Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |       
Autore: AstridxAndros    28/12/2012    0 recensioni
Tratto dalla storia:
Mi tirò a se tentando di far incontrare le nostre labbra ma quel bacio non avvenne mai. Qualcuno si era messo tra di noi. Per la sorpresa io indietreggiai tentando di non cadere, mentre il mio assalitore cadde rovinosamente a terra dopo una spinta del mio misterioso salvatore. Quando la vidi riconobbi subito la chioma di capelli corvini volutamente spettinati come al solito.
-NON. OSARE. TOCCARLA! LEI E’ MIA!-
***
eccomi di nuovo quì con un altra storiella ^_^ beh, leggete e recensite in molti!!! bye!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Aspettavo la mia migliore amica davanti il bus, l’avrei picchiata quella mattina, ne ero sicura. Le porte del bus stavano per chiudersi quando salii. Poco dopo, dietro di me, una ragazzetta con i capelli scompigliati bloccò le porte del mezzo riuscendo a salire per un pelo. La fulminai, doveva ringraziare solamente tutta quella gente, avrei potuto farle male in quello stesso momento.
Non le rivolsi la parola per tutto il viaggio, fissavo fuori dal finestrino, non mi accorsi neanche dell’uomo che mi si era seduto vicino.
Sentii un tonfo, mi voltai, l’uomo aveva fatto cadere un libro e questo era scivolato ai piedi di un ragazzo seduto molto più in fondo. L’uomo era indeciso.
-Luca! Prendi il libro al signore!- esclamai senza nemmeno voltarmi. Il mio compagno di classe mi ascoltò e restituì il libro all’uomo che mi sorrise grato, io restituii il sorriso.
-sei una stupida! E basta! Non puoi fare sempre così! Devi capirlo una volta per tutte!- la mia migliore amica era sull’orlo di una crisi di pianto, e lo sapevo. Ma non poteva ogni volta buttarsi tra le braccia di un ragazzo qualsiasi e dopo restarci male se quello era uno str****.
-lo so! Scusami!- esclamò buttandosi tra le mie braccia, io le carezzai la testa,
-ok, basta ora… non vorrai mica dare spettacolo no?- le sorrisi e l’accompagnai nel bagno della stazione.
Aspettavamo il bus che ci avrebbe finalmente portate a casa, dopo un estenuante giornata di scuola ed in più le attività extra scolastiche e la crisi della mia migliore amica  quello che ci voleva era un bel bagno rilassante. Ma ero costretta a fare ben due viaggi sul bus prima di poter tornare a casa.
-ti dicevo comunque che ieri ho visto…- Alessandra si bloccò nel bel mezzo di un discorso seguendo con lo sguardo qualcosa. Seguii il suo sguardo fino ad arrivare ad un ragazzo più o meno della nostra età con i capelli biondi e gli occhi azzurri. Un vero principe al vedersi. Volere della sorte in quel momento il mio biglietto mi sfuggì dalle mani evolò in quella direzione. Non perdemmo tempo e iniziammo a seguire il biglietto.
-Eric il biglietto!- sentii esclamare da un uomo. Poco dopo con un balzo un ragazzo corvino riuscì a recuperare il piccolo biglietto.
-grazie!- esclamai per farmi sentire oltre il rumore della folla, un uomo si presentò avanti a me.
-penso di aver restituito il favore- a guardarlo bene doveva avere più o meno quarant’anni. Oltretutto lo riconobbi subito,
-lei è l’uomo del libro- lui ridacchiò.
-ti ringrazio io per oggi, era un libro molto importante- disse, il giovane corvino accanto mi porse il biglietto, stando attento a non sfiorare le mie mani nemmeno per sbaglio. teneva lo sguardo basso e i suoi occhi erano coperti da alcuni ciuffi ribelli.
-ehi! è arrivato il bus!- disse una voce dolce e irresistibile allo stesso tempo, era il ragazzino biondo.
Io e la mia amica ci voltammo verso la strada, era il nostro, senza pensarci due volte ci catapultammo davanti al mezzo.
Il bus era strapieno erano finiti anche i posti in piedi. Mi ritrovai vicina quasi appiccicata allo strano gruppetto.
-ma voi abitate in paese?- chiesi perplessa, non li avevo mai visti prima, neanche su quell’autobus.
-abbiamo comprato una casa di recente in realtà, ci siamo appena trasferiti- sorrise. Dovevano essere padre e figli. Solo in quel momento notai la somiglianza tra i tre.
-però questo idiota ha dimenticato la via, e ora ci toccherà come al solito chiedere indicazioni per ore- quella voce fredda mi colpì al cuore, e mi fece venire i brividi, l’uomo invece fulminò con lo sguardo il ragazzo,
-non è vero che non ricordo la via… e che ho le idee un po’ confuse…- l’ultima frase la disse quasi sussurrando e io ridacchiai.
-ciao Ale!- esclamai guardando le spalle della mia migliore amica allontanarsi sempre di più.
-avete detto che avete comprato di recente la casa eh? Recente quanto?- chiesi con occhio indagatore rivolta ai tre che erano scesi con noi. Il biondo e l’uomo si guardavano intorno tentando di ricordare, mentre il corvino fissava un punto imprecisato nell’orizzonte. Non avevo ancora avuto occasione di vedere i suoi occhi.
-più o meno una settimana fa’- mi informò il più grande, io feci un paio di calcoli. In quel piccolo paese ci conoscevamo tutti e gli unici che si erano trasferiti di recente erano i Carlino sulla quarta strada, al numero quattro.
-ricordate almeno il numero?- chiesi, il biondino annuì facendo ondeggiare i morbidi capelli,
-è il quattro e accanto ha una casa rosa- disse sicuro, io sorrisi.
In meno di cinque minuti eravamo arrivati davanti ad una villetta,
-è questa!!- esclamò l’uomo felice come un bambino, uscendo dalla tasca dei pantaloni un grande mazzo di chiavi, poi aprì il cancelletto. Io ridacchiai vedendo un uomo della sua età fare così.
-allora ci vediamo!- esclamai avviandomi verso casa mia, era ormai tardi dovevo sbrigarmi.
-aspetta! Fatti accompagnare almeno!- disse l’uomo,
-meglio di no! non preoccupatevi! Ci vediamo!- poi iniziai a correre verso casa mia.
-senti Ale è da due ore che elogi quel ragazzetto, ti ricordo che ti sei appena lasciata? io al posto tuo ci penserei due volte!- dissi ormai stufa di sentire ripetere le stesse due cose all’infinito.
-… ma questa volta è diverso!- sbuffai sonoramente,
-è sempre diverso! Conoscilo meglio e poi ne riparliamo ok? A domani, notte!- dissi esasperata,
-notte, ti voglio bene Li…- disse con voce mielosa, sbuffai ancora una volta chiudendo la telefonata.
Tenevo gli occhi chiusi, nella mia mente si ripeteva come un disco rotto la voce del corvino che mi aveva fatto venire i brividi. Sembrava che non potessi toglierla dalla testa, poi l’opposta voce del fratello. La prima fredda la seconda calda, il primo corvino l’altro biondo, fratelli gemelli opposti in tutto.
******
ed ecco il primo capitolo!!! come vi sembra? ringrazio chiunque sia arrivato fin quì e chi intende continuare a leggere. un bacio!! Bye!

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: AstridxAndros