Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: sheradiateslove    30/12/2012    7 recensioni
- Ti perdono. Ti perdono perché è capodanno e non voglio passare il 2013 senza di te, ti perdono perché non so stare senza di te, ti perdono perché mi manchi, ti perdono perché nonostante tutto ti credo, ti perdono perché non so come ma mi fido ancora di te, ti perdono perché ti amo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
New Year's Eve


 
Mi ha tradita.
Con quella zoccola bionda con tette e culo rifatti che gli ronzava intorno già da un po'.
Stupida.
Sono stata una stupida a fidarmi di lui.
Sono stata una stupida a credere che mi amasse.
Sono stata una stupida ad innamorarmi di lui.
Patetica.
Sono patetica a starmene distesa sul letto a piangere.
Sono patetica a ripensare ai momenti più belli che abbiamo passato insieme.
Sono patetica a volerlo qui con me nonostante quello che ha fatto.
Illusa.
Mi sono illusa di  poter passare con lui ogni giorno della mia vita.
Mi sono illusa di  poter costruire una famiglia con lui, un giorno.
Mi sono illusa che lui non volesse nessun altra.
Ricordo il giorno in cui lo incontrai...
 
In ritardo.
Anche il primo giorno di scuola devo essere in ritardo.
Vaffanculo a quel maledetto catorcio di auto che mi ritrovo che non voleva saperne di partire. 
Giuro che appena trovo un lavoro metto da parte un po' di soldi e mi compro una moto. Nera, ovviamente.
Sono le otto e due e ho appena varcato il cancello della scuola, corro il più veloce possibile per arrivare al quarto piano. Certo che potrebbero anche degnarsi di metterci un ascensore in questo edificio decadente, la gente in sedia a rotelle o con le stampelle come fa a fare le scale? Fortuna che di persone con questi problemi non ce ne sono, altrimenti la scuola finirebbe in guai seri. E poi insomma, per me che sono perennemente in ritardo sarebbe una cosa parecchio utile. Potrei fingere di essermi slogata la caviglia e usufruirne. Ma no. Questa scuola non vuole mettere nessun cazzutissimo ascensore.
Mi fermo un secondo al terzo piano per riprendere il fiato, fare tutte quelle fottute scale è sfiancante. Sopratutto se te le fai di corsa e con uno zaino che pesa venti chili sulle spalle.
Coraggio Ronnie, ancora un piano.
Riprendo a correre e raggiungo il corridoio del quarto piano, sono quasi arrivata in classe quando qualcuno mi arriva addosso e finiamo entrambi a terra.
- Ma minchia! Guarda dove vai! - urlo.
- Scusami è che sono nuovo, non riesco a trovare la mia aula e sono fottutamente in ritardo - dice lui, con più calma di me.
Alzo gli occhi da terra e noto che il ragazzo si sta alzando. Mio Dio, è bellissimo. 
Capelli castani e ricci, occhi verdi come smeraldi e un fisico assolutamente niente male.
Mi sorride e mi porge la mano per aiutarmi ad alzarmi.
Mh, che bel sorriso. Ha anche le fossette. 
Afferro la sua mano e mi rimetto in piedi, non appena lo tocco una scarica elettrica parte da lì e si propaga per tutto il corpo.
- G-grazie - biascico. Se potessi mi tirerei un calcio in culo in questo momento. Torna in te Ronnie, non puoi continuare a fissarlo come se fosse un panda che balla la macarena. Scuoto leggermente la testa per riprendermi. - Che materia hai adesso? - chiedo.
- Matematica - sbuffa.
- Oh, allora sei nella classe di fronte alla mia. Vieni, ti accompagno.
Lui mi regala ancora uno di quei suoi bellissimi sorrisi - Grazie. Sono Harry, comunque.
- Veronica, ma tutti mi chiamano Ronnie - rispondo, imitando il sorriso cordiale di Harry. Ci stringiamo la mano e sento nuovamente quella scarica elettrica.
Oh...ma che minchia...?
Iniziamo a camminare verso le nostre aule, che si trovano in fondo al corridoio.
Guardo l'ora sul display del mio cellulare: le otto e dieci.
Oh fanculo, ormai sono in ritardo. Tanto vale prendersela con calma e passare con Mr. sono-un-gran-figo qualche secondo in più.
 
