Videogiochi > Kingdom Hearts
Segui la storia  |       
Autore: ScratchThePage    02/01/2013    0 recensioni
In un tempo precedente persino alla Guerra dei Keyblade, due Cuostodi di Keyblade verranno catapultati dall'altra parte dell'universo, assieme ad uno Stregatto. La strada verso casa sarà lunga e piena di insidie, ma anche ricca di sorprese.
P.s: la pubblicazione di questa storia è successiva ad un fioretto che avevo fatto. Non ho mai sperimentato il genere fan-fiction e quindi è una specie di... esperimento.
Io vi ho avvisati...
Genere: Avventura, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                                           Wonderland
 
‹‹ Sorridi! ››
La macchina fotografica emise la solita luce per il flash e lui si coprì gli occhi: era sicuramente la decima foto che gli faceva e lui ne era stufo.
‹‹ Supernova, la vuoi smettere?! Non siamo in gita. ›› le disse alquanto scocciato.
‹‹ Lo so, lo so… ma è la mia prima missione! Devo assolutamente commemorare questo evento! ›› rispose le ragazza scattando un'altra foto al roseto che li circondava.
Come poteva dimenticarsi che quella era la prima missione si Supernova e, soprattutto che avevano mandato lui con lei perché la tenesse d’occhio? L’idea non gli era andata a genio sin dall’inizio: aveva sentito varie voci sull’eccessiva vivacità della ragazza e sulla sua irruenza e i le poche ore che aveva passato assieme a lei le avevano confermate.
Di solito lui era un tipo alquanto solitario e, se proprio andare in missione con qualcuno, sceglieva i compagni più tranquilli.
Maestro, questa me la paghi. Pensò.
Improvvisamente si accorse che Supernova era sparita per l’ennesima volta. Sbuffò e riprese a camminare in quel labirinto di roseti. Ci era già stato altre volte e si ricordava abbastanza bene la strada, ma questo non valeva per la sua compagna. Inoltre non aveva la più pallida idea di come si sarebbe potuta comportare se avesse incontrato un Heartless o un qualsiasi altro nemico, ma dubitava seriamente selle sue capacità.
Svoltò un angolo e intravide la gonna gialla a palloncino e piena di piccole stelline della ragazza. Si rincuorò: non le era successo niente e al ritorno non lo avrebbero rimproverato.
Non appena lo vide, Supernova gli scattò l’ennesima foto, facendogli perdere definitivamente la pazienza. Si avvicinò rapidamente alla ragazza e le prese la macchina fotografica dalle mani, per poi mettersela in tasca.
‹‹ Ma… ma… ›› borbottò questa, fissandolo con i suoi grandi occhi azzurri.
‹‹ Niente ma, ci fai solo che perdere tempo. Ora andiamo dalla Regina di Cuori. Il tuo aggeggio infernale te lo restituisco a missione conclusa. ››
Supernova mise il broncio, ma lui non le diede  bada. Continuò il suo cammino, seguito dalla ragazza.
Passò poco tempo, quando qualcuno riprese a parlare.
‹‹ Hammer, scusa la domanda, ma sai dove stiamo andando?››
‹‹ Sì. ››, le rispose scocciato, ‹‹ Ma se ci perdiamo non dare la colpa a me. Di solito il maestro mi forniva di un navigatore, solo che questa volta si è dimenticato di darmelo. ››
Calò improvvisamente un cupo silenzio. Hammer non ne capì il perché, ma gli piacque: la vocetta di Supernova gli dava fin troppo fastidio.
‹‹ Hammer, un navigatore è per caso un oggetto ovale che mostra delle mappe tramite degli ologrammi? ››
Si girò sbuffando: ormai si era reso conto che ogni suo sogno di tranquillità era impossibile.
‹‹ Sì, perché? ››
Supernova frugò nel suo taschino appeso alla cintura ed estrasse l’oggetto descritto poco prima.
‹‹ Me l’ha dato il maestro poco prima che partissi, ma non è riuscito  adirmi a cosa servisse.››
‹‹ E magari chiedere a me?! ›› sibilò irato: quella ragazza non era solo una disturbatrice di prima qualità, ma anche parecchio svampita. Pensare che doveva tenersela con se ancora per molto gli faceva venire la nausea.
‹‹ Ecco… io…io…››
‹‹ Da qua.›› le disse, facendole un cenno con la mano.
Supernova rimase immobile, come se non sapesse cosa fare.
‹‹ Da qua! ›› urlò.
La ragazza scattò verso di lui e gli consegnò il navigatore, per poi allontanarsi di qualche metro.
Hammer lo infilò nell’altra tasca e riprese per l’ennesima volta il cammino.
‹‹ Adesso tu mi segui senza fiatare, capito?››
Supernova annuì e lo seguì, forse impaurita dal suo sfogo d’ira.
 
