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Autore: Sweet Destiny    30/12/2012    0 recensioni
Da grandi poteri derivano grandi responsabilita.
Anche da piccoli poteri possono derivare grandi responsabilità,
basta ritenere il proprio piccolo potere grande.
Genere: Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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1 Agosto 2012, 9.10 di mattina. Mncavano 20 minuti prima di iniziare e io ero ancora in giro con mia madre a comprare le ultime cose. Entrammoo in un negozio in cui era esposto un bellissimo vestito nero e riuscii a convincere mia madre a comprarmelo.
Arrivammo fortunatamente in tempo. C'erano tutti a salutarmi, mi salutarono come se dovessi andare via per chissa quanti mesi.
Alla luce del sole la scuola era pìù bella era una scuola più o meno immersa nel verde. Dietro alla scuola oltre oltre ai due bangalof uno maschile e l'altro femminile c'era una bellissima distesa di prato con qulche albero, sedia e panchina fatta di legno sparsi quà e là. E in fondo isolata da tutti c'era una piccola collinetta dove giaceva un bellissimo salice pingente; di sicuro quel posto sarebbe diventato mio, ci sarei andata sempre dopo le lezioni.I Bangalof femminile era diviso in due stanze da cinque e una da due e quello maschile era composto da tre stanze da sei. In tutto del P.S.S eravamo 30, 12 femmine e 18 maschi.
Fortunatamente finii nella stanza da due con Vision.
<< Oggi ci si allena con il prorpio tutor che ha i nostri stessi poteri >>, disse esaltata Vision.
Mentre aspettavamo con ansia i nostri Tutor ci misimo la divisa e Vision mi rifece tornare i capelli rossi come ieri.
La divisa era composta da un paio di pantaloncini di jeans con una canottiera grigia con lo stemma della scuola: due serpenti uno bianco e uno nero che si intorcigliavano a una spada d'oro.
Qualcuno busso alla porta, ci i alzammo di fretta e andammo
<< Ma ciao! >>, mi disse. Non ci potevo credere, Dynasty era il mio tutor! Non lo volevo!
Mi prese per mano e mi portò via senza darmi il tempo di rispondere al suo saluto e di dire Vision che ci vediamo dopo.
<< Non potevano darmi un tutor un po' più sano di mente al posto di te? >>, gli dissi.
Non mi ascoltò fino a che non non ci allontanammo dai Bangalof ma lo sentii ridere a quello che avevo detto era una risata un po' strana non esprimeva felicità anche se era quello che voleva farmi credere, era una risata un po' oscura maligna e triste.
<< Tieni ieri era il tuo compleanno >>, disse lanciandomi un assorchiotto azzurro che aveva appena tirato fuori dal suo porta chitarra. Non sembrava così odioso e irritante, infondo forse era molto dolce.
<< Grazie! >>, dissi facendogli un grosso sorriso.
<< Guarda che non è finito il regalo scema! >>, disse dandomi un colpetto con le dita sulla fronte. Dal pupazzo tolse una collana con un pletrro nero come ciondolo, sul plettro c'era disegnato un teschio blu elettro.<< E' il mio secondo plettro preferito non perdermelo! >>
Quel gesto era stato troppo gentile! Non potevo accettare! << Sei sicuro di volermelo dare? E poi perchè hai regalato prorpio una cosa cos' importante per te a me? >>
Non volevo litigare quindi non ho voluto insistitere.
<< Vedo che ti sei tenuta i tuoi occhi castano scuro per piacermi! >>, disse per cambiare discors.  
<< No! >>. Ero tornata a trovarlo irritante. Faceva così per provocarmi e ci riusciva! << Perchè mi hai baciato ieri? >>.
<< Perchè dovrei risponderti? >>,mi disse arrogantemente.
<>. Mi avvia verso la scuola ma dovevo fermarmi perchè avevo un'ultima cosa da dirgli, in quel momento Dynasty mi prese il braccio per fermarmi e mi tirò verso di lui. "E non mi baciare più!", bofonchiai mentre mi porto verso di se come una calamita.
