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Autore: apple92    30/12/2012    1 recensioni
Crescere significa anche guardare con occhi nuovi la realtà che ci circonda. Nulla è cambiato, tutto è cambiato. Racconto di una storia che finisce per fare spazio all'amore. Quello vero.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Nuovo personaggio, Ranma Saotome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno dello scontro…

Il giorno dello scontro…

 

Akane e Shin correvano verso scuola in ritardo per la prima volta perché Akane non voleva alzarsi dal letto e abbandonare il paradisiaco mondo dei sogni. Era talmente bello pensare che presto quei sui sogni sarebbero diventati realtà. Mentre correva tutta felice sgommò davanti a lei la bici di una ragazza che non vedeva dalla partenza di Ranma: Shan-poo.

Lagazza violenta dove nascondi il mio Lanma

“Non so ora dove sia ma se ti interessa saperlo vieni al dojo questo pomeriggio, credo avrai una bella sorpresa.” L’affrontò a testa alta la piccola Tendo.

“Ci sarò” confermò l’amazzone stizzita da quell’arroganza. Conosceva Akane e non si sarebbe mai aspettata tali parole da una mocciosetta come lei.

“Non credi di essere stata un po’ acida?” constato uno stupito Shin.

“Assolutamente no. Se lo merita. Dopo tutto quello che mi ha fatto passare…”

Akane non poteva fare a meno di pensare a quel bacio rubato a Ranma proprio sotto i suoi occhi. Non ce la faceva, sentiva crescere in lei un’incontenibile rabbia attenuata solo dall’idea che entra la sera tutto questo patire sarebbe finito.

 

In classe non si vide ragazza più lunatica di lei quel giorno. Alternava silenzi pensosi e discorsi logorroici per sfogare la tensione, purtroppo non riusciva proprio a calmarsi, era troppo eccitata e presa dall’imminente arrivo di Ranma. Ormai Yuka e Sayuri, le sue fedeli amiche, non la sopportavano più, ma erano talmente contente per Akane che si sforzarono di starla a sentire, infondo era la prima volta che si confidava a loro così apertamente e dovevano recuperare il tempo perduto in passato.

 

Al suono dell’ultima campanella i due giovani si affrettarono a ritornare a casa elettrizzati per lo scontro che li avrebbe coinvolti. Shin si fece una doccia, indossò la tenuta per i combattimenti importanti e si mise al centro del dojo in posizione meditativa in attesa dello sfidante. Era alto, il fisico scolpito dall’allenamento, dorati capelli castani e due occhi marrone chiaro. Inutile dire che attirò su di sé tutti gli occhi delle donne presenti in sala.

Gli piaceva davvero molto quella palestra e gli sarebbe mancata, come d'altronde l’amicizia di Akane, ma infondo il suo cuore batteva, ricambiato, per Ukyo che lo trovava davvero splendido con quella uniforme…ma questa è un’altra storia.

Akane aveva anch’essa tolto la divisa scolastica sostituendola con un maglioncino con lo scollo a V, degli short e delle lunghe e spesse calze colorate. Aspettando l’arrivo del codinato stava logorando il pavimento della palestra a furia di camminare nervosamente avanti e indietro per la sala. Nell’aria si poteva tastare la tensione avvertita da tutti per il ritardo di Ranma. Genma-panda aveva cominciato a mangiarsi le unghie per il nervosismo convinto che il figlio lo avesse condannato ad un destino da girovago senzatetto. Una Shan-poo molto contrariata sedeva sugli spalti ancora poco convinta della versione di Akane secondo la quale Ranma avrebbe già fatto la sua scelta.

D’improvviso le porte della sala si spalancarono e una luce abbagliante investì tutti i presenti. Un figura vestita alla cinese con una camicia nera con un dragone rosso fece qualche passo in avanti mostrandosi al pubblico: era Ranma. A questa entrata spettacolare la massa ebbe un sussulto. Vedendo un Ranma così affascinante e determinato il primo pensiero di Shan-poo fu di saltargli al collo, considerando inoltre che non lo vedeva da tre mesi, ma fu fermata dal fatto che molto educatamente il codinato si diresse immediatamente a salutare il padre e a ringraziare il padrone di casa. Era molto maturato.

Genma riprese le sue sembianze umane e baldanzoso gridò ai presenti: “Credevate che mio figlio fosse così vigliacco e sleale da non voler riconquistare la sua ragazza con una sfida ufficiale?!?!? Come avete potuto dubitare di lui!!! E poi non avrebbe mai abbandonato il suo amato genitore! Assolutamente no!”

 

Nella confusione i parenti non fecero caso agli atteggiamenti intimi dei due ragazzi. Ranma volse teneramente il suo sguardo su Akane e le sorrise in modo incoraggiante. Mentre lei si sentì sciogliere e ricambiò il sorriso, Shan-poo fumava di rabbia. Pronta a lasciare uno dei sui infallibili bonbori sulla malcapitata Akane ma le bastò uno sguardo più attento per capire che tra loro qualcosa era cambiato. Si ritrovò improvvisamente sconfitta senza la possibilità di combattere e lasciò il dojo prima di conoscere l’esito della battaglia. Effettivamente era più delusa di se stessa che altro. Né la sua forza, né il suo fascino avevano fatto sì che potesse portare a compimento la sua missione. Non si sentiva più degna di far parte del villaggio delle amazzoni.

