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Autore: RubyChubb    24/07/2007    10 recensioni
Siamo un po' in là nel futuro: i Tokio Hotel sono in crisi, la stampa se li mangia a colazione, il loro quinto album è in alto mare... e se la soluzione fosse prendersi un giorno libero dalla propria vita?
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Emi comprese perchè Deanna era andata nel campo dei girasoli... i ragazzi non sapevano, non potevano sapere.
"Tutta colpa di quella stupida promessa...", disse Emi, una volta sentita la storia.
"Quale promessa?", le chiese Georg.
"Circa cinque anni fa il padre di Deanna è morto in un incidente stradale. I suoi genitori non stavano già da tempo più insieme, si erano sposati molto giovani, Deanna è nata quando sua madre aveva solo sedici anni. Volete sapere perchè Deanna odia tanto sua madre e non la nomina mai? Perchè quell'uomo che ha sposato, una volta, le ha messo le mani addosso... quello stronzo ha osato toccare la figlia della sua fidanzata..."
"Cosa?", fece Bill, "Vuoi dire che ha cercato di..."
"Sì proprio quello, ma non c'è riuscito fortunatamente... Sua madre non ha mai voluto crederle, diceva che lo faceva perchè a lei non andava che si rifacesse una vita... Deanna ha fatto una promessa: non avrebbe mai e poi mai permesso a nessuno di avvicinarsi a lei, intendo in quel senso. E' per questo che ha reagito in quel modo al... al tuo bacio Bill. E anche al tuo Tom."
Georg, che non sapeva di quello che era successo con Tom, lanciò una rapida occhiata a Gustav, che in tutto quel tempo era rimasto seduto in disparte ma che aveva sentito tutto. La sua rabbia divenne immensamente grande. I due fratelli, da sempre abituati ad essere in primo piano, non si erano mai accorti di Gustav e di quello che provava.
Passarono tutta la notte dentro l'ospedale e, la mattina seguente, Giacco venne a sostituire Emi. Disse che aveva avvertito la madre ma che non sarebbe potuta tornare prima della prossima settimana.
"Le Seichelles sono molto più importanti di sua figlia!", esclamò Emi in un impeto di rabbia.
"Calmati Emi... lasciala perdere, ci siamo qui noi per lei.", disse lui, abbracciandola, "Allora come sta?"
"Dice che ha un'emorragia celebrale e che non sanno se operarla o no. Ha anche una costola e una gamba rotta."
"Gesù... speriamo vada tutto bene. Andiamo, ti porto a casa. Ti farai una doccia, dormirai un po' e poi tornerai"
"Non voglio lasciarla sola."
"Rimaniamo noi, se vuoi.", disse Tom, "Ti chiameremo se ci sono novità."
"Va bene...", disse Emi, e lasciò la sala insieme a Giacco.

Georg si sedette accanto a Gustav, voleva parlargli.
"Se non mi fossi rinchiuso nello studio l'avrei salvata...", disse Gustav.
"Ed io avrei anche potuto non addormentarmi...."
"Chissà quanto tempo è rimasta lì prima che Tom non si accorgesse..."
"Gus non fartene una colpa, vedrai che andrà tutto bene, si riprenderà."
In quel momento, Bill si avvicinò ai due: aveva parlato con il loro manager e gli riferì che tra quattro giorni sarebbe arrivato il mini bus per riportarli a casa.
"Va bene...", disse Georg, che non aveva ancora molta intenzione di rivolgergli la parola.
"Senti... volevo chiederti scusa... per ieri sera. Non avrei dovuto darti quel pugno."
"Non è con me che devi scusarti.", gli rispose secco.
"E con chi?"
Georg scosse la testa, come poteva essere Bill tanto scemo da non accorgersene.
"Lasciaci in pace Bill.", disse Gustav.
"Allora scusate per il disturbo!", esclamò l'altro, allontanandosi arrabbiato.
Alle sei Emi tornò in ospedale e disse ai ragazzi che potevano andare a riposarsi, li ringraziò e li salutò. Durante tutto il tragitto nessuno di loro rivolse la parola all'altro. Nei due giorni seguenti, ognuno di loro si comportava come se gli altri non esistessero.
Il primo a rompere la tensione fu Gustav.
"Pensate che si rimetterà presto? Prima che noi partiamo?", disse
"No, Gus, ci vuole del tempo in queste situazioni...", gli rispose Georg. Se ne stavano seduti sul divano, mentre i fratelli erano ognuno nella loro stanza.
"Vorrei andare a trovarla."
"E come? Non abbiamo una macchina e gli altri sono occupati a lavorare."
"Hai ragione..."
"Potremmo chiamare un taxi!", esclamò Georg.


