Fanfic su artisti musicali > Taylor Swift
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Autore: DamselInDistress_92    03/01/2013    3 recensioni
Personale interpretazione di Treacherous, canzone di Taylor Swift, tratta dall'album Red.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Taylor's Songs '
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Treacherous






TREACHEROUS




Taylor posò il suo sguardo sul corpo seminudo del ragazzo che le dormiva affianco. Seduta sul letto matrimoniale con le spalle poggiate alla spalliera del grande letto dell'albergo, Taylor fissava quell'affascinante ragazzo disteso dalla parte sinistra. Si portò un dito sulle labbra e sorrise maliziosamente. Trovava incredibile e così rocambolesco il fatto che lei si trovava in quel momento con lui in quella stanza. Non aveva mai fatto niente del genere prima d'ora, eppure lo trovava così eccitante. Perché ci si sente potenti quando si fa qualcosa che non avremmo mai immaginato di fare. Taylor, ragazza posata, ubbidiente, disciplinata, non immaginò mai nella sua intera vita di fare una pazzia del genere.
Tutto accadde la sera prima, quando quel ragazzo che le ronzava attorno da un po' di settimane, la invitò a ballare in discoteca, dove si era recata con una sua amica. Lei, avendo voglia di fare qualcosa fuori dalla norma, accettò di ballare assieme a quel ragazzo così carino, ma così non adatto a lei, che solo il pensiero di avvicinarsi a lui e di ballare insieme, sfiorandosi, le faceva venire i capogiri e le dava un senso di pericolo, di proibito che la eccitava ancora di più. Senza pensarci due volte, mostrò le sue doti ballerine, atteggiandosi in movenze sensuali, tali da attirare John, il bel ragazzo dai capelli neri e dal fare ammaliante e accattivante. Muoveva i suoi lunghi capelli biondi e ricci, facendoli roteare vistosamente. Molti ragazzi la guardavano incantati dalla sua bellezza. Il suo fisico slanciato e il vestito corto luccicante che indossava giocava anch'esso la sua parte.
Dopo quella danza scatenata, John la invitò nella sua camera d'albergo. Taylor pensò se fosse la scelta più saggia rifiutare o se fosse almeno un po' giusto accettare e vivere almeno per una serata da ragazza della sua età. Perché lei era fin troppo saggia e sapiente per avere soli vent'anni. Ma, le sue labbra, i suoi occhi, non aiutarono, così accettò, e la sua parte razionale se ne pentì un po'.
Giunti in albergo, la situazione era alquanto imbarazzante e strana. Taylor non diceva una parola e John si muoveva agitato nella grande stanza d'albergo. Poi le si sedette accanto, sul letto. Taylor fissava il pavimento di moquette marrone con le mani unite, sudate e in preda all'ansia, finché John non la incitò a guardarlo. Taylor girò il suo volto verso quello del ragazzo. Lui lesse pura paura nei suoi occhi e notò il suo stato di irrequietezza. Posò la sua mano destra sulla guancia della ragazza dai capelli ricci e morbidi. Poi si avvicinò lentamente, lei sperava tanto che lui la baciasse. Infatti fu proprio così. Mise leggermente le sue labbra su quelle della ragazza finché non furono le une sopra le altre. Taylor si lasciò trasportare da quella nuova emozione che stava travolgendo il suo corpo. Provò brividi ovunque e qualcosa le si scatenò dentro al suo stomaco. Era qualcosa di bello, di eccitante. Era pronta a tutto. Bastò quel semplice ma profondo bacio per essere catturata nelle grinfie di quel ragazzo. Si accontentò poco. Non pretese troppo.
La distese sul letto morbido, e iniziò ad agitare le mani sul corpo esile della ragazza. Tolse via il vestito, eccitato all'idea della magnifica presenza che rappresentava Taylor, la quale era in trappola, ormai non poteva più scappare, le veniva impossibile.
Quella era una strada pericolosa, un sentiero senza via d'uscita, fin troppo complicato e serio per lei, per le sue possibilità. Ma, nonostante gli intoppi, a lei piaceva. Era così attirata dal gusto del correre dei rischi che si stava completamente abbandonando a quell'emozione travolgente, irresistibile e rovinosa.
Non era sicura che quella fosse stata una sua scelta, oppure a parlarle era stato il suo corpo o il suo cuore. Completamente trascinata in quel circolo vizioso, fatto di eccitazione e pericolo. La sua voce sembrava un suono lontano, le parole non servivano. Ciò che contava erano i fatti. Non aveva via di scampo, era immersa in quell'oceano di squali e di onde alte pronte a crear danno, ma a lei non importava, le piaceva nuotare in quel mare così dannatamente rischioso.
Due fari luminosi in quella notte buia, in quella notte in cui non avrebbero dormito. Taylor rivelò il segreto che portava dentro da un po'. Si era trattenuta con John per via del suo carattere, lo aveva rifiutato, quando in realtà il suo nome era risuonato nella sua mente per molto tempo, poiché era consapevole dei rischi che avrebbe corso se si fosse lasciata andare. Ma alla fine si era spinta oltre i suoi limiti e ora non aveva rimpianti, ma soltanto soddisfazione e fierezza. Fiera ed orgogliosa del suo coraggio. Per una volta aveva sfidato i propri limiti.
La sua speranza era terribilmente pericolosa, ed ora che era ancora in quel letto persa e confusa per ciò che aveva fatto, si augurava di poter riavere tutto indietro. Ma andava bene sperare di rifarlo? Era giusto? Quella sua speranza era pericolosa e atrocemente sbagliata.




















  
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