Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: _Ellie_    03/01/2013    2 recensioni
Dopo un classico caso di tradimento, Mr Payne non si sente più tanto zen. Niall decide di tirargli su il morale con una dieta a base di Nutella. E facendosi salvare dalle situazioni più improbabili. E, basicamente, rendendo un inferno la vita di Liam. Con il pieno consenso di quest'ultimo, per inciso.
1 - Scegli un personaggio, una coppia o un fandom: Liam/Niall;
2 - Apri la tua cartella di musica, seleziona la modalità di riproduzione casuale e fai partire;
3 - Scrivi una drabble/flashfic che sia collegata alla canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della canzone per terminare la drabble: dall’inizio fino alla fine, niente esitazioni! Non importa quanto scombussolata è la drabble;
4 - Scrivine 10, poi pubblicale.
Ringrazio blue drop per l'idea!
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

1 - Scegli un personaggio, una coppia o un fandom: Liam/Niall; 
2 - Apri la tua cartella di musica, seleziona la modalità di riproduzione casuale e fai partire;
3 - Scrivi una drabble/flashfic che sia collegata alla canzone che sta andando. Hai tempo fino al termine della canzone per terminare la drabble: dall’inizio fino alla fine, niente esitazioni! Non importa quanto scombussolata è la drabble;
4 - Scrivine 10, poi pubblicale.
Ringrazio blue drop per l'idea!

 

 

Little smirk – The Dead Man Theory (151)

Diciamo che la cosa non mi è piaciuta affatto. Talmente poco che le chiavi sono finite dalle mie mani al vetro. E poi al cortile di sotto. Vetri. Dovunque. Pavimento, mobili, te e lui. Sul divano. Io, Liam Payne, non ho mai detto di essere un santo. Paziente, paterno, saggio. Ma sfottimi quel tanto di troppo, e tu - chiunque tu sia - sei morto. Quindi prendo il tuo numero – Danielle – e ti cancello dalla mia vita. Meglio - rifletto lanciando il telefono dal finestrino - ti elimino. Tu e Josh. Immagino che la sua fama non ti stesse sul cazzo, ecco. Recupero le chiavi di casa di Louis, le uniche salvate dalla mattanza. Finirò la notte abbracciato al suo divano e a una vodka, ma Cristo, ne vale decisamente la pena. Perché dopotutto, io e te eravamo gli adulti. E tu, tu hai mandato tutto all’aria. Come i veri adulti.

The tear heals – L’intreccio della Torre, colonna sonora (101)

Diciamo che entrare da Louis e ritrovarmelo in piena maratona Disney non era quello che mi ci voleva. Lui ed Eleanor mi guardano stupiti, accorgendosi poi con orrore del sangue che gocciola sulla moquette. Ed ecco che scappo in bagno, negando tutto, mettendo su la maschera giusta di pacata allegria, inventando balle, con Eleanor che mi guarda a labbra strette e con l’espressione di chi sa tutto. Poi, mentre Rapunzel va avanti in salotto - ignorata da tutti - ecco il secondo giro di chiavi nella toppa. E sei tu, in emergenza cibo, e con un sorriso da un orecchio all’altro.

Don’t let it break your heart – Coldplay (147)

«Ok, non me lo…». «Taglia, Niall. Non ne voglio parlare». Le mie parole, stranamente taglienti nei suoi confronti, non sembrano scalfirlo. Continua ad osservarmi mentre mastica un panino alla nutella, un angolo della bocca sporco e le guance rosse. Mi si avvicina, osservandomi mentre mi fascio la mano, masticando di gusto, e continuando a sparare consigli a raffica. Il suo odore – un misto di dopobarba e zucchero filato – mi riempie il naso, facendomi toccare il fondo. È per questo che le mie grida coprono i suoi mormorii consolatori, bloccandolo. Mi osserva per un secondo, addirittura smettendo di masticare. Per poi vederlo deglutire, poggiare il panino, guardare per terra, pulirsi le mani, e poi tornare a guardarmi. Esaminandomi. «Tu, mio caro, hai bisogno di più sesso. E nutella. Entrambi, magari». «E magari me li forniresti tu», gli chiedo a bruciapelo, senza pensare. Rendendomi conto di avere fame, improvvisamente.

