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Autore: Seiten Shiwa    29/12/2012    5 recensioni
- allora… Cos’è successo tra te e la Scarlett?! -
- Veramente…. - occhi azzurri che si spalancano per la sorpresa - io non… CHI?! -, ed un sorriso furbesco che compare non appena le spalle vengono voltate ai giornalisti.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Follie di Una Notte Selvaggia'
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Salve mie amate DonzelleH!
Sono tornataaaaaaaaaaaaaaa! ^__^ Spero di esservi mancata almeno un po’…
 
Che dire?!
Diamo il via a TORONTO :D un nuovo pezzo della mia serie “LE FOLLIE DI UNA NOTTE SELVAGGIA”!
Per comprenderla è necessario aver letto “MALIBU” e “NEW YORK”!!
Se poi, avrete la voglia e la pazienza di leggere tutte le restanti storie che compongono questa mia serie… beh…. Mi farà molto piacere se mi farete sapere cosane pensate ^^
 
Questo è l’introduzione a ciò che accadrà in questa one-shot! Esplicita un po’ il punto dove ci eravamo fermati con New York!

Come andrà a finire?!
NIENTE SPOILER, e godetevela <3

 
Sarà ricca di sorprese… ^__^ non per niente è scritta sotto Natale *__*
 
Dediche: Alle mie Girls Adorate… Loro sanno chi sono… vi amo tutte, indistintamente! Siete (dopo Guendah) il mio regalo più grande di questo 2012 che ormai è giunto al termine!
 
Premesse: Tenere fuori dalla portata di idioti, bimbeminchia, cardiopatici, diabetici, gente con problemi di coerenza, grammatica, e chi più ne ha, più ne metta ^__^
 
<3 Love U So Much <3
 
Fuck The Rest  nIn
 
 
Toronto

 
01. Open and Closed Doors
 
 
 

 
- E allora… Cos’è successo tra te e la Scarlett?!..-
 
- Veramente….- occhi azzurri che si spalancano -Oh!- per la sorpresa - io non… CHI?!-, ed un sorriso furbesco che compare non appena le spalle vengono voltate ai giornalisti.

 
 
 
 
 
- AHAHAHAHAHA!! Dio Bro’! Sei stato meraviglioso!!-.
 
Shannon si stava sbellicando dal ridere, vedendo sul proprio notebook quel video postato poco fa online su youtube.
 
Jared sorseggiava silenzioso il suo succo di mela.
 
- Cioè.. Meraviglioso!- Leto Senior allungò una mano verso il tavolino che occupava lo spazio tra le loro poltrone.
 
Erano l’uno di fronte all’altro.
 
Jared seduto compostamente, con entrambe le mani a reggere un bicchiere di succo di frutta.
Suo fratello maggiore, a gambe incrociate sulla poltrona di fronte a lui, con notebook sulle gambe, a perder tempo su internet.
 
- La gente crede davvero, ora, che tu e la Scarlett abbiate ri-allacciato i rapporti! Ahahahahah! Che spettacolo!-.
 
Senza alzare i suoi occhi azzurri, l’altro proferì semplici parole.
- Anche tu ci avevi creduto all’inizio…-.
 
Shannon si ammutolì.
Si morse il labbro inferiore, e poi superiore.
 
Alzò lo sguardo sul fratello minore, chiudendo lentamente lo schermo del notebook, che con un bip segnalò l’essersi messo in sospensione.
 
- Non è proprio così.- disse, poi, incerto, posando il pc sul tavolino fra loro.
 
- Ah.. NO!?- gli occhi di cielo si puntarono in quelli verdi, che fuggirono sul pavimento, sul tavolino: vagabondi e colpevoli.
 
- Cioè… ad essere onesto… me lo sono augurato…e questo non vuol dire che io ci abbia creduto…- spiegò Shannon.
 
- Certo… certo! Ti sei augurato che io fossi tornato con quella troia, vero?!- si alterò, stringendo il bicchiere fra le mani, quasi a frantumarlo tra le dita. - Perché magari.. non vedi l’ora di avere campo libero, vero?!-.
 
-Jared!- protestò l’altro, con l’intento di chiudere lì il discorso.
 
Il cantante dei Mars scattò in piedi, posando con un rumore sordo il bicchiere, ancora pieno di succo di mela, sul tavolino. Guardava di fronte a sé un punto non ben definito.
 
Suo fratello maggiore scattò in piedi a sua volta, e gli pose una mano sul braccio.
- Jared… devi credermi.. davvero… io… io non ho le mire che pensi, davvero… credimi!-.
 
Due occhi di fuoco azzurro trafissero quelli di Shannon Leto.
 
Con un movimento brusco del braccio, si allontano e liberò dalla presa del fratello maggiore.
 
