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Autore: Daehsij Deathly    01/01/2013    2 recensioni
Oggi è il primo giorno del nuovo anno, ma non tutti la vedono così. Per Rufy, oggi, è solo un ricordo che va ad aggravare ulteriormente il suo animo già lacerato.
I pensieri, le parole, i sentimenti di un capitano che, in quel dato momento dell'anno, non è più il pirata da 400.000.000 di Berry, ma solo un ragazzo al quale è stato sottratto qualcosa di molto più importante della semplice gloria, dell'avventura.
Genere: Malinconico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Monkey D. Rufy, Portuguese D. Ace
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bitch please, oggi non è Capodanno; oggi è il compleanno di Portuguese D. Ace!


Io non lo so se è meglio non amarti o amarti invano


Ogni anno che passa si porta con sé una miriade di avventure, ricordi, emozioni provate e che non saranno mai dimenticate; la celebrazione dell'avvento del nuovo anno è una festa caotica, allegra e spensierata, in cui tutti i partecipanti si ubriacano fino allo svenimento, divertendosi e scatenandosi come se non ci fosse un domani.

Tutti tranne uno.
Per Monkey D. Rufy quel giorno non era un semplice Capodanno, anzi, non definiva proprio quel giorno Capodanno. Non era il primo di gennaio, la prima notte del nuovo anno...non era nulla di tutto ciò. Era un fottutissimo ricordo, che faceva riaffiorare memorie troppo felici o troppo tristi che il suo cuore, già straziato, non poteva sopportare. Memorie di sorrisi mai dimenticati, parole incise come un marchio indelebile sulla pelle, promesse che ora rimangono solo un eco lontano, il tutto creava un cocktail capace di nuocere nel profondo l'animo del capitano dal Cappello di Paglia.


Io non lo so se non smetterai mai di mancarmi.


Quel giorno, ogni traccia di euforia permanente presente nel carattere di Rufy svaniva, lasciando spazio ad un turbine di pensieri cupi senza capo né coda. Era giunta l'ora, anche quest'anno, di nascondersi agli occhi della ciurma, andando a raggiungere quel luogo speciale sulla nave, dove sapeva di poter essere davvero da solo con se stesso.
Rufy salì sulla vedetta, meravigliandosi lui stesso della grazia con cui ha svolto l'intero procedimento, e si sedette, con le ginocchia piegate contro il petto, le braccia incrociate sopra, lo sguardo rivolto al meraviglioso cielo stellato che lo sovrastava.
E iniziava di nuovo quel suo monologo, che a volte sembrava talmente lungo da essere eterno, tanto confortante quanto inutile, ma alla fine lui ci sperava sempre che in un modo o nell'altro Lui potesse sentirlo:


«Ciao nii-chan, rieccomi qua. Pensavi che me ne fossi dimenticato? No, grazie al cielo non sono ancora stato colto da un'amnesia capace di farmi dimenticare il giorno più importante, il giorno del compleanno del mio fratellone. Oggi avresti dovuto compiere ventitré anni, già ti immagino a far baldoria con la tua ciurma, con l'uomo che tu definivi in tutto e per tutto tuo padre, con i tuoi amici...con coloro che assieme a me ti hanno visto esalare l'ultimo respiro.»


Mai più noi due, mai più le tue labbra sulle mie.


«E anche io sarei stato lì, con la mia ciurma, a bere e festeggiare assieme l'anno che se ne andava, il nuovo che arrivava e la vecchiaia che pian piano iniziava ad incombere su di te. Eh già, ho sempre amato prenderti in giro, una passione che condividevamo in effetti, dal momento che anche tu non ti lasciavi sfuggire l'occasione di punzecchiarmi. Ma era bello scherzare con te, ridere fino all'esaurimento...semplicemente era bello stare con te, solo noi due, nella nostra intimità, nel nostro amore proibito, nel nostro piccolo, grande segreto.»


Oggi è un giorno qualunque, oggi si vive comunque, e non so perché.


«Avevamo ancora tanto da fare, da dire, da pensare...avevamo ancora tanto tempo davanti a noi, ma non siamo stati bravi a sfruttarlo, a cogliere la palla al balzo. Ed ora io sono qui, a parlare al cielo, alle stelle, sperando che in tutto quel blu ci sia anche tu ad ascoltarmi, a dar un senso alle mie parole. Penso che se tu fossi ancora qui con me, disapproveresti questo mio isolamento in uno dei giorni più allegri di tutto l'anno, ma alla fine penso di potermelo permettere: sono una delle persone più estroverse di questo dannato mondo, se mi estraneo dalle persone per ricordare in pace il compleanno di mio fratello, non penso che qualcuno me lo possa rinfacciare.»


Mai più le tue promesse con le mie.
Mai più la dolce ingenuità e la complicità mai più si, lo so, lo so, lo so, che si vede che ho pianto ma, non si vede quanto.


«Non trattengo più alcuna lacrima, do libero sfogo al mio dolore che tende a manifestarsi tutto in blocco in una sola volta, in questo fottutissimo giorno in cui tu dovresti essere presente, ma invece non ci sei.»


E per sempre, dopo un addio ti rimane dentro un leggero brusio.


«Non mi hai abbandonato, lo so, sei ancora qui come me; finchè tengo vivi i ricordi che tanto ci legavano, tu non morirai mai. Protetto dalla corazza del mio cuore, non permetterò che ti portino via ulteriormente. Senza te, sono come una bicicletta senza una ruota: non sta in piedi, non è forte, non è in grado di andare avanti. Ma per qualche strana ragione non molla, non vuole perdere l'equilibrio, vuole riacquistare velocità.
Ciao fratellone, goditi quest'ennesimo compleanno assieme agli angeli, le persone che in questo momento invidio più di qualsiasi altro.»


Con il dorso della mano, Rufy si asciugò, per quel che potè, quei rivoli dolciastri che gli rigavano il viso, sorridendo amaramente. Si alzò dalla sua postazione, appoggiandosi con i gomiti sul contorno della vedetta, osservando in un sacro silenzio l'orizzonte.
Sì, perchè quel giorno non era un semplice Capodanno, non era affatto Capodanno, non per Rufy.
Quel giorno, era il compleanno di Portuguese D. Ace.


Mai più noi due
Mai più le tue paure con le mie
Mai più la forte intimità e la sensualità mai più
Mai più noi due
Mai più le tue emozioni con le mie
Mai più la dolce ingenuità e la complicità mai più.







Note dell'autrice:

Ma buongiorno a tutti! Non potevo non scrivere almeno una shot sul compleanno di Ace, e grazie a Dio l'ispirazione è arrivata! Che sia il caso di ringraziare la tregua dalla scuola, l'aria natalizia che purtroppo è passata, i bei regali ricevuti (sono ancora in enfasi io idsfpsaj:3) o chissà cosa.
E voi fanciulle adorate, come avete passato il Natale? Mi auguro bene^^
Capodanno disastroso per tutte? xD
Ne approfitto per farvi gli auguri di buon anno e, per tutte coloro che seguono “Call from Heaven” non preoccupatevi, arriverà l'aggiornamento al più presto!

P.s. La canzone che ho usato per arricchire la one-shot è "Mai più noi due" di Dolcenera; ho immaginato un Ace ventitreenne, se il conto è errato, segnalatemelo, così cambio^^

Un bacio a tutti, tschüss!





Happy birthday Portgas D. Ace!







  
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