Vagarono per un bel po’ tra siepi e roseti immensi. Quel posto non gli era mai piaciuto molto ma, se la missione lo richiedeva, doveva andare anche là. Fortunatamente Supernova era rimasta in silenzio per tutto il resto del percorso, anche se qualche volta si era messa a canticchiare. Lui non le aveva dato bada: era stato troppo occupato a controllare il navigatore. Certo, poteva affidarsi alla sua memoria ma, dopo che un soldato della regina gli aveva avvisati che c’era stato qualche cambiamento all’interno del giardino, aveva preferito affidarsi alla tecnologia.
Raggiunsero un enorme spiazzo verde dove, al centro, sorgeva un immensa fontana. Una donna era seduta sul suo bordo: aveva una lunghissima gonna ricamata con un’infinità di cuori rossi, motivo ripreso dalle gemme della sua corona. I capelli le ricadevano lunghi e neri lungo la schiena e spesso si confondevano con il bustino.
Ai suoi piedi una bambina stava giocando con una bambola. Si vedeva benissimo che era sua figlia, anche se il suo volto aveva dei tratti decisamente più duri.
‹‹ Oh, finalmente siete arrivati.›› disse la regina quando li vide.
Supernova scattò immediatamente nella sua direzione si inginocchio al suo cospetto.
‹‹ Maestà, sono molto onorata di essere in vostra presenza e in quella della principessa. ››
‹‹ Mamma, chi è questa qua? ›› chiese aspramente la bambina.
‹‹ Questa ragazza aiuterà la Duchessa, mia cara, assieme al suo amico.›› le rispose la madre.
Quando Hammer si sentì nominare si avvicinò al gruppetto e fece un lieve inchino al cospetto della regina.
‹‹ Maestà…››
‹‹ Non è la prima volta che ci vediamo vero? ›› chiese la Regina di Cuori.
‹‹ No, maestà. Sono stato mandato in missione nel Paese delle Meraviglie per altre tre volte. ››
La donna annuì, per poi rivolgersi a Supernova, ancora in ginocchio .‹‹ Cara, poi alzarti. Non c’è bisogno di tutta questa riverenza.››
A quell’ordine la ragazza scattò in piedi e si posizionò vicino a Hammer.
‹‹ Invece tu sei una faccia nuova…›› le disse la Regina.
‹‹ Sì maestà. Mi chiamo Supernova e questa è la mia prima missione.››
La donna annuì nuovamente, sorridendole.
‹‹ Quindi potrebbe morire? ›› chiese la bambina.
Entrambi i ragazzi guardarono la piccola sbalorditi, mentre la Regina di Cuori non nascose un certo imbarazzo per quella uscita.
‹‹ Cara, non dovresti dire certe cose alla gente.›› cercò di rimproverarla.
Supernova, intanto, si voltò verso Hammer, impallidendo.
‹‹ Rischio veramente di morire?››
Il ragazzo sbuffò: non bastava ritrovarsi con una compagnia iper-energetica e sbadata, ma una maledettissima bambina la doveva anche terrorizzare a morte.
‹‹ Assolutamente no. Non siamo ancora Maestri di Keyblade. I maestri non oserebbero mai mandare i loro allievi in missioni dove potrebbero perdere la vita, altrimenti si ritroverebbero nettamente dimezzati. ››
Supernova non sembrò molto tranquillizzata da quella risposta, ma lui non le badò: prima terminava quella missione e prima tornava al quartier generale, liberandosi anche di quel peso che si doveva trascinare dietro.
‹‹ Maestà, lei ci ha mandato una richiesta di soccorso. Vorrei sapere di cosa si tratta.›› disse alla Regina di Cuori.
‹‹ Mamma, lui non mi piace. Voglio che gli venga tagliata la testa! ›› squittì la principessa.
Hammer ingoiò quell’uscita non del tutto gentile: avrebbe voluto staccare lui la testa a quella cara bambina, ma doveva comportarsi gentilmente anche nei confronti della prole della Regina, se voleva capire che cosa doveva fare.
La donna accarezzò la testa della figlia, come se non avesse detto nulla, per poi rivolgersi a Hammer: ‹‹ Mi è arrivata una lettera dalla Duchessa. Dice di aver avvistato degli Heartless nei pressi della sua casa. Chiedeva dei soccorsi abbastanza immediati, prima che potesse essere attaccata. ››
Il ragazzo annuì: non aveva la più pallida idea di dove fosse la casa della Duchessa, ma il navigatore l’avrebbe portato sicuramente a destinazione.
‹‹ Grazie, maestà, ci mettiamo subito in camino.››
‹‹ Ma sapete dove andare? Io non vi ho dato nessuna indicazione.›› chiese preoccupata la Regina.
Hammer estrasse il navigatore dalla tasca e glielo mostrò.
‹‹ Maestà, talvolta la tecnologia fa miracoli. ››
La donna gli sorrise con calore.
‹‹ Ti credo, ma nel caso vi doveste perdere, chiedete indicazioni ad un Gatto del Cheshire*. Di solito sono delle ottime guide, anche se molto sibilline.››
Hammer annuì e si inchinò nuovamente, per poi avviarsi. Prese per un braccio Supernova, ancora paralizzata dal terrore, soprattutto dopo che aveva visto la principessa staccare la testa della bambola con uno strappo netto. 
 
 
 
* traduzione letterale dall’originale. In italiano è stato tradotto come Stregatto, ma io devo mantenerla così per un gioco di parole successivo.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: ScratchThePage