Il mio corpo ricomincia ad essere scosso furiosamente dai singhiozzi.
Perché? Perché mi ha fatto questo?
Perché ha voluto spezzarmi il cuore? 
Sono tre giorni ormai che piango. 
Tre giorni che non esco dalla mia stanza.
Tre giorni che non lo vedo.
Tre giorni che non sento le sue braccia forti circondarmi la vita e stringermi.
Tre giorni che mi sento come se mi mancasse un pezzo.
Tre giorni che mangio poco o niente.
Tre giorni che continuo a rivivereil giorno del nostro primo bacio...
 
Sono passati tre mesi dall'inizio della scuola e tre mesi da quando ho conosciuto Harry.
Ormai siamo diventati inseparabili, è un buon amico.
Già, amico.
Come vorrei mi considerasse qualcosa di più che un'amica. Ma figuriamoci se un ragazzo come lui si vorrebbe mettere con una ragazza come me, con occhi e capelli castani, qualche chilo in più e atteggiamenti decisamente poco femminili, quando ha ai suoi piedi ragazze perfette, bionde con occhi azzurri, magre, slanciate e tutte rosa e fiori. Tra l'altro anche disponibilissime a darla al pirmo ragazzo figo che gli capita davanti. Anche se, diciamoci la verità, a Styles la darei volentieri pure io.
Mi do' un'ultima occhiata allo specchio, sì credo che così possa andare: jeans stretti a vita bassa e una felpa nera con su scritto 'I love London', un paio di converse nere e un filo di trucco.
Harry mi ha detto che mi vuole portare in un posto, ma non mi ha detto nient'altro. 
Si diverte a tenermi sulle spine, lo stronzo.
Sento il campanello di casa suonare e scendo di corsa le scale per arrivare in salotto ed aprire la porta prima che lo faccia qualcuno della mia famiglia, come immaginavo mi ritrovo Harry davanti con i capelli spettinati ad arte, i soliti jeans portati sotto il culo e una felpa della Jack Wills. - Hey - lo saluto.
- Hey.
Noto che nella mano destra tiene un pezzo di stoffa nero - A che serve quello? - chiedo, indicando con un piccolo cenno il pezzetto di stoffa.
- Oh, questo? Solo a bendarti - mi risponde, con un sorriso di uno che la sa lunga.
Ehi, ma che minchia...?
- Come sarebbe 'solo a bendarti'? Che vuoi fare?
- Calmati Ronnie, voglio solo...mmh...farti una sorpresa. Vieni - lui prende la mia mano e sento la famigliare scossa elettrica che accompagna ogni suo tocco. Mi trascina fuori dalla porta e io la chiudo velocemente con un calcio, mi benda e poi mi sussurra ad un orecchio: - Ti dirò io dove mettere i piedi, fidati di me.
La sua voce, così roca e sexy mi fa gemere e l'unica cosa che riesco a dire è un - Okay - un po' borbottato.
Mezz'ora e dieci cadute dopo a causa della scarsa capacità di Harry di darmi indicazioni, ci troviamo dentro ad un ascensore. Ancora non ho nessunissima idea di dove siamo.
- Si può sapere dove mi stai portando? - chiedo, per la cinquantesima volta nel giro di trenta minuti.
- Da qualche parte e da nessuna parte - mi risponde, so che sta sorridendo anche se non lo vedo.
- Smettila di fare il misterioso - tiro un pugno alla cieca, sperando di beccarlo. Quando sento il suo lamento, so di aver centrato il bersaglio.
- Aia, mi hai beccato la pancia!
- Cose che capitano.
Sento il 'ding dong' dell'ascensore che annuncia il nostro arrivo a non so quale piano. Ma a giudicare dal tempo che ci ha messo per produrre il suono, suppongo sia un piano parecchio in alto.
Non appena metto il piede fuori dall'ascensore, intoppo su quello che credo sia un gradino.
- Attenta - mi dice Harry.
- Potevi avvertirmi che c'era un gradino, non credi?
- Sei inciampata? Cose che capitano.
- Stronzo.
Mi aiuta ad alzarmi e mi mette un braccio attorno alla vita, per aiutarmi a camminare senza cadere per l'ennesima volta. Ad un certo punto si ferma e lentamente mi toglie la benda, non appena apro gli occhi mi trovo davanti lo spettacolo più bello del mondo.
La bellissima Londra è davanti a me, in tutto il suo splendore. Sono le cinque di pomeriggio ed è già buio, le luci delle strade e delle case illuminano la città. 
E' una vista mozzafiato.
- Harry...ma dove...dove siamo?
- In cima al Big Ben.
Mi giro verso di lui e vedo che mi sorride, soddisfatto.
- Ma...come...?
- Mio zio è il custode del monumeto e mi ha prestato le chiavi per entrare.
- Come hai fatto a fartele dare?
Lui sorride, un sorriso che fa vedere le sue bellissime fossette e che gli illumina il volto - Mi è bastato dire che volevo far colpo su una ragazza.
Lo guardo, sto per parlare ma lui mi zittisce ancora prima che una sola parola possa uscire dalla mia bocca posando le sue morbide labbra sulle mie.
 
