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Autore: _itsnickymine    04/01/2013    9 recensioni
“sua figlia?” chiese curioso Nicholas, non capendo a cosa l’uomo si stesse riferendo.
Cosa c’entrava la figlia del presidente? ma soprattutto, il presidente aveva una figlia?
“sì. Si trova in India in questo momento, sta frequentando un prestigioso collegio lì, ma ormai non può più starci quindi bisogna riportarla qui, in America” spiegò attentamente l’uomo guardando Nicholas un po’ spaesato.
“e serve il mio aiuto per portarla qui? Non hanno trenta jet privati?” chiese curioso il riccio sarcastico.
“serve il tuo aiuto per essere la sua nuova guardia del corpo” disse John sorridendo al riccio.
Nicholas rimase a bocca aperta.
Era uno scherzo? Il presidente non poteva chiamarlo solo perché aveva bisogno di qualcuno che gli tenesse d’occhio la figlia.
No, non poteva farlo. Nicholas era uno dei più bravi e giovani agenti segreti.
Ancora pochi anni di servizio e sarebbe diventato amministratore della sua compagnia.
Ancora pochi anni e sarebbe diventato vice-capo, e poi ancora capo.
No, stava scherzando, non poteva essere possibile.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                    ‘I’m your bodyguard’



 

Saaalve :3 rieccomi con una nuova ff, spero vi piaccia perchè non so se la continuerò o cancellerò. È solo il primo capitolo, lo so, ma vi prego di lasciarmi anche una piccola recensione in modo da sapere che impressione vi ha fatto perchè proprio non mi va di annoiarvi o rompervi con le mie storie, quindi patti chiari e amicizia lunga (come dice la mia prof AHAHAHAHAHAH) va be vi lascio con il primo capitolo, spero davvero vi piaccia :)

ps. come mio solito alla fine del capitolo, troverete un piccolo spoiler :)

se volete essere avvisate ad ogni aggiornamento futuro basta avvisarmi e lo farò, su twitter sono @_itsnickymine

kisses♥ 



[Capitolo uno.

 

 

 

“Il presidente ci ha affidato una missione, anzi ti ha affidato una missione, agente 016”

L’uomo entrò nella stanza dove Nicholas stava aspettando e si sedette dietro la scrivania proprio di fronte al ragazzo. Portava un vestito scuro, come tutti gli agenti segreti d’altronde, e vicino  il petto c’era una spilla dove c’era inciso il suo numero. Agente 097.

Doveva essere davvero vecchio, pensò sarcastico il riccio.

Essendo lui l’agente più giovane si trovava spesso con gente più anziana ed esperta ma ormai ci era abituato. Nonostante la sua età, non si sentiva più un ragazzino che usciva con gli amici o con la propria ragazza, che andasse al cinema o a serate in discoteca. Lui preferiva una missione a quelle cose.

Nicholas gli intimò di parlare, curioso ormai della sua prossima missione. Finalmente l’avevano chiamato e questa volta non era una missione qualsiasi, ne era sicuro, era una missione per il presidente. Il presidente degli Stati Uniti. Si sentiva molto orgoglioso di se, non era cosa di tutti i giorni essere chiamati dal presidente per una missione; di solito il presidente non chiamava mai la sua compagnia, non direttamente almeno. Erano sempre i suoi assistenti o le sue segretarie a scegliere quale agente servisse mentre quella volta era stato personalmente il presidente a volerlo. Come lo conosceva? Forse il capo aveva parlato di lui proprio con il presidente. Cazzo, aveva avuto davvero una bella fortuna quella volta.

“sua figlia” disse l’agente 097 guardandolo

“sua figlia?” chiese curioso Nicholas non capendo a cosa l’uomo si stesse riferendo.

Cosa c’entrava la figlia del presidente ma soprattutto il presidente aveva  una figlia?

“sì. Si trova in India in questo momento, sta frequentando un prestigioso collegio lì, ma ormai non può più starci quindi bisogna riportarla qui, in America” spiegò attentamente l’uomo guardando Nicholas un po’ spaesato.

“e serve il mio aiuto per portarla qui? Non hanno trenta jet privati?” chiese curioso il riccio sarcastico.

“serve il tuo aiuto per essere la sua nuova guardia del corpo” disse John sorridendo al riccio.

Nicholas rimase a bocca aperta.

Era uno scherzo? Il presidente non poteva chiamarlo solo perché aveva bisogno di qualcuno che gli tenesse d’occhio la figlia.

No, non poteva farlo. Nicholas era uno dei più bravi e giovani agenti segreti.

Ancora pochi anni di servizio e sarebbe diventato amministratore della sua compagnia.

Ancora pochi anni e sarebbe diventato vicecapo, e poi ancora capo.

No, stava scherzando, non poteva essere possibile.

“io sono un agente segreto, un militare.. Non una semplice guardia del corpo” si lamentò il riccio

“ti stai forse lamentando? Guardia del corpo della figlia del presidente, non è una cosa da niente” lo informò John

“ma certo, devo accompagnarla al parco giochi, al centro commerciale. Cosa può esserci di più noioso e stupido?” chiese Nicholas scocciato.

“non la conosci, vero?” chiese l’uomo stupito dal suo comportamento.

“che intendi dire?” chiese Nicholas

L’uomo rise.

“non sai proprio nulla di lei, beh…meglio così..sarà una sorpresa.. Per ora il tuo nuovo compito fino a data ancora non conosciuta è questo. Buon lavoro, nick” disse l’uomo sorridendo al riccio alzandosi dalla sedia su cui era seduto.

“ma no, John. Per favore” lo implorò Nicholas alzandosi assieme a lui e cercando di fermarlo.