<< Ti batte forte il cuore, e non dire che non è vero perchè lo sento. Sento la musica agitata e dolce che emana il tuo cuore! >>
<< Non è vero! Sono solo battiti che dicono quanto ti odio! >>, cercavo di fermare i battiti ma non riuscivo e aumentarono quando mi mise le mani al busto e mi attiro ancora di più a se, ero attacatissima a lui: il mio petto attaccato al suo era poco più alto di me la mia fronte gli arrivava al naso e per guardarlo dovevo alzare un po' lo suardo.
<< Vuoi vedere che ti tolgo il respiro con un solo bacio? >>. A quelle parole lo spinsi via facendolo inciampare su un tronchetto di legno. Nel momento in cui lui cercava di rialzarsi dalla caduta corsi più lontana possibile ma me lo ritrovai subito davanti. Non feci intempo a fare retro marcia che mi prese per le spalle e mise contro a l'albero che avevo alla mia sinistra
<< Adesso che fai cioccolatino? >>, disse.
Che potevo fare? Ero bloccata,mi lasciai baciare. Quello fu il mio primo e vero bacio; mi lascio veramente quasi senza fiato, non era stato affatto orribile e schifoso come immaginavo un po' mie era piaciuto. Mentre lo baciavo sentivo il suo pyrcing accarezzarmi la lingua.
Dopo di che mi prese in braccio e mi portò sotto un salice piangente.
<< Questo è il mio albero >> disse facendomi sedere in braccio a lui con un lato della mia testa appoggiata alla sua spalla.
<< Perchè fai così? Io non ti piaccio perchè ti comporti così con me? Sono il tuo giocattolino percaso? >>
<< Hai il tono più basso e fragile del solito, hai paura? >>
Ed ecco come cambiava discorso ma questa volta non gliela davo vinta. << Non ho paura!Adesso rispondi alla domanda! >>
<< No! Non alzarti! >>, disse stringendomi a se con le braccia. Aveva appena anticipato una mia mossa, avevo intenzione di alzarmi e andarmene ma mi aveva bloccato li!
<< Non fare troppa confidenza con Nathan! >>
<< Che centra Nathan adesso?! >>, gli dissi. << Che c'è fra voi due, perchè ti odia? Beh lo capisco sei odioso, irritante e manipolatore! >>. Pensavo veramente tutte quelle cose di lui ma infondo infondo pensavo anche che fosse dolce e romantico.
<< Forse mi odia perchè ti ho baciao prima di lui >>, rispose.
Tirai su la testa di scatto per guardarlo negli occhi. << Che cosa? State facendo il giocho di chi si prende per primo la nuova arrivata? >>. Anche se mi dava fastidio era la prima volta che ricevevo attenzioni da un ragazzo e questa volta erano due. 
<< Che cosa hai paurosa? >>, disse come se non stesse succedendo niente.
<< Non ho paura >> Dissi con un tono abbastanza arrabbiato e dandogli un colpetto con le dita sulla fronte.
<< Allora baciami! >>
Dissentii con la testa. << Perchè dovrei baciarti se non voglio?! >>
<< Allora lo farò io! >>.
Con una mano mi tennne ferma la testa Non mi baciò sul collo e man mano saliva sempre più su ed era quasi arrivato vicino alle labbra.
<< Fermati! Ti bacerò se tu non mi baci più fino a che non te lo dirò io >>. Lo fermai. Fortunatamente accettò la mia proprosta. << Ma non te lo darà adesso!Adesso insegnami, spiegami fai quello che ti hanno detto fare! >>, aggiunsi mettendomi seduta alla sua destra.
Prese la chitarra e iniziò a suonare. Era veramente una musica bellissima piena di sentimento gli mancava solo le parole. e io ne avevo una che gli si addiceva.
Lo guardavo suonare incantata, era come se il Dynasty arrogante fosse andato via. Era veramente lui quel ragazzo, profondo triste dolce e molto deluso; quello era quello che avevo capito dalla sua musica. Anche io ero stata delusa molte volte in qualcosa ci assomigliavamo.
Solo alla fine della canzone mi accorsi che eravamo in un'altro posto: Eravamo sempre appoggiati a un salice piangente ma su una collinetta e davanti a noi avevamo un piccolo lagetto.
