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Autore: Sheiinja    30/12/2012    1 recensioni
Alec e magnus sono in vacanza e finalmente possono esternare i propri sentimenti senza preoccuparsi degli altri.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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autore: Sheiinja
traduzione: Andy2412
Disclaimer: nè io nè l'autrice ci guadagnamo nulla da questa storia e i personaggi non ci appartengono.




“ Non ti metterai il boa stasera!”
“ Perché no? Si abbina ai miei stivali.”
“ Per l’Angelo, non ti metterai gli stivali stasera!”
Magnus mise il broncio. “ E’ la ragione per cui sono andato a fare shopping.”
“Per favore. Andiamo all’opera. Sono certo che non ti lasceranno entrare se sarai vestito come una ballerina di burlesque.”
Il broncio aumentò.
“ Non guardarmi così.” Lo rimproverò Alec, sistemandosi all’improvviso in grembo a Magnus. Sorridendo lo stregone alzò un sopracciglio, ma prima che potesse dire qualcosa Alec cominciò.
“ Penso che tu debba farti perdonare per il giro di shopping.”
“ Penso che tu debba farti perdonare per aver rovinato il mio completo.”
“Siamo d’accordo sul dover farci perdonare.”
“ Mi sembra giusto.”  E con ciò le labbra di Alec furono su quelle di Magnus.
Durante il bacio, Alec fece sdraiare Magnus mentre lui incastrò le dita tra i capelli di Alec tirandolo più vicino.
E’ stata la migliore idea che io abbia mai avuto. Pensò Magnus tra sé. Era incredibile il cambiamento che c’era stato , da quando Alec non si trovava in un territorio familiare. Era talmente più rilassato e spensierato che Magnus a volte dubitava fosse lo stesso Alec di cui si era innamorato. Ogni volta che Magnus prevedeva come Alec si sarebbe comportato, succedeva sempre l’opposto. Ma altre volte Alec era di nuovo a disagio o arrossiva e Magnus sapeva di non aver portato l’ Alec sbagliato con sé.  Non che no fosse felice del cambiamento nel suo umore, per di più, era entusiasta del comportamento di Alec, però, era ancora incantato dall’Alec timido perché era una delle sue caratteristiche più adorabili. Forte e coraggioso Shadowhunter, ma timido e imbarazzato qualche volta.
Quando si separarono per  mancanza di ossigeno, la bocca di Magnus si aprì in un enorme sorriso, nel quale risiedeva tutta la sua felicità. Leggermente confuso, Alec lo guardò.
“ Qual è il problema?”
“ Sono solo felice di stare con te.”
Alec sorrise, arrossendo. Quanto amava quell’arrossire.
“ E sono davvero felice che abbiamo potuto fare questo viaggio. Ci fa bene.” Continuò Magnus.
“ Che vuoi dire?”
“ Delicatamente , spostando una ciocca di capelli neri dagli occhi di Alec, Magnus spiegò.
“ Non so se te ne sei reso conto, ma sei davvero spensierato da quando abbiamo lasciato New York. Come se non dovessi preoccuparti di chi potrebbe vederci o di cosa puoi permetterti di fare in pubblico.
Mi ricordo di quando venivi a vedermi di nascosto o quando siamo usciti ed eri sempre teso appena la situazione si faceva poco sicura, come quando ho voluto tenerti la mano al ristorante o quando è suonato il campanello nel mio appartamento. Avevi quel conflitto interiore in cui volevi sentirti a tuo agio ma non ci riuscivi perché … beh, per delle ragioni. Comunque, adesso che ti sei dichiarato e che sei venuto in questo viaggio con me, non ti preoccupi più ma ti godi ogni singolo momento. Credo che tu ti senta in qualche modo leggero adesso.”
Sorpreso, Alec si rimise seduto su Magnus che si sollevò sui gomiti mantenendo il contatto visivo. Vide le pupille di Alec muoversi, ovviamente tentando di leggere l’espressione di Magnus e le sue labbra dischiuse erano un chiaro segno di come non sapesse davvero cosa pensare di ciò che aveva appena sentito. Nervosamente, infilò le mani nella canottiera colorata di Magnus, passandole tra il tessuto morbido, mentre Magnus lo guardava pensieroso.
“Sono …” Cominciò Alec, e  spostò lo sguardo sulla gola di Magnus. “Sono solo …”,
Accidenti è adorabile quando balbetta “Sei tu.” Rispose alla fine, ma quando le sopracciglia si alzarono in un’espressione perplessa lo Shadowhunter spiegò la sua affermazione.
“ Voglio dire, è vero. Mi sento molto più a mio agio di prima. Ma sei tu che mi hai dato la possibilità di sentirmi così, sai? Tu non mi hai lasciato perdere quando ho tolto la mia mano per evitare la tua o quando sono sobbalzato, spaventato da ogni strano rumore. Sapevo di starmi comportando da egoista ma ero solo … spaventato.”
Anche Magnus, lentamente, si mise seduto, attento a non spingere via Alec dalle sue gambe, e furono allo stesso livello quando Alec continuò con il suo piccolo, dolce discorso.
“ Ma quando hai detto che mi amavi anche tu ad Alicante, quando abbiamo ucciso i demoni insieme” Magnus sussultò appena a quella frase, Alec di certo aveva bisogno di allenarsi a dire cose più romantiche. “ Volevo solo tenerti la mano e stare con te mentre tutti sapevano e non volevo più sentirmi a disagio. Mi hai cambiato, Magnus. E te ne sono grato.”
Magnus vedeva che Alec aveva molto altro da dire ma in quel momento non riuscì più a trattenersi. Chinandosi avanti, tocco teneramente le labbra del ragazzo con le sue , zittendolo. Ad Alec scappò un sospiro sorpreso prima di allungare le braccia attorno alle spalle del suo ragazzo, per annullare il piccolo spazio tra loro.
“ Mi fai sentire così leggero, Magnus, e ti amo per questo.”
Magnus gemette in risposta.
 
