Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: Wren    23/07/2007    18 recensioni
Quando si divide il letto con qualcuno, si scoprono inevitabilmente tutte le sue abitudini e, a volte, qualcuna insospettata delle proprie. [KuroFay]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fanfic scritta per la writing community Settemì
Inconfessabile - #4 Debolezza


Dedicata a Leryu. Lei sa perchè! XD





Kurogane avanzò piano, attento a non fare rumore. I suoi occhi esperti non trovavano difficoltà ad orientarsi nella spessa coltre di buio che riempiva la stanza. Era notte tarda, quasi mattina ormai, e l’essere sveglio fin dalle prime luci dell’alba cominciava a far sentire il suo peso. Era stanco ed aveva un sonno tremendo, tutto quello che voleva era stramazzare sul letto e dormire il più possibile, ma doveva per forza concentrarsi per far tutto piano e nel più assoluto silenzio.
Fay era collassato qualche ora prima, stremato quanto lui se non di più, e Kurogane voleva fare il possibile per lasciarlo dormire.
Da quando divideva il letto con il mago aveva imparato due cose fondamentali. Che l’idiota aveva il sonno molto agitato e leggero e che erano veramente poche le notti in cui riusciva a riposare sul serio. Quando non dormiva bene, Fay non lo dava mai a vedere, ma in compenso quel suo aborto di fischio che produceva in continuazione diventava più straziante e fastidioso, tanto che il ninja l’aveva personalmente ribattezzato “Il Lamento dello Stupido Mago Assonnato”.
Decisamente, Kurogane avrebbe preferito strapparsi i timpani con un colpo di Hama Ryu-ou Jin piuttosto che togliere altri preziosi minuti di riposo a Fay.
La stanza, ospitando anche il mago, era completamente in disordine, anche se il termine “disordine” non era assolutamente sufficiente per descrivere la situazione. L’incrocio tra un campo di battaglia e una discarica era un’immagine molto più calzante.
Dovendo farsi strada in quel putiferio, l’impegno richiesto era anche maggiore e Kurogane non vedeva davvero l’ora di raggiungere il suo lato del letto per potersi finalmente coricare. Evitato l’impatto con una sedia stracarica di vestiti, il ninja allungò una mano per spostare le coperte, ma, interdetto, si fermò.
La chioma arruffata di Fay se ne stava sprofondata nel cuscino di Kurogane,tenuto ben stretto da entrambe le braccia.
Quello scemo si era agitato nel sonno di nuovo.
Richiamando a sé gli ultimi sgoccioli di energia che aveva in corpo, Kurogane affrontò nuovamente la confusione acquattata tutt’attorno a lui in attesa che mettesse un piede in fallo, e fece il giro del letto per infilarsi sotto le lenzuola dall’altra parte. O così avrebbe fatto, se solo non avesse trovato le gambe del mago ad occupare anche quel lato di letto. Sorpreso e basito, il ninja rimase immobile a domandarsi come fosse possibile che una persona così minuta come Fay potesse riuscire ad occupare da solo quel letto enorme.
Disordinato nel sonno così come era disordinato nella vita, quell’idiota di un mago...
Kurogane avrebbe potuto fare un tentativo e spingere il mago fino a conquistare lo spazio necessario per dormire comodamente, ma preferì rinunciare. Il suo respiro era regolare, interrotto di tanto in tanto da un lieve mugugno impossibile da afferrare, e la sua figura gli appariva così tranquilla che rischiare di spezzare quel raro frammento di serenità sarebbe stato un peccato.
Si sporse con cautela sul mago addormentato e gli spostò la massa sconclusionata dei suoi capelli da quel poco di volto che emergeva dal cuscino, per lasciarlo respirare meglio. Si tirò indietro in fretta, perché gli parve di averlo disturbato, ma con una velocità sorprendente per un addormentato, Fay gli aveva inconsciamente afferrato la mano e l’aveva stretta al posto del cuscino, tirandola con fare possessivo verso di sé.
Spiazzato ancora una volta, Kurogane si rassegnò con uno sbuffo e si sedette sul pavimento, appoggiando la testa sul materasso e lasciando la sua mano nella stretta ostinata del mago. Non era la più comoda delle posizioni, ma aveva davvero sonno e tutto sommato non gli dispiaceva addormentarsi guardando il mago aggrapparsi a lui con tanta fiducia. Forse non l’avrebbe mai fatto alla luce del sole, ma la notte e il sonno lo rendevano indifeso, svelando aspetti di solito perfettamente mascherati. Un piccolo punto debole che il mago non avrebbe mai ammesso di avere, che avrebbe liquidato con una risata leggere ed una battutina l’indomani.
Kurogane lo conosceva, ma non ne aveva mai fatto parola col mago, non aveva mai insistito quando lui si affrettava a sommergerlo di stupidi discorsi ogni mattina. Non è bello che gli altri conoscano le tue debolezze, e se in parte lo faceva per lasciare Fay tranquillo, d’altro canto era anche un po’ per sé stesso.
Perché quell’espressione spaventata che implorava di essere protetta, era non solo il punto debole del mago, ma anche il suo.




Owari




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