<< Ci venivo sempre con mia madre. >>
<< E come mai non ci vienite più? >>, gli chiesi.
<< Perchè è morta >>, rispose lanciando bruscamente un sasso nel laghetto.
<< Scusa, non volevo. >>
Non parlò più, si limitò a gettare bruscamente sassi nel laghetto.
Dopo qualche sasso che lanciò gli fermai la mano. << Così uccidi i pesci >>, gli dissi facendo uno dei miei soliti grossi sorrisi che tiravano su il morale alla gente, e ci riuscii.
<< Così avremo qualcosa da mangiare dopo >>, disse sforzando un sorriso.
Era bravo a nascondere il dolore quanto me.
<< Insegnami un po' a suonare >>, gli proposi.
Mi diede la chitarra e mi fece fare qualche solfeggo. Non riuscivo a farlo e per l'arrabbiatura dopo un po' di tempo ci rinunciai, gli diedi la chitarra bruscamente e me ne andai non so dove ma volevo andaremene.
Mi prese il braccio per fermarmi. << Non ti devi abbioccare al primo ostacolo >>, mi disse ma non volevo ascoltarlo. << Destiny girati e ascoltami! >>
Mi girai di scatto. << No! >>, dissi alzando di poco la voce. << Sono inutile, non so fare niente. Forse si sono sbagliati non sono io quella persona, io ho smesso di fare musica già da troppo tempo!Sono solo una stupida ragazzina di sedici anni inutile che non sa fare niene e stupida perchè piange per niente. Tu non sai come ci si sente nel sapere di essere inutile perchè qualsiasi cosa si cerchi di fare non si riesce a farla, nel sapere di essere una vergogna perchè non si sa fare nulla! Tu non sai come ci si sente essere presa in giro perchè sono diversa dagli altri e sapere che qualsiasi tentativo io faccia non sarò mai come gli altri per non essere presa per ingiro!  >>, gli dissi arrabbiata e piangendo.
<< No! Tu sei migliore! >>. mi abbracciò, il tono della sua voce si era fatto molto dolce. << Sei solo molto emotiva! per me non sei inutile, sei utilissima e sei tu quella ragazza perchè hai capito i miei sentimenti solo dalla musica >>, aggiunse. Mi asciugò le lacrime dal viso. Era diventato gentilissimo e dolce. La sua mano sinistra mi stringeva a se e l'altra mi asiugava le lacrime, i miei occhi guardavano i suoi e da quella prospettiva era bellissimo; i suoi occhi color miele dorato e le sue labbra belle e leggermente carnose. Ci guardammo per due secondi interminabili poi mi venne istintamente di baciarlo e me pentii subito ma non riuscivo a staccarmi; e una parte di me non voleva.
Dopo il bacio gli ordinai di portarmi indietro. Tornammo in tempo per l'ora di pranzo.
<< Allora ti piaccio? >>, mi chiese con un sorriso spavaldo.

<< Neanche un po'! >>, risposi. << Ti ho baciato così avresti smesso di baciarmi! >>, aggiunsi cercando di evitare il suo sguardo e passandogli il piatto di polpette. << Se mi dai ancora fastidio cabio tutor! >>, conclusi.
<< Ci sono solo io con i tuoi stessi poteri >>, mi informò.
<< Cambio scuola! >>
<< No! Non ti importuno più! >>, mi supplicò.
Ci sedettimo in un tavolo da soli. Per qualche minuto ci fu silenzio ma lo interruppi io perchè volevo avevere delle risposte sul perchè mi trattava così e mi baciava!
<< Perchè mi baci? Perchè ti piaccio o perchè non hai niente da fare con me? >>, gli chiesi. << Di sicuro non è perchè ti piaccio! >>, aggiunsi
<< La seconda e perchè mi piace baciarti >>
A quella risposta senza sapere il perchè mi infuriai. << Sei solo uno cretino !>>, gli rovesciai la mia bottiglietta d'acqa in testa e me ne andai.