Le sue labbra.
Mi mancano le sue labbra.
Mi manca quando si posavano sulle mie.
Mi manca quando esploravano il mio corpo.
Mi manca quando mi moridcchiava l'orecchio con fare scherzoso.
Le sue mani.
Mi manca quando tenevano le mie.
Mi manca quando mi accarezzavano con estrema dolcezza il viso.
Mi manca quando mi sorreggevano il mento per costringermi a guardarlo negli occhi.
Mi manca lui.
Mi manca tutto di lui.
Vorrei riaverlo qui, con me, ma il flashback di quel giorno che mi investe come un camion mi ricorda che lui non vuole me, ma lei...
 
Oggi è una bella giornata con un sole che spacca le pietre, cosa molto rara qui a Londra. 
Mi sta venendo voglia di fare un giro, magari posso andare a passeggiare ad Hyde Park.
Mi alzo dal divano sul quale ero pigramente distesa e prendo la giacca appesa sull'attaccapanni dietro la porta, apro quest'ultima e mi dirigo al parco.
Mentre cammino i ricordi dell'altra sera, riempiono i miei pensieri. Era il giorno del nostro anniversario.
Sono stata benissimo con Harry, ormai stiamo insieme da due anni e sono follemente, irrimediabilmente innamorata di lui.
Sorrido al ricordo della pienezza che ho provato quando lui è entrato in me, quando dopo la notte passata insieme, al risveglio lui mi ha portato la colazione a letto con una rosa rossa in mezzo al vassoio con il caffè e la ciambella.
E' stato un giorno meraviglioso. 
Lo amo.
Lo amo.
Lo amo.
Arrivata al parco mi siedo sulla prima panchina che vedo, da Hyde Park a casa mia è una bella ma lunga camminata.
Resto seduta lì per un po', sto per alzarmi quando vedo Harry. 
Con una ragazza.
La ragazza bionda e tremendamente troia che gli fa il filo da non so quanto.
Cosa cazzo ci fa lui con quella stronza?
Faccio per andare lì e fare qualche domanda al mio ragazzo, quando vedo la zoccola avvicinare la sua faccia a quella di Harry, le loro labbra si toccano e lei gli getta le braccia attorno al collo, mentre lui le cinge i fianchi.
Sento gli occhi pizzicare e il mio cuore andare in frantumi, spezzarsi in centinaia di piccoli pezzi.
Corro via di lì, scappo da questo parco, scappo da lei, ma sopratutto: scappo da lui.
 
