Serie TV > Castle
Segui la storia  |       
Autore: _diana87    03/01/2013    6 recensioni
1969. L'uomo sogna di andare sulla Luna. Uno scienziato fallito non ha ancora perso le speranze, ma nessuno sembra disposto a metterlo alla prova. Una giornalista in cerca di scoop decide di dargli fiducia.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexis Castle, Kate Beckett, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

man on the moon

 

 

 

 

capitolo 9: il papà migliore del mondo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

20 Luglio 1969, ore 2:57 p.m.

 

L'astronauta uscì cautamente dalla capsula del suo shuttle. Prima però doveva assicurarsi di aver chiuso per bene il suo casco, per evitare che la pressione lo facesse esplodere. Tuttavia, mentre alla NASA gli scienziati seguivano dai loro monitor ogni passo e sentivano ogni respiro dei tre uomini sull'Apollo 11, e il mondo intero era rimasto sveglio a vedere in diretta l'allunaggio, Neil Armstrong sentì di aver problemi ad uscire dallo sportello del modulo di comando.

"Merda, forse è troppo stretto..." sussurrò James a Castle. Lo scienziato congiunse le mani in segno di preghiera e poi finalmente guardò Liam, il giovane neolaureato di Harvard, che si credeva di essere un genio della fisica.

"Glielo avevo detto di controllare bene i due moduli."

"Houston, mi sentite?

"Forte e chiaro, Aldrin. Dicci." Castle richiamò l'attenzione del secondo astronauta.

"Siamo riusciti a passare dallo sportello."

All'interno della NASA tutti gli uomini fecero un sospiro di sollievo.

Il primo uomo sulla Luna stava per lasciare il suo primo passo, tuttavia non senza qualche problema.

Armstrong scese con cautela i nove gradini della scaletta dello shuttle però non dapprima non riuscì a vedersi i piedi, a causa dell'enorme casco con l'unità di controllo remota per il collegamento con la NASA, quindi dovette tirar fuori dalla tasca un anello speciale che permise di schierare un modulo di ricezione contro il lato dell'Eagle, attivando la telecamera della tv. Malgrado le difficoltà iniziale, tutto il mondo stava vedendo in quel momento, le prime immagini in bianco e nero della superficie lunare.

"La superficie ha una grana molto fine... quasi come polvere!" contento come un bambino, Armstrong stava per metter piede sulla Luna.

Nello stesso momento, anche Rick stava provando le stesse emozioni dell'astronauta. Lui uomo di scienza, ancora non credeva che era riuscito a realizzare il sogno di ogni essere umano.

Tra una battuta e l'altra per calmare gli animi dei tre astronauti ansiosi, Rick osservava sua madre e sua figlia attraverso un vetro che separava la stanza dei macchinari, da quella degli 'ospiti'. Alexis stringeva la mano di Martha e orgogliosa guardava suo padre, il quale ricambiò sorridendo e ripensando alla conversazione che avevano avuto la sera precedente.

 

"Emozionato, papà?"

"Neanche per sogno."

"Dai, almeno dovrai essere un po' agitato..."

"Per niente."

"Non ci credo."

Il divertente scambio di battute padre-figlia mentre si sparecchiava la tavola, era una cosa assolutamente comica.

Rick non avrebbe mai ammesso di essere al settimo cielo, troppo caparbio per dichiarare di sentirsi come un bambino che ha appena realizzato il suo sogno. Del resto, neanche Alexis si sarebbe arresa: prima o poi sarebbe stata capace di far ammettere al padre di essere almeno un po' in ansia per il suo progetto.

"Peccato... Volevo dirti che anche se la missione che avevi progettato non andasse a buon fine, in ogni caso sarei orgogliosa di averti come padre...  se fossi stato un po' meno antipatico, avrei detto a tutta la classe che sei il papà migliore del mondo."

Martha osservava la scenetta nascosta e si divertiva. Alexis sapeva come 'colpire' al cuore il padre, e infatti Rick si bloccò un attimo primo di iniziare a balbettare qualcosa. Alla fine, cedette alle lusinghe, facendo finta che non gli importasse nulla.

