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Autore: heycalif0rnia    04/01/2013    13 recensioni
"Tu non puoi sapere quanto le tue parole possano fare male, non puoi. Nessuno puo'..."
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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WORDS CAN HURT

“Grassona, comprati uno specchio. Ah no, se lo comprassi si romperebbe subito” disse uno dei miei compagni di classe, facendo levare una risata generale da tutta la classe. Ero solo alle scuole elementari, mi meravigliavo ogni volta sentendo questi insulti stupidi. Erano stupidi quanto cattivi. Come potevano bambini di quarta elementare pensare queste cose? Le pensavano e le dicevano, quindi una piccola parte di verità c’era.
Mi passarono accanto uscendo da scuola per la ricreazione, urtandomi e facendomi cadere a terra tutti i libri e l’astuccio con i pastelli. Li stavo raccogliendo quando qualcuno mi aiutò. Alzai per pochi secondi lo sguardo, vedendo che davanti a me c’era un bambino con un cappello da baseball in testa che mi chiese:
“Stai bene? Vuoi che ti aiuti?”
“Si, grazie…” risposi timidamente
“Io sono Joseph, ma chiamami Joe. Tu sei…?”
“Demetria, ma chiamami Demi…” aggiunsi sorridendo
“Vuoi giocare con me?”mi chiese, lasciandomi stupita
“Non credi che io sia grassa? Nessuno vuole giocare con me”
“No, non lo penso. Voglio giocare con te okay? Dai inizio io a contare, accetti?”
“Si, accetto”risposi. Lui mi porse una mano e io la afferrai per poi correre insieme a lui sotto una quercia. Lì incominciammo a giocare e per la prima volta avevo trovato un amico.
 
 “Demi, ci sei?”mi chiese la mia amica Sonny.
“Si, stavo solo pensando…”
“A che cosa? O dovrei dire a chi? So’ che c’è qualcosa tra te e Joe…”
“Siamo solo amici, da sempre. E non voglio cambiare questa situazione”risposi fredda, ero brava a mentire. Sapevo fin dall’inizio che quando incontrai per la prima volta i suoi occhi color cioccolato ero innamorata persa di lui. Anche se ero solo una bambina, era l’unico ragazzino che mi aveva mai rivolto la parola. Ormai eravamo cresciuti e lui non mi ha mai abbandonato, e quando dico mai intendo mai mai mai.
“Forza, non mentire. Voi due insieme siete la perfezione”
“No, lui è la perfezione. Io non sono ne perfetta, ne tantomeno bella”dicevo tra me e me.
“Oddio, scusa Demi ma devo andare. Vado alla festa di Tom, tu vieni?”
“No, non posso…”
“E perché non puoi?”mi chiese con aria interrogativa
“Mi vergogno di sfoggiare le mie gambe in un vestito, mi vergogno a mostrarmi in pubblico perché sono grassa. Devo farmi del male”ripetevo tra me e me nella mia testa “Ehm, devo studiare…”
“Mah, sempre la solita Demi. Vado, ci vediamo lunedì a scuola”
“Si, a lunedì…”risposi tintinnando, senza che lei lo notasse. Poi la abbracciai forte. Sarebbe stato il mio ultimo abbraccio, il mio ultimo contatto con lei. Me ne sarei andata via, una volta per tutte.
Quando lei uscì di casa mi catapultai in bagno. Mio padre era a lavoro e mia madre non c’era da molto tempo. Non l’ho mai conosciuta bene perché è morta subito dopo avermi messo alla luce. Sento la sua mancanza, anche se non ci ho mai parlato. Mio padre non c’è mai “stato veramente”, e anche questo è stato fatale. Preparai “l’occorrente’’. Non era di certo la prima volta che lo facevo, ma non l’ho mai detto a nessuno. Ho paura che se dicessi a qualcuno come mi sento loro neanche mi guarderebbero più.Uno di questi è Joe, è l’unico che mi ha preso per mano e mi fa ancora oggi vivere una vita felice. L’unico che riesce a farmi uscire dal guscio e farmi sentire libera. Sapevo che questa volta però volevo farla finita, davvero. Presi un foglio di carta e ci scrissi una lettera, per Joe.
 