“ Aleeec …” Magnus disse lentamente mentre si passava la mano tra i capelli, sollevandoli in punte, ciocca dopo ciocca, davanti allo specchio della loro camera, osservando il proprio riflesso con gli occhi socchiusi.
“ Hm?” arrivò dall’altra parte della stanza, dove Alec stava cercando tra le borse le loro cravatte , sulle quali avevano concordato prima.
“ Devi smetterla di tirare così forte i miei capelli. Voglio dire, è eccitante e mi piace molto ma rovina completamente la mia corona di punte.”
“Cosa?!” Alec sollevò di scatto la testa per , il suo urlo un po’ più forte del voluto.
Magnus amava quando poteva prendere Alec in contropiede con simili esclamazioni.
Mentalmente, Magnus aggiunse “ Abituarlo a parlare di sesso” alla lista delle Cose Da Fare, ad alta voce disse “ I miei capelli, Alec! Stiamo andando all’opera e sembra che una famiglia di uccelli abbia fato il nido tra i miei capelli.”
“ Allora lavali e tienili giù,” Alec cercò debolmente di terminare la – per lui- imbarazzante situazione.
“No.”
“ E allora smettila di lamentarti.”
“ Allora ditemi cosa dovrei fare per soddisfarvi, vostra altezza.”rispose lo Shadowhunter, il sarcasmo che gli colorava la voce, andandogli incontro per poi fermarsi dietro Magnus, avendo finalmente trovato le cravatte.
“Oh, mi hai soddisfatto molto. Sto solo dicendo che potresti fare più attenzione ai miei capelli mentre lo fai.” Stava espertamente stuzzicando il suo ragazzo e poté vedere nello specchio la sua adorabile espressione. Non un rossore, ma un’espressione molto cocciuta che non gli avrebbe permesso di perdere.
“ Quindi, mi stai dicendo di non toccarti i capelli.”
“Non è esattamente quello che sto cercando di dire.”
“ Quindi, posso toccarti i capelli ma senza disturbarli.”
“ Ecco, hai capito, zuccherino.”voltandosi felice, Magnus prese la cravatta dalla mano di Alec e cominciò ad aggiustarla attorno al collo del suo ragazzo.
“ Scusa, ma con la testa tra i cuscini si rovinerebbero anche senza che io li toccassi.”
Gli occhi di Magnus si aprirono in un sorriso. “ Touché.” Forse questo punto della mia lista sarà più facile da completare di quanto pensi.
“ Comunque,” Alec sorrise, “penso che i tuoi capelli vadano semplicemente bene così.”
“Sei troppo adorabile,” e lo sottolineò con un bacio leggero.
 