"Oh, avanti, vieni qui e fatti abbracciare, birbante!"

 

"Un piccolo passo per l'uomo, un passo grande per l'umanità."

Finalmente, il piede umano dell'astronauta aveva toccato la superficie rocciosa.

A questo sarebbe seguita una raccolta di pietre per analizzarle e venne piantata la bandiera degli Stati Uniti insieme a una placca con i disegni dei due emisferi terrestri con l'iscrizione: "Qui uomini dal pianeta Terra fecero il primo passo sulla Luna. Luglio 1969 d.C. Siamo venuti in pace per tutta l'umanità". Infine, la firma dei tre astronauti e quella di Nixon.

 

In quel preciso momento, negli schermi di tutto il mondo, sia dove era giorno, sia dove era notte, in qualsiasi ora, e qualunque cosa tutti stavano facendo, ogni persona alzò lo sguardo per osservare l'allunaggio in diretta dalle proprie televisioni di casa.

Quattro giorni dopo, al ritorno di Armstrong, Aldrin e Collins, sarebbe seguito il discorso del presidente americano Nixon alla nazione, mentre gli astronauti e i giornalisti sedevano nella stessa stanza. Rick guardava divertito James che cercava di non ascoltare il tanto odiato presidente, canticchiando qualcosa.

Poi, fu il turno della NASA parlare in conferenza stampa. Si sedettero gli scienziati del team di Castle che avevano partecipato al suo progetto. Robert diede orgoglioso una pacca sulle spalle di Richard, il quale ricambiò sorridendo, e poi si sedette vicino a lui. James era invece alla sinistra, così che Rick era in mezzo tra il suo migliore amico e il suo capo.

Una folla di giornalista davanti a loro, li stava aspettando, mentre un altro stormo di fotografi li invasero con dei flash che quasi li accecarono. Rick addirittura si coprì con la mano gli occhi, e tra un lampo e l'altro, scorse una figura fin troppo familiare seduta in mezzo ai reporter. Lei era impeccabile con i capelli ondulati sciolti, e i boccoli che le ricadevano dolcemente su un vestitino sbracciato color marrone. Evidentemente, si era messa in tiro anche per il galà post allunaggio, preparato apposta dagli scienziati per festeggiare con la stampa.

Era Kate.

Lei gli sorrise, e lui ricambiò, ma entrambi non dissero nulla. Quando iniziò la conferenza stampa, ogni giornalista alzò la mano per fare la domanda allo scienziato desiderato. Rick era disinvolto, tra una battuta e l'altra, riuscì a rispondere perfettamente e in ogni dettaglio tecnico, facendo così dimenticare al mondo intero, la scena muta di qualche mese fa.

Alla domanda di uno dei giornalisti su 'Tu e Kate Beckett quando vi sposate? E' vero che state insieme?', lo scienziato arrossì, ridendo fragorosamente. Kate, invece, cercava di nascondersi dietro i folti capelli.

Era incredibile come la stampa avesse perdonato la sua figuraccia ma non avesse dimenticato la sua dichiarazione in diretta mondiale alla giovane giornalista.

 

Dopo qualche ora, scienziati e giornalisti si riunirono nel gran salone per dare inizio alle danze e alla nuova era per il mondo dell'astronomia.

Rick si distaccò da James e Robert, impegnati a far colpo su alcune attrici, per dirigersi verso Kate. Finalmente avrebbe avuto l'occasione di parlarle, dopo un mese di silenzio stampa.

La giornalista avvertì il suo profumo senza neanche voltarsi.

"Signor Castle."

"Signorina Beckett."

Quando i due innamorati ebbero finalmente modo di vedersi in volto, non lasciarono trasparire l'emozione.

"Ti trovo in forma," mentì Rick, in realtà ammaliato dalla sua bellezza. "E vedo che sei riuscita a portare i capelli sciolti come ti avevo consigliato!"

Kate rise e si portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Puoi anche dirmi che sono uno schianto, Castle, così saltiamo parole imbarazzanti." 

Ci fu un attimo di silenzio nel quale entrambi si presero del tempo per osservare l'un l'altra.