Qualcuno bussa alla porta della mia stanza, interrompendo quell'orribile ricordo.
- Tesoro, sono io - dice mia madre - So che stai male, ma credo dovresti mangiare qualcosa...
- Non ho fame, mamma.
- Ma non hai ancora mangiato nulla oggi ed è quasi mezzanotte.
- Sto troppo di merda per sentire i morsi della fame.
Lei si siede accanto a me sul letto e appoggia un piatto con un panino sul mio comodino - Ronnie, lo so che ora può sembrare che il mondo sia finito, ma non è così. Il mondo va avanti e questa non sarà di certo l'ultima delusione d'amore che avrai, ma queste esperienze ti rendono più forte. E sei una ragazza bellissima, giovane, simpatica e raggiante, troverai di sicuro qualcun altro.
Non rispondo, mi limito a singhiozzare silenziosamente. 
Detesto che mamma mi veda in questo stato.
Destesto che chiunque mi veda in questo stato.
Mia madre si alza ed esce, lasciandomi sola.
Che bel modo di merda di passare il trentun dicembre.
All'improvviso sento dei colpi provenire dalla mia finestra, come se qualcuno ci stesse lanciando contro dei sassi.
Decido di alzarmi e andare a vedere cosa succede, apro la finestra e mi ci affaccio.
Vedo tantissime candele sparse sul prato del giardino che formano la scritta 'Ti amo', noto che Harry è sotto la finestra con dei sassi in mano.
Faccio per chiudere la finestra, ma lui urla un - Aspetta, ti prego - che suona così disperato, così implorante che non so per quale ragione decido di starlo a sentire.
- Ronnie, mio dio, sono tre fottuti giorni che tento di parlarti. Ma non rispondi alle miei chiamate, non rispondi ai miei messaggi e i tuoi genitori mi impediscono di venirti a parlare di persona dicendomi che stai troppo male e che la causa sono io. Cristo, sapere che stai male per causa mia mi spezza il cuore. Stare questi giorni senza di te accanto sono stati uno schifo per me. Ho parlato con Elly e mi ha detto che l'altro giorno mi hai visto baciare un'altra ragazza, sappi che non è come pensi! Quando Stacie mi ha baciato al momento ci sono stato perché prima che arrivassi tu lei era la ragazza che mi piaceva, mi piaceva tanto e solo dio sa quanto ho desiderato un suo bacio in quel periodo, ma poi mi è balenato in testa il tuo bellissimo viso e l'ho respinta. Le ho detto che ormai era tardi, che ormai sono innamorato di un'atra ragazza. Io voglio baciare te, non lei. Io voglio stringere te, non lei. Io voglio te, non lei. Io amo te, non lei. Non avrei mai dovuto lasciare nemmeno che sfiorasse le mie labbra, perdonami ti prego. E' capodanno, tutti meritano una seconda possibilità oggi. Ti prego.
Chiudo la finestra.
Scendo il fretta le scale.
Do' uno sguardo veloce all'orologio appeso alla parete del soggiorno, le undici e cinquantotto.
Esco di casa.
Vedo Harry con la testa china intendo a calciare qualche povero sasso capitatogli a tiro.
- Giurami che non bacerai mai più nessun'altra finché starai con me - dico, rivolgendomi a lui.
- Oh Ronnie c...
- Giura! - urlo.
- Giuro.
Mi getto tra le sue braccia.
- Ti perdono. Ti perdono perché è capodanno e non voglio passare il 2013 senza di te, ti perdono perché non so stare senza di te, ti perdono perché mi manchi, ti perdono perché nonostante tutto ti credo, ti perdono perché non so come ma mi fido ancora di te, ti perdono perché ti amo.
So che  posso e devo passare sopra a questa cosa. Per me. Per lui. Per noi.
Infondo è tornato da me, no? 
E mi ha detto che mi ama.
Sento i miei genitori fare il conto alla rovescia.
Cinque...
Lui mi stringe a sè, facendo combaciare i nostri corpi.
...Quattro...
Mi costringe ad alzare il viso sorregendomi il mento tra il pollice e l'indice.
...Tre...
Gli getto le braccia attorno al collo.
...Due...
Lui avvicina le sue labbra alle mie.
...Uno...
Mi bacia.
Le nostre lingue si rincorrono nelle nostre bocche, le farfalle svolazzano senza controllo nel mio stomaco, i brividi mi percorrono tutta la schiena e nonostante i soli tre gradi di temperatura sono certa che non sia per il freddo. Gli passo le dita in mezzo ai folti e ricci capelli, spettinandoglieli.
La parte dentro di me che mancava è tornata al suo posto.
Mi sento completa.
Sento il rumore dei fuochi d'artifico, mi stacco lentamente da lui e alzo lo sguardo per ammirare le luci colorate che spezzano il buio della notte. 
- Buon anno - sussurro, sorridendo.



Buongiorno c:
Ieri non sapevo cosa minchia fare e mi sono messa a scrivere questa os.
Lo so, lo so. Non è per niente originale e non mi piace nemmeno un gran che, ma vabbe'.
Vi giuro che nella mia testa era più figa (?). cc
Tipo che finalmente sono iniziate le vacanze di Natale sfdjhsdkjfhsdjkf
Mi hanno dato anche pochissimi compiti, così posso dedicarmi alla lettura dei 234792 libri che voglio comprare *ç*
Loving life.
Vabbe' mi dileguo, buon capodanno (anche se un po' in anticipo uu) c:
-Ila
  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: sheradiateslove