- Vallo a raccontare a qualcun altro, Shan!-.
Esclamò Jared più che adirato, avviandosi alla porta.
 
- JARED! Fermo! Dove vai?! Torna qui!-, gli corse dietro il batterista.
 
Suo fratello minore aveva già raggiunto l’entrata della stanza. Posata la mano sulla maniglia: l’abbassò.
 
Il palmo aperto, della mano destra, di Shannon si posarono sulla porta, con forza, spingendola e costringendola a richiudersi.
- ASCOLTAMI, PER DIO!- gli urlò.
 
Jared si girò nuovamente a fissarlo.
 
Occhi negli occhi.
 
- Quale altra cazzata vuoi propinarmi, fratello?!- lo cinguetto acidamente il più piccolo.
 
- Jared, davvero…- scosse la testa Shannon - non voglio litigare, dico sul serio!-.
 
- Ma certo… certo…. Tu vuoi solo che io mi faccia da parte!-.
 
- Non è vero, Jared! E lo sai!!-.
 
- E cos’è vero?!- si girò completamento verso il fratello maggiore.
 
L’altro si zittì, ma non abbassò lo sguardo.
 
- Shannon… Il fatto che io ti abbia perdonato, non vuol dire che io abbia dimenticato…- spiegò Jared.
- Il fatto…. - prese fiato, portandosi una mano alla fronte - il fatto che io e te siamo qui, ora, per la premiere del MIO film, a cui tu hai partecipato, il fatto che di fronte le telecamere scherziamo e ridiamo…-, passandosela fra i capelli - non vuol dire che io abbia scordato, dimenticato o in qualsiasi altro modo rimosso ciò che è successo! Lo capisci?! Ti ho perdonato perché sei mio fratello, perché… è giusto che io lo faccia… perché sei sangue del mio sangue -.
Gli pose entrambe le mani sulle spalle, scuotendolo leggermente - ma io non dimentico mai, Shannon…-.
 
- Bro’… se solo potessi…- sussurrò Leto Senior.
 
- Hai fatto anche troppo- ridacchiò sarcasticamente l’altro.
La presa sulle spalle, da parte delle sue mani, venne meno.
 
Shannon gliele prese, portandosele al petto.
 
- Hai detto di non voler più tornare indietro sui tuoi passi: hai detto che dopo averlo rivisto in aeroporto, hai capito che la scelta migliore è quella di andare avanti.. ma.. quando andrai avanti?! Quando attuerai davvero questa scelta?! Non sei il tipo che dici una cosa, e poi non la metti in pratica, Bro’…. Qual è il problema, allora?!-.
 
Jared sfilò si scatto le proprie mani dalla presa del fratello.
 
- Hai intenzione di continuare questa messa in scena fino alla fine dei tuoi giorni, Shan?!-.
 
Leto Senior spalancò gli occhi, strabuzzando le palpebre per qualche secondo.
 
- Che… che stai dicendo, Bro’?!-. Si sentì spiazzato completamente.
 
- Ma certo! Come se tu non centrassi niente! Certo!!- sbracciò Jared, innervosendosi davvero.
- Perché cazzo lo hai chiamato, quando sapevi benissimo che ci saremmo visti in aeroporto  a quell’ora?! EH?! E PER DIRGLI COSA?! E perché gli hai scritto quel messaggio?! E quante altre volte l’hai sentito prima di quella?! Volevi farmi ingelosire, vero?! Volevi farmi rompere con lui definitivamente, vero?!- prese fiato, reprimendo un pianto nervoso - bene! ORA CI SEI RIUSCITO! NON SEI CONTENTO?! CHE C’è?! CREDI CHE IO NON LO SAPPIA?! CREDI CHE ABBIA ROTTO CON LUI, COSì?! TANTO PER…?! SEI UNA TESTA DI CAZZO!!! ECCO COSA SEI!->.
 
La figura di Jared aprì e richiuse la porta dietro di sé, lasciando il fratello da solo.
 
Shannon, fulminato da quella parole, non si accorse neppure fin da subito che suo fratello se ne era andato.
La sua voce, e le sue accuse, continuavano a rimbombargli nella testa.
 
Poi, come ripresosi, di scatto afferrò la tessera magnetica della stanza e gli corse dietro.
 
- JAREEEEEEED! ASPETTA! JARED! PER FAVORE! ASCOLTAMI!!-.
 
Jared stava proprio in quel momento richiudendo, lentamente, la porta della propria stanza dietro di sé.
Sentendo la voce del fratello, si apprestò a farlo.
 
Shannon arrivò alla porta della sua stanza, ed iniziò a colpirla con cazzotti.
 