<< Fermati! >>, mi disse qualcuno alle mie spalle. Era Nathan Prima di girarmi mi asciugai le lacrime che non dovevano neanche uscire. <>
<< Non mi piace! Lo odio, è irritante, meschino e manipolatore! >>, risposi con tanata rabbia.

<< Se potessi farei io il tuo tutor ma non ho i tui poteri >>, mi consolò. << Sei così fragile, fragile come un fiore e Dynsty è quella brutta folata di vento che ti distruggie! >>
<< Sei un poeta percaso? >>
<< Mi diletto >>, disse con un tono poetico che ci fece ridere entrambi.
Parlammo per un po'. Con lui era molto facile parlare, non tentava di baciarmi ogni secondo.

<< Ma te e dynasty state facendo il gioco di chi si prende per prima la ragazza nuova cioè me? >>, gli chiesi con il mio solito tono gentile per evitare litigi.
<< No siamo rivali da molto tempo! Io ho solo paura che con te faccia la stessa cosa che ha fatto con altre ragazze: le usa per un po' e poi quando non gli servono più le lascia in malo modo. >>
<< Beh con me se continua così non sarà neanche amico! >>, gli dissi. << Adesso vado po' in camera mia ci vediamo! >>.
Arrivata in stanza tirai fuori il mio quaderno dove scrivevo i testi delle canzoni e iniziai a cercare il testo che poteva andare bene con la base musicale di Dynasty.
<< Come stai? >>, era Vision.
<< Male, odio il mio Tutor Dynasty! >>, risposi.
<< Come mai hai saltato le prime Due ore di lezione? Ho dovuto dire che stavi male! Ti ha coperto anche Nathan. >>
Nathan mi aveva coperto, che gentile; fu uno dei miei primi pensier. << Come?! Dynasty non mi ha detto che si iniziavano le lezioni! >>, dissi sorpresa e irritata. << Perchè ho avuto lui come Tutor? >>, aggiunsi esasperata.
<< Perchè siete come un puzzle. Prima che tu arrivassi eravate incompleti, era l'unico con questi poteri, adesso che ci sei te vi copletate a vicenda; tu sei la voce e lui è lo strumento! >>, rispose alla domanda. << In compenso che avete fatto di bello? >>
Gli raccontai tutti i particolari di quello che era successo sorvolando sulla storia di sua madre perchè non credevo che avrebbe voluto che si sapesse in giro.
Mentre raccontavo quello che avevo fatto sta mattina non mi sembrava più così orribile, non avevo passato una brutta mattinata anzi mi era piaciuta.
<< Bhè ti piace >>, trasse subito alle conclusioni.

<< No non dire mai una cosa del genere, lo odio! >>, risposi senza pensarci su un secondo. << Ma è dolce, e gentile quando vuole! >>, mi affrettai ad aggiungere.
Avevo come la sensazione che Dynasty fosse nei paraggi. E infatti lo era ; aprì la porta senza bussare e con uno sguardo fece capire a Vision di andare.
<< Mangia! >>, disse tirandomi un panino e sedendosi sul letto difronte a me.
<< Oggi mi hai fatto perdere le prime due ore di lezione! >>, gli dissi tirandogli il mio piccolo cuscino rotondo blu eletricco portato da casa in faccia.
Si mise a ridere, una risata secca e un po' oscura. Prese il cuscino e se lo mise sulle gambe e inizò a giocarci. << Tanto non erano interessanti >>. Era altamente odioso quando si comportava come se nulla non gli facesse ne caldo ne freddo.
<< Se mangi velocemente quel panino mentre ci incamminiamo riusciamo ad arrivare in tempo a quella di adesso. Andiamo. >>. Mi trascinò via. << Intanto mi leggo questo. >>, aggiunse prendendo il mio quaderno delle canzoni ma feci in tempo a tirarglielo via dalle mani e lo misi nella borsa in cui tenevo i quaderni di scuola e gli astucci.
<< Muoviti! >>, disse prendedomi per mano per farmi andare al suo passo.
<< Tu non mi stai portando a lezione >>. Mi fermai di scatto.
<< E invece si! >>. Mi prese di peso su una spalla, come faceva? Non ero magra ma neanche grassa, ero normale con un po' più di ciccia sulle coscie e comunque con un bel fisico ma essendo alta ero pesante!