“cosa c’è?” chiese l’uomo al ragazzo.

“il mio sogno è quello di diventare capo agenti segreti, non capo guardie del corpo” ammise il riccio

“guarda che questo tipo di lavoro verrà inserito nel tuo curriculum.. e forse se svolgerai bene questo compito, cosa molto impossibile, il presidente ti aiuterà a diventare al più presto responsabile degli agenti segreti” lo informò John

“perché è una cosa molto impossibile? Quanti anni ha questa ragazza? E poi io non sapevo che il presidente avesse una figlia, l’ha tenuta nascosta per tutto questo tempo?” chiese curioso il riccio

“tu non sai proprio nulla, Nick. Avrei dovuto bocciarti all’esame di cultura generale” disse l’uomo sarcastico

“non credevo che cultura generale includesse anche la figlia del presidente” disse il riccio sarcastico

“la figlia del presidente è una ragazza molto…” cominciò John

“molto?” chiese Nicholas impaziente

“Molto impulsiva e …come dire..ama la libertà, non sopporta di avere i bodyguard dietro ogni ora del giorno e così ha provato a scappare da loro praticamente sempre…. così un giorno il padre l’ha mandata in questo collegio in India, che è una vera e proprio a scuola dove non si può uscire e quindi non c’era motivo di metterle dei bodyguard anche lì. Solo che quel posto non le piace, cioè quel collegio non le piace perché lei adora l’India… ha provato a fuggirsene anche da lì, ma non c’è riuscita ed ha chiesto al padre di tornare. Il presidente le ha detto di si, ad una sola condizione però.. di avere tre bodyguard e non scappare mai più.. Lei ha accettato, solo che il padre..non si fida ancora molto di lei e ha affidato questo nuovo compito a te , che sei più o meno quello più vicino alla sua età.” Gli spiegò

Nicholas ascoltò attentamente.

“quanti anni ha?” chiese poi curioso Nicholas

“dovrebbe compiere diciotto anni fra un bel po’” disse l’uomo titubante.

Nicholas annuì.

“comunque ti dicevo, lei…lei non ha un carattere facile e con lei devi sempre avere gli occhi aperti. Un po’ per le sue scappatelle, un altro po’ perché ci sono molte persone che…beh..sai la figlia del presidente.. vorrebbero averla tutta per loro” disse John

“si, si ho capito” disse Nicholas annuendo.

“Allora… contento di questo nuovo compito?” chiese John

Nicholas annuì scocciato.

“spero sia davvero come me l’hai descritta, mi serviva un po’ di movimento, nelle ultime missioni mi sono annoiato da morire” si lamentò il riccio facendo ridere l’agente

“l’aereo parte domani alle 8.30am, solo che il presidente vuole prima parlarti” lo informò john

“il presidente? Con me?” chiese Nicholas stupito

L’uomo annuì, chiamando poi un altro agente che accompagnasse Nicholas dal presidente.

Una volta arrivato fuori la porta dell’ufficio del presidente Nicholas era un po’ nervoso, era la prima volta che gli parlava.

Ed oltre ad essere orgoglioso di se stesso, in quanto il presidente conosceva il suo nome e la sua bravura da gente era anche curioso di vedere com’era di persona.

Entrò nel grande ufficio avvicinandosi alla scrivania.

“buonasera agente Jonas” disse il presidente alzandosi e stringendogli la mano

“buonasera, signor presidente” disse il riccio

“su, si sieda.. credo che vorrà delle spiegazioni, non è così?” disse l’uomo guardando il riccio

“beh…John..mi ha già detto alcune cose” annuì il riccio

“si, lo so… beh…si, infatti lui ti ha già detto tutto… mia figlia è una ragazza molto difficile..tutti i bodyguard fin’ora se ne sono scappati a gambe levate e spero che questo non succeda anche con te” sperò l’uomo

“ma ovvio che no, è una… una ragazzina” ammise nicholas

Era davvero così terribile quella ragazza?

“se fossi in lei non sarei così sicuro, agente jonas.” Disse il presidente

“può chiamarmi nicholas” disse il riccio

“nicholas, mia figlia sarà il tuo nuovo incubo e mi scuso già da adesso per quello che ti farà passare ma-”

Nicholas lo interruppe, non facendolo finire.

“oddio, ne parlate come se fosse una piccola teppistella” disse sarcastico il riccio

“beh..credo peggio.. vedi, io mi sono fatto dare gli elenchi dove c’erano tutti i nomi e le schede degli agenti e beh tu mi sembravi quello più…più…utile per la situazione.. Hai vent’anni, sei il più giovane e più o meno siete coetanei … ho pensato che forse andrete d’accordo” ammise l’uomo

“beh..lo spero” disse il riccio
“l’aereo parte domani mattina, devi prenderla e portarla qui, ovviamente sarai accompagnato dalla scorta. Una volta portata qui, parleremo, ora ho degli impegni e devo scappare. Buona nuova missione, Nicholas. Credo molto in te” disse l’uomo sorridendo al riccio per poi andare via.



 

 


SPOILER.

“piacere di conoscervi signorina Jackson, sono l’agente jonas” si presentò il riccio

Isabelle non ascoltò nemmeno le parole del ragazzo ma continuava a fissarlo in silenzio.

“c’è un errore” disse poi distogliendo lo sguardo da Nicholas e guardando la preside.

Nicholas e gli altri due uomini guardarono la ragazza attentamente, curiosi. Un errore? Di cosa stava parlando?

“un errore?” chiese la preside

“si. Questi non sono i miei bodyguard.” disse sorridendo ai tre.

  
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