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Autore: Huzza    28/12/2012    4 recensioni
Reincarnation. Ambientata dopo la 5x13. Merlino ha continuato la sua vita, ha girato tutto il mondo, ha vissuto mille epoche, eppure non riesce a dimenticare. Cosa succede quando trova un giornale che gli cambierà la vita? Merthur.
Genere: Angst, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler! | Contesto: Nel futuro
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Note: Non possiedo nessuno dei personaggi di Merlin, purtroppo appartengono tutti alla BBC.



Era andato ovunque. Aveva girato il mondo. Aveva visto di tutto: dai tramonti sui deserti africani alle albe sulle grandi città, dalle acque gelide dell’Alaska a quelle calde e limpide dell’Italia, dal capodanno cinese al carnevale di Rio, dagli occhi caldi e scuri degli aborigeni a quelli freddi e chiari dei norvegesi,  dagli abbronzati surfisti dell’Australia ai glaciali cosacchi della Russia. Aveva visto epoche passare, mode cambiare, innovazioni creare un nuovo stile di vita, lingue trasformarsi.

Eppure continuava a finire lì. Qualsiasi cosa facesse alla fine lo portava lì, in quella piccola cittadina sperduta nella campagna inglese. Davanti a quel dannato lago. Come per controllare. Non sapeva se si aspettasse di vederlo uscire dall’acqua e camminarci sopra in stile Gesù o semplicemente di vederlo. Gli venne in mente il detto ‘la speranza è l’ultima a morire’. Aveva passato tutta la sua vita a sperare e ormai non poteva farne a meno, non conosceva altra vita. Infatti, nonostante non volesse ammetterlo, Merlin ancora sperava con tutto il suo cuore. Perché non sperare sarebbe stato come ammettere che non l’avrebbe più rivisto. E questo sarebbe stato peggiore di ogni altra cosa.

Allora si permetteva ogni tanto di chiudere gli occhi e di lasciare che i ricordi lo colpissero come un’onda che si infrange sugli scogli e che porta via tutto quello che c’era sulla spiaggia. Così i ricordi gli facevano contrarre lo stomaco, la gola si chiudeva, stringeva i denti e inevitabilmente qualche lacrima scendeva. Tutto gli faceva male ma non riusciva a non tornare con la mente a quei momenti. E poi, una volta piante tutte le lacrime che ormai sperava di aver finito, niente rimaneva. Era come se si creasse un vuoto dentro di lui. Un vuoto lasciato dalla mancanza di occhi blu in cui guardare e da quel sorriso ormai vecchio di secoli che adesso sembrava come un sogno. Ma era stato reale, Merlin lo sapeva, e dimenticarlo era impossibile.

Aveva vissuto una vita da nomade, cercando quegli occhi e quel sorriso in ogni persona nuova che incontrava, nei passanti per strada. Mai una volta, in tutto questo tempo, si era dato per vinto. Ma ora, guardando quell’isola al centro del lago, quel posto che aveva significato tanto per lui secoli fa, che aveva rappresentato la salvezza e che era sembrata così irraggiungibile, non trovava più la forza di continuare. Vedere la torre che una volta spiccava decisa come un punto di riferimento, essere ormai ridotta a delle rovine, ad una misera meta turistica, lo fece sentire ancora più vecchio di quello che era. E anche il suo aspetto non aiutava. Non si era più preso cura di sé stesso da tempo immemore e ogni tanto passando davanti a qualche negozio gli capitava di dare un’occhiata al suo riflesso sulla vetrina e a volta faceva fatica a riconoscersi.

Si accarezzò la barba bianca sovrappensiero. Sentì dei passi avvicinarsi dietro di sé, si voltò e vide un bambino tutto lentigginoso scoccargli un’occhiata diffidente ma incuriosita. Aveva un giornale in mano e si avviava lungo la strada verso il cestino per buttarlo ma improvvisamente esitò. Poi girò su sé stesso e cominciò a camminare per poi fermarsi davanti a lui. Ora che Merlin lo osservava da più vicino, constatò che non potesse avere più di sei anni. Gli tese la mano con il giornale e con un accento tipico di quella zona disse:

“Ecco, io stavo per buttarlo, ma poi ho pensato che magari tu non lo hai letto allora io ho pensato di dartelo perché il papà dice che ci sono tante cose importanti e interessanti nel giornale e che tutti dovrebbero leggerlo e che l’isut- l’iss- istruzzzione è importante!”

Il ragazzino era arrossito un po’ ma teneva un’espressione solenne come se stesse consegnando un comunicato di vitale importanza che veniva dal primo ministro in persona. Merlin gli sorrise e accettò il giornale.

“Grazie mille, sei davvero gentile. Aspetta, anche io ho qualcosa per te.”

Il bambino non riuscì a trattenere un piccolo sorriso. Merlin allora congiunse le mani,  borbottò qualcosa e quando le riaprì una graziosa farfallina bianca venne fuori e cominciò a volare intorno a loro. Gli occhi del bambino si illuminarono e cominciò a ridere cercando di acchiappare la farfalla. Poi quella se ne volò via.

“Wow, come hai fatto?”

