Crossover
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Autore: lpallad    20/07/2007    1 recensioni
Questo è un Crossover tra Hellraiser e "Lilo & Stitch". In questa storia succede che Stitch si è salvato dalla morte in "Lilo & Stitch 2 Che disastro Stitch!" perché Lilo ha venduto la sua anima a Pinhead (perché a mio parere in quella scena pur di salvarlo sarebbe stata capace di farlo). E dopo gli avvenimenti di "Leroy & Stitch" l'enigma del cubo viene risolto e Pinhead e gli altri cenobiti vengono a reclamarla. Ed adesso stà a Stitch e ad i suoi cugini trovare un modo di per salvare la loro amica da un terribile inferno.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Film
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era notte alle Hawaii e 2 ragazzi stavano scalando una montagna in tutta fretta. Una volta arrivati in cima uno dei ragazzi disse “allora qui andrà bene. Tirala fuori avanti.” Ed l’altro ragazzo tirò fuori dallo zaino una scatola giocattolo ben lavorata “sbrighiamoci, quest’affare in questo posto mi fa venire i brividi.” “lo so. Ma aiutami che ce ne siamo quasi liberati.”disse il primo prendendo una pala e cominciando a scavare una buca, il secondo allora prese anche lui una pala e entrambi scavarono una buca profonda nel quale gettarono dentro la scatola. Mentre la richiudevano il secondo ragazzo domanda “che facciamo se qualcuno scavando la trova?” “Niente. Tanto domani prendiamo l’aereo e torniamo a casa. E per quanto riguarda quello che potrebbe trovarla: che Dio abbia pietà della sua anima.” E una volta finito se ne andarono lasciando l’oggetto sepolto lì. Tempo dopo su quella montagna l’astronave di Jumba e Pleakley si schianta, arriva Lilo di corsa sull’overcraft e: “No.” Esclama lilo preoccupata, “STITCH.” lo chiamò lei disperatamente cercandolo tra le macerie dell’astronave. Poi lo trova morente cerca di avvicinarcisi e Stitch gli dice debolmente “No. Lilo. Troppo pericoloso.” “Tu non sei pericoloso.” Le risponde lei. Poi vede la camera di fusione e gli dice prendendolo “Dobbiamo farti entrare nella macchina di Jumba,” e comincia a trascinarlo verso la camera di fusione. Ce lo mette dentro poi vide terrorizzata che la carica di Stitch era quasi esaurita. Si sbrigò ad afferrare la leva e cominciò a tirare con tutte le sue forze. Non voleva perderlo, non dopo tutto quello che gli aveva fatto. Doveva salvarlo a qualunque costo. Alla fine riesce ad accendere la macchina. Era fatta la camera era in funzione, ora si sarebbe salvato. Le si avvicinò al vetro e gli disse “Stitch. Tra poco starai bene. Per favore stai bene.” Lei lo vide alzare la zampa e poggiarla sopra l’altra parte del vetro e dirgli “Stitch dispiaciuto.” Le aveva chiesto scusa. Non doveva scusarsi di niente con lei. Non aveva colpa di quello che gli era successo. Non aveva alcuna responsabilità di quello che era accaduto. Era lei l’unica responsabile, per aver pensato male di lui. Lo vide emanare un grande respiro e chiudere gli occhi. “Stitch.” Lo chiamo Lilo delicatamente. Perché non funzionava!? Perché non guariva!? Poi vide arrivare dietro di lei Jumba seguito da Pleakley, Nani, e David. “Jumba.” Lo chiamò disperatamente “Jumba vieni non funziona!” proseguì trascinandolo verso la camera di fusione. Lo vide esaminare la macchina. Ora avrebbe trovato cosa non andava l’avrebbe sistemata e Stitch si sarebbe salvato. Ma purtroppo quello che poi disse non fu quello che sperava “troppo tardi.”a quelle parole il cuore di Lilo si frantumò in milioni di pezzi. Cosa aveva fatto! Vide Jumba spegnere il macchinario e tirarvi fuori il Stitch. “No.” Disse togliendoglielo e stringendolo tra le sue braccia ignorando quello che Jumba gli diceva. Nani le si avvicinò dicendole “Lilo, tesoro vieni qui.” “No.” Le rispose lei con il cuore a pezzi. Non voleva lasciarlo. “Stitch.” Poi le disse “Mi dispiace tanto. Dicevo che avevo bisogno di te. Ma eri tu