Just a little bit – Kids of 88 (127)

«Veramente no», mormora lui, avvicinandosi e guardandomi dritto negli occhi. Mi tocca la fronte, quasi per la febbre. Io, il grande e maturo Liam, il padre dei One Direction, accudito da Niall. Parlami di ruoli invertiti. «Ma se insisti, potrei concederti la nutella. Per inciso, stai di merda. Febbre, credo». E prima che mi possa rendere conto di quello che succede, sono fresco di doccia, buttato sul letto degli ospiti di Louis, con Niall a cavalcioni su di me che mi fa un massaggio. Dopo avermi fatto finire il suo panino. «Niall, quasi non ti riconosco» mormoro, completamente perso dietro i brividi delle sue mani che mi sciolgono i nodi di tensione sulle spalle. «Neppure io, ultimamente» mormora dopo qualche secondo di silenzio, quasi per se stesso.

The wolf – Fever Ray (181)

«Tu non capisci, mi ha fatto mangiare il suo panino» confido a Hazza con tono tombale da sopra l’orlo della pinta. «E ti ha fatto un massaggio. A cavalcioni. Su di te» inarca il sopracciglio sotto il berretto in lana, una fossetta che fa una breve apparizione. La sua Guinness è ancora a metà, la mia McFarland alla fine. E non mi basta. «Stiles, cosa cazzo succede? Danielle, io… non riesco neppure a guardarla in faccia. Dopo anni di relazione». Mentre Niall… Niall lo mangerei in un boccone, tutto pelle bianca e sorrisi sinceri e occhi distratti color cielo. Mi sento il grande lupo cattivo. Nonna, che occhi grandi che hai. Per guardarti meglio, bambino. «Liam, che pensieri perversi che hai» ridacchia, come se mi sentisse. Solo dopo mi rendo conto di aver monologato a voce alta per tutto il tempo. Cazzo. «E tu non ne hai neppure idea di quanto io pensi sia sbagliato tutto questo», mormoro. «Nah» scuote la testa lui «quando inizia una cosa del genere, non esistono più giusti e sbagliati. Non se lui ti ricambia». Cosa?

Dellum down – Cécile Corbel  (119)

Dio, quando suona la chitarra è edibile. Zayn mi da’ una gomitata nel fianco, distraendomi dallo spettacolo. Salvo poi inarcare il sopracciglio in un’espressione che conosco fin troppo bene. «Liam, te lo stai mangiando con gli occhi. E tutti ti possono sentire masticare». Lo ringrazio con un cenno del capo, tornando ad osservare le pareti dello studio, limitandomi ad assorbire ogni nota che sta strimpellando dalla chitarra. È una ninnananna in celtico, credo, e canticchia le lettere sottovoce, senza che nulla sia comprensibile. Eppure, mi sorprendo a poggiare la testa tra le braccia, chiudendo gli occhi. Poi, la mano di Zayn sul collo, in un gesto di comprensione, assoluzione. «Va tutto bene, Liam. Davvero». Mente, ma lo fa bene.

American idiot – Green Day (120)

«Tu sei fuori come due campane» grido, quando lo vedo sporgersi dal trampolino. Piscina olimpionica dello Sheraton Plaza, e siamo a dodici metri d’altezza. Alle tre del mattino. In un albergo deserto. «E poi hai appena mangiato». «Non sai più fare il padre come una volta, Liam» ridacchia, allontanandosi finalmente dal bordo a passi insicuri e avvicinandosi alla piattaforma. A me. Il costume è fottutamente basso sui suoi fianchi, e cazzo se ha fatto pesi quest’inverno. L’irlandese non è Danielle. Ma credo di non averla mai guardata con lo stesso sguardo, ecco, con cui gli sto facendo lo scanner. Mi sento un idiota, ma non ne posso fare a meno. «Vieni qua» dico con un ringhio possessivo, aprendo le braccia.

I found you – The Wanted (132)

Quando ricambia il mio abbraccio, posso giurare di sentire il mio cuore esplodere, oltre che sentire un incendio che parte dal basso ventre e mi rende un fascio di nervi. Cerco di staccarmi, improvvisamente cosciente di un incidente di percorso che mi gonfia le parti basse, ecco. Se non fosse che lui non mi lascia andare, no. Le sue mani si poggiano sui miei fianchi, rimaniamo uniti per la vita in una eccitante V e mi guarda, mi scruta come se non mi avesse mai visto prima. Non del tutto. Poi mi sorride, grondando malizia da tutti i pori. «Non volevi che mi buttassi, eh», mormora, poggiando il mento sul mio petto. Poi, con lieve movimento, mi bacia la clavicola. E, finalmente staccandosi, prende la rincorsa e si butta. Da dodici metri.

