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Autore: LazyAryanne    04/01/2013    2 recensioni
Vanilla, infine, aveva dimostrato di essere la persona con più coraggio che Extramondo avesse mai visto.
Genere: Malinconico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Vanilla Mieux
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Les sentiments de Vanilla

 

1.

Dolore

 

Buio.
Aveva aperto gli occhi e intorno a se non aveva visto altro che un'infinita distesa scura.
Tentò di alzarsi in piedi ma le gambe cedettero sotto il peso del suo corpo; stranamente atterrò su una superficie morbida e non si fece male. Cercò di ricordare cos'era successo, niente, l'oscurità le faceva da padrona. Si sentiva strana, però.
All'improvviso la luce si accese, rischiarando la stanza e provocandole un irritante bruciore agli occhi.
«Ti sei svegliata vedo» le disse una voce conosciuta
«P-pierre?» chiese titubante
Si guardò intorno: il pavimento di marmo, le tende di velluto sulla finestra da cui si poteva vedere la città, i mobili di mogano e il soffice letto nero su cui era seduta. Non c'era dubbio, era nel palazzo degli Orchi.
Il problema era: cosa ci faceva lì?
«Pierre perché sono qui?» chiese impaurita.
«Vanilla, forse è meglio se per ora non ti sforzi, la memoria ti tornerà presto vedrai, intanto riposa» Pierre così gentile, era strano.
Uscì dalla stanza e chiuse a chiave la porta dietro di lui. Vanilla sobbalzò, era in trappola nella reggia degli orchi, doveva assolutamente scappare.
Si alzò in piedi e cominciò a battere i pugni sulla porta
«Fatemi uscire!» gridava piangendo. «Vi prego lasciatemi andare!»
Perché era lì? Cosa doveva ricordare?
Si sentiva stanca e spossata così si raggomitolò ai piedi della porta e si addormentò nuovamente, piangendo.

Pierre era davanti a lei e la guardava. 
«Mi dispiace molto Vanilla, ma dovevo aprirti gli occhi.»
Lei lo guardava spiazzata.
«No, non può essere» sussurrò, alcune lacrime cominciarono a uscirle dagli occhi e a rotolare sulle guance
«Non è possibile, Chocola... lei non è così, lei mi vuole bene» spiegò ma non riusciva a convincere neanche se stessa
«Guarda Vanilla, guarda dentro questo specchio così capirai che non sono io il nemico in questa brutta storia.»
Vicino al ragazzo apparve un grande specchio, decorato da del ferro nero battuto che formava piccoli ghirigori attorno alla sua forma ovale.
Delle immagini cominciarono a scorrere sulla superficie: lei e Chocola da bambine che giocavano insieme nella sua stanza, prima che Houx e Saule venissero a chiamare la ragazzina dai capelli rossi, dimenticandosi di lei; la sua migliore amica che si allontanava per andare a giocare con gli altri. Sua madre, la regina Candy, sempre con uno sguardo in più per Chocola, e poi sulla Terra, lei che conquistava le sue compagne di classe, lei che conquistava i cuori, Houx che l'ammirava e proteggeva.
«Basta!» disse. «Ti prego Pierre fallo smettere.»
«Mi dispiace Vanilla ma questa è la realtà» disse facendo sparire lo specchio.
«Tu con noi Orchi staresti meglio, noi ti possiamo capire e aiutare, saresti un'ottima regina.»
Vanilla lo guardò, le sue parole non le sembrarono più tanto folli, in fin dei conti cosa aveva da perdere.
«Io...se accettasi di venire con te, di passare dalla parte di voi Orchi, cosa succederebbe?»
«Le persone ti vedranno sotto un'altra luce: non sarai più l'amica di Chocola, la figlia della regina Candy, una delle due pretendenti al trono. Sarai l'unica e indiscussa regina degli Orchi e, tra poco, anche la sovrana di Extramondo. Ci sarai solo tu Vanilla, tu e nessun'altra.» Le sorrise.
In quel frangente sembrava così diverso, una persona gentile e cordiale, non lo spietato e gelido principe delle tenebre.
Non sapeva se fosse stato quel lato nascosto di Pierre, o quella gelosia provata nei confronti di Chocola, o l'aspettativa di una nuova vita dove poter essere ammirata e benvoluta da tutti. Forse una combinazione di tutti questi elementi, quello che sapeva per certo era che aveva allungato la mano afferrando quella che Pierre le aveva offerto e in quel momento nulla importava più

Si svegliò agitata e impaurita, aveva ricordato. Aveva ricordato tutto, ogni sensazione, ogni sentimento, ogni stilettata di dolore. Ora non si sentiva più tanto in gabbia, anzi, sentiva di poter essere finalmente pronta a iniziare la sua nuova vita.
Il suo pensiero sembrò provvidenziale perché, proprio in quel momento, Sylvette aprì la porta e le sorrise.
«Regina,» la salutò cordialmente inchinandosi «Il principe Pierre le vorrebbe parlare, dice che ormai dovreste essere pronta.»
Lei lo guardò 
«Si, lo sono, portatemi da Pierre.»





Angolino autrice
Eccomi qui, questa è la mia prima long. Corta (cinque capitoli) e già tutta scritta, così almeno non ho il problema degli aggiornamenti ogni mai.
I capitoli non saranno molto lunghi, una sorta di piccoli episodi di vita di Vanilla, i suoi sentimenti in varie situazioni. La storia sarà, come avete già potuto constatare dall'episodio dello specchio, un po' diversa dall'originale. Volevo provare a scrivere qualcosa dal punto di vista dell'altra pretendente al trono.
  
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