Non fu facile comunicare con la persona del centralino del taxi ma fortunatamente non ci furono incomprensioni e la vettura arrivò all'agriturismo una mezz'oretta dopo. I ragazzi chiesero di andare all'ospedale e il tassista ce li portò.
"Come siete arrivati?", fu la prima cosa che Emi chiese loro, quando li vide apparire nella sala attesa.
"Abbiamo chiamato un taxi.", disse Georg.
"Bill e Tom?"
"Loro... non sono venuti, stavano dormendo.", disse Gustav.
"Come sta Deanna?", le chiese Georg.
"Beh... il dottore ha detto che l'emorragia si sta riassorbendo da sola, anche abbastanza velocemente. E' molto ottimista."
"Davvero?", esclamò Gustav.
"Mi ha anche detto che dovrebbe iniziare a svegliarsi per brevi momenti già da stanotte. Volete vederla?"
"Se è possibile...."
"Si, ma solo per poco."
Deanna se ne stava distesa sul letto, la sua testa era completamente fasciata e la gamba sinistra stava appesa, ingessata. Emi disse che i dottori le avevano tolto il tubo per la respirazione meccanica qualche ora prima perchè era tornata in grado di respirare autonomamente. Guardò per un attimo Gustav e gli chiese se voleva rimanere da solo, con lei.
"Beh... non credo che sia..."
"E dai!", gli disse Georg, dandogli una pacca sulla spalla.
Emi e il ragazzo uscirono dalla stanza. Gustav si sedette accanto al letto e fu tentato di prenderle la mano, ma aveva paura di farle male... sembrava così fragile...
"Mi senti?", le chiese, ma non ricevette naturalmente risposta.
"Che dovrei dirti... che mi dispiace non averti salvato al posto di Tom?", le diceva, "Ero troppo impegnato a suonare la mia batteria... mi sento in colpa. Dopo domani partiamo, torniamo in Germania e..."
Prese un gran respiro. Il petto di Deanna si muoveva quasi impercettibilmente, sembrava stesse dormendo
"Avrei tanto voluto essere al posto di Bill, l'altra sera, avrei voluto baciarti, fare come lui... ma non ho tutto questo coraggio...", disse, trovandone però per prenderle la mano.
Per un attimo gli sembrò che le sue dita si fossero mosse, ma pensò che fosse solo la sua immaginazione. Poi, un flebile rumore uscì dalla bocca della ragazza.
"Deanna?", la chiamò, "Ti stai svegliando?"
Sotto le palpebre chiuse, Gustav vedeva i suoi occhi muoversi da un lato ad un altro. Doveva chiamare un dottore? Poi si aprirono, lentamente e la bocca iniziò a tremare leggermente. Gustav stava quasi per piangere. Deanna, con molto sforzo, aveva voltato la testa verso di lui.
"Chi... chi sei...", gli disse.
"Sono Gustav... ti ricordi di me?"
La ragazzi ci mise molto tempo per rispondere.
"Si... la testa...", disse. "Cosa ho in testa?"
"Hai una fasciatura... ti sei fatta un po' male, l'altra sera..."
"Non... non mi ricordo..."
"Tranquilla, non ti sforzare..."
"Dove sono gli altri?", disse. Non riusciva a mettere a fuoco, non vedeva molto bene, ma sapeva che il ragazzo era solo.
"Fuori c'è Georg con Emi. Bill e Tom sono rimasti a casa..."
"Bill... Tom... ora ricordo qualcosa... mi fa male la testa..."
"Vado a chiamare un dottore."
"No, aspetta, devo dirti una cosa..."
"Cosa?"
"Il vostro album... ho in mente un titolo..."
"Lascia stare, non importa, me lo dirai un'altra volta."
"No... aspetta, ora mi viene in mente... è in inglese"
"Non ti preoccupare, avrai tempo di dirmelo..."
"E'... è.... wanna take a day off from your life... oh mio dio, la testa..."
Gustav non se lo sarebbe mai scordato quel titolo, nemmeno se gli avessero fatto un lavaggio del cervello.
"Adesso chiamo il dottore."
Non ce ne fu bisogno, il dottore entrò nella camera in quello stesso istante, seguito da altre infermiere e gli ordinò di aspettare fuori.


