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Autore: Marty_ROUGE    31/12/2012    1 recensioni
Il respiro si fece sempre più pesante. Non riuscivo più a trattenermi.
Improvvisamente mi ritrovai abbracciata a lui, non so per quanto restammo abbracciati, secondi, minuti, proprio non lo so.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< Promettimi che tornerai.>>
<< Certo che torneremo, la mamma dice che torneremmo qua d’estate, così noi potremmo giocare ancora insieme.>>
Iniziai a sentire un grosso peso sullo stomaco, e non riuscivo a capire il perché. Sapevo del trasloco da circa un mese e, da quanto dice mia madre avevo preso bene la notizia, avevo salutato tutti i miei compagni, le insegnanti e i parenti in città. Ma solo adesso sentivo un senso di perdita.
Stavo per perdere il mio migliore amico.
Lui era davanti a me e sorrideva, ignaro di quello che stavo provando, o magari anche lui provava la stessa cosa? Infondo anche lui stava per rimanere senza di me. Guardai casa mia, le nostre due auto, ormai eravamo pronti a partire, la mamma mi stava facendo un cenno con la mano.
Feci un respiro profondo.
<<È  arrivato il momento.>> dissi guardando mia madre. Sentivo gli occhi pieni di lacrime, ma non potevo piangere, noi ci saremmo rivisti ogni estate.
Il respiro si fece sempre più pesante. Non riuscivo più a trattenermi.
Improvvisamente mi ritrovai abbracciata a lui, non so per quanto restammo abbracciati, secondi, minuti, proprio non lo so.
<<Dai tesoro, non fare così..>>mia madre ora era accanto a me e mi accarezza la testa <<Tu e Greg vi rivedrete presto. Vero Greg?>>
<<Certo, signora Moore.>> Greg sciolse l’abbraccio, lo guardai dritta negli occhi, e con mio grande stupore notai che anche lui stava per piangere, stava cercando di trattenersi.
La mano di mamma prese la mia e mi portò verso l’auto. No, no. Mi girai a guardare Greg e la sua famiglia, tutto si fece più sfuocato, le lacrime mi impedivano di vedere bene.
Non ascoltai l'ordine di mettermi la cintura e mi misi in piedi sul sedile, in modo da poter guardare Greg. Ormai non riusciva più a trattenere le lacrime neanche lui, le miei scorrevano sul viso, senza sosta, arrivandomi sino al collo, facendomi il solletico. Il mio migliore amico ora stava piangendo, piangeva per me. Oh, quanto mi mancherà.

Un anno dopo.

Guardai fuori dal finestrino, ero così  felice di essere di nuovo qua. Poi ero così impaziente di rivedere Greg e tutti i miei vecchi amici, che non stavo più nella pelle. Fortunatamente il viaggio non durò molto, ormai eravamo arrivati. Ci siamo. Il cuore iniziò a tamburellarmi nel petto.
Niente era cambiato, era tutto uguale, proprio come me lo ricordavo. Ah la mia città!
Quanto mi è mancato questo posto, certo, Dublino è una città stupenda, ma non è la stessa cosa, solo qua posso sentirmi veramente a casa.
Non appena arrivammo a casa dei miei nonni salutai tutti i parenti, sentivo molto la loro mancanza, a Dublino non avevamo nessuno.
Ma non potevo trattenermi un attimo di più. Greg mi stava aspettando, sapeva che sarei ritornata non appena la scuola sarebbe finita, ed eccomi qui.
Uscì di casa e andai nel nostro parco preferito, ma lui non c’era. Oh no.
Avevo il cuore in gola e avvertì uno strano presentimento. Nonostante mi tremassero le gambe per l’emozione corsi verso la casa dei West, non era tanto lontana da qui.
Una volta arrivata non avevo più fiato in corpo, ero stanchissima. Feci dei lunghi respiri profondi sedendomi nel marciapiede. Una volta riprese le forze mi alzai.
C’era qualcosa di strano nella casa, ma non riuscì a capire cosa. La guardai pià attentamente. Cos'era cambiato?
Era tutto chiuso.
Perché era tutto chiuso? Dov’era Greg? Perché non mi stava aspettando?
Non ci potevo credere.

Dopo non so quanto tempo sentì un braccio intorno alle spalle, era mio padre. Sprofondai il viso nel suo petto.
<<Charlie.. tesoro, ho appena saputo che i West si sono trasferiti.>> 
Cosa? No. Greg  non mi avrebbe mai fatto una cosa del genere, era il mio migliore amico.
<<E ..dove sono?>>  singhiozzai. Ho aspettato questo momento per un anno intero, non vedevo l’ora di riabbracciarlo, gli avrei raccontato dell’Irlanda, dei miei nuovi compagni di scuola, della nostra nuova casa, del nostro cane e di tutto quello che mi era successo in quest'ultimo anno. Un anno parecchio duro, perchè noi due eravamo lontani.
Papà mi prese in braccio e mi portò in auto. <<So che per te è dura tesoro, posso capirti. Per quasi cinque anni siete stati inseparabili … lui era il tuo migliore amico … Ma tesoro, avete solo sei anni, avete tutta la vita davanti..>> fece un lungo sospiro. <<devi capire una cosa, la vita è fatta di cose belle e di cose brutte, noi non possiamo scegliere, possiamo solo accettarle e fare finta che ci piaccia.>>
Perchè mi stava dicendo queste cose? 

Passai il resto dell’estate con i miei cugini.
Mi svegliai ogni giorno con la speranza di rivederlo, però, mano a mano che i giorni passavano la mia speranza diminuiva.
 
 
 
Nota dell'autrice.
Questa storia è nata da un sogno che ho avuto da poco, lo so è una cosa stupida -.-
però, mi ha interessato moltissimo, quindi ho deciso di crearne una storia. Non so bene come potrà continuare, mi inventerò qualcosa.
Ringrazio chiunque lascerà una recensione, le critiche e i complimenti sono sempre ben accetti.
Marty
  
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