"E così ce l'hai fatta. Hai realizzato il tuo sogno. L'uomo è riuscito ad andare sulla Luna!"

"Grazie, anche tu ce l'hai fatta. Sei una giornalista a tutti gli effetti ora!"

"Non ci crederai, ma la mia capa se n'è andata qualche settimana fa, lasciandomi il timone. Ha detto qualcosa come 'Se prima avevo ignorato i sentimenti e i sogni, vuol dire che non ho capito niente di giornalismo.' Ci crederesti mai? Io a capo di un giornale!"

Rick tornò serio per avvicinarsi di più a lei. Riusciva a guardarla dritta negli occhi, ma resistette all'impulso di stringerla.

"Non mi sembra difficile crederlo. Tu sei... straordinaria. E quelle cose che ti ho detto in televisione... è tutto vero."

Kate rimase senza parole e questo confermò la sua teoria. Lui la amava sul serio. Sorrise.

"Devo dirti una cosa, Castle..."

"Richard!! Richard, dove sei finito, darling? Non riesco a capire nulla di questo buffet giapponese!! Ma come si mangia questo sushi?!"

La pimpante Martha richiamò l'attenzione del figlio urlando a squarciagola, mentre delle palline di riso che contornavano il sushi, caddero a terra facendo scivolare uno dei camerieri, che Alexis aiutò a rialzarsi.

Rick sospirò guardando sua madre, poi si rivolse a Kate stringendosi le spalle.

"Devo andare ma torno subito! Comunque... anche io devo dirti una cosa." disse infine lui e le sfiorò la mano, facendole venire un brivido che la percosse tutta.

Lei lo vide allontanarsi mentre si avvicinava alla sua famiglia. Abbracciò mamma Martha e figlia Alexis, ma sopratutto quest'ultima, che mostrò al padre il giornalino della scuola con il titolo a caratteri cubitali: "Castle's man on the moon."

Suo padre aveva compiuto quel miracolo che la scienza tanto attendeva e non poteva che essere più orgogliosa.

Kate osservava la scena sorridendo, e pensando che ben presto avrebbe fatto parte anche lei di quella famiglia che fin dal primo istante l'aveva colpita dritta al cuore, e parte di quell'uomo che la figlia considerava "il papà migliore del mondo".

Lei glielo avrebbe detto. Gli avrebbe detto che lo amava, stavolta era pronta, ne era sicura.

Come l'uomo aveva compiuto il primo passo sulla Luna, così aveva fatto anche lei: il primo passo verso il settimo cielo... la felicità. Perché una cosa aveva capito: per essere felici bisogna raggiungere i propri sogni, ma non senza qualche difficoltà. E se ci si crede veramente, tutte le cose possono diventare realtà. Perfino esplorare mondi sconosciuti al di là della Terra.

Sorrise fiera di se stessa, stringendo tra le mani il giornale della sua testata.

 

 

 

 

 

 

 

 

fine

 

 

 

 

Angoletto dell'autrice (poco) sana di mente:

E anche questa storia è finita.

L'allunaggio è stato effettuato, Rick ha riconquistato la fiducia del suo staff e del mondo intero.

La sua famiglia e sopratutto sua figlia Alexis, non hanno mai smesso di credere in lui.

Kate, si è trasformata dalla giovane ragazza in cerca di scoop, in una donna matura, capace di amare e di sognare.

Ho voluto lasciare la storia dei due innamorati in sospeso perchè mi piace che ognuno di voi possa immaginare (e sognare) il loro futuro.

Ringrazio tutti quelli che l'hanno letta, seguita, recensita, e che mi hanno incoraggiato ad andare avanti quando l'ispirazione mi mancava (non c'è bisogno che faccia nomi, sapete che sto parlando di VOI <3).

Un grazie speciale va a tutti i sognatori, voi che coltivate speranza, e non smettete mai di credere in ciò che fate e in ciò che volete diventare. Perché se ci si crede fermamente, i sogni, a volte, possono avverarsi.

Alla prossima storia! Sperando che mi torni la voglia di scrivere. :)

D.

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Castle / Vai alla pagina dell'autore: _diana87