ad aver bisogno di me.” Dopo con le lacrime agli occhi mise il fiore che aveva tra i capelli sopra il suo corpo e prosegui “Sei la mia Ohana Stitch. E ti vorrò sempre bene.” E cominciò a piangere per l’amico che ormai aveva perso. In quel momento accadde qualcosa che non quadrava, tutto intorno a Lilo cominciò a diventare scuro, dei muri comparvero dal nulla, e delle colonne rotanti di metallo con conficcati pezzi di corpi umani. Jumba Pleakley Nani e David erano scomparsi. Lilo per la paura strinse più forte il corpo di Stitch. Che cosa succedeva? All’improvviso dal nulla spuntarono fuori delle catene che avvolsero Stitch e tentavano di trascinarlo sotto terra, Lilo tirò con tutte le sue forze per impedire alle catene di trascinarlo via, e le catene si allontanarono da lui come respinte da qualche forza misteriosa, poi si materializzò dal nulla un uomo completamente vestito di nero con dei chiodi conficcati nella testa (Pinhead). Si avvicinò a Lilo e ordinò indicando Stitch “Lascialo!” “NO!” gli urlò Lilo come risposta, “che cosa vuoi da lui?!” “la sua anima ormai mi appartiene, ma non posso averla finché tu continui a trattenerlo.” Lilo si spaventò a quell’affermazione, e domandò “che vuoi fargli?” “lui verrà con noi dove vivrà nel suo inferno privato a soffrire aldilà di ogni immaginazione.” Rispose Pinhead mentre altri Cenobiti comparvero dietro di lui. “NO! COSA VI AVVOCA IL DIRITTO DI PORTARLO VIA.” “la scatola. lui è morto vicino ad essa, e noi possiamo prenderlo.” “QUALE SCATOLA? NON HO VISTO NESSUNA SCATOLA!” “è naturale che non la vedi. È sepolta nella montagna. Lui ne è morto vicino e quindi ci è concesso prendere la sua anima. Tu però non so come ce lo impedisci. Però tramite la vicinanza con lui ci stato possibile entrare nella tua mente che per noi è come una porta, o una finestra aperta. Ed ora tu dovrai darcelo.” “MAI!” gli urlò Lilo, non aveva intenzione di permettere loro di portarselo via. “perché dovresti tenerlo. Ha rovinato tutto non ricordi?” Gli disse Pinhead per indurla a mollare “Per colpa sua hai fallito nel tuo scopo. Hai perso la gara per la quale hai lavorato tanto. E adesso tua madre è molto delusa nei tuoi confronti. Tutto per colpa sua. Non desideravi con tutta te stessa di fargliela pagare?! Ora potrai essere accontentata.” Si avvicinò per tentare di prenderlo, ma fu respinto indietro dalla stessa forza di prima “BUGIARDO!” gli urlò Lilo. Non credeva ad una parola di quello che aveva detto. Stitch non doveva pagare niente perché non aveva fatto niente “NON VI PERMETTERò MAI DI PORTARLO VIA. MAI!” il Cenobita tese la mano per prenderlo di nuovo e vide che c’era davvero qualcosa gli impediva di toccarlo. Pinhead cominciò ad arrabbiarsi e cominciò a circondare Lilo con gli altri Cenobiti dicendogli “non potrai trattenerlo per sempre!” tutti i Cenobiti tesero la mano per superare la misteriosa forza che impediva loro di prendersi Stitch; Lilo si preoccupò molto per lui in quel momento, non sapeva cosa fosse che proteggesse Stitch da quei cosi. Ma se poi svanisse? Cosa avrebbe fatto lei? Non poteva permettere loro di portarselo via. Doveva assolutamente fermarli. Allora capì che cosa doveva fare. “ASPETTATE! VI PREGO! PRENDETE ME AL POSTO DI STITCH!” I Cenobiti si fermarono e Pinhead cominciò a guardarla con aria interessata “prendete me al posto di Stitch.” Gli ripeté con più calma “io soffro molto più facilmente di lui. Sono più vulnerabile. Vi è più conveniente prendere me. Lui invece è indistruttibile, qualunque tortura provereste non funzionerebbe con lui. Quindi con me avreste un guadagno maggiore invece che con lui.” Pinhead gli ordinò chinandosi davanti a lei “guardami, e non muoverti!” Lilo si sbrigò ad obbedire. Il Cenobita tese la mano e la passò sopra la faccia di Lilo, poi premette con forza, e facendole molto male, il graffio che Stitch le aveva fatto; poi osservò attentamente il sangue che era