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Autore: mircea    01/01/2013    3 recensioni
Tre drabbles per raccontare la vita di Andromeda.
"La descrivevano come una figlia mite, ordinata e diligente.
Avevano addirittura tentato di inculcare questa folle idea anche a lei."
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Black, Famiglia Black, Ted Tonks | Coppie: Ted/Andromeda
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Andromeda Black non è mai esistita.
 
 
I.
 
Non tutti possono permettersi il lusso di nascere Purosangue.
Non tutti possono permettersi di vivere.
Andromeda rimase immobile, lo sguardo fisso sulla figura snella della sorella.
Bellatrix ghignava mentre le sue mani affondavano nello squarcio sul ventre del gatto della domestica.
“È caldo, Dromeda. Non vuoi sentire anche tu?” le chiese.
Lei represse un conato di vomito e scosse la testa.
“Pensa, sorella, pensa al momento in cui le nostre mani strapperanno i cuori lerci dei Babbani, riesci a vederli? Urleranno e si dispereranno. E noi saremo lì, ad ucciderli, a ridere della loro morte!”
Non tutti possono permettersi di vivere.
I Purosangue hanno il diritto di ammazzarli.
 
 
II.
 
Le piaceva da impazzire il viso di Ted.
Non era particolarmente bello, con quel naso storto e la bocca larga, ma era differente da tutti quelli che era solita incontrare.
Il suo sorriso non era canzonatorio né forzato, era un semplice, bellissimo, sorriso.
Era buono.
Il sangue, il denaro, la fama non avevano alcuna importanza per lei, si limitavano a rivoltare il suo stomaco.
Bastava che Ted fosse Ted, si era innamorata della sua bontà, della sua spontaneità, non del liquido contenuto nelle sue vene.
Ed è così, maledizione, che bisogna innamorarsi, non lo capite?
 
 
III.
 
Due paia di occhi glaciali la scrutavano con astio crescente.
Avevano ritenuto necessario fingersi toccati dalla sua scelta.
Anche in quel momento la menzogna era ancora la componente fondamentale di quella casa.
Per anni si erano rivolti a lei con malcelata scortesia, scambiandola per una bambola capace di interpretare alla perfezione il ruolo di piccola ragazza Black.
La descrivevano come una figlia mite, ordinata e diligente.
Avevano addirittura tentato di inculcare questa folle idea anche a lei.
Ma Andromeda se ne stava andando, avrebbe sposato un Babbano.
Anelava il giorno in cui avrebbe sfoggiato il cognome “Tonks” con grazia, donandosi finalmente un nome, perché Andromeda Black non era mai esistita.

   
 
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