Immagine di "lafatablu".
Dedicata a lafatablu,
la "mamma" di Alice.
Grazie per averle dato la vita e per condividere il mondo che le hai creato con me.
Le feste natalizie si avvicinano, le strade iniziano a illuminarsi
di piccole lucine colorate dei mille addobbi. Le ronde prendono un po’
di questo colore oltre al freddo pungente e la tristezza nel sapere che
questo non fermeranno i demoni dal compiere le loro malefatte. Anzi le
feste rendevano più facile trovare vittime per colpa della “depressione
natalizia”, di festeggiare e da litri d’alcool.
Cercando un po’ di calore, in un plaid e in una tazza di cioccolata
calda, Alice osserva fuori dalla finestra aspettando la neve che rende
il Natale magico e il freddo, che s’infiltra nelle ossa, più
sopportabile.
Ripensa alla neve è sorride.
Connor, è sempre lui a donargli felicità, da quando si sono innamorati
pensare a lui la rende sempre felice. Soffia piano sul cioccolato, che
emette ancora sbuffi di fumo, prima di appoggiarci cautamente le labbra
per un paio di piccoli sorsi, il panorama è cambiato ma le emozioni
sono sempre le stesse.
E’ il quinto Natale insieme e non sa ancora cosa aspettarsi da Connor
per le vacanze, hanno cambiato programmi ogni anno, l’unica costanza è
sempre stata trascorrerle insieme, fin dal primo Natale quando stavano
insieme da solo pochi mesi.
Ricorda il brivido di stargli accanto, la voglia di condividere ogni
secondo, il dolore di sapere di dover stare lontani: Connor da Reilly e
lei con sua madre.
Il Natale è festa, il Natale si passa in famiglia, per Alice significa
una stancante serata ad aiutare la madre in ristorante e, alla
chiusura, cenare con quella che era diventata la sua famiglia, quindi
metà del quartiere italiano dove sorgeva il ristorante. Significava
passare le ore seduta con gente che adorava, ricevere le loro coccole,
chiacchierare con chi l’aveva vista crescere. Aveva anche pensato di
invitare Connor a unirsi a lei ma la loro relazione era appena agli
inizi, sapeva poco della sua famiglia che ancora si confidava raramente
con lei.
E se calcasse troppo la mano?
Alle volte aveva ancora timore per quel legame che sente forte, ha
paura che sia tutto un'illusione, ha paura di vivere in uno stupendo
sogno. Con questi timori nel cuore non aveva osato parlare e si era
trovata il 25 dicembre a servire hai tavoli e a controllare il
cellulare ogni secondo sperando in una sua chiamata nonostante si
fossero scambiati gli auguri quella mattina.
Voleva sentire la sua voce, non poteva vederlo quindi si sarebbe
accontenta della voce.
Niente.
Le persone che la circondavano cercavano di tirarle su di morale, di
farla sorridere ma era un sorriso che non illuminava, la madre la
conosceva molto bene, capiva cosa stesse vivendo, aveva già avuto
l’onore di conoscere Connor e il particolare legame che univa i due
giovani ragazzi, adorava quel ragazzo nonostante ora fosse responsabile
di quel sorriso spento della sua odorata figlia.
Alice, in cucina a riassettare e a scherzare, non sente la campanella
del locale suonare, rimase sorpresa quando la madre sorridente la
invita ad andare a vedere chi era giunto, alle sue insistenze aveva
risposto con “sorpresa”.
Connor.
Connor in piedi ancora sulla porta che sfregava le mani appena liberate
dai guanti, coperto dai primi fiocchi di neve e con un sorriso dolce
solo per lei non appena i lori occhi s’incatenano l'uno all’altro.
Le braccia di Alice si raffreddano al contatto con il giaccone di
Connor nello slancio di stringerlo forte a se, alcuni fiocchi di neve
intrisi nel tessuto della sciarpa, si sciolgono sotto le sue delicate
dita, Connor le strinse nelle sue cercando di riscaldarle.
- Avevo voglia di te.
Queste semplici parole hanno avuto il potere di riscaldare il cuore di
Alice, ora aveva un sorriso sincero, la madre fatica per lasciare loro
un attimo di pace, con tutti quei amici invadenti e curiosi. Per sua
fortuna non dovette lottare per molto, Alice entra nel locale con
Connor e insieme possono finalmente vivere quell’atmosfera magica che
Alice amava e cercava nel Natale: la famiglia.
Il sorriso di Alice è dolce e nostalgico se pensa alla tranquillità di
quel momento, seduti sulla stessa panca a mangiare cibo italiano, le
gote si tingono un po’ di rosso se ripensa alle imbarazzanti domande
delle sue “cugine” su aspetti molti privati della loro vita e hai
pesanti apprezzamenti sul fisico di lui. Tutto in italiano credendo che
non capisse, poi l’imbarazzo alle prime parole in italiano di Connor,
una lingua appena iniziata a studiare per amore. Lo sguardo imbarazzato
di Connor e al suo cercare la mano sotto la tovaglia per stringerla
forte per superare tutto invece la fa sorridere teneramente.
Il contatto delle loro mani, il contatto fisico tra di loro ha sempre
scaturito forti emozioni allontanando tutto quello che c’è di negativo.
E’ cosi assorta che non sente i lievi rumori presenti, poi il suo
profumo la circonda, gli sistema la coperta caduta dalle spalle e
poggia un delicato bacio sul collo. Il suo Connor è di nuovo al suo
fianco, ora è tutt’altra la magia che gli interessa.
Resta in silenzio, si gode la magia, si gode quel legame che ora non fa
più paura, forte come l’acciaio e senza più zone d’ombra. Cerca le sue
labbra e il colore delle sue braccia, anche con il vento più sprezzante
lei lì sarebbe stata al sicuro, protetta e al caldo.
Poi semplicemente viene trascina via da quel posticino sicuro, la
trascina sul tappeto del loro salottino svelando gli scatoloni
ritrovandosi ad aprire per montare l’albero di natale. L’anno
precedente si sono limitati a chiuderli frettolosamente, troppo presi
dalla loro personale magia per pensare a non rovinare festoni e luci,
ed eccoli l’anno dopo a pagare le conseguenze nel faticoso compito di
sbrogliare festoni e luci.
Al loro rientro Angel e Buffy trovano in un angolo dimenticato del
salotto un triste albero spoglio con degli scatoloni a fargli
compagnia. Capelli d’angelo, fili di festoni sui divani e brillanti
sparsi un po’ ovunque, serie accesa di piccole luci colorate
imprigionavano entrambi i ragazzi che, battuti da semplici lampadine,
ridono. Ancora sull’uscio sono scoperti e tirati, a loro malgrado, in
quella piccola guerra che, alla fine, li vede vincitori.
Ed ecco un altro regalo, il primo di quello che di sicuro sarà un
magico Natale, che la sua Alice era riuscita a fargli. Al loro primo
Natale l’aveva condotto per mano alla scoperta del vero spirito di
questa festività e, ora a distanza di anni, si ritrovava in salotto con
suo padre a prendersi cura degli addobbi natalizi.
E’ questa la magia del Natale: l’amore della propria famiglia.
Se volete sapere di più di Alice, Connor o altro potete chiedere o passare da lafatablu per conoscerli leggendo.