<< Mettimi giù! >>. Ma non mi ascolto.
Arrivammo agli spogliatoi femminili della palestra, mi posò a terra toccandomi il sedere. Dopo di chè mi lanciò addosso la divisa da ginnastica: un paio di pantaloncini da pallavolo blu scuro e una cannottiera bianca con lo stemma.
Dopo essermi cambiata notai che sulle panchine dello spogliatoio c'era ancora una canottiera, era quella di Dynasty. La presi e mi sedetti appoggiata agli armadietti con la testa sulle mie braccia a riflettere.
La sua maglia odorava di spiaggia, un buonissimo ododre! Dovevo riflettere sul comportamento di Dynasty , non avevo ancora capito che cosa voleva fare. Non avevo intenzione di pensare di piacergli perchè nono volevo avere delusioni però a volte si coportava come se un pochino gli piacessi. Ma per lui ero solo un giocattolino!
Lui invece cos'era per me? Lo conoscevo solo da un giorno non poteva essere ancora nulla, lo trovavo irritante ma mi piaceva stare con lui quando era normale.
<< Che cosa fai annusi la mia maglia? >>, disse sorridendomi. Per la prima volta mi aveva concesso di vedere il suo bellissimo sorriso, era stpendo e abbaglainte: magnifico.
Era senza maglia, a petto nudo, venne verso di me e si mise in ginocchio davanti a me con le mani appoggiate agli armadietti dietro di me; avevo la mia testa tra le sue braccia. << Che cos'hai, ce l'hai con me? >>.
<< Tieni la tua canotta >>.Cercai di alzarmi ma mi fece tornare giù nella posizione di prima. I suoi occhi erano diventati un miscuglio tra il suo solito colore degli occhi e il verde scuro: erano stupendi ma mi facevano anche paura perchè era barrabbiato.
<< Che cosa ti ha detto quel deficente di Nathan? >>. Il suo tono era diventato acido e arrabbiato.
<< La verità! >>. Gli risposi con una punta di acidità nella mia voce e guardandolo dritto negli occhi per non fargli capire che avevo paura. <>
<< Si! >>, rispose. << Ma non con te! >>, si afrettò ad aggiungere.
<< Ma se non ti piaccio neanche, mi conosci appena! >>.Mi fermai. << Non importa, non mi spiegare niente del perchè fai così perchè tanto non mi interessi; non mi piaci! >>. Lo spinsi via e mi alzai ma mi blocco in piedi a spalle contro gli armadietti, Il suo viso era a qualche millimetro dal mio, stavo iniziavo ad avere il respiro affonnoso, perchè?!
<< Io voglio solo divertirmi, non voglio avere storie vere e l'unica con cui vorrei divertirmi sei tu! >>,prese la sua canottiera e si avviò verso la porta.
<< Non credi che dovresti chiedere almeno se voglio? >>, urlai.
<< No, non sarebbe più divertente >>, rispose con un sorriso un po' tetro e maligno ma attraente. << Sai pensavo avessi solo bel sedere da guardare ma quando ho avuto la foruna di toccarlo ho capito che non è solo bello da vedere! >>. Era un suo modo per farmi tirare su di morale? Se mi fossi sentita dire una frase così da un'altro mi sarei arrabbiata ma sentita da lui non mi aveva irritata così tanto.
Aprii l'armadietto mi presi il mio cerchietto azzurro per tirarmi in dietro la frangia.
Una parte di me non lo voleva più rivedere, gli era bastata soltando una mattinata per farsi odiare da me ma gli era bastata soltanta una mattinata per farmi provare interesse nei suo confronti. L'altra parte di me voleva ancora stare con lui però parlando, ridendo e scherzando ma non ci riuscivo era come impossobile.
Arrivata in palestra erano tutti seduti per terra mentre il prof faceva l'appello.
<< Come mai in ritardo? >>, mi chiese il prof. Era un uomo sulla qurantina d'anni alto ben piazzato con gli occhi castano scuro e capelli castani, emanava autorità da tutti i pori.
