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Autore: SallyLennon    05/01/2013    2 recensioni
Premetto che non sono brava a scrivere fanfiction, questa è la mia prima e spero vivamente che sia di vostro gradimento. cheers!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono le 8:30 del mattino quando da sotto le coperte riesco a sentire... “talk to me softly there's something in your eyes”, ecco, la mia sveglia che suona. Per quanto mi potessero piacere i Guns n' Roses, in quel momento li odiavo. Non avevo proprio voglia di alzarmi, mi aspettava una lunga giornata di faccende casalinghe, e poi a lavoro. Non ce la facevo più, continuavo ad alzarmi controvoglia perché sapevo già che un'altra giornata di pulizie e lavoro in ludoteca mi aspettava, non vedevo l'ora mi arrivasse quella dannata lettera. L'unica cosa che mi spingeva ad affrontare una nuova giornata era il pensiero che la sera avrei incontrato la mia migliore amica, Sally.

 

Feci domanda mesi prima ad una scuola di fotografia di Londra, e ancora aspettavo risposta. Mi ricordo quando ne parlai a mia madre dicendole che avrei trovato qualche lavoretto da fare e mi sarei pagata tutto da sola, lei mi sorrise come per farmi capire “ti aiuterò se è questo che vuoi” in quel momento mi misi al computer e compilai il form da spedire per email, potevo scegliere tra le tre sedi della scuola: Londra, Liverpool e Manchester. Sapendo che la scuola è molto famosa decisi di spuntare tutte e tre le città, in modo che poi se non mi avessero chiamata in una avevo sempre l'altra come speranza.

 

Eccomi arrivata in ludoteca, ebbene si, lavoravo con i bambini affetti da handicap, li aiutavo a capire le gioie della vita (anche se per me gioie ce n'erano ben poche), con me portavo sempre la mia reflex, in modo da poter scattare qualche foto e immortalare quei sorrisi dolci che ogni tanto si stampavano nei loro visi. Parlando con la classe spiegai che molto probabilmente non avrei più “insegnato” li, mi fece male al cuore vedere i loro visini tristi a causa di questo, ma io dovevo seguire la mia passione e ormai, con lo stipendio di quel mese avrei racimolato il tanto giusto per un biglietto per due persone, sola andata. Eh sì, avrei portato anche Sally, ma lei ancora non sapeva nulla.

 

Uscii dalla ludoteca e mi fiondai subito a casa di Sally, ci guardammo un film e mangiammo un kebab. Tra una canzone dei Beatles e l'altra ci scappava qualche racconto della giornata e tante risate. Lei lavorava in un bar in via del corso, così mi raccontò alcune scene buffe che ogni giorno capitano con i clienti. Con una voce tristissima e stanca le dissi che purtroppo sarei dovuta tornare a casa a riposare, e così feci.

 

E' mattina e la solita sveglia che suona mi ricorda che un'altra giornata sta iniziando, questa volta però, alzandomi dal letto mi trovai mia madre davanti con un sorriso grandissimo. Non avevo proprio voglia di ridere, ma comunque contraccambiai il sorriso.

Sai... ho saputo una cosa” mi disse con un aria al quanto fiera - “ah si?!” risposi io “sentiamo..”. Io continuavo a non capire niente “beh ho qualcosa dietro la schiena e credo che possa piacerti” - “dai mamma non ho voglia di risolvere un altro indovinello stupido” risposi senza nemmeno guardarla negli occhi mentre mi preparavo un cappuccino. Mi sedetti a tavola e lei, con aria irritata dal mio comportamento, mi porse una lettera. In quel momento pensavo a tutto tranne che all'inghilterra. La aprii e lessi “Gentile Lizzy Hudson, è con gioia che le informiamo di essere stata presa alla sede di Londra della Great Britain Photography School, congratulazioni. Le lezioni inizieranno questo Novembre. Cordiali saluti, la direzione” Non riuscivo a crederci, mi sembrava impossibile, eppure stava succedendo davvero, sarei partita per l'Inghilterra in una sola settimana, e sarei partita con Sally...dopo un po' ci pensai e gridai “oh mio dio! Sally!! devo correre a dirle tutto”

Corsi per strada dopo essermi preparata, ero diretta da lei. Arrivata a casa sua non dissi nemmeno un “Ciao” … le saltai addosso con un'euforia fuori dal comune e le dissi “un paio di mesi fa ho fatto richiesta ad una scuola di fotografia in Inghilterra e....” lei mi guardò e mi disse “e...?!” - “e... mi hanno presa!!! parto fra una settimana e tu vieni con me!” lei mi guardò con uno sguardo indecifrabile e mi disse “oddio sono così contenta! ma... io non ho soldi” con fierezza risposi “ho già pensato a tutto io, stavo aspettando questo giorno, così con il lavoro alla ludoteca e un po' di soldi prestati da mamma ho racimolato una somma valida per tutte e due, penserò a tutto io” … Sally non mi sembrò così contenta come disse, forse perché non si era preparata o forse semplicemente perché era così incredula da non far trasparire alcuna emozione.

 

 

La settimana passò e finalmente Sally raccontò tutto alla madre, la quale le diede il consenso e un po' di soldi, tutto andava benissimo. L'aeroporto era pieno di gente, chi doveva partire con noi, chi doveva invece andare in vacanza da parenti o amici.

 

L'arrivo a Londra fù esilarante, avevamo l'adrenalina a mille. Il bus ci portò proprio di fronte al nostro ostello, per fortuna ne trovai uno, e trovai anche un lavoro a Sally. Sapevamo tutte e due l'inglese molto bene, quindi non ci furono tanti problemi inizialmente. Già, inizialmente, prima di scoprire di avere dei vicini al quanto maleducati... c'era sempre un via vai di gente nei corridoi, e tutti entravano nella camera vicino alla nostra. Un giorno incontrai nel corridoio un ragazzo bassottino, con occhi chiari e delle sopracciglia che non mi sarei mai sognata di vedere. Presi tutto il coraggio che avevo in corpo e dissi “Gran bella educazione la vostra! Siamo arrivate da poco e invece di darci il benvenuto fate del chiasso fuori dal comune.” questo ragazzo mi guardò, rise in modo scemo e mi voltò le spalle. L'unica cosa che pensai fu “che gran maleducato!” … dopo un paio di passi si girò e mi disse “Benvenute!... va bene adesso?” … “sì va bene, ciao!”

 

Quel ragazzo era strano. Maleducato a livelli osceni, non mi piaceva proprio. Sally che vide tutta la scena si avvicinò a me e mi disse “chi era quel ragazzo laggiù? Cosa voleva da te?” - “mah.. nulla di che, è un maleducato e poi puzza di alcool e di fumo di sigaretta!” Sally rise e mi disse “mah.. non è mica male” …... Nessuna delle due sapeva chi fosse quel ragazzo, sapevamo solo che non era un vero gentleman, ma sopratutto nessuna delle due sapeva cosa ci sarebbe capitato dopo quell'incontro....


 

  
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