"Cosa sta succedendo? Perchè sono corsi dentro?", chiese Emi a Gustav, quando fu uscito.
"Non so... si era svegliata e...", le rispose il ragazzo.
"Che ti ha detto?"
"Niente di che... ma si ricorda di noi..."
Ma a Emi quella risposta non bastava e si rimise nervosamente a camminare per il corridoio.
"Come pensi che stia?", gli chiese Georg.
"Non lo so... mi ha detto come vorrebbe che si intitolasse il nostro nuovo album?"
"Davvero? E' così lucida?"
"No, non credo..."
"E come di dovrebbe intitolare?"
"Wanna take a day off from your life... non suona male, in fin dei conti per scriverlo ci siamo presi una pausa dalla nostra vita."
"Penso che andrà  bene.... sentiremo anche gli altri..."
In quel momento il dottore uscì correndo dalla sala, seguito dai suoi infermieri che spingevano il letto
su cui era distesa Deanna.
"Dove la state portando?", chiese Emi.
"In sala operatoria... ci sono delle complicazioni..."


Non c'era verso di sapere che cosa era successo a Deanna: l'accesso alla sala operatoria era negato e nessuno usciva di lì. Emi, temendo il peggio, era scoppiata in un pianto isterico. Se le fosse successo qualcosa... avrebbe perso un'amica, una sorella, una figlia. Nè Gustav mè Georg sapevano cosa fare per farla stare meglio. Avevano avvertito Bill e Tom che la situazione di Deanna era peggiorata e loro avrebbero fatto il possibile per raggiungere l'ospedale.
Infatti, arrivarono un'ora dopo, accompagnati da Giacco, che corse subito da Emi.
"Cosa è successo?", chiese Bill.
"Non lo sappiamo ancora...", disse Georg, "'L'hanno portata qui un'ora fa."
"Diceva che le faceva tanto male la testa.", disse Gustav.
"Hai parlato? Si era ripresa?", chiese Tom.
"Si... ci ho parlato da solo... mi ha anche dato un'idea per il titolo dell'album, le avevo detto qualche giorno fa che eravamo incerti su come chiamarlo... poi sono entrati i medici e mi hanno fatto uscire.", disse Gustav.
"E cosa ti ha detto?"
"Vorrebbe che lo chiamassimo 'wanna take a day off from your life'."
"Ma è in inglese.", fece notare Bill, "E l'album è in tedesco."
"E allora? E' sempre un bel titolo... mi sembrerebbe anche giusto rispettare la sua volontà.", disse Georg, che non potette fare a meno di parlare ancora con un certo astio nei suoi confronti.
"Vedramo cosa dicono alla casa discografica...", rispose lui.
"Non possiamo nemmeno decidere il titolo del nostro album adesso?", gli disse l'altro.