<< Scusi ma non riuscivo a chiudere l'armadietto! >>, dissi massaggiandomi il lobo dell'orecchio; lo massaggiavo sempre quando ero in situazioni di vergogna di agitazione e quando dovevo mentire.
<< E il tuo Tutor? >>, chiese sgranando gli occhi come per leggrmi dnetro e vedere se mentivo.
<< Ho insistito a farlo andare perchè lo avrei chiuso da sola, non volevo far arrivare in ritardo anche lui. >>
Dopo le mie giustificazioni mi fece sedere vicino al mio tutor, Dynasty pur troppo! Non ci calcolammo nenahce un po' ; a volte lo guardavo con la coda dell'occhio e a volte mi accorgevo che guardava anche lui con la coda dell'occhio. Oltre quelle sbirciate furtive non facevamo altro.
<< La fiducia >>, disse il prof. << La fiduca tra due persone che si amano o che si vogliono bene, la fiducia tra due amici, la fiducia tra il Tutor e la matricola è importante. Ci deve essere rispetto, stima reciproca e tante altre cose importanti che inducono ad avere fiducia l'uno nell'altro!>>, si fermò. <>
Stavano iniziando tutti a sparpargliarsi per la palestra anche vision con il suo tutor. Non avevo per niente intenzione di farlo con Dynasty ma mi prese ill braccio e mi portò in un angolo non occupato.
<< Tu non hai capito che io di te non mi fido; io ti odio mi stai antipatico, non sai quante sberle... >>, mi tappò la bocca.
<< Non è vero, non credo a neanche una parola di quello che dici. Perchè se mi odiassi prima mi avresti dato la colpa del ritardo. >> disse togliendomi la mano dalla bocca e poi baciandomi sulla guancia; sentii dei brividi leggeri scendermi dal collo fino alle mani.
<< Non mi devi più baciare! >>. Lo spinsi via.
<< Sulle labbra! >>. Controbasse. << Poi io non mi faccio dare ordini da nessuno. Non riesco a non biacare queste bellissime labbra carnose >>, aggiunse accarezzandomele con le dita.
Intravidimo il prof che veniva dalla nostra parte, mentre ci mettavamo in posizione bofonchiai un: "Ci riuscirai!".
Mi lascia andare subito e mi prese. Avevo veramente fiducia in lui, pensavo che con la fretta di far vedere al prof che avevamo svolto l'esercizio non riuscisse ad afferrarmi; invece sì con estrema naturalezza e tranquillità.
<< Bravi. Ti sedi fidata senza pensarci una volta! >>. Si congratulò il prof.
<< Stai bene con il cerchietto. >>, mi sussurrò Dynasty all'oreccio.
Dopo un ora e mezza di partita di pallavolo erano le tre, le ore scolastiche erano terminate. Avevamo il pomeriggio libero da passare con il prorpio Tutor: ecco una cosa che non volevo assolutamente fare.
Appena arrivata in stanza mi feci la doccia.
<< Puoi vestirti come vuoi adesso >>, mi disse Vision mentre facevo la doccia.
<< Ok! Come va con il tuo Tutor? >>
<< Federico è bellissimo, gentile, intelligente, stupendo, simpatico e bellissimo! >>. Mi misi a ridere per il modo in cui disse quelle parole, mi stavo immaginando la sua faccia innamorata.
<< Adesso ci esci? >>, gli chiesei.
<< Sì, dovrebbe arrivare fra 15 secondi. Ti ho preso dalla borsa dei bei vestiti da metterti. >>
Qualcuno bussò alla porta era Federico, Vision mi salutò e se ne andò via.
Dopo essermi messa la canottiera verde acido, i pantaloncini blu e gli anfibi neri con le stringhe blu che mi aveva preparato Vison, mi sedetti sul letto con il quaderno in cui scrivevo le mie canzoni e iniziai a provare la canzone che stavo cercando prima su quello che mi ricordavo della base di Dynasty.
<< Sei molto brava! >>, disse dolcemente qualcuno facendomi spaventare; era Dynasty.
<< Perchè sei qui? >>, gli chiesi.