Stava ancora ridendo e ansimando per tutti i salti che aveva fatto.

“Magia!”

Il sorriso del bambino, se possibile, si ingigantì ancora di più e poi all’improvviso tornò serio.

“Cavolo! La mamma si starà preoccupando un sacco perché non sono tornato! Beh, grazie mille Signor Vecchio Mago!”

Così il bambino gli tese la mano e lui gliela strinse. Poi, cominciò a correre verso casa sua.

Merlin lo guardò sorridendo. E pensare che c’era stato un tempo in cui lo chiamavano giovane mago. Ridacchiò pensandoci.
 
Si ricordò del giornale, lo prese e cominciò a sfogliarlo. Era una copia del giornale locale di quel giorno. Niente di interessante, solo tante notizie sulla crisi, sullo spread che si alzava, sul sindaco che aveva indetto una grande festa di Natale a cui erano invitati tutti gli abitanti della città ed i turisti e sui figli di William e Kate che si sarebbero fermati per qualche giorno in paese poiché il fidanzato della primogenita  abitava là e avrebbero passato il Natale assieme. Ma la cosa che colpì Merlino fu la foto dell’articolo che raffigurava i due fratelli. Probabilmente stava avendo delle allucinazioni, eppure anche in quella piccola foto gli sembrava di riconoscere quella mascella squadrata, quegli occhi, quei capelli sotto i cappellino. Si affrettò a leggere la didascalia.




La principessa Morgana Mountbatten-Windsor (27) e il fratello minore, il principe Arthur Mountbatten-Windsor (25).

 Continuava a leggere la didascalia e a guardare la piccola foto. Alla fine si decise a leggere l’articolo.

‘Ormai in paese non si parla d’altro! Non è un mistero che i due fratelli reali, il principe Arthur e la principessa Morgana (chiamati così in onore degli antenati che hanno fatto la storia), passino il Natale proprio nel nostro paese poiché il promesso sposo della principessa, Arold Taylor, ha casa ed è cresciuto qui. Un’occasione d’oro, le vacanze Natalizie, anche per dare la possibilità alla nostra amatissima Morgana di conoscere meglio i famigliari del fidanzato. Si vocifera in oltre, che sarà comunicata la data del matrimonio anche alla famiglia di lui. Chissà che trovino il momento opportuno per renderla pubblica, noi siamo tutti qui in trepidante attesa! Intanto, I due fidanzatini e Arthur sono stati visti girare per le strade del paese ed entrare in qualche negozietto tipico. Tutti gli abitanti che affermano di averli visti dicono di trovarli proprio una bella coppia e si chiedono quando anche il principe Arthur si deciderà a trovare una bella ragazza con cui mettere su famiglia. Ma non ce lo chiediamo tutti? Comunque, mentre la principessa passerà il Natale in casa Taylor, il nostro principe ha accettato di partecipare alla grande festa organizzata dal sindaco prevista per il 24 Dicembre presso la villa sede del consiglio comunale alle ore 20.30. Donne, non esitate a presentarvi con i vostri vestiti migliori e chissà che non possiate essere voi la prossima principessa!’


Doveva ancora decidere se quel giornale era uno scherzo del destino o la manna caduta dal cielo. Dopo una vita passata a cercarlo, improvvisamente era là, su quella pagina di giornale. Si rese conto di stare trattenendo il respiro, allora espirò e il fiato creò una piccola nuvola di condensa. Aveva passato talmente tanto tempo aspettando questo momento che ora non sapeva cosa fare. Era confuso. Ma di una cosa era certo: sarebbe andato a quella festa.











NA: Ecco, questa è la mia prima fanficiton in assoluto su Merlin, ma il finale mi ha talmente distrutta che non potevo fare a meno di contribuire anche io con una storia in cui Merlin e Arthur si ricongiungevano. So che è corto, ma è venuto fuori così. I prossimi comunque saranno più lunghi. Spero vi sia piaciuta! In realtà non volevo pubblicara perchè era nata più come un mio sfogo, ma poi ho deciso di farlo lo stesso. Se volete lasciare una vostra impressione sulla storia, non esitate a farlo! Sono apertissima a tutte le critiche costruttive, so che ho ancora molta strada da fare.

Note varie: Il titolo della fanfiction è preso dalla canzone 'Some die young' di Laleh, potete ascoltarla qui http://www.youtube.com/watch?v=h4nva3qlGvc
Il titlo del capitolo invece viene dalla canzone 'King and Lionheart' degli Of Monsters and Men, che potete ascoltare qui http://www.youtube.com/watch?v=5AiSrCPvpco
Per quanto riguarda la foto, viene da un sito che si chiama Zimbio e raffigura Bradley James e Georgia King ad un campionato di Tennis, non ho ancora ben capito se lei è la sua ragazza. Questo è il sito http://www.zimbio.com/photos/Georgia+King/Bradley+James/Scottish+Actress+Georgia+King+boyfriend+Bradley/Cv7JJ3r4nom

P.s.: Cercherò di postare più capitoli che posso durante le vacanze perchè poi mi metteranno davvero sotto torchio con la scuola, quindi mi scuso già per la lentezza degli aggiornamenti con chi decide di seguire questa storia.
  
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