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Autore: Meiko    20/07/2004    5 recensioni
Benjamin Prise, Patricia Gatsby, Erika. Queste tre persone hanno perso le cose a loro più importanti, e tutti e tre sono collegati tra loro dal filo di ragno del destino. Cosa accadrà, quali emozioni affronteranno, quali prove, quele dolore e disperazione... Non si sa, nessuno lo sa, mentre il destinose la ride crudele, e fa girare la sua ruota (Ritorno della mia vecchia ff con piccole modifiche)
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ri-Eccomi! Dopo un periodo di attesa, ritorno con una nuova ff strappalacrime come vuole la tradizione della sottoscritta, spero che vi piaccia!
Un bacione a Luxy e Betty, le mie super super amiche!!
(vecchia presentazione)

Eccomi di nuovo a sperare stavolta di riuscire davvero a continuare questa ff che mi è rimasta impressa nel cuore.
Grazie a quelli che la ri-seguiranno, la seguiranno e magari commenteranno!
Baci!


**

Fissò quella porta bianca dalle finestrelle trasparenti in plastica, per poi alzare lo sguardo verso la luce rossa che diceva “operazione in corso”, quasi a volergli fare un dispetto, con quel colore acceso, rosso.
Rosso…come il suo sangue…
Dio mio…
Come era potuto accadere? Cos’era accaduto?
Tutto confuso…troppo confuso…
Le cose intorno a lui vorticavano e rumoreggiavano troppo, troppo frastuono.
Troppo chiasso per lei.
Lei, che avvertiva un gran mal di testa.
Si erano dati alla pazza gioia quella sera.
Ma era un buon motivo, era la rimpatriata generale, dopo due anni che non si erano più visti.
Era tutto perfetto, anche quell’istante…
Quando erano usciti dal locale, tra danze e risate.
Che lui la baciava dolcemente, per poi sussurrarle quella fatidica frase.
Quella frase che aveva aspettato tre anni prima di dirgliela, prendendo tutto il coraggio che aveva.
“Vuoi sposarmi?”
“…si…”

aveva sorriso, quel sorriso che lo faceva impazzire, e l’aveva abbracciato, piangendo per la commozione, per poi tornare dentro, e festeggiare.
Poi…
Poi…
Poi…un incubo…
Troppo buio, troppo rumore, troppe cose che giravano.
Solo il suo urlo.

“BENJI!!”

E poi…
Poi solo il suo corpo a terra, una ferita sulla testa, il viso contratto in un’espressione sofferente.
Terrore…
Il terrore che lei svanisse…
Tutto ciò intorno a lui era andata a sfumare.
Solo l’incubo di quella sua immagine che si ripeteva all’infinito nella sua mente. E il suo urlo e il suo disperato tentativo di salvarla, portandola via, via da quella macchina, via da quella strada, verso un’ ospedale.

“CLAIRE!”

adesso era li, a chiedere appello a tutti gli dei che conosceva perché la salvassero.
Salvare l’unica cosa che amava più di se stesso.
Se moriva lei, moriva anche lui.
Come nella tragedia di Romeo e Giulietta.
Non gli avrebbe permesso di lasciarlo.
L’avrebbe raggiunta.
La voleva sposare.
L’amava, l’amava alla follia.
Non…non voleva
Non voleva che lo lasciasse solo…
Dopo…dopo tre anni di gioia immensa trascorsi insieme…
Loro due, insieme…
E adesso…adesso che lui la voleva sposare…
No…non era giusto…
Non era giusto…
Non voleva che finisse tutto così.
Non voleva…
Voleva riaverla li, vicino a se, progettar insieme il più bel giorno della loro vita, giurarsi amore eterno, amarsi.
La voleva abbracciare, baciare, amare…
Ma adesso lei non era li.
Lei era oltre quella porta…
Ne sarebbe uscita?
…aveva paura…
Aveva una paura terribile…
Che cosa poteva fare?
Vicino a lui, i suoi compagni, i suoi amici, la madre di Claire.
Il padre la stava operando.
Il padre stava disperatamente cercando di portarla alla vita, alla luce…
Tutto…tutto per colpa sua…
Era colpa sua se era morta, era colpa sua se adesso non erano a casa, lei che chiamava la madre, lui che l’abbracciava da dietro salutando la signora, entrambi sorridenti che nascondevano un grande segreto.
…Claire…
Non mi lasciare…
La lucina rossa si spense, e per un attimo il cuore di Benji e di tutti gli altri si fermò, mentre il padre di Claire usciva dalla sala operazioni, subito la moglie gli fu accanto, ma l’uomo voleva parlare solo con Benji.
Benji tremava, anche se lievemente, tremava.
Tremava di paura…
-…dottore?-
l’uomo lo guardò, profonde rughe di stanchezza e vecchiaia solcavano il viso.
-…è morta…-








