IT'S CHRISTMAS TIME - KURTBASTIAN

«No, no, no e no. Ti ho detto che quella va più in alto!»
Sebastian sbuffò, infastidito. Perché si era fatto trascinare in questa cosa assurda?
Sapeva che sarebbe andata a finire così, cioè lui in bilico su una scaletta a mettere palline e lucine qua e là mentre Kurt lo osservava dal basso con le braccia conserte e il cipiglio contrariato.
«Perché non te lo fai da solo, checca?» sbottò. Era veramente arrivato al limite della sopportazione, non ne poteva più.
Era tutto il giorno che andavano avanti così.
Però, dieci secondi dopo averlo detto, se ne pentì immediatamente. Kurt aveva messo il broncio, abbassando lo sguardo.
«Va bene, lascia stare, ci penso io più tardi» senza aggiungere altro, aveva girato i tacchi per andarsi a rinchiudere i cucina.
Sebastian scese immediatamente dalla scaletta, correndogli dietro. Possibile che Kurt fosse sempre il solito permaloso?
Evidentemente sì, visto che lo trovò a borbottare mentre si preparava un tè.
Senza dire niente, si posizionò dietro di lui, cingendogli i fianchi con le mani e carezzando il suo collo con il naso.
«Ehi… non te la prendere, ma mi stai facendo ammattire con quell’albero…» disse, lasciandogli un leggero bacio dietro l’orecchio «Devi stare più tranquillo, vedrai che sarà perfetto»
«Chi sei?» rispose Kurt, lasciandosi sfuggire una risatina «Che ne hai fatto di Sebastian»
Per tutta risposta, Sebastian fece pressione sui fianchi per farlo girare.
«Non mi piace quando mi metti il muso, checca» rispose sogghignando maliziosamente «Saresti capace di farmi stare senza sesso per giorni, e non ci tengo proprio»
«Sempre il sol…» non riuscì a finire la frase, visto che le labbra di Sebastian si erano unite alle sue, premendo dolcemente.
Kurt sospirò e con uno scatto automatico le sue braccia andarono a circondare il collo dell’altro, mentre Sebastian chiese accesso alla sua bocca con la lingua.
Quanto amava quei baci, non poteva farne a meno. Kurt era convinto di aver sviluppato una forte dipendenza per i baci di Sebastian (e non solo quelli, in effetti).
«Vuoi che sia tutto perfetto perché temi la reazione di tuo padre?» sussurrò Sebastian sulla sua bocca, mentre teneva le loro fronti unite.
«Qualsiasi sia la sua reazione, non cambierà le cose» disse Kurt sicuro, baciandolo a sua volta «Ma sì, il fatto che sia tutto perfetto potrebbe aiutare a farmi sentire meglio»
Sebastian rise, prima di sciogliere l’abbraccio e prendere per mano il compagno.
«E allora forza, andiamo a finire quest’albero di Natale»
 
Più tardi, in camera da letto.
«E’ andata, direi» fece Sebastian mentre stringeva Kurt, facendogli aderire la schiena al suo petto.
«E’ andata benissimo» rispose Kurt «Mio padre avrebbe potuto rincorrerti con il fucile»
«Solo perché non l’aveva con sé» mugugnò Sebastian «Credo che si abituerà a noi, checca, prima o poi»
«Ma certo, tesoro» rise Kurt strofinandosi a lui «Vuole solo vedermi felice, quindi non ci saranno problemi»
«No, ti renderò felice»
Gli diede un leggero bacio tra i capelli, stringendolo a sé.
Adorava il fatto che si addormentassero abbracciati.