<< Ho sentito le vibrazioni della tua voce dallla mia stanza. >>, disse concedendomi la visione del suo magnifico sorriso. Lo avevo visto solo due volte quel sorriso oggi e mi bastava per migliorarmi l'umore. << E poi dobbiamo stare il resto della giornata insieme! >>, aggiunse.
Nel tragitto per andare al suo salice piangente non gli parlai e lui non parlò a me.
<< Vieni volevi imparare a suonare la chitarra, adesso ti insegno senza esitazioni. >>, mi disse facendomi una sorriso.
Mi diede la chitarra; mi disse di tenere la schiena diritta e rilassarmi. Mi insegnò qualche nota che potevo mettere insieme.
Dopo di chè ci sdraiammo a guardare le nuvole. In quel momento mi piaceva come si stava comportando, mi piaceva stare con lui. Si stava alzando un po' di venticello ma si stava bene anche se a volte i capelli mi finivano in faccia.
<< Quella nuvola sembra il tuo cagnolino >> ,disse.
<< E quella sembra una nota >>
Ci tarammo e si sedette davanti a me.
<< Vedo che hai tenuto il cerchietto per piacermi! >>, ed eco che tornava superficiale.
<< No! Non è così l'ho tenuto perchè mi piace! >>.
<< Sta sera facciamo una falò vieni? >>, mi chiese.
<< Non lo so! >>, rosposi.
<< Mi farebbe piacere se ci fossi anche tu, mi miglioreresti la serata. >>, disse accarezzandomi il mento e guardandomi dritto negli occhi.
Chi non avrebbe detto Sì?! << Se mi passi a prendere forse sì! >>
Iniziammo a parlare della musica, da quanto tempo la musica era entrata nella nostra vita. Parlando scoprii di avere un po' di cose in comune come: gli strumenti preferiti che erano chitarra, pianoforte, violino e il cantante idolo Eminem; e tante altre cose.
A un certo punto tirò fuori dalla sua tracolla una macchina fotografica reflex; una Nikon.
<< Sorridi! >>, disse.
Sorrisi guardando un filo d'erba con cui stavo giocando e non l'obbiettivo perchè avevo vergogna.
<< Posso vederla? >>, gli chiesi.
<< Prima un bacio! >>, disse indicando la guancia con il dito.
<< Va bene.>> Un bacio sulla guancia non era niente glielo diedi senza problemi.
<< Sei venuta benissimo! >>, disse. Era vero, ero venuta bene; non potevo essere io.Era venita bene sopprattutto grazie a quel leggero vento che mi scompigliava i capelli e per il sole che mi rifletteva alle spalle. << Tieni se vuoi fare alcune foto, intanto io dormo cinque minuti. >>.
Mi feci qulache foto e poi guardai le foto che c'erano dentro. C'era solo lui, lui mentre suonava,lui normale, mentre ascolta musica con le cuffie e ride e foto in cui fa lo scemo. La mia preferita era quella in cui lui ascoltava la musica e rideva.
Gli feci una foto mentre dormiva ma se ne accorse perchè si svegliò, mi vece segno di venire tra le sue gambe e ci andai. Seduta tra le sue gambe mi abbracciò e appoggiò la testa sulla mia spalla per vedere la foto che gli avevo fatto. Non mi dava tanto fastidio stare tra le sue gamba, l'importante era che non allungasse le mani.
<< Facciamo una foto sieme con facce strane! >>, disse prendendo la macchina fotografica.
<< No vengo male! >>, dissi coprendomi il viso con le mani.
<< Non è vero, vieni sempre bene! >>
<< Va bene. >>, mi arresi.
Venimmo bene nonostante la nostra espressione buffa. Per farmela vedere scosto delle ciocche di capelli così facendo mia accarezzò il collo, mi fece venire dei brivi che partivano dal collo fino ad arrivare alle mani.
Fecimo altre foto insieme dopo di che gliene feci qualcuno io e lui a me. Non guardavamo spesso nell'obbiettivo perchè erano erano per lo più foto casuali.
<>, propose. Annuii. << Però io suono e tu canti la canzone che stavi cantando prima! >>
<< No, ho vergogna >>, gli dissi.