- JARED APRI QUESTA CAZZO DI PORTA! O LA SFONDO!- gli diede perfino un calcio.
- JARED!! DIO CRISTO! NON FARMI BUTTAR GIÙ IL PARADISO: APRI QUESTA FOTTUTTA PORTA!!- gli diede una spallata.
Purtroppo, però, la sua rabbia, i suoi colpi, non sortivano alcun effetto.
 
- Jared… per favore!!!- abbassò di poco la voce, ricordandosi solo in un secondo momento che era nel corridoio di un hotel, e qualcuno avrebbe potuto sentirli.
 
Dall’altra parte della porta, suo fratello minore, ad occhi chiusi, aveva il viso reclinato leggermente in avanti.
Le mani erano dietro la schiena, stese, i dorsi poggiati alla porta, facendo da contrapposto tra essa e il suo fondoschiena.
I capelli, ormai lunghi, ricadevano sciolti, intorno al viso, mischiandosi con la folta barba che aveva lasciato crescere da quei lontani giorni a Malibu.
 
Respirava a fatica: cercava di reprimere il pianto.
Si era promesso di non riaprire mai più quel discorso.
 
Invece, lo aveva fatto.
 
Non aveva resistito.
 
Lo aveva fatto.
 
Per curiosità.
Per rabbia.
Perché davvero, non ce la faceva più a tenersi quel peso dentro.
 
Solo quarantotto ore, da quell’incontro, ed era crollato.
 
Era proprio vero: qualsiasi cosa riguardasse quell’irlandese, lo avrebbe fatto cedere prima o poi.
 
- Jared… per favore… aprimi… permettimi di spiegare…- si sentì supplicare dall’altra parte.
 
Ma lui scosse la testa, sussurrando un
- no, Shan…. No…-.
 
Shannon si tolse il cappello e posò la parte alta della fronte sulla porta.
 
Con una mano stritolò la stoffa del proprio cappello, con l’altra iniziò a disegnare segni astratti sulla superficie della porta.
I suoi occhi fissavano la punta delle scarpe.
 
- È vero… l’ho chiamato…. L’ho fatto.. e non te lo nego….-.
 
Leto Junior strizzò gli occhi, cercando di frenare la cascata di lacrime.
 
- L’ho chiamato perché… il giorno prima…. Il giorno prima mi aveva chiamato lui…-.
 
Le mani di Jared tremarono.
Se le tolse da dietro la schiena, che poggiò completamente contro la porta, e se le portò al viso, che alzò verso l’altro, premendocele contro.
-… dio…- ringhiò a denti stretti.
 
- Credo che non te lo abbia detto, perché abbia avuto paura di una tua reazione simile a questa… davvero, Jared… stavolta… stavolta non lo abbiamo fatto con brutte intenzioni…. Cerca di credermi! Provaci per lo meno! Sforzati, Bro’! è la verità!!-.
 
Jared scosse la testa, come a scacciare quelle parole, sussurrando tanti
- no… no… non voglio ascoltare… non è vero…-.
 
Mi dispiace per come ti ho trattato durante la telefonata di ieri. Dovevo capirlo subito che venivi in pace… È solo che mi fa male sentirti…. Sentirti e non averti… A presto…. XO XO Ur ShanAnimal”.
 
Il ricordo di quelle parole lette, sembrava strizzargli gli organi interni, compresi i polmoni, rendendogli faticoso respirare e persino sfogarsi nel pianto.
 
Shannon si rimise il cappello.
Posò entrambi i palmi delle mani sulla superficie della porta.
Come se anche le sue mani avessero potuto sentire e toccare il dolore che, era sicuro, Jared stesse provando.
 
- Bro’… Mi aveva chiamato… per sapere se tra te e la Scarlett ci fosse stato davvero qualcosa… voleva.. voleva solo essere rassicurato!- prese fiato - ti starai chiedendo perché non ha chiamato te?! Non lo so… posso ipotizzarlo però: perché tu, magari, gli avresti detto di sì, solo per ferirlo.. e lui, lui non voleva essere ferito, non in quel momento! - si lasciò sfuggire un sorriso a fior di labbra - non che anche io non avessi potuto mentirgli, ferendolo, ma… ha cercato me, solo per avere informazioni su di te.. ed io, modestamente, sono l’unico a conoscerti così bene, dopo te stesso, da avergli potuto dire come stavano realmente le cose…-.
 
- NON E’ VERO!- urlò Jared, dall’altra parte, all’interno della stanza.
La mano che aveva sul viso scivolò via.
Si girò verso la porta, e gli diede un cazzotto. - STA ZITTO! NON è VERO NULLA!-.
Diede cazzotti a ripetizione contro quella superficie di legno - NON è VERO UN CAZZO! STA ZITTOOO!!-.
 
- Bro’, cerca di credermi!- Shannon alzò la voce.
Si ritrovò a fissare la porta, come se lo avesse davvero di fronte.
- … Tomo ha anche origliato la nostra telefonata… -.
 
