.

“Kimbly...”


Era lì, davanti a lui, come evocato dalla memoria stessa.
Le loro ombre vibravano vicine, danzavano sulle pareti in modo violento e premonitore.
Gli si avvicinò silenziosamente dopo una lunga osservazione.
Sentiva i suoi occhi sopra di lui, e si sentì spogliare carnalmente, si sentì come scarnificato, nudo più del dovuto. Cercò di sostenere quello sguardo vorace ma presto si sentì sanguinare.

E’ tutto un gioco.


Così se lo ritrovò su di sé, sotto una luna che cominciava a sbiadirsi.
L’aveva desiderato, era inutile negarlo. L’aveva invocato, perché desiderava bruciare in quella chimica spietata che li aveva legati.
L’altro lato dell’alchimia, quel carnevale di lussuria che si consuma energico tra la carne e l’anima. Implacabile e raffinato.

Quando si sentì inondare di piacere, sentì su di sé anche una pioggia prepotente, che aveva cominciato a scendere rabbiosa.
Fu allora, in quel momento, che si rese conto di aver toccato il fondo, nel momento in cui, all’ombra di una luna delusa, sentì quelle gocce spegnerlo e ferirlo.
Non bruciava più.

Non era che ruggine sotto la pioggia.
Si stava disgregando, sempre più in profondità, mentre la sua integrità veniva lavata via nella febbre della necessità.
 Dove l’avrebbe condotto quella sete inarrestabile?
Cosa restava di lui, mentre le carni sanguinavano in quella danza dove le loro anime straziate dalla violenza di una passione si consumavano, e mentre il cuore nel petto si arrugginiva?
Cosa restava di lui, mentre anche i sospiri ne tradivano la dignità invocando il suo nome?

Restava forse un uomo che, nel fuoco della passione, tradito da se stesso, si estingueva sotto una pioggia ammonitrice...


 

“Cosa resta di te sotto la pioggia, Mustang?”
 





   
 
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