You make me feel – Cobra Starship feat. Sabi (138)

«Coglione… idiota… d’un irlandese». «Basta con i complimenti o potrei arrossire». «Mi hai fatto perdere dieci anni di vita». «O riacquistarne altri dieci. Quand’è l’ultima volta che avevi fatto una cosa così avventata?». «Quando ho spaccato una vetrata con un mazzo di chiavi e ho buttato un’Iphone dal finestrino, Horan», gli soffio in risposta, tagliente. Ha la sua testa nascosta nell’incavo del mio collo. E respiriamo pesantemente entrambi, appoggiati a bordo piscina, i suoi capelli fradici e il suo corpo caldo una specie di shock che non dovrebbe essere legale. Mi mordicchia leggermente una spalla, senza accennare al grido con cui l’ho cercato quando sono riemerso, e lui era là, a prendermi la mano e a baciarmi. Non parliamo, perché non sappiamo neppure noi cosa cazzo stiamo facendo. In una piscina. Alle tre di notte. Nello Sheraton Plaza.

Drumming sound – Florence & The Machines (155)

Non ho mai avuto paura dei fotografi. Con Danielle era una lotta per ottenere privacy, ma era ok, è ok, per una star essere fidanzato con una donna. Con Niall? Non lo so, cosa siamo. Ora come ora, lui indossa pantaloni e una mia felpa, è raggomitolato sul mio divano – un monolocale nuovo di pacca a Belgravia – e dorme con la sua testa nel mio grembo. Io lo accarezzo distratto, toccando con le dita ogni suo neo, ogni sua linea, baciando quelle a cui non so resistere. Lo sento muovere sotto di me, il suo cuore un tamburo costante, rassicurante, la sua presenza una cosa quotidiana come i suoi baci alla Nutella e la sua voglia di stare sopra a letto. «Non ti avevo mai visto così…», mi mormora, forse dai sogni. «Non mi ero mai sentito così, prima». Mi hai dato fuoco, con quei tuoi occhi d’acqua. E ora c’è da pagarne le conseguenze.

Please don’t say you love me – Gabrielle Aplin (136)

«Tu non capisci, è perfetto, ma io mi sento come se…». «Come se fosse tutto sbagliato», annuisce comprensivo Louis. Lui e Harry si guardano, complici, spalla a spalla, per poi tornare a squadrare me. «Non è mai stato così felice come lo è ora, Liam» mormora Hazza con quella sua voce da basso. «Lo vedi Liam? Eh, lo vedi?», aggiunge Louis con un tono speranzoso. Scuoto la testa, mentre un sorriso mi tradisce e mi distende il viso. Oh, se lo vedo. Illumina di luce propria le stanze, quel ragazzo. Illumina me. «Ma non mi sento in diritto, è piccolo, è…». «Che cazzo hai, Payne? Non sono da te tutte queste pare». Sospiro. «Mi ha detto che mi ama, capite? E io… io non ho risposto». «Oh, cazzo». Concludono con tono funereo i due, in coro.

In this shirt – The Irreprensibles (170)

Lo osservo mentre conclude il suo assolo, chitarra in mano e labbra sul microfono. E mi mancano così tanto da farmi male, cazzo. Anche se questa notte mi raggiungerà in camera di nascosto, perché mi perdona sempre. Anche se Zayn farà finta di coprirlo. Anche se tutti guarderanno da un’altra parte. Senza rendermi conto di quello che faccio, mi avvicino a lui per - manco a dirlo - il nostro ritornello in coppia. Si blocca per un secondo, sorpreso, per poi tornare a sorridere alla folla, agli altri, agli sguardi preoccupati di chi sa. E quando gli avvicino il mio, di microfono, si sporge verso di me con un espressione divertita. Cantiamo, e io sento il calore, il suo profumo misto a sudore da-concerto-sotto-i-fari-di-due-ore, e lo guardo dritto negli occhi. Tutto sparisce, risucchiato da un buco nero, fino a che non mi rendo conto che siamo troppo vicini. E che lo sto baciando. E Dio, i suoi baci sono sempre così… puri. Come il primo. Come quest’ultimo. In mondovisione, stavolta.

