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Autore: youshiver    01/01/2013    32 recensioni
“Chiedimi se sono felice.” buttò giù tutto d’un fiato, spiazzandomi come sempre.
Rimasi un attimo immobile e poi mi decisi.
“Sei felice, Zayn?” trattenni il respiro in attesa della sua risposta.
“Adesso lo sono.” sussurrò sulle mie labbra.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Londra, 10 settembre 2012  ore 3:00
 
Il tintinnare dei bracciali che sbattevano tra di loro, il luccichio degli shorts dorati, il ticchettare incessante dei tacchi dodici sull’asfalto, i  respiri profondi che scandivano il tempo.

Mi addentravo in uno dei quartieri più malfamati della capitale e nonostante la determinazione nel portare a termine il mio obiettivo, avevo tremendamente paura.

Paura che da un momento all’altro mi si parasse davanti uno stronzo qualunque, ubriaco fradicio, e mi aggredisse. Paura che un gruppo qualsiasi di malviventi mi accerchiasse e si approfittasse di me. Paura che un extracomunitario qualunque mi rapisse e mi tenesse in ostaggio.
O magari queste erano tutte scuse e l’unica paura che percepivo era quella di rivedere i suoi occhi.

Decisi di non tormentarmi più con questi pensieri: questo era il momento di dare prova della mia forza e del mio coraggio. Così mi affrettai a girare l’angolo e a procedere per altri due isolati; sempre più cupi, sempre più spenti, sempre più vuoti.
Finalmente mi trovai davanti l’abitazione che cercavo: la numero 12. Sperai in cuor mio di non aver sbagliato indirizzo: immaginavo già l’imbarazzo nel trovarmi di fronte un omone grasso e vecchio con l’alito puzzolente. Per mia fortuna accanto al campanello vi era posizionata la cassetta della posta e grazie ad essa potei notare il cognome del ragazzo che cercavo.

Passarono alcuni minuti prima che mi decidessi a premere il pulsante e una volta fatto mi dovetti trattenere dallo scappare via a gambe levate. Ma che cosa mi era preso? Davvero mi ero presentata a casa sua alle tre di notte? Ancora una volta mi costrinsi a non pensare troppo ma non feci in tempo a ricominciare a respirare regolarmente che la porta si aprì.

Lo spettacolo che mi si presentò davanti non rispettava decisamente le mie aspettative: era bello, bello da morire ma il suo sguardo era spento. Aveva le labbra screpolate, la pelle disidratata. I suoi occhi mi parvero arrossati e sofferenti. I suoi movimenti erano lenti, persino la sua voce quando pronunciò un flebile “Mel, che ci fai qui?” era lenta. Non lo riconoscevo, non era il ragazzo che amavo. Non poteva essere vero.

“Zayn, che diavolo ti sei calato?” gli urlai trattenendo le lacrime.
“Nulla, perché, credi mi sia drogato?!” disse sorridendo amaramente.
“Mi prendi pure in giro? Mi consideri una cretina?”
“Per favore abbassa il tono di voce, non capisco un cazzo se mi urli nelle orecchie.”
“Tu non capisci un cazzo e basta. Guarda come ti sei ridotto, mi fai solo pena.”

A queste parole vidi il suo finto sorriso scomparire lasciando spazio a quello che era il suo vero stato d’animo: soffriva, era distrutto e quel suo sguardo mi fece paura. Volevo aiutarlo, ma non lo credevo possibile. Mi sentii una nullità, una stupida ragazzina pronta solo a giudicare. La realtà era che non avevo neanche il diritto di amarlo. Me la stavo prendendo con lui per come si era ridotto quando in realtà era più che comprensibile.
Credevo di avere il diritto di essere arrabbiata: mi aveva tradita, ci eravamo lasciati esattamente un anno fa. Ma cos’è uno stupido tradimento in confronto alla violenza, all’indifferenza, alla solitudine che lui da sempre subiva?
Non lo perdonai quella volta, no. Fui troppo orgogliosa, pur sapendo quanto lui mi amasse e soprattutto quanto io fossi nulla senza di lui. Aveva sbagliato, lo sapeva, ne era mortificato e voleva rimediare a tutti i costi. Ma io gli chiusi la porta in faccia, come avevano fatto tutti gli altri in passato. Non fui in grado di capire la sua infelicità; mi aveva chiesto comprensione, aiuto e io non fui forte abbastanza.
Ci volle un anno per capirlo, un anno per perdonarlo, un anno per perdonare me stessa. Ma oggi ero pronta, decisa, sicura, e la situazione si stava soltanto ripetendo. Dov’era finita la mia determinazione, la mia convinzione, il mio coraggio, il mio amore?

A quei pensieri non riuscii a trattenere le lacrime che iniziarono a scorrere senza sosta sul mio viso. Non dovevo venire, non ero pronta, avevo solo peggiorato la situazione. Non reggevo più quegli occhi sofferenti su di me. Dovevo andarmene.

