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Autore: VAleMPIRE    31/12/2012    1 recensioni
Questo è l'unico romanzo che sia mai riuscita a finire. Ne inizio molti , ma raramente l' "ispirazione", la voglia e la costanza mi assistono a lungo...
In poche parole , è la storia di un pittore tormentato che finalmente trova in una sola persona la sua musa e, per la prima volta, l'amore.
Ma poi...non posso dirvi altro!
Dal momento che l'ho già scritta tutta ( circa 3 anni fa ho anche partecipato ad un concorso per provare a pubblicarlo nelle librerie ), non tarderò ad aggiornare, se ci sarà anche un solo lettore interessato.
Spero vi piaccia e commentiate sinceramente! Buona lettura!
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO TRENTASETTESIMO

 

Nei giorni seguenti Meredith continuò a frequentare Paul e trovò un occupazione: avrebbe lavorato nuovamente come insegnante, ma supplente, dal nuovo anno. Quell'uomo sembrò avergli portato fortuna e più di una volta la donna ebbe la paura che fosse tutto troppo perfetto, che anche Paul non fosse che un angelo custode ... Harry riprese a dipingere ininterrottamente, con la passione di sempre, anche se non riusciva a trovare molti soggetti: certo, i grattacieli della metropoli, non lo attraevano molto ... 
Comunque il nuovo anno era vicino e non videro modo migliore per iniziarlo: Harry si era liberato della chiave ed era deciso a liberarsi anche dei ricordi, Meredith si era ormai abituata alla nuova vita che l'aveva spaventata tanto. Una sera camminarono in un parco e parlarono. L'episodio di Janet li aveva ravvicinati parecchio, così Harry si sentì autorizzato a fare una domanda a Meredith riguardo Paul.
- Tra voi c'è qualcosa, vero? - chiese in attesa di una conferma.
- Io e Paul? - chiese lei ingenuamente.
- L'ho capito, sai. E’ vero, sono sempre con la testa fra le nuvole … ma non mi è sfuggito. Se guardo con attenzione certe cose le posso cogliere anche io, sai? - rise -  Quando ti dichiarerai? - continuò Harry.
- Beh, si ... in effetti mi piace. Non vorrei sembrarti troppo precipitosa, ma … questa volta sento di essere davvero innamorata. Non è come è successo con Jake.
- Non voglio sapere cosa provi né perché ti piaccia. Tanto non lo capirei. Non mi sta nemmeno così simpatico, nonostante tutto. - confessò Harry.
- Ho l’impressione che a te non starà mai simpatico nessun uomo che mi starà accanto … - azzardò la donna trattenendo un sorriso.
- Che c’è … ? - esclamò lui confuso, quando l’altra si protese per abbracciarlo.
- Sei geloso! O solo molto affezionato, fratellino! E’ una cosa carina.- gli sussurrò abbracciandolo in modo materno.
Harry arrossì e sciolse l’abbraccio.
- Quando ti dichiarerai? - ripetè - Avanti, lo so che non stai più nella pelle. Fallo e basta. Non ti vergognare ad ammettere che lo hai avvicinato a noi anche per te stessa.
- Direi che è stato lui a cominciare. Però hai ragione. Glielo dirò. Forse anche lui ricambia.
La donna lo avrebbe fatto l'indomani, il giorno di Capodanno: infatti, verso l'ora di cena, bussò alla sua porta e vide che Paul stava a sua volta uscendo per andare da lei a confessarle il suo amore. 
Harry invece trascorse la notte di fine anno in giro per le strade, tra la gente, come non aveva mai fatto. La città “esplose” allo scadere del conto alla rovescia, si dipinse di luci e colori con strabilianti giochi d'artificio.
Era un anno importante: il 2000. Molte profezie ne avevano parlato come di un tempo apocalittico, portatore di sconvolgimenti mondiali negativi. 
Invece, almeno per Harry e sua sorella, si preannunciava propizio. Tanti newyorkesi gli si avvicinarono, in preda all'entusiasmo, all'euforia e altri anche all'alcool. Una ragazza disinibita lo abbracciò da dietro e gli diede un bacio sulla guancia augurandogli buon anno. Lui restò impassibile ma sorpreso, pensando che gli americani avevano atteggiamenti molto diversi dalla gente inglese come lui. Poi provò a buttarsi nella mischia e si lasciò trascinare dalla folla gridando con gli altri:“Viva il 2000, viva il 2000!” .I volti di tutti erano ora gialli, ora rossi, verdi o blu, sotto il cielo in festa. Il volto di Janet si andò sbiadendo nella mente di Harry, ormai per lo più occupata da pensieri felici: il successo con Jefferson, primo fra tutti. 
Poi una visione lo colpì tra la folla: una giovane minuta, con corti capelli neri e grandi occhi scuri malinconici, stava in disparte, come se per lei il Capodanno non fosse una festa. La guardò mentre continuava ad essere travolto dalla moltitudine di festanti, poi si fermò di fronte a lei e ne rimase come folgorato: sarebbe stata la sua nuova fonte d'ispirazione?

 

   
 
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