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Autore: trash    01/01/2013    4 recensioni
In quel momento mi odiai, odiai la cotta che avevo per lui e odiai la notte più bella che avessi passato in diciassette anni di vita, perchè era solo per colpa di quella notte e della mia sbronza se ero rimasta incinta di quell'incosciente di Thomas Matthew Delonge.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom DeLonge
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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do you want me here?

unpleasant encounters

 

15 Luglio 1999
 


Il suono metallico della sveglia mi arrivò alle orecchie insieme alla voce di Amanda che, come ogni mattina, isterica correva per il corridoio urlando di alzarmi o avremmo fatto tardi a lavoro. Mi misi a sedere e mi stropicciai gli occhi, spensi la sveglia e mi vestì per poi recarmi nella stanza affianco alla mia, ovvero la cameretta della mia bambina.  Cercando di non far rumore mi avvicinai alla finestra e aprì le veneziane facendo entrare un po’ di luce nella stanza completamente rosa di Grace per poi sedermi al lato del suo lettino anch’esso del medesimo colore; a volte mi chiedevo da chi avesse preso questa passione per il rosa visto che io non ne andavo particolarmente pazza.
"Tesoro...-  le accarezzai i capelli lisci e rossi, l'unica cosa che aveva preso da me.- Grace.." Lei iniziò a rigirarsi nel letto per poi aprire pian piano gli occhioni color nocciola troppo simili ai suoi.
"Mamma." mi saltò al collo stampandomi un bacio sulla guancia, sorrisi.
"Forza vai a prepararti che oggi vieni a lavoro con la mamma." un sorriso luminoso le si dipinse sul volto angelico e in un balzo sgusciò fuori dal letto e corse in bagno.
 Il rumore dei gabbiani e delle onde che si infrangevano in riva alla spiaggia attirarono il mio sguardo verso la finestra. Abitavo da ormai sei anni a San Diego con mia sorella che dopo essersi diplomata si trasferì qui e che poi fui costretta a raggiungere dopo esser stata cacciata di casa da mio padre che non accettava la mia gravidanza a soli diciassette anni, ma come biasimarlo? Mi ero rovinata la vita infatti ora, a 23anni, mi trovavo a crescere da sola una bimba di già quasi sei anni.
Lui amava San Diego... scossi la testa cancellando quei pensieri, ero stufa di pensare ogni giorno a lui e a chissà cosa stesse facendo in quel mentre. Lo odiavo: dopo aver scoperto di essere incinta di Grace lo chiamai e lo cercai per non so quanti giorni ma lui sembrava esser scomparso, magari rapito dagli UFO.  Soffocai una risata al ricordo di lui e della sua strana passione per tutto ciò riguardasse gli UFO.
Tornai a guardarmi intorno annoiata, era da più di dieci minuti che Grace era chiusa in bagno a prepararsi, un disegno appeso sopra la testata del lettino  attirò la mia attenzione tanto che mi avvicinai meglio e ciò che vidi mi fece quasi piangere: una bambina teneva per mano una donna e un uomo e sopra a ogni personaggio c'era scritto, anche se in modo non molto chiaro, i rispettivi nomi: Grace, Mamma e Papà.
"Sono pronta!" sobbalzai nascondendo il disegno dietro la schiena per poi voltarmi verso la porta della stanza dove  trovai la mia bellissima bambina con un vestitino rosa lungo fino sopra le ginocchia, delle ballerine altrettanto rosa e i capelli rossi legali in uno chignon. Sorrisi spontaneamente a quella visione, tutta opera di Amanda che amava vestire Grace con vestitini e scarpe rigorosamente rosa.  Presi per mano Grace, scendemmo le scale e salutammo Amy e uscimmo velocemente di casa dirette a passo deciso all'auto parcheggiata davanti al carage. Una volta messa Grace nel seggiolino con le cinture partì per Brodway, la via principale, diretta allo Starbucks.