…una ventata gelida…una ventata gelida che attraversava il suo corpo…
Mo…morta?
Vuol dire che non l’avrebbe più guardato?
Vuol dire che non gl’ avrebbe più parlato?
Vuol dire che non l’avrebbe più amata?
Vuol dire…che…che Claire non c’era più?
Ma…ma è assurdo…
E’ ASSURDO!
Benji era sconvolto, gli occhi non sapevano dove guardare, mentre il rumore sfuocato della disperazione della madre di Claire rimbombava lontano.
Morta…
Claire è morta…
Il suo angelo è morto…
Il suo amato angelo…
Claire…Claire…CLAIRE!!!
-Benji…so ch non dovrei dirtelo…ma in questo momento il cuore di Claire sta salvando una persona innocente…-
l'uomo guardò scosso e confuso il medico, che gli aveva messo fraternamente la mano sulla spalla.
Il cuore di Claire…viveva?
Il cuore di Claire…stava salvando qualcuno?
Il cuore di Claire…non era più nel corpo della sua amata?
Vuol dire che non era uno scherzo?
Claire è morta veramente?
Claire morta…
Benji restò in silenzio, immobile.
Cosa poteva fare per riportarla indietro? Niente…
Clare non esisteva più…
Quel maledetto Dio si era ripreso il suo angelo più bello.
Benji non avrebbe più accarezzato quei capelli biondi…
Non avrebbe più assaggiato quelle labbra.
Non si sarebbe più perso nei suoi occhi…
Era morta…l’aveva lasciato…
-Posso…posso vederla?-
tremava, tremava visibilmente, e il medico poté solo annuire e accompagnarlo nella stanza dove Claire giaceva morta su quel lettino…

(“Breathe Easy” come sottofondo…davvero da far piangere T__Tn.d.m)

Giaceva come la bella addormentata tra le lenzuola, un’aureola dorata, il sangue secco sulla ferita alla testa.
Un’espressione tranquilla e serena sul viso.
I suoi occhi chiusi…non li avrebbe più ammirati…
La sua bocca morbida…non avrebbe più liberato pensieri, risa, parole…
Persino nell’abbraccio della morte, era così bella…
La fissò, quasi stupito di tanta bellezza, anche se il pallore mortale era gia presente sul suo colorito.
In mano sembrava stringer qualcosa…
Benji, delicatamente, aprì quella mano, per poi stringer egli occhi, senza avere controllo sulle lacrime, baciando la mano ormai priva di vita.
Il suo anello d’oro…la sua risposta…

“Vuoi sposarmi?”
“…si…”

Benji l’accarezzò dolcemente, piangendo disperato, sfiorando le sue labbra gelide in un bacio carico di dolore, era inginocchiato sul suo corpo, e piangeva, stringendo in una mano l’anello, nell’altra la mano senza vita di Claire, mentre tutti restavano in silenzio.

Out of my mind
Nothing makes sense anymore
I want you back in my life

That´s all I´m breathing for

(“Breathe Easy” dei Blue N.d.m.)