uscito fuori dalla ferita, se lo passò sulle labbra e disse compiaciuto “la tua carne dà un piacere come pochi al mondo.” Poi aggiunse “dunque ti consegni a noi di tua scelta? Se rinunciamo a lui tu verrai con noi a provare le nostre forme di piacere?” Lilo guardò di nuovo il corpo di Stitch nelle sue braccia. Era solo colpa sua se era morto. Se non gli avesse urlato tutte quelle cose orribili, se lo avesse ascoltato quando gli aveva detto che aveva qualcosa che non andava; lui non sarebbe scappato, lo avrebbero messo nella camera di fusione in tempo e si sarebbe salvato. Stitch con lei era sempre stato disponibile e le era sempre stato accanto, ma quando si è trovato lui nel momento del bisogno lei lo aveva abbandonato. Stitch era l’unico amico che avesse mai avuto, e lei lo aveva maltrattato disprezzato ed ignorato. Era lei l’unica che aveva rovinato tutto. Era lei la cattiva! Qualunque cosa loro gli avrebbero fatto, anche la più terribile, se la meritava per come aveva trattato Stitch. Alzò lo sguardo verso il Cenobita e rispose con sottomissione “Si. Fatemi pure tutto quello che volete, ma lasciate stare Stitch.” Pinhead rispose allora “ E sia! Noi non possiamo prenderti adesso. Ma più avanti nel tempo noi verremo a prenderti e tu dovrai seguirci!” Dopo uno dei Cenobiti disse “ma se ci hai ingannato…” “ti toglieremo il cuore e poi lo faremo a pezzi. Mentre ti assicuro, il tuo amico passerà il resto dell’eternità a rimpiangere di non essere morto questo giorno.” Concluse Pinhead. Lilo intimorita dalla minaccia si affrettò a rispondere “No! Ve lo prometto. Verrò. Promesso, promesso. Tripla promessa.” a quelle parole il graffio che aveva in faccia si pulì automaticamente del sangue che gli era uscito, “il nostro patto è suggellato.” Esclamò Pinhead con decisione. E lui e tutti i Cenobiti scomparvero nel nulla insieme a tutta la stanza lasciandoli entrambi di nuovo nella montagna. In quel momento Lilo sentì poi una mano afferrargli delicatamente la sua. Lei guardò allora Stitch aprire gli occhi e dirgli “ Stitch è non cattivo. Stitch coccoloso.” “STITCH!” urlò lei al colmo della gioia, Stitch era vivo, ed ora non gli importava di nient’altro. Quella notte stessa entrambi andarono nei loro letti. Stitch non poté fare a meno di notare un lampo di tristezza sulla faccia di Lilo, gli si avvicino e disse “Lilo che c’è che non và? Stitch sta bene ora.” “lo so Stitch.” Rispose lei depressa “ma il fatto è che… io proprio non riesco a perdonarmi per come ti ho trattato. Avevi bisogno di me. Ed io che ti ho detto!? Non ci sono parole per dire quanto mi dispiace.” Concluse con qualche lacrima. Stitch le si avvicino abbracciandola e dicendole “Lilo non fa niente.” “Si che fa invece.” Gli rispose lei premendo la faccia sopra la pelliccia di Stitch “quale amico si comporta come mi sono comportata io!?” “Lilo.” Gli disse Stitch in tono comprensivo “Anche Elvis ha commesso degli errori a volte. Ricordi? Stitch perdona Lilo per tutto quanto.” Gli disse gentilmente l’amico, poi vide che aveva la pelliccia bagnata dalle sue lacrime, sollevò la faccia di Lilo vedendola depressa e lacrimante e disse “adesso sorridi dai. A Stitch non piace vedere Lilo triste.” Lilo gli fece allora un piccolo sorriso per renderlo felice, Stitch la abbracciò di nuovo e le bisbigliò “Stitch sa che Lilo non voleva dire tutte quelle cose.” Lilo si sentì molto confortata in quel momento ma un forte senso di paura la attanagliava. Cosa avrebbe fatto quando quei demoni sarebbero venuti a prenderla? Come avrebbero reagito Jumba, Pleakley, Nani, David, e Stitch; se avessero saputo in che cosa si era inguaiata? Allora prese una decisione: non avrebbe detto nulla a nessuno. Non voleva che si preoccupassero per lei. L’unica cosa che poteva fare era godersi il tempo che gli era rimasto insieme a Stitch. E ricambiò il suo abbraccio.
  
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