"Allora cosa prendi?" chiesi appoggiandomi al bancone dove dietro la commessa, una ragazza sui 18anni, masticava una gomma ripetutamente guardando me e Grace quasi spazientita.
"Voglio un muffin." disse contenta leccandosi le labbra, le sorrisi e poi mi rivolsi alla ragazza dietro al bancone :"Due muffin e un Frappuccino, grazie." Dopo aver preso le ordinazioni, che gentilmente la commessa aveva messo in una busta, ci andammo a sedere in uno dei pochi tavolini ancora liberi. Grace, golosa com'era, prese subito il muffin e iniziò ad addentarlo sporcandosi la bocca di cioccolato, risi pulendogliela con un tovagliolino. Iniziai a guardarmi intorno, c'era un' afa pazzesca senza contare il fatto che il locale era pieno e che la gente era attaccata una all'altra. Ad attirare la mia attenzione fu una biondina più nuda che vestita: indossava una canottiera che le metteva in risalto il seno abbastanza prosperoso e attaccato al suo collo un ragazzo con dei capelli castano scuro le lasciava dei baci poco casti, quella visione mi fece venire i brividi facendomi tornare in mente le immagini di quella notte: i suoi baci e le sue mani che toccavano ogni parte del mio corpo, i suoi capelli morbidi che stringevo tra le mie dita e il suo profumo. Distolsi lo sguardo vedendo la mia bimba guardarmi preoccupata.
"Hai finito di mangiare?" lei annuì silenziosa, velocemente presi Grace in braccio e buttai la busta vuota nel cestino uscendo a passi veloci da Starbucks, ero in ritardo e il ricordo di Thomas mi aveva messa di cattivo umore.