**

Buio…c’è tanto buio…
Non vedo niente…
Sono sola…
Sto morendo…
E’ questa la morte?
E’ così buia la morte?
E’ così silenziosa?
Non mi piace il silenzio…
Mi fa sentire triste…
Non mi piace questo silenzio…
Non mi piace il silenzio…
Quando c’è il silenzio mi sento sola…
?Cos’è?
Una…una luce?
Che bella…è calda…
La sento…la sento dentro di me…
Non c’è…non c’è più silenzio…
C’è musica…
Ma…ma allora…
Perché…perché piango?
Perché mi sento così male?
Cosa mi succede?
Mi sento infelice…
Voglio piangere…
Voglio piangere…

Socchiuse gli occhi, osservando sopra di lei il soffitto bianco della camera, era sdraiata su qualcosa di morbido, un materasso, era al caldo, tra delle coperte.
Era strano…prima...prima era morente su una strada…
Chi…chi c’è accanto a lei?
-No…nonna…-
la vecchia alzò lo sguardo, e vide gli occhi arancio scuro di una ragazza brillare confusi e sorpresi.
-Tesoro! Finalmente ti sei svegliata…-
-Cosa…-
-Shhh…non parlare amore…adesso va tutto bene…-
l'anziana signora baciò più volte la fronte della ragazza, che ancora confusa si guardò intorno, mentre la signora andava a chiamare il dottore.
Era…era in una camera di ospedale…
Tutta…tutta bianca…
Attorno a lei la flebo e una macchina che bippava.
-Bene, a quanto par e ci siamo svegliate!-
la ragazza si voltò, di fronte a lei un dottore dal viso segnato dall’età e la fatica, i capelli grigio scuri e il sorriso tranquillo, anche se triste.
Il dottore controllò la macchina, sorridendo soddisfatto.
-Si…a quanto pare ti stia riprendendo, presto potrai uscire-
-Cosa…cosa mi è successo?-
-Hai avuto un’incidente, Erika. Ti abbiamo fatto un trapianto di cuore-
un trapianto di cuore?
E per questo che aveva visto quella luce?
Per questo era così triste?

-Erika…cosa…-
la ragazza scosse la testa, mentre lasciava scorrere un pianto liberatorio, voltandosi verso il dottore.
-Dottore…chi mi ha donato il cuore?-
il dottore chinò il capo, rattristato, amareggiato per quella domanda…ma se questo voleva sapere la sua paziente…
-…è stata mia figlia…è morta questa notte per un incidente…emorragia cerebrale…-
Erika strizzò gli occhi qualche secondo, prima di continuare a piangere, senza sapere il motivo, la nonna materna poté solo stringerla a se, lasciandola sfogare, senza sapere il motivo, voleva sapere solo che la sua nipotina, la sua bambina era ancora viva, era ancora li vicino a lei.
Erika pianse, pianse a lungo, fino a quando non fece l’ultima giornata, prima di riaddormentarsi spossata.
-Quando…quando avverranno i funerali?-

