Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: frabelieber96    05/01/2013    9 recensioni
 
Non ho mai pensato all'amore e al suo significato ma nonostante ciò vorrei accarezzarla e dirle che la amo perché forse, probabilmente, la amo davvero.
Vorrei dirle che si sbaglia, che possiamo cambiare le cose, ma è tutto inutile. Lei mi disprezza, disprezza ciò che sono, ciò che le ho fatto credere di essere. Disprezza la mia scommessa, il fatto che non creda nell'amore - pensa lei- , il fatto di non sapermi accontentare delle piccole cose. E mi disprezzo anche io, per aver avuto paura di amarla, per aver avuto paura di ammetterlo davanti a lei.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Infilo le chiavi nella serratura e dopo averle fatte girare nella toppa due volte consecutive apro la grande porta di legno. Entro in casa e tengo la porta aperta a mia mamma che traballando su i suoi tacchi e trascinandosi dietro l'enorme valigia arriva anche lei dentro l'edificio. Chiudo la porta alle mie spalle e mi fermo un momento ad osservare l'atrio di casa. Mia mamma fa la stessa cosa,sembra un nano paralizzato, poi gira la testa e mi guarda spaesata.
<< Mi sembra passata un eternità dall'ultima volta che siamo stati qui >>
<< Tre mesi non sono pochi ! >>
<< E' così strano, siamo tornati a casa eppure non siamo in canada ! >>
<< Mamma Los Angeles è la nostra casa adesso ! >>
<< Sai, a volte mi sembra di non avere una casa, siamo stati per tre mesi in giro per il mondo, adesso siamo a Los Angeles e tra non molto ripartiremo…finirà mai tutto questo ? >>
<< Mi auguro di no,significherebbe che non vendo più dischi ! >>

Torna a regnare il silenzio, rifletto un attimo sulle parole di mia mamma e poi le chiedo,senza neanche pensarci troppo, se tornando indietro nel tempo firmerebbe di nuovo il contratto con Scooter.
<< Prenderei la stessa decisione che presi 4 anni fa. Vederti felice mi basta >>
<< Dillo pure mamma che dormire e mangiare negli hotel più belli del mondo non ti dispiace >>
<< Justin, la cosa più bella del tour non sono gli hotel ma il vederti cantare dal vivo e ogni sera è speciale >>
<< Ok ok finiamola qui, questa conversazione sta diventando troppo smielata. Vado a disfare i bagagli e a farmi una doccia ! >>

Salgo i gradini due a due,arrivato al piano superiore apro la seconda porta a destra e… cavolo,ho sbagliato!
Questa non è camera mia, ho vissuto troppo poco in questa casa per ricordarmi dov'è la mia camera. Esco dallo studio e apro la porta difronte, ok questa è la stanza giusta. Mi spoglio e vado a farmi una lunga doccia rilassante.

 

Finito di pranzare torno in camera mia per scegliere cosa indossare. Infilo un paio di pantaloni grigio scuro, una camicia bianca e un paio di vans nere. Mi guardo allo specchio - se in questo momento mi vedesse la mia stylist sono sicuro che sarebbe fiera di me- poi sposto lo sguardo sulla mia scrivania, fisso i tre porta chiavi appoggiati sopra e infine scelgo di prendere quello della Range Rover. Sono appena tornato in città, non voglio dare troppo nell'occhio. Torno velocemente al piano di sotto e dall'ingresso avviso mia mamma che sto per uscire.


<< Justin fermati un secondo - dalla sala fa capolino mia madre- oggi pomeriggio c'è la riunione con la casadiscografica, devi andarci >>
<< Mamma vai tu al posto mio e prendi le decisioni che ti sembrano più giuste, d'accordo ? >>
<< Per me non è un problema andarci e lo sai ma sarebbe meglio se ci fossi anche tu! >>
<< Sai che non te lo chiederei se non fosse necessario, devo fare una cosa importante. Sono tre mesi che rimano! >>



REBECCA (BEX)

 

Sollevo il piede sinistro dallo skeatboard e lo appoggio sull'asfalto per darmi velocità, ripeto il movimento un paio di volte e poi lo riappoggio sullo skeatboard esattamente dietro il piede destro.

Sento il vento muovermi leggermente i capelli, con la coda dell'occhio vedo la fontana del giardino dei Mcflullen, i miei vicini. Sono quasi arrivata a casa e mi sto preparando per girare l'angolo quando vedo un sassolino muoversi velocemente verso di me. Appoggio immediatamente un piede a terra in modo da fermare il mio skeatbord. Una volta che ho entrambi i piedi appoggiati al suolo percorro con lo sguardo il tragitto fatto dal sassolino. Passano pochi istanti prima che i miei occhi iniziano a fissare un paio di scarpe scure dall'altro lato della strada. Alzo lo sguardo e vedo l'unica persona al mondo che non mi sarei mai aspettata di vedere. Non che mi sia dimenticata di lui o che non gli pensi, è solo che pensavo fosse in giappone, o in australia, magari anche francia ma non in america.

Non a Los Angeles.

  
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