"Ehy, ehy ehy...", disse Tom, comprendendo che tra i due stava per partire un litigio, "Vi sembra il posto giusto per discutere di una cosa del genere?"
I ragazzi si zittirono, ma era solo un silenzio temporaneo, sarebbero tornati a scontrarsi su qualsiasi altra cosa, anche la più stupida. Si sedettero nelle vicinanze della sala operatoria, in attesa.
"Volete che vada a prendere qualcosa?", chiese Gustav.
"No, non voglio niente.", disse Georg.
"Perchè? Ci sono delle macchinette in giro?", gli chiese Tom.
"Si, ne ho vista una da queste parti.", gli rispose Gustav.
"Allora vengo con te, ho sete."
Bill, approfittando dell'essere rimasto solo con Georg, volle chiedergli perchè ce l'aveva sempre con lui.
"Lascia stare...", gli disse Georg.
"Ho capito che ha a che fare con Deanna ma... piaceva anche a te?"
"No...", fece Georg, risparmiando di offenderlo chiamandolo stupido o cretino.
"E allora che problemi ci sono?"
"Piaceva a Gustav! Certo che hai i prosciutti infilati dentro gli occhi... è un mese che cerca di farsi avanti con lei e tu... ma lasicamo perdere, ora non ha più senso.", disse Georg, scoppiando.
Bill aveva notato che il suo amico Gustav era strano, quando c'era Deanna in giro e una volta lo aveva canzonato mentre stendeva i panni. Adesso si spiegavano tante cose.
"Lui ne era innamorato... tu no...", disse poi Georg, "Solo che Gus è troppo... lo sai com'è..."
"Allora è colpa mia se è successo tutto...", disse Bill, appoggiando la testa tra le mani.
Georg, sfogatosi, si sentiva molto meglio.
"Dai Bill... scusami se ti ho offeso, l'altra sera... lasciamoci questa storia alle spalle.", disse appoggiando la mano sulla sua spalla, "Non è colpa tua, nè mia, nè di nessuno."


"Scusa se non te l'ho detto.", disse Tom al suo amico Gustav, mentre infilava le monetine nel distributore di bibite.
"Cosa?"
"Che... insomma, io e Deanna ci siamo baciati."
"E di cosa devi scusarti?"
"Beh... a te piace, è sempre piaciuta... non c'era niente tra me e lei, e sono sicuro che sia stato così anche per Bill."
"Non dovete scusarvi con me.", disse Gustav, prendendo la bottiglietta di coca cola che era caduta nel raccoglitore, "Semmai con lei."
"Lo farò di sicuro... quando si riprenderà.", disse Tom.
Gustav vide Bill e Georg avvicinarsi verso di loro.
"Prendiamo qualcosa anche per voi?", chiese loro.
Poi vide la faccia di Bill, tutta rigata del trucco che era colato. Vide anche quella di Georg. E comprese.



