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Autore: AliceBlue    05/01/2013    2 recensioni
Tutto ciò che riesco a vedere in questo momento è velato di rosso. Mi acceca, mi inebria, mi stordisce. Forse sto diventando pazzo, forse già lo sono. Forse …
Una Sterek particolare dal POV di Derek
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Tutto ciò che riesco a vedere in questo momento è velato di rosso. Mi acceca, mi inebria, mi stordisce. Forse sto diventando pazzo, forse già lo sono. Forse …
Il rosso non mi piace, non mi è mai piaciuto, un colore troppo violento, troppo intenso, che non riesci a creare unendo altri colori. Puoi solo sporcarlo rendendolo meno forte, più sordo, meno primario. O forse mi sto solo auto convincendo, perché il rosso, oggi al tramonto, lo amavo. Spiccava in mezzo agli altri, nel cielo,come l’Alpha dei colori e il giallo e l’arancione erano i suoi beta, uno sfondo, un contorno necessario. Magari il rosso mi piace ancora, ma non voglio ammetterlo ad alta voce, custodire il mio segreto e non rivelarlo a nessuno. Nemmeno a lui, alla sua felpa che oggi celava il bianco e ora posa senza vita sul freddo della mia stanza, intenta a rilasciare il suo odore. Sto impazzendo, ora ne sono convinto. Continuo morbosamente a sfregare le mani sul tessuto ruvido dei jeans, vorrei che bruciassero, come un tempo facevano queste quattro mura. Sono forte  mi ripeto, ma più lo sussurro e più non mi credo. Dovrei stare in silenzio ed ascoltare, come sempre, cucire naso e bocca per non emettere alcun respiro, ascoltare solo il suo. Ora va meglio, mi rilassa, mi calma se chiudo gli occhi e non lo vedo, lo immagino solamente. Se avanzasse altro filo mi cucirei anche il cuore, la ferita che mi sono inflitto che ora sanguina mesta, un rosso non comparabile al suo. Se riapro gli occhi,  non ci assomigliano più, se li richiudo, abbiamo qualcosa in comune in questo momento. Ma non ci riesco a tenerli chiusi, non ora, non quando il suo corpo è  abbandonato tra le mie lenzuola, un burattino senza fili che ho affidato a Morfeo, come le altri notti. Adoro il rosso sulle sue labbra tinte di cremisi, l’impatto che creano con il resto del viso, quelle che oggi mi cercavano, giocando a nascondino con le mie. Non ho mai perso così volentieri. E ora vorrei che anche quelle guance si colorassero nuovamente di rosso, come prima,tra un sospiro e un gemito regalato, ma catturo le tinte pastello che han preso e mi accontento,mi bastano. Ciò di cui posso fare a meno sono quei segni, quel rosso che macchia il resto della sua pelle e scompare sotto le lenzuola, un rosso che sembra indelebile. Vorrei toccarlo, ma non riesco, non sapendo che la causa di quelle macchie rossastre sono io, le mie dita. Tremo al pensiero che i miei polpastrelli possano combaciare con quelle orme, unirsi in un calore inconsueto su quel corpo, un colore che non dovrebbe sporcare la sua pelle ma solo la sua bocca. Odio il rosso, lo odio se graffia quella fine porcellana, se la stria come solo dovrebbero fare le sue vene . O forse disprezzo più lui, che prima, muto alla presa salda delle mie mani, si dimenava solo per avvicinarsi di più, apriva bocca per riprendere fiato, per chiedere, per gemere,mai per urlare. Ma scuoto la testa al solo pensiero di avvicinare l’odio al suo nome. E adesso vorrei solo correre via, ma masochista fisso quei papaveri sbocciati sulla neve e aspetto. Aspetto che le mie dita prendano fuoco, che un barlume di lucidità riaffiori nella mia testa, che il mio cuore la smetta di sanguinare perché sto male sapendo di avergli fatto male altrettanto, accecato com’ero dal puro desiderio, comandato dalla bestia che convive con me. E il rosso mi appartiene, ne sono consapevole, quando i miei occhi abbandonano il verde e lo ospitano,feroci. Forse dovrei svegliarlo, curarlo, ma è il soffuso rumore del suo respiro che mi rasserena un po’, mi culla, mi fa odiare meno me stesso. Con la sua felpa in grembo aspetto le tinte pastello, quell’insieme di giallo, verde acqua e lilla che cancelleranno il rosso dalla sua pelle e mi ridaranno il bianco, se sarò paziente, se sarò in grado di trattenere la bestia che risiede in me. E il rosso ancora mi abbatte, ma l’essenza che il suo corpo sprigiona mi tiene a galla mentre bramo il buio che ci avvolge, che imbratta il rosso di nero, nella sua unica tonalità.



Questo è ciò che la mia mente partorisce la notte, quando ho una voglia irrefrenabile di scrivere. Ovviamente è tutto frutto della mia fantasia, perchè mai Derek si sognerebbe di far male al piccolo Stiles. Lui lo minaccia solamente u_u. Riferendomi a ciò che ho scritto, spero  che vi sia piaciuto. Apprezzo come sempre le vostre recensioni, così che mi possiate far sapere il vostro parere. Vi lascio con la solita frase: alla prossima Sterek!

  
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