Jared sgranò gli occhi.
… Immediatamente, intuì il probabile motivo per cui Tomo non era con loro.
 
- … Lo sai perché Tomo non è venuto, vero?!- Shannon si strofinò il sotto del naso col dito indice - aveva… bisogno di riflettere, in parte…! - fece una pausa - in parte… perché un po’ geloso, sono sicuro che lo è stato anche lui… ed…ed in parte, perché aveva davvero impegni con Vichi…-.
 
Il cantante dei Mars si accasciò su di un fianco contro la porta.
“[..] È solo che mi fa male sentirti…. Sentirti e non averti… A presto…. XO XO Ur ShanAnimal”.
Ingoiò un singhiozzo.
 
- Io… ho solo cercato un modo per chiedergli scusa, ieri…per questo l’ho disturbato… e figurati! Mi ero perfino scordato che quella era proprio l’ora in cui vi sareste visti! Volevo… solo scusarmi, perché… la telefonata di quando mi chiamò, fu davvero tragica. Lo trattai davvero male… lo feci per rabbia, per invidia, per gelosia… perché… perché io.. per me, vorrei le attenzioni che lui riserva a te, da Tomo… ok?! È questa la verità… e ti dirò di più! … mi ha richiamato, urlandomi di non contattarlo mai più… e… piangeva, Bro’… perché sicuramente, immagino che dopo aver letto il mio messaggio, e fraintendendolo, lo avrai accannato lì, da solo, a sé stesso, senza neppure dargli la possibilità di replicare…!-.
Sospirò, scuotendo la testa.
- Jared…. Se… se non dai mai la possibilità di spiegarsi, alla gente… come pretendi di andare avanti?! Senza rimpianti?! Senza rimorsi?! Senza parole non dette, discorsi sospesi?! … Almeno questo glielo devi… spiegagli perché sei andato via… diglielo, che è per me…. Magari lo sospetterà… ma non ne sarà davvero sicuro… e ci starà sicuramente male…. Lasciagli… - si zittì, per tirar su col naso, senza essere udito dal fratello - lasciagli la possibilità di spiegarsi.. vedrai: ti dirà le mie stesse cose….-.
 
- E se vi foste messi d’accordo?! E poi… lui già ha la mia risposta!! Ed è NO! Capito?! È NO!! NO, NO, e NO!-.
La voce di Jared era stridula, causa pianto.
 
- No cosa, Jared?!- chiese curioso Shannon, appizzando le orecchie. Era comunque faticoso capire cosa stesse dicendo, visto la spessa porta che li divideva, e la voce nasale chiusa dal pianto.
 
- Mi voleva vedere per chiedermi di… di…sposarci!!- si asciugò in fretta, con le maniche della giacca, le lacrime.
 
Fu il turno di Shannon di spalancare gli occhi, e non dire nulla.
 
-Ma… ma tu.. TU HAI ROVINATO TUTTO!! TUTTO- gli urlò poi. - Tu… tu e la tua cazzo di chiamata! Tu ed il tuo stupido messaggio di scuse! Ficcatele al culo, Shan, le scuse!!-.
 
- Ja-Jared… !!- Shannon si sentì tremendamente colpevole.
 
- “È solo che mi fa male sentirti…. Sentirti e non averti… A presto…. XO XO Ur ShanAnimal”!! CERTO! QUESTE SONO PROPRIO PAROLE DI SCUSE!!! VERO, SHANNON?!-.
 
- Jared… per favore, io-.
 
- VAFFANCULO!- urlò il cantante dei Mars - VAFFANCULO! VAFFANCULO, E VAFFANCULO!!!-.
 
Le mani di Leto Senior scivolarono lentamente via dalla porta.
 
- … scusa….-.
 
Attese qualche secondo… poi, non sentendo più neppure i singhiozzi del fratello minore, tornò nella sua stanza, e decise, che per quella sera, avrebbe bevuto fino a dimenticarsi il suo nome…
 
Jared, invece, era rimasto con la mano di fronte la bocca, a piangere in silenzio: il naso tappato, ma non gli interessava.
 
Crollò in ginocchio, e se non fosse stato per la porta a sorreggerlo al suo fianco, sarebbe rovinato per terra in modo molto meno garbato ed indolore.
 
Si piegò su sé stesso, in avanti, ed iniziò a piangere, imprecare contro tutto, tutti, e a prendere a pugni il pavimento.
 
La sua lunga e folta barba, ormai, era zuppa di lacrime.
 
E non sarebbe stata tanto differente da quella di suo fratello Shannon, tra poche ore, destinata ad esser imbrattata da alcool ed altrettante lacrime amare…
 
 
Continua…
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