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Autore: FanEdward92    31/12/2012    3 recensioni
Eravamo solo noi due e tutto era così piacevole e confortante. Le sue guance si arrossavano leggermente ogni volta, per l’alcool, e io rimanevo puntualmente estasiato da quella visione paradisiaca.
Lui è meraviglioso. Lo sapevo benissimo, ma purtroppo ai suoi occhi non ero quello che lui era per me.
....Ma era giusto che fosse così e io non lo avrei forzato in nessun modo, perché eravamo soltanto dei semplici amici...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kyuhyun, Ryeowook, Sungmin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui con l'ultimo capitolo della storia ^^
Mi rendo conto che è venuto alquanto lunghetto rispetto ai primi due, ma volevo far capire bene tutte le sfaccettature dei loro pensieri
Spero non sia risultato troppo noioso, Buona Lettura ^^




Era per questo che aveva rifiutato il mio invito?

Ero appena scappato via da quella scena dolorosissima e mi sentivo deluso, ferito e preso in giro allo stesso tempo, dalla persona che amavo di più in questo mondo.
Sapevo di non avere il diritto nemmeno di essere guardato dai suoi occhi dolci, tanto meno amato… non chiedevo questo e sapevo anche che sarei stato rifiutato quella sera, però questo era davvero troppo da sopportare.
Avrebbe potuto dirmelo che c’era qualcosa tra lui e Ryeowook. Pensavo che fossimo almeno amici, ma evidentemente non ero tanto importante da dover ricevere una tale confidenza.

Scuse… scuse e ancora scuse…. Non era questo quello che mi feriva davvero, ma era più comodo pensare ad altri motivi per giustificare tutta la rabbia che provavo, perché il dolore era troppo grande e il mio cuore ne era tanto appesantito che sembrava voler esplodere.

Faceva troppo male aprire la porta e ritrovare il ragazzo che ami tra le braccia di un altro, soprattutto il giorno in cui hai deciso di confessarti a lui.
Non riuscivo a fermare le lacrime, mentre mi pentivo amaramente di aver deciso di confessare tutto.

Se non lo avessi fatto, avrei continuato a soffrire pene atroci per il segreto che mi portavo dentro, ma sarebbe stato niente in confronto all’agonia che provavo di quel momento.

Cominciai anche a pensare che forse era stato meglio aver capito come stavano realmente le cose prima di rendermi completamente ridicolo davanti ai suoi occhi, con i miei inutili sentimenti per lui.

Avrei davvero voluto morire in quell’istante. Provavo vergogna per me stesso e mi sentii completamente solo, tradito e abbandonato…

I miei pensieri furono interrotti da qualcuno che bussava alla porta, ma non avevo alcuna intenzione di far entrare nessuno quella notte.
Inoltre sapevo che era proprio lui, l’ultima persona da cui avrei voluto farmi vedere in questo stato, quindi non risposi.

«Kyu..» La sua voce dall’altra parte della porta era così dannatamente dolce e questo mi faceva irritare ancora di più.
Continuai a non rispondere.

«Ti prego… fammi entrare, voglio spiegarti…»

Spiegarmi? Cosa c’era da spiegare, quando era tutto così chiaro.

«Vattene via» Urlai, affondando la testa nel cuscino.

Seguirono alcuni secondi di silenzio. Poi parlò di nuovo: «Non posso… Aspetterò qui finché non mi aprirai.»

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Si era sicuramente fatto un’idea sbagliata di me e questo non mi dava pace . È terribile essere fraintesi, soprattutto dalla persona che si ama, quindi dovevo assolutamente chiarire.

Bussai, ma non mi rispose. Probabilmente era arrabbiato. Lo chiamai, ma continuò ad ignorarmi.
Gli chiesi di farmi spiegare, ma lui mi urlò soltanto di andare via.
Rimasi ferito dal modo in cui pronunciò quelle due semplici parole, ma ormai ero deciso ad andare fino infondo e lo avrei fatto, a costo di aspettare tutta la notte davanti alla sua porta.

Passarono alcuni minuti in silenzio e improvvisamente la porta si aprì.
Ero poggiato di spalle e quasi caddi all’indietro.
Avevo la mia chance di parlargli finalmente e non potevo fallire.
Deglutii ed entrai piano nel buio della stanza.

Lui non disse nulla e andò subito a sedersi sul bordo del letto, senza staccare gli occhi dal pavimento.
Aveva proprio un’espressione affranta, ma era lo stesso bellissimo…
Rimasi in piedi a studiare ogni suo piccolo movimento e dopo eterni attimi di silenzio, dissi:

«So cosa stai pensando di me… ma non è successo quello che credi.»

Cavolo! Perché era dovuto succedere proprio la notte prima della mia confessione?

Lui non si mosse nemmeno, né emise alcun suono. Sapevo che non mi avrebbe creduto.
Quando, nonostante il buio, notai una lacrima scendere sul suo magnifico volto, mi sentii veramente confuso.
Mi faceva malissimo vederlo così, non poteva piangere, per nessun motivo!