Stanca lavai gli ultimi bicchieri sul bancone e li posai nella crescenza affianco alla porta della cucina. Diedi un'occhiata alla poltroncina su cui stava dormendo tranquillamente Grace. Tolsi il grembiule che appesi nella cucina del locale, presi la bambina in braccio senza svegliarla e dopo aver spento il quadro generale delle luci chiusi la saracinesca bloccandola al fondo con un lucchetto. Mi passai una mano tra i capelli, ero esausta, e il peso della mia bambina non poteva che gravare la situazione.
Con lentezza mi avviai verso l'auto parcheggiata non molti metri dal locale in cui lavoravo, e dopo aver messo Grace sul seggiolino ai posti posteriori sfrecciai verso casa più stanca che mai. Erano le nove di sera e le strade erano già buie guardai fuori dal finestrino; la luna era piena e circondata da tante piccole stelle che riflettevano sull'oceano, amavo San Diego. Riportai pigramente l'attenzione sulla strada abbastanza in tempo per inchiodare e investire quella specie di coglione che aveva appena attraversato la strada senza guardarsi intorno.
Più arrabbiata che mai scesi dalla mia vettura. "MA SEI COGLIONE O COSA? E SI TI AVESSI INVESTITO, SAI IN CHE CASINI SAREI ANDATA? MA COME VAI IN GIRO?" iniziai ad urlare al ragazzo ancora seduto sul marciapiede che ignorandomi continuava a massaggiarsi le tempie.
"E GUARDAMI QUANDO TI PARLO!" sbottai pestando un piede sull'asfalto. Il ragazzo alzò la testa guardandomi prima con fare arrabbiato e poi, dopo avermi scrutata da capo a piedi, quasi mi sorrise. Lo guardai meglio anche io, non aveva più i capelli biondo platino ora erano di un castano scuro e gli ricadevano disordinati sulla fronte, all'orecchio portava un piccolo dilatatore nero e un piercing al labbro; era tremendamente bello. Scossi la testa. No, non può essere ,continuavo a ripetermi, non è lui. Sentivo i suoi occhi color nocciola squadrarmi ancora una volta, i suoi occhi sulla mia pelle quasi bruciavano e sentivo le guance andarmi a fuoco proprio come ai vecchi tempi quando ero una sciocca ragazzina.
"Lynette?" si alzò e iniziò ad avanzare verso di me. Mi trattenni dal saltargli addosso poi però si fecero spazio nella mia mente i ricordi di quando mio papà mi cacciò di casa, della gravidanza che sembrava non passare mai, il parto ,tutte le notti rimasta sveglia per la bambina che non ne voleva sapere di dormire e lui dov'era? Perchè mi aveva lasciata sola? Perchè non aveva risposto a tutte le mie chiamate e perchè era scomparso? Avevo un mucchio di domande da fargli ma in quel momento era come se avessi perso l'uso della voce.
Allungò il braccio per prendermi la mano. "N-non toccarmi." indietreggiai
"Lynn, ti prego.." continuavo ad indietreggiare fino ad arrivare in mezzo alla strada e con uno scatto Tom mi prese per i fianchi a mi strinse a sè prima che un'auto potesse investirmi. "mica ti vorrai suicidare?" sogghignò accarezzandomi i capelli. Avrei tanto voluto staccarmi da quell'abbraccio ma in quel momento mi sembravano il posto più sicuro e caldo al mondo.
"Dove sei stato? " sussurrai guardandolo negli occhi, eravamo vicini, troppo vicini.
“In giro con i Blink.” rispose solamente facendo spallucce e continuando a guardarmi come se potesse leggermi l'anima con quegli occhi color nocciola uguali a quelli della mia piccolina. Grace. No, lui non poteva tornare dopo quasi sei anni e irrompere nella mia vita così come se niente fosse.
Con una forza di volontà incredibile mi staccai da quell'abbraccio troppo bello per durare.
“Ah si certo, in giro con i Blink- veci un sorriso amaro- e com’era baciare sta mattina il collo di quella bionda?” le immagini di Thomas e della bionda iniziarono a ronzarmi in mente e una rabbia improvvisa mi avvolse.
“Tu lo sai cos'ho passato io in questi sei anni? No che non lo sai, mentre io ero a occuparmi di mia figlia tu ti facevi tutte le verginelle ingenue rimaste a Poway,no?” sbottai iniziando a tirargli dei pugni sul petto con tutta la forza che avevo, inutile dire che i miei pugni a lui facevano un baffo.
Lo vidi alzare all'improvviso la testa. "Cos'hai detto? Tua figlia?" mi guardava sorpreso e sembrava quasi arrabbiato.
Mi coprì la bocca con le mani sorpresa di me stessa: dovevo imparare a tenere chiusa la mia boccaccia. Con un balzo mi allontanai da Tom e salì in macchina mettendo in moto e lasciandolo da solo sul marciapiedi con un grosso punto di domanda in testa.
Ero una stupida, come mi era saltato in mente di dire a Tom che avevo una figlia?
Stavo scappando dal problema, ma in quel momento sembrava l'unica soluzione anche se, in cuor mio, sapevo che Tom non si sarebbe dato per vinto e prima o poi avrebbe scoperto la verità. Guardai con lo specchietto Grace, era incredibile quanto gli assomigliasse: gli stessi lineamenti del viso, il taglio degli occhi e per sino le mani erano come le sue.
Sospirai tornando a guardare sulla strada, ero stata una sciocca diciassette anni fa e ora ne stavo ripagando le conseguenze.

 


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BUON ANNO NUOVO A TUTTE :3
(speriamo il 2013 porti bene visto che il 2012 ha portato solo delusioni e brutte notizie) 
aluuura (?) il capitolo mi fa schifo, è una sciocchezza incredibile e sono delusa di me stessa cioè sono stata tre ore con la pagina di word aperta e quello che ho scritto è questa merdina. D:
comunque, MI VOLETE MORTA? T R E   BUON'ANIME HANNO RECENSITO QUESTA SCHIFEZZA, GRAZIE MILLE NON ME LO ASPETTAVO. asddhsjfhgjegh
AH POI GRAZIE ANCHE ALLE DUE CHE L'HANNO MESSA NELLE SEGUITE E NELLE RICORDATE, grazie di cuore. <3
quindi se vi è piaciuto o vi ha fatto schifo e volete bestemmiarmi dietro e mandarmi all'altro paese basta che recensiate. çç lol
Alla prossima, 
trash :)
   
 
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