Gone – Nelly feat. Kelly Rowland (192)

«Tu sei fottuto. Io sono fottuto. Noi siamo fottuti. Tutti», scala sempre più verso l’alto la voce di Simon. L’osservo - alienato dal suo incazzo -, mentre gli altri, alle mie spalle, sono zitti. Post concerto, post urlo delle fan, post casino mediatico. Due ore come due anni, visto che di lui non c’è traccia. All’ennesimo insulto mi alzo senza troppe cerimonie, e solo quando mi chiudo la porta alle spalle – piano, educatamente - mi rendo conto che gli insulti erano diretti a me, nel tentativo di fermarmi. Non c’è nessuno per i corridoi – meglio, perché so dove trovarlo e non voglio cazzoni tra i piedi. Apro la porta della mia suite ed eccolo, accoccolato sul letto, che mi guarda dal sotto in sopra, labbra socchiuse, espressione incerta e cappuccio della felpa sui capelli biondi. Mi siedo vicino a lui, cercando d’imprimermi ogni suo tratto. Marcandolo a fuoco nella memoria. Non so cosa ne vorrà fare di noi, dopo la mia cazzata. E lui, è l’unica cosa che conta, ora. Quindi mormorando piano, mi confesso.

«Lo rifarei mille altre volte, mi dispiace solo di averti messo nei casini». E aspetto il verdetto.

Turn around – Conor Maynard feat. Ne-yo (157)

 E lui mi sorride, stringe gli occhi sprizzando scintille di gioia, le labbra si stendono, e sono sulle mie, le sue mani al collo. Quando apre la bocca gemo, come se fosse la prima volta, come se non conoscessi il suo sapore, il suo morsicare e giocare e accarezzare e farci del sesso, con la mia lingua. «Ti prego, non dirmi che è solo un modo romantico e sadico per lasciarmi» mormoro a voce roca, un tono più disperato di quanto non voglia. Volano via felpe e camicie, tra sbuffi impazienti e fruscii. Sento la sua pelle sotto le dita, le sue spalle sotto le mie mani, le sue labbra sul collo, prima che mi sussurri un deciso: «Siamo insieme in questo, ora. Se cadremo, lo faremo insieme». Continua giocare con me, con le mie mani, come ieri notte. Come sempre. «E poi, siamo sempre usciti bene in foto, noi due», mormora divertito contro il mio ombelico.

Tell me a lie – One Direction (180)

«Quindi è stata tutto un’illusione delle telecamere? Uno scherzo giocato a milioni di fan?», chiede l’intervistatrice. «Certo» annuisce Niall con un sorriso imbarazzato. «Liam non mi stava... Non quello». Annuisco anch’io, quasi per confermare il tutto. Vedo il nostro addetto alle Public Relations tirare un sorriso di sollievo, mentre i ragazzi ci guardano con un’espressione allibita. «Oh, quindi… non è stato nulla?», torna a insistere, quasi delusa. «Beh, è quello che le ha appena detto», interviene Louis acido - non più splendidamente divertente come al solito - e guardandomi di merda, come se fossi un traditore. «No, non è esattamente quello che ho appena detto. Non è stato un semplice stato un bacio. È stata la dichiarazione di amore di Liam a me. E finalmente, perché era mesi che l’aspettavo», spezza il silenzio dello studio la voce chiara e limpida di Niall. E se dopo il concerto era scoppiato l’inferno, non oso immaginare ora, con me e l’irlandese che ci baciamo tra i versi d’incoraggiamento e le pacche sulle spalle degli altri, e i gemiti d’orrore del nostro staff.

 

 

;

Insomma, mi sono lasciata contagiare da blue drop (con addirittura lo stesso pairing – decisamente adorabbbile) e mi sono buttata. Per inciso, questa è la prima ff in assoluto che scrivo sui One Direction, e la prima che pubblico da un anno a questa parte. E sì, sono un po’ arrugginita.

Quindi spero che la storia sia comprensibile, che Niall/Liam vi sembri tanto hot quanto a me, e che non vi diano fastidio parolacce e riferimenti vari. Ma visto il rating arancione, non credo siate capitate qua per caso. Spero, almeno. ;)

Addirittura le canzoni sono 14 (ben più delle 10 richieste) e poco ortodossamente pubblico tutto insieme, e vediamo se la va’ o la spacca. Curioso che di tutte le canzoni solo una sia degli 1D, vero? Anch’io ho doverosamente insultato il computer, ma se il destino vuole così…

A voi il verdetto. :)

(P.S: il titolo della raccolta è quello di una canzone dei The Black Keys, che fa tanto pendant con l’umore di Liam nella parte “Please don’t say you love me”)

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: _Ellie_