“Caro Joe,
questa lettera è un semplice pezzo di carta per farti sapere come mi sento.
Lo leggerai dopo la mia scomparsa e mi dispiace perché non ho mai avuto il coraggio di dirtelo.
Tu mi hai sempre detto che ero bellissima, mi hai sempre resa felice
ma quando sono a casa da sola, l’unica che posso fare è tagliarmi,
punirmi con le mie stesse mani.
Ferirmi è l'unica cosa che so fare bene, secondo me.
Non sono mai abbastanza per nessuno. Tutto questo per il mio peso.
Sai com'è, quanto ti senti brutta tutto il tempo?
Io lo so’, ogni volta che vedo delle belle ragazze in autobus,
nei negozi mentre si provano vestiti, mentre si divertono con i propri fidanzati…
ah sai, a volte mi sento come se non sarò mai abbastanza magra per l'amore.
Sono grassa e vengo presa in giro ogni giorno,
ancora adesso che ormai sono al liceo e non più alle medie.
Pensavo di trovarci persone più mature, ma non è così.
Dopo che ti viene detto così tante volte, inizi a crederci.
Non capiscono come ci si sente, non sanno quante cicatrici ho a causa loro.
 Io non ho mai mangiato tanto, sono fatta così. Perché la gente non lo accetta?
È una tale lotta accettare queste cose senza mangiare, magari per giorni.
E arrivi a quel punto dove tutto quello che vuoi è mangiare via i tuoi problemi.
La maggior parte delle ragazze si trucca alla mattina prima di andare a scuola,
io devo indossare un sorriso falso ogni giorno.
Fingo di essere okay all'esterno, ma dentro sto letteralmente cadendo a pezzi.
Tu non puoi sapere quanto le tue parole possano fare male, non puoi.

Con questo sfogo chiudo la mia lettera,
dove per la prima volta ho potuto esprimere quello che provavo.
Se conosci persone come me che non credono in loro stesse fargliela leggere.
Devono essere forti, sempre. So’ che magari sarà dura, ma devono farcela.
Loro sono bellissime, ma non se ne rendono conto.
Sono un gioiello unico e con un valore inestimabile.
Devono sapere che le guarderò dall’alto e le accompagnerò anche io.
E tu Joe, spero che tu viva una vita piena di belle cose
e che tu sappia viverla come io non ho fatto.
Con amore, Demi xx”

 Chiusi la lettera appoggiandola in un lato della vasca e cominciai a tagliarmi, tagli sempre più profondi che facevano zampillare sangue. Non riuscivo a smettere. Subito dopo vidi buio e una luce. Finalmente ero riuscita a scappare via da quell’odio che ricevevo ogni singolo giorno, e forse avrei incontrato per la prima volta mia madre.

**

Joe prese fuori dalla sua tasca una lettera tutta stropicciata e cominciò a leggerla. Era la lettera di Demi, con il suo discorso.
“E con questo, apro la Clinica Demetria Anti Bullismo”disse tagliando il nastro rosso sulla porta. Una cascata di applausi e lacrime riuscì ad emozionare Joe, che poco dopo aggiunse “Spero che ora Demi sia felice per quello che ho fatto. Non ci sono stato per lei e non mi perdonerò mai. Demi, ti ho sempre amato dalla prima volta che ti incontrai. Non te l’ho mai detto e mi pento per questo ogni giorno della mia vita. Spero con tutto il cuore che questa clinica che porta il tuo nome sia un modo per aiutare le persone come te ad andare avanti e restare forti. I tuoi insegnamenti non andranno mai perduti” concluse con le lacrime agli occhi guardando il cielo. Sapeva che Demi ora stava sorridendo, che era fiera di lui. Anche se lei non c’era più, sapeva che lo avrebbe accompagnato per sempre durante la sua vita.








SPAZIO AUTRICE:
questa è la mia prima os su demi,
perchè è lei che mi ha ispirato per questa storia.
nella lettera ho preso spunto da alcune immagini
e frasi trovate su tumblr e le ho messe in corsivo.
non sono un'autolesionista ma conosco persone che lo sono
e spero di avervi fatto un'idea di quello che provano ogni giorno
e di farvi riflettere sulle parole che possono a volte star male le persone.
collegate la testa al cervello.
lasciatemi una recensione se vi va, grazie.
un bacio,
Chiara♥

   
 
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