**

Pioveva…
La pioggia nasconde, lava, piange…
La pioggia è pianto…
Benji alzò lo sguardo verso il cielo, lasciandosi bagnare fino all’osso dalla pioggia che scendeva.
Non gl’interessava più nulla…
Non c’era più lei…
Si stava facendo trascinare in un limbo oscuro, sena ritorno, senza fine…
-Benji…-
l'uomo osservò Patty farsi più vicina, anche lei aveva perso una persona a lei cara, ma era riuscita ad andare avanti, anche se spesso, nascosta nel buio, invocava il suo nome.
-Benji…-
-Patty…ma tu come hai fatto?-
la ragazza lo guardò stupita, stupita di quel Benji così…diverso…
Un Benji sconfitto, triste, solo, disperato…
Lei sapeva di fare ben poco…ma provarci no sarebbe costato nulla…
-Io…ho cercato di pensare cosa mi avrebbe detto in questa circostanza…-
-E lui cosa ti ha detto?-
lei sorrise amara, fissando il viso di Benji con quel sorriso sulle labbra e tristezza mista a malinconia nello sguardo.
-“Vai avanti…non sarai mai sola…”-
la ragazza restò in silenzio a fissarlo, porgendogli parte dell’ombrello, coprendolo dalla pioggia, anche se ormai lui era bagnato fradicio, cosa che Benji ignorava, non gl’interessava.
Lui voleva solo riavere la sua Claire.
Ma lei non c’era più…
Lei…lei era morta…
Morta…per non tornare mai più…
Il suo angelo…la cosa più bella…
Ora…ora non esisteva più…
Si era spenta, si era allontanata da lui, in un luogo dove lui non poteva arrivare…
Perché, lo ammetteva, lui non voleva morire…
E di questo lui ne soffriva.
Voleva riabbracciarla a se, riaverla al suo fianco…
Ma non era possibile…
Benji si avvicinò a Patty, avviandosi con lei verso il luogo dove si sarebbe svolto il funerale, un funerale cristiano.
Benji ammirò ancora la bellezza ormai fredda e morta della sua amata, porgendole solo un giglio, baciandola sulle labbra, lasciando che una sua lacrima scorresse via da quel viso di porcellana, quasi come a sperare in un miracolo, un miracolo che non sarebbe avvenuto.
Nello stesso istante, Erika entrava nella cappelletta dove si sarebbe svolta la cerimonia funeraria, ed ammirò sofferente il viso della sua donatrice, un viso bellissimo, dal pallore che ricordava la porcellana, anche se quel pallore era il pallore di una morta.
I lunghi capelli biondi pettinati con delicatezza formavano un’aureola dorata, le avevano detto che i suoi occhi erano celesti, un celesta pallido molto bello.
La fissò ancora, tenendo una mano stretta in petto, senza trattenere le lacrime.
Era seriamente sofferente per la morte di quella ragazza, avrebbe preferito di gran lunga conoscerla che sapere che era la sua donatrice.
Ora il suo cuore era dentro di lei…
Era come avere due anime, quel cuore che in quell’istante batteva era come se dentro di se contenesse non solo lo spirito di Erika, ma anche quello di Claire.
Questo spiegherebbe il pianto di Erika…
La ragazza si limitò a scuotere il capo, per poi dare le condoglianze alla madre, notando solo in quel momento la presenza di Benji Prise tra le file davanti.

“Lei e Benji avevano appena deciso di sposarsi…”

-Signor Prise?-
l'uomo non si voltò, limitandosi ad un cenno del capo, così Erika tentò di nuovo.
-…Benji…-
questa volta, con lentezza, l'uomo si girò, rivelando tutti i sentimenti più disperati, di quelli che si vogliono gridare al cielo tanto sono così grandi e carichi di lacrime.
-Ciao…io mi chiamo Erika…-
la ragazza porse la mano, e lui senza neanche mostrare il minimo interessamento gliela strinse, fissandogliela, prima di mostrare di nuovo i suoi occhi scuri spenti.
-Lei era amica di Claire?-
-…diciamo non direttamente…-
non avrebbe potuto dire altro, non se la sentiva.
-Bene…-
l'uomo si voltò di nuovo verso la bara che in quel momento era sotto lo sguardo sofferente di tutti, il suo angelo si stava facendo ammirare per l’ultima volta da tutti.
Erika lo fissò, si sentiva male nel vederlo così…
-Signor Benji, so che queste mie parole le avrà gia sentite, o la potrà definire ipocrite, ma la prego non si deve far abbattere. Sono certa…sono certa che Claire non gliel’avrebbe permesso-
Erika lo fissò, non c’era il minimo segno di risposta.
La ragazza abbassò il capo vergognosamente.
-Bene. Ora la saluto…ancora condoglianze signor Prise…-
-La prego…signorina Erika-
la ragazza si voltò sorpresa, mentre lui sorrideva a fatica.
-Mi chiami Benji…-
lei sorrise con le lacrima agl’occhi, annuendo, prima di allontanarsi piangendo, oramai lei non poteva fare nient’altro…

(Lo so, è cortino, spero di fare meglio la prossima volta…
Meiko)

  
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