Mi avvicinai a lui con un po’ di indecisione, mi inginocchiai per prendergli il viso tra le mani e cercare di capire cosa stesse pensando.
Volevo guardarlo negli occhi, ma lui distolse lo sguardo prima che potessi incontrarlo.

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Si avvicinò improvvisamente a me, si inginocchiò e mi prese il viso tra quelle mani calde e paffute che adoravo.
Mi sorprese e distolsi lo sguardo per non farmi vedere da lui in quello stato pietoso.

«Perché stai piangendo?» Disse con la voce più dolce che avessi mai sentito in vita mia.

Non capivo perché dovesse essere così dannatamente irresistibile anche quando non lo guardavo.

Davvero non capiva perché piangevo? Era crudele da parte sua.
Non aveva capito nulla di quello che provavo per lui e avrei voluto urlargli tutto in faccia, ma non avrei mai potuto fargli questo.
Non dopo averlo sentito rivolgersi a me in quel modo….

Perché si era persino inginocchiato e aveva avvicinato così pericolosamente il suo viso al mio?
Le sue mani sulla mia faccia bruciavano. Non mi girai verso di lui per paura di non riuscire a trattenere la voglia che avevo di farlo mio.

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Non mi rispose e il suo viso tra le mie mani continuò a riempirsi di lacrime.
Quella visione mi stracciò il cuore in mille pezzi e non sapevo cosa fare.

«Kyu…» Dissi con un filo di voce.

Lo obbligai a voltarsi verso di me, applicando una leggera pressione sulle guance e lo guardai finalmente negli occhi.

«Non è davvero come pensi… ti prego, ascoltami…»

La mia voce tremava leggermente. Avevo paura, ma speravo davvero che mi credesse…
Adesso mi stava guardando, e visto che avevo ottenuto la sua attenzione, gli lasciai il viso.

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Nonostante fossi veramente ferito per quello che era successo poco prima in camera sua, non riuscii a negargli almeno la possibilità di una spiegazione.

Quando fu certo di avere il mio permesso, mi lasciò il viso e si allontanò un po’ da me, sedendosi sul tappeto con le ginocchia al petto.
Era così bello… e il fatto che si fosse allontanato, sebbene di poco, mi infastidì.

Mi disse che quella sera non si sentiva bene e aveva chiamato Ryeowook in camera sua per ricevere un po’ di conforto.
Non saprei dire se ci rimasi peggio per il fatto che avesse chiamato lui e non me, o per il fatto che non stesse bene.
Anche se avrei voluto sapere cosa aveva, decisi di non dire nulla fino a quando non avesse finito di parlare.
Almeno adesso sapevo che non aveva rifiutato il mio invito perché mi odiava.

Poi disse qualcosa che mi provocò una fitta al cuore, lo stesso dolore acuto di una lama accuratamente affilata e conficcata nel petto con crudeltà.
Il motivo della sua sofferenza era l’essersi innamorato di qualcuno tanto tempo fa, ma non era mai riuscito a dirglielo.
Wookie gli era sempre stato vicino e… a quel punto persi il filo del discorso e iniziai di nuovo a piangere.

Vidi il suo sguardo preoccupato su di me, ma per quanto potessi sembrare ridicolo ai suoi occhi, non riuscii a smettere.

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Kyuhyun iniziò di nuovo a piangere… avrei voluto abbracciarlo e stringerlo forte al mio petto, ma prima dovevo finire quello che avevo da dirgli.

«Ti prego, ascolta fino alla fine…» Dissi, prima di alzarmi in piedi e continuare il mio discorso.

Gli dissi che Wookie era venuto quella notte perché non riuscivo più a tenermi quel segreto dentro e che mi aveva convinto a confessare il mio amore domani stesso.
Era rimasto con me solo per farmi tranquillizzare, ma non era successo nulla.
Lo guardai negli occhi per capire cosa stesse pensando e probabilmente, nonostante la smorfia di dolore dipinta sul volto, credette alle mie parole.
Allora presi il coraggio per dirgli l’ultima cosa che mi rimaneva da confessare, la cosa più importante e che ancora non sembrava aver capito.

Mi avvicinai cauto alla sua meravigliosa figura ancora seduta sul letto.
Con un po’ di esitazione gli sollevai il mento con una mano, per guardarlo negli occhi e con l’altra gli asciugai le lacrime dal viso.
Esitai per un momento, ma poi finalmente parlai:

«Stupido… non hai ancora capito la cosa più importante…» Mi guardò con aria interrogativa, non capendo dove volessi arrivare.

«Sei… tu la persona che.. amo più di ogni altra cosa al mondo, anche più di me stesso.»
Anche se mi avesse odiato, finalmente glielo avevo detto e mi sentivo un po’ sollevato.
Però allo stesso tempo temevo la sua reazione.