<< Dai fragilina purosa, sei molto brava!>>, mi prese in giro. << Fai finta di essere da sola. >>
<< Non sono fragile e neanche paurosa! >>, gli misi il broncio.
<< Si che hai paura; hai paura di fare la cosa sbagliata, degli artri e delle loro upinioni. E sei fragile come un fiore perchè è facile farti del male. >> disse. << Questo che mi hanno fatto capire le tue vibrazioni la prima volta che ti ho vista. >>
Inizò a suonare dopo di che iniziai a cantare a bassa voce, non riuscivo ad alzarla. Nel momento in cui volevo smettere Dynasty mi guardò dritto negli occhi e non so come mi diede la carica, riuscivo ad alzare la voce; stavo cantanto!
Grazie a lui per la prima vlta stavo cantando davanti a una persona.
Alla fine della canzone si alzò e mi diede la mano per farmi alzare. << Ora decidi tu dove andare. >>
<< C'è un'aila di musica? >>, gli chiesi.
<< Certo, la uso solo io!>>.
Mi prese per mano e mi portò verso l'aula di musica. Non mi dava fastidio che mi tenesse per mano, forse perchè quando eravamo solo immersi nella musica mi piaceva.
Mi fermai gli diedi un bacio sulla guancia e lo abbracciai. << Grazie! >>
<< Per cosa? >>, chiese un po' stordito.
<< Per avermi fatto cantare per la prima volta davanti a qualcuno. >>
<< Ah, prego! >>. disse. << L'ho fatto con piacere! >>, aggiunse riprendendomi per mano e sorridendomi.
 Entrati nella stanza di musica rimasu stupita dalla bellezza dell'aula; le pareti erano blu notte netallico e beige. Nella parete ble centrale metallico c'erano appese un paio di chitarre elettriche, acustiche e una classica.
C'erano tanti altri strumenti come il piano forte fisarminiche, violini, bassi, clarinetti e tantissimi altri.
Mi avviinai alla chitarra e poi al piano forte avevo sempre desiderato suonarli. Sopra al piano forte c'era una radio accesa ma stoppata su un brano, schiaccia il tasto play e partì una di quellemusiche irlandesi mediovali.
<< E' bellissima questa musica! La sai ballare? >>
<< Sì! >>rispose.
<< Mi insegni per piacere >>, lo supplicai facendo gli gli ochhi dolci.
E si mise a ridere dicendmi di sì. Mi insegnò qualche passo e non era così facile, infatti quando sbagliavo mi arrabbiavo ma ci ridevamo su.
<< Adeso che ti ho insegnato qualche passo voglio qualcosa in cambio. >>
<< Che cosa? >>, gli chiesi sedendomi sul piano forte. Stava andando il Dynasty gentile grazie alla musica.
Si guardò in torno poi mi prese il viso e mi baciò; era un piccolo bacio innocente senza lingua ma mi dava fastidio comunque.
<< Avevi promesso di non baciarmi più! >>, lo spinsi via.
<< Sì ma non mantengo le promesse di questo genere con te! >> disse prendendomi i fianchi. << So che effetto ti faccio e i brividi che ti faccio provare quando ti bacio >>
<< Me ne vado, ci vediamo sta sera.>>
Arrivata nel Bamgalof vidi Vision che finiva di prepararsi.
<< Vieni anche te al falò? >>, le chiesi.
<< Ci sono anche ragazzi della scuola senza poteri, quindi sta sera non si mettono in mostra i nostri  poteri.>>
Non avevo di certo problemi, non sapevo ancora utilizzarli.
Mi truccò e pettinò Vison. Mi fece un trucco leggero e non pesante con filo di matita sotto e sopra e il mascara, e i capelli meli spettino un po'.
Mi misi dei semplici pantaloncini neri ,una maglia rosa shoking, una giacchetta di pelle con le maniche e il cappuccio di stoffa grigia e le convers bianche.
Vision era vestita molto bene con una gonna nera a vita alta una canottiera rosa e una felpina rosa più scuro. Vision era un po' robusta e bassina ma era carina.
Bussarono alla porta erano.....

   
 
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