You filled my emptiness

"Non è così che voglio vincere” mi urla Kurosaki, lo sguardo sconvolto di chi non comprende cosa stia succedendo. “Se sono stato io ad amputarti il braccio e la gamba, allora voglio che tu faccia lo stesso, così combatteremo alla pari”.
Lo guardo senza scompormi, mentre il suo compagno, ferito da Ichigo stesso, gli domanda se non fosse impazzito.
"Se è questo che desideri” gli rispondo, ma avevo già cominciato a morire. Non riesco a muovere un solo passo, presto sarei stato soltanto polvere, un mucchio di granelli che avrebbe vagato per Hueco Mundo per l'eternità.
Mi volto verso Inoue Orihime, era evidentemente preoccupata, mi fissa con quei grandi occhi tristi, mi fanno sentire indifeso.
"Hai paura, donna?” le domando, ma in lei ritrovo la stessa sicurezza che mi aveva dimostrato prima quando le avevo posto la stessa, identica, domanda e, con sguardo deciso, di nuovo mi risponde che no, non ha paura.
Non so se è la risposta che mi aspettavo o la risposta che speravo. Forse entrambe. Non distolgo lo sguardo da Inoue Orihime fino alla fine, perché in questo momento mi rendo conto che quell'umana ha come mosso qualcosa dentro di me, se ancora c'è qualcosa da muovere. Un cuore, un anima. Ma che cos'è, l'anima?
Mi sembra triste, non capisco se lo sono anche io. Vorrei avere più tempo a disposizione, più tempo per capire quello che Orihime ha appena iniziato a rivelarmi, ma forse per quelli come me non basterebbe un'eternità per capire. Eppure credo di aver colto qualcosa, una luce nei suoi occhi, che per alcuni istanti mi ha fatto desiderare davvero, mi ha fatto sperare in qualcosa di diverso. Mi ha fatto domandare se il vuoto fosse davvero il mio destino, il mio unico sentiero da percorrere, vuoto e morte, morte e vuoto.
Tendo lentamente la mano verso di lei, nonostante il dolore che le ho inflitto, nonostante tutto lei continua a dimostrarmi un'infinita, silenziosa, gentilezza; la vedo tendere la mano verso di me, ma prima che potessimo raggiungerci stavo già mutando in polvere.
Improvvisamente è distante. Non avrò più la possibilità di tendere la mia mano verso di lei, non avrò più la possibilità di raggiungerla. Mi domando se anche lei si sente allo stesso modo. Vorrei ringraziarla per la sua gentilezza, ma non dico niente, continuo a sparire in silenzio. Vorrei dirle che muoio senza rimpianti, perché mentre la sua mano cercava di raggiungermi, mentre i suoi occhi mi dicevano addio, è riuscita a riempire il vuoto al centro del mio petto.
Lei aveva ragione. Il suo cuore era tra le mie mani.
Sparisco, come se mai fossi esistito, in questo mondo incolore e scuro che, per qualche istante, grazie a lei, mi è apparso colorato e luminoso, luminoso come il
sole.
Se mi chiedesse se ho paura, risponderei di sì.
Paura dell'eternità che mi attende senza di lei. 

Salve a tutti, questa è la mia prima fic ispirata a Bleach e spero sia stata di vostro gradimento! Grazie a chi recensirà, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate!
A presto,
xuehua