Gli lasciai il viso e stavolta fui io ad abbassare lo sguardo al pavimento.
Non potevo credere di aver trovato il coraggio di dire quelle parole ed ero completamente imbarazzato perché sentivo il suo sguardo addosso.

Mi sentivo le guance in fiamme e sperai che il buio lo nascondesse.
Mi veniva da piangere e non sapevo che fare, ma improvvisamente i miei pensieri furono interrotti dalle sue forti braccia che mi attirarono a sé in un abbraccio.

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La sua ultima frase mi lasciò completamente di stucco.
Non potevo crederci, magari stavo solo sognando. Eppure lo aveva detto. Lo aveva detto davvero.

Non capivo perché si fosse allontanato di nuovo e sembrasse così triste, ma nonostante il buio notai un lieve rossore sulle sue guance.

Era davvero difficile resistere ad una tale visione dopo quello che mi aveva appena detto, così mi alzai di scatto e lo strinsi a me, ma senza troppa foga.
Era così delicato e indifeso che avevo paura di fargli male.

Pochi secondi dopo lo liberai dalla stretta e gli presi il viso tra le mani.
Con un gesto rapido lo avvicinai a me e assaggiai finalmente quelle labbra.
Erano così calde e dolci, persino più morbide di come le avevo sempre sognate.

«Anche io ti amo… da sempre» Dissi.

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Mi prese proprio alla sprovvista, facendomi perdere un battito, ma chiusi gli occhi e decisi di godermi quel bacio meraviglioso che aspettavo da anni.

Mi baciò a lungo, teneramente, come se volesse recuperare tutto il tempo perduto, facendo qualche pausa solo per respirare.
Poi, ancora sulle mie labbra, mi disse che anche lui mi amava da tanto tempo. Il mio cuore fece una capriola e mi sfuggì un sorriso.

Lentamente mi fece cambiare di posto, in modo che dessi io le spalle al letto e iniziò a baciarmi il collo.
Mi fece stendere delicatamente sul letto, e si distese sopra di me, tornando a concentrarsi sulla mia bocca e facendo attenzione a non schiacciarmi.
Amavo quelle piccole attenzioni che mi riservava, perché mi facevano sentire amato e al sicuro tra le sue braccia.
Ero in estasi, quasi come se fossi finito in paradiso o stessi facendo solo il più bello dei sogni dal quale non avrei mai più voluto risvegliarmi.

Si fermò e mi guardò negli occhi.
«Sei Bellissimo…» Disse semplicemente, accarezzandomi la guancia con il dorso della mano.

Mi venne voglia di baciarlo di nuovo, gli misi le braccia attorno al collo e lo feci.
Lui ricambio con passione, ma sempre delicatamente, senza spingersi oltre.
Non avrebbe mai fatto nulla contro la mia volontà, lo sapevo.
Ecco perché decisi di fargli capire che quella sera volevo arrivare fino in fondo.

Gli infilai le mani sotto la maglietta, toccando il suo corpo caldo e risalii lentamente fino al suo petto.
Trasalì, probabilmente per la temperatura un po’ più fredda delle mie mani e smise un attimo di baciarmi per guardarmi nuovamente negli occhi.

Non si aspettava quel mio gesto, ma con un solo sguardo riuscì a leggere quanto fosse ardente il mio desiderio per lui e, a giudicare dal suo sorriso e dal modo in cui mi sfilò maliziosamente la maglia, fu felice di regalarmi la notte più bella della mia vita.

La mattina seguente fu ancora più bello, se è possibile, risvegliarsi tra le sue braccia, dopo esserci amati per tutta la notte.
Sapevo che era sveglio, anche se aveva gli occhi chiusi e sollevai appena la testa per schioccargli un piccolo bacio su quelle labbra che erano finalmente mie.
Lui sorrise, continuando a tenere gli occhi chiusi.
Mi scompigliò i capelli con una mano e con il braccio sul quale poggiavo la testa mi attirò più vicino per stringermi a sé, facendomi poggiare le mani e il viso sul suo petto.
Mi lasciò un tenero bacio sulla nuca.

Sorrisi, consapevole che finalmente potevamo amarci. Adesso non eravamo più solo amici.

Avrei voluto restare così, abbracciato a lui sotto le lenzuola per sempre.
Se quello era solo un sogno, non avrei mai più voluto svegliarmi.
Grazie Kyu, per avermi regalato questo meraviglioso sogno e averlo fatto diventare realtà.



Finalmente ho finito di scrivere, correggere e quant'altro, prima della fine dell'anno xD... che fatica!! >__<.
So che la storia è abbastanza semplice, ma spero che piaccia almeno un pochino. Ho cercato di rendere meglio che potevo i pensieri di entrambi, spero di essere riuscita a trasmetterveli come li avevo in mente io >__<
Se volete, lasciatemi un commentino ^^
Alla prossima, sperando che non ci vogliano anni per avere di nuovo un pò di ispirazione xD
  
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