 

Soun fece mettere in posizione i due pretendenti alla mano della figlia e diede il via allo scontro. Senza indugi i ragazzi cominciarono a darsele di santa ragione. Tra proiezioni, spazzate, salti mortali e calci volanti lo scontro era fra i più combattuti degli ultimi tempi e di un livello decisamente superiore a quelli fra Ryoga e Ranma. Di scontri così se n’erano visti ben pochi e non parlo solo per quanto riguarda la palestra dei Tendo. Gli sfidanti erano di pari livello e ciò sorprese tutti coloro che nella sala conoscevano il livello di preparazione di Ranma prima della sua partenza, decisamente inferiore a quello attuale. Tutti conoscevano le rapide e intuitive capacità di apprendimento di Ranma ma nessuno si aspettava questi sviluppi. Dopo quasi un’ora lo scontro si era fatto estenuante, era solo questione di resistenza e nessuno dei due sembrava aver intenzione di cedere. Erano come due zombie, non si reggevano in piedi e sembrava fossero destinati a cadere insieme; entrambi avevano bisogno di urgenti cure mediche. Concentrati nel combattimento i guerrieri avevano annullato il mondo intorno a loro. Gli schiamazzi del pubblico erano diventati un lieve brusio fino a sfumare nel silenzio. Ranma avvertiva solo il battito accelerato del suo cuore e quello del suo avversario. Quando tutto sembrava volgere al termine Ranma vacillò e Shin lo sorprese con un pugno al viso.

Il codinato stramazzò al suolo. La sua testa si riempì nuovamente di tutte quelle persone inutili, voci e volti ondeggiavano nella sua mente.

“Ranma io credo in te! Credo in noi!” questa supplica disperata lo fece riprendere e richiamate a sé tutte le energie residue e parve confluire in lui nuova forza, rinvigorito diede a Shin il colpo di grazia dimostrando la sua netta superiorità e le sue notevoli abilità. L’uragano della tigre era decisamente la mossa fatta su misura per lui. Ranma si accasciò al suolo soddisfatto dello scontro, se l’era vista davvero brutta. Shin cadde a terra svenuto. Kasumi e il dottor Tofu soccorsero prontamente il povero Shin accompagnandolo nella sua stanza dove lo avrebbero medicato inseguiti dalla preoccupata Ucchan.

La folla che era situata sugli spalti lo portò in trionfo e il ragazzo si trovò improvvisamente a sguazzare in una marea di gente nel vero senso della parola. Trovato finalmente un attimo di respiro cercò la sua ragazza con lo sguardo; era rimasta lì in disparte, gli sorrideva quasi con le lacrime agli occhi e allora fu come se in quel salone affollato fossero rimasti soli. A passi lenti si avvicinarono l’uno all’altro e, pieni di desiderio, chiusero finalmente le loro distanze con uno di quei baci che lei aveva sognato tanto in questi giorni. Finalmente avevano dichiarato il loro amore a se stessi. Cosa importa ora delle reazioni degli altri se in questo momento esistono solo loro? Diciamo semplicemente che tutti sono rimasti a bocca aperta dall’audacia di questi due giovani che dopo tante insicurezze finalmente sono maturati ed hanno imparato come amarsi. Come nei sogni di ogni ragazza ecco il suo principe azzurro un po’ bacato che la stringeva forte e sfidava il destino pur di averla accanto.

 

Fine

 

 

Ma cosa ne è stato di Ukyo e Shin?

 

Ukyo aveva raggiunto Shin nella stanza dov’era stato medicato e attendeva che riprendesse i sensi. La sua sconfitta era l’inizio di una nuova vita per lei.

Era sicura che si sarebbe presto ripreso e non sarebbe di certo trascorso molto tempo prima di un nuovo scontro. Stavolta dai toni più amichevoli. Era così felice!

Quel ragazzo era totalmente l’opposto di Ranma lui era stato capace di riportare l’ordine sconfiggendo il caos che accompagnava da sempre il codinato. Shin era disteso nel suo futon e l’amorevole Ukyo gli teneva la fronte e gli asciugava il sudore. Lo guardava con quegli occhi chiari così belli che nessuno aveva mai realmente apprezzato. Ora si sentiva donna completa.

Aprendo poco gli occhi Shin riconobbe in Ukyo la figura che gli era accanto e mugolò il suo nome.

“Ehi”disse lievemente la cuoca “come ti senti?”

“Molto meglio ora che so che sei accanto a me”

Ukyo era imbarazzata. Sapeva di non essere indifferente al ragazzo ma non si erano mai parlati apertamente a causa del fidanzamento con Akane. Ora che la situazione si era finalmente sbrogliata Shin non aveva perso tempo rimarcare il suo interesse per lei.

Ebbene sì, era davvero molto diverso da Ranma. E lei non poteva desiderare niente di meglio.

 

   
 
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