“Scusa, non sarei mai dovuta venire.”

Iniziai a correre più veloce che mai, mi tolsi le scarpe e continuai. Sentivo l’aria asciugarmi le lacrime e delle nuove rigarmi le guance. Improvvisamente mi lasciai cadere contro un muro stremata dalla stanchezza o forse consapevole che Zayn mi stesse seguendo. Volevo mi raggiungesse; ancora una volta volevo essere io quella ad essere consolata, abbracciata, capita. Ma non riuscivo a ricambiare. Che razza di persona ero?

Come previsto sentii la sua corsa gradualmente tramutarsi in una camminata svelta e subito dopo due braccia stringermi forte. Mi lasciai cullare dalla sua stretta, continuai a piangere sulla sua spalla, mi beai del suo profumo che tanto mi era mancato. Lui dal canto suo prese il mio viso tra le mani e accarezzandolo dolcemente mi chiese: “Melissa, perché sei venuta?”

Amavo sentirgli pronunciare il mio nome, mi era mancato.
Cercai qualcosa da dire ma non trovai nulla. Sapevo perché ero venuta, ma mi ero accorta di quanto fossi stupida a pensare che lui volesse il mio amore.

Non lo potevo di certo rendere felice.

 Abbassai la testa e rimasi in silenzio cercando di calmare i singhiozzi.
“Melissa rispondimi, perché sei qui?” continuò.

Dovevo dirglielo, non potevo mentirgli. Alzai lo sguardo e puntai i miei occhi grandi e castani nei suoi color nocciola.

“Perché ti amo Zayn” io, a differenza sua, non ero mai riuscita a dirglielo.

Divenne improvvisamente serio, ritornò a guardarmi con quello sguardo pieno di sofferenza e mi maledissi per non aver tenuto la bocca chiusa. Distolsi lo sguardo e mi riappoggiai al muro. Cercai di trovare qualcosa da dire ma non ci riuscii. Volevo morire, mi detestavo.
Ad un tratto sentii le mani del moro afferrarmi il viso e costringermi a puntare di nuovo lo sguardo nel suo. I suoi occhi luccicavano; non vedevo più sofferenza nel suo viso ma solo un’emozione indecifrabile.

Fu questione di un attimo: fece combaciare le sue labbra alle mie e quando mi resi conto di quello che stava succedendo il mio cuore stava già battendo a mille.
In men che non si dica il bacio si tramutò in pura passione e desiderio. Le nostre lingue si incontrarono e cominciarono a rincorrersi in un vortice di emozioni. Sembrava quasi avessero ritrovato quello di cui avevano bisogno per vivere.
Mi fece alzare trascinandomi lungo il muro e una volta in piedi portò le sue mani attorno ai miei fianchi. Io, intenta ad accarezzargli le spalle, mi aggrappai a lui e lo strinsi forte. Avevo un disperato bisogno di lui e del suo calore. Lo volevo tutto per me. Volevo che fosse mio e solo mio.
Zayn sembrava condividere in pieno i miei desideri perché sentivo la sua presa farsi sempre più stretta e decisa. Improvvisamente interruppe il nostro bacio e iniziò a percorrere la scia delle mie lacrime con le labbra. Scese sempre più giù fino ad arrivare al collo: sapeva essere il mio punto debole. Non resistetti per molto e iniziai a sospirare sempre più forte.
Ero travolta dal piacere in tutti i sensi. Un turbinio di emozioni mi stava corrodendo l’anima.

Lo amavo immensamente. Lo amavo come nessuno mai. Lo amavo come non avrei mai più amato.
 
“Chiedimi se sono felice.” buttò giù tutto d’un fiato, spiazzandomi come sempre.
Rimasi un attimo immobile e poi mi decisi.
“Sei felice, Zayn?” trattenni il respiro in attesa della sua risposta.
“Adesso lo sono.” sussurrò sulle mie labbra.




Bene, mi sono amabilmente sputtanata C:
Adesso sono soddisfatta di me stessa ahahaha
Vaneggiamenti a parte, DUNQUE eccomi qui a postare dopo mesi e mesi di indecisione.
E' semplicemente una OneShot quindi niente di particolare, ma per la ff mi ci vorrà più tempo.

So che non è niente di che, non è originale, non è scritta bene, non incuriosisce.... peeeerò mi andava di iniziare con qualcosa di soft e, non riuscendo mai a dormire in questo periodo, è venuta fuori questa specie di cosa.

Mi farebbe un IMMENSO piacere se leggeste e recensiste. Non per rompervi le balls, ma semplicemente per capire se mi è concesso continuare a scrivere e a pubblicare o se è meglio tenere le mie opere d'arte tutte per me C:

Buon anno a tutti e calcolatemi almeno un pò, xxx twittah: @sheshivers
Annalisa.

  
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