Entrambi in un elegante abito nero, quello di Magnus completato con guanti bianchi, una sciarpa bianca al posto del boa rosso di piume e dagli stivali rossi di pelle, sedevano in un taxi , mentre andavano a Wiener Staatsoper. Accigliato, Alec allentò il colletto. Magnus poteva vedere che Alec non era assolutamente abituato a vestirsi così elegante. Di solito, essere vestito di nero e uscire tardi, significava che avrebbe cacciato demoni e che sarebbe stato coperto di sporcizia e sangue alla fine. Ma quella sera non era una notte di caccia. Quella sera entrambi avrebbero visto una raffinata opera di Mozart.
“ Sei fantastico, Alec.” Magnus sussurrò, afferrando la mano sul colletto di Alec per metterla unita alla sua sul sedile tra loro.
Un leggero rossore colorò le guance dello Shadowhunter quando si voltò per guardare il suo ragazzo negli occhi, sorridendo.
“ E’ solo che sono molto eccitato per stasera. Non ho mai visto un’opera e lo Staatsoper è noto per essere un edificio davvero pomposo e bellissimo. E’ fantastico che abbiamo i biglietti.”
“Baby, con me ottieni i biglietti per qualunque posto in cui tu voglia andare.” Magnus  rispose e si avvicinò per avere un bacio e il suo desiderio fu esaudito. Fu un bacio breve e dolce, solo uno sfiorarsi di labbra ma erano in un luogo pubblico e Magnus non avrebbe nemmeno mai pensato di poter essere in grado di tenergli la mano fuori dal suo appartamento di Brooklyn. La leggerezza gli si addice così bene.
“Non chiamarmi così.” La voce di Alec era bassa, non  c’era bisogno di urlare quando erano solo a pochi centimetri l’uno dall’altro.
“ Cosa? Baby? Cosa preferisci? Honeydew? Stardazzle? Pinkie Pie?
“Magnus.” Alec sussurrò in modo giocoso, ma con una nota di rimprovero
“ Oh, tesoro per quanto amerei chiamarti “grande” “ magnifico” e “ Favoloso” tutto in una sola parola ma potrebbe diventare un po’ strano quando entrambi urleremmo quel nome travolti dal piacere.”
Il pugno sulla spalla che seguì fece ridacchiare Magnus.
“Ti amo.” Disse.
Alec aprì la bocca ma prima che potesse dire qualcosa una luce sfrigolante apparve all’improvviso tra di loro, al centro delle piccole fiamme un foglietto beige. Un messaggio di fuoco.
Confuso, Alec lo prese.
“ Sapevo che è stata pura fortuna che il Conclave non ci abbia interrotti prima.” Brontolò Magnus, la sua bocca si trasformò in un broncio come quello di un bambino che doveva andare a letto senza aver potuto finire il gioco a cui stava giocando. “Che cosa vogliono da te? Qualcuno ha rubato la Coppa Mortale? O qualcuno ha fatto pipì nel lago Lyn? Ci sarà una punizione per quello se non ha una buona ragione.”
“Non è divertente, Magnus.” Disse Alec e gli porse il foglio “ E’ indirizzato a te.”
Magnus sollevò un sopracciglio mentre prendeva il foglio dalle mani di Alec e leggeva le parole “ Magnus Bane” in lettere impeccabili. “ Potrebbe essere da parte tua,” lo prese in giro ma si accorse che Alec non era più in vena di scherzare.
“ Sembra la scrittura di mia madre. Che cosa vuole?” chiese frettolosamente, un cipiglio si formò sulla sua fronte.
“ Dobbiamo tornare.”
Alec prese la lettera dalla mano di Magnus e lesse velocemente, mordicchiandosi il labbro inferiore.
“Non dice nemmeno perché.” Esclamò irritato.
“ Lo so. Ma è scritta a nome del Conclave. Sai che cosa significa.”
“Si …” Alec si appoggiò al sedile, sospirando con gli occhi socchiusi, gli angoli della bocca piegati all’ingiù.
Sembra così triste.
“Hey.” Magnus cominciò allegramente “Forse gli serve solo un buon traduttore per qualche strana lingua demoniaca o roba simile. Sono sicuro che non è roba seria.” Amorevolmente, passò il pollice sul pallido zigomo di Alec. “Non essere così depresso. Possiamo tornare non appena avrò svolto il mio incarico. Hai ancora dei giorni di permesso e possiamo venire a vedere l’opera un’altra volta, ok?”
Debolmente, Alec si voltò per sorridere allo stregone. “ Lo so. E’ solo che non volevo proprio essere interrotto.”
Il taxi si fermò e Magnus pagò l’autista dandogli una generosa mancia. Lasciarono l’auto , colpiti dall’aria fredda. Magnus si avvicino ad Alec, prendendo con la mano guantata quella di Alec. “ C’è un portale qua vicino.”
Lo Shadowhunter guardò il suo ragazzo e sospirò, un profondo sospiro di irritazione.
I suoi occhi erano scuri, come se la leggerezza del loro viaggio fosse svanita in un istante e Magnus sentì il desiderio di mandare al diavolo il Conclave fare solo quello che voleva. E questo comprendeva qualunque cosa non inerente al Conclave. Sfortunatamente, creare casini con il Conclave era un’idea decisamente stupida, lo aveva imparato, e Alec era molto rigido quando si trattava di doveri, chiunque dovesse svolgerli. Anche quando era uno schifo farli.
“Uhmm.” Fu il mormorio di risposta mentre cominciarono a camminare verso Wiener Staatsoper, sfortunatamente non avrebbero potuto visitarlo molto presto.




note della traduttrice: scusate l'attesa così lunga ma ultimamente proprio non ho trovato il tempo di mettermi lì a tradurre tra natale e il resto XD questa è la seconda e ultima parte di questa malec e spero che vi piaccia! mentre la traducevo stavo ascoltando Naked Love di Adam Lambert, secondo me ci sta un sacco con questa fic XD provate ad ascoltarla anche voi mentre leggete , se vi va XD i nomignoli li ho lasciati in inglese perchè sono già abbastanza orrendi così , sembrano nomi da minipony
A presto -A.
  
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