Quando negli scaffali dei negozi di dischi e nei centri commerciali fu messo in mostra il quinto lavoro dei Tokio Hotel, le fan corsero a comprarlo. Questo era il lavoro più maturo del gruppo e si discostava da quelli precedenti, aveva sfumature molto più rock e decisamente meno pop. Fu anche il primo lavoro autentico dei ragazzi: per la prima volta non dovettero adeguarsi ai dettami dei produttori e della casa discografica, che imponeva loro
tutti gli aspetti dell'album, adeguati al marketing, per assicurarsi le vendite.
Sia i singoli estratti che l'album rimasero ai vertici delle classifiche europee per diverso tempo e anche la critica fu soddisfatta.
Il giorno della conferenza stampa in cui annunciavano l'inizio del tour europeo, i ragazzi si concessero ai giornalisti.
"Questo album, 'Wanna take a day off from your life?', è stato scritto durante l'estate, mentre eravate in vacanza in Italia?"
"Sì, proprio così, eravamo in un posto fantastico.", disse Bill, "Abbiamo ritrovato l'ispirazione e ci siamo buttati a capofitto sul lavoro. Nell'agriturismo in cui eravamo ospitati avevano addirittura messo in piedi una piccola sala di registrazione!"
"La terza traccia è una canzone scritta da Tom vero?"
"Sì, l'ho scritta io! E' incredibile che sia finita lì, a Bill faceva schifo, sono stati Gustav e Georg a convincerlo.", rispose Tom.
"E lo penso ancora che faccia schifo!", disse Bill, dandogli una pacca.
"Parla di una storia d'amore quella canzone?"
"Beh... più che di una storia d'amore parla delle occasioni perdute e degli sbagli che si fanno, in amore ovviamente.", disse Tom.
"Si può dire che la crisi tra di voi sia finita?"
"Certo che sì e poi non c'è mai stata crisi, lo avete inventato voi.", disse Bill, mentendo un po' al riguardo.
"Da dove partirà il tour?"
"La prima tappa ufficiale l'abbiamo confermata oggi stesso, sarà in Italia, a Firenze."
"E' lì che avete conosciuto la ragazza della foto che stà nella quarta pagina del libretto del disco?"
"Beh....", disse Bill, "Sì, l'abbiamo conosciuta lì."
"Tutti pensano che sia la tua nuova fidanzata, è così?"
"No, assolutamente, non è la mia fidanzata."
"E non è stata la fidanzata di nessuno di noi.", disse Georg.
"I vostri fans vogliono sapere chi è, come si chiama..."
"Non facciamo commenti al riguardo.", disse Gustav.
"Dove l'avete conosciuta?"
"Mi dispiace, ma non diremo niente su di lei. E' solo una nostra cara amica a cui dobbiamo tanto e ci ha fatto piacere farle questo tributo.", continuò lui.
"Chi è la cantante che si esibisce in una versione acustica di Monsoon nella traccia fantasma del vostro album?"
"E' la stessa ragazza della fotografia, ma non diremo altro.", disse Bill.

La fotografia era stata scattata il giorno della festa, poco prima che tutti andassero a vestirsi per la serata. Tutti e quattro i ragazzi tenevano Deanna, distesa sulle loro braccia, di fianco. Nessuno di loro disse una parola sulla sua identità e la stampa speculò molto a questo proposito. Lessero che era stata la ragazza di Bill, poi di Tom, poi che l'avevano conosciuta in tour, poi che era la sorella segreta di Georg...
Deanna riposava in pace nel gande giardino dell'Animal House.
In estate la sua foto sorridente era circondata da tanti girasoli.
La sua risata felice era impressa per sempre in quella canzone.







Ebbene sì, anche questo mio parto della mente è giunto al termine. Non avrebbe dovuto avere questo finale così drammatico, ma purtroppo mi faccio spesso influenzare dal mio particolare rapporto con la morte, basta vedere le altre fanfic per capire... Ho già in mente un possibile carattere per un'altra fanfic, seguirò la scia di Judeau, ed avrà quindi una forte personalità che si scontrerà spesso con i 4... vedremo cosa verrà fuori...
Via al valzer dei ringraziamenti speciali!!!!!!
JUDEAU: grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie!!!!!!!!!!!! non so davvero più come ringraziarti!!!!! continua così con la tua fanfic, voglio vedere angelika che manda a fanculo tom!!!! grazie anche per l'esame e in bocca al lupo per l'università! dove ti iscriverai? mica a scienze politiche come me!!!
MISSZOMBIE: hai visto quante cose possono accadere in tre giorni? XD l'importante è che ti sia piaciuta, ma non ti maledire XD grazie ancora!
NAYSHA13: ma quante ne hai scritte di fanfic sui tokio? da fare paura!!!! io non potrò mai essere prolifica come te!!! complimenti ancora per la fanfic 'remember me'! è fantastica, mi ha fatto tornare in mente certi ricordi... veramente intensa!

Grazie anche per le recensioni che inserirete per l'ultimo capitolo! Ci vediamo nella prossima fic!!!!! Rubychubb

   
 
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