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Autore: SameGioeCa1D    05/01/2013    8 recensioni
Louis è il padre della piccola Megan, rimasto vedevo da circa due anni.
Sua moglie, Rose, è morta in un incidente stradale.
Ora, Louis, ha deciso di sposare Lucy, una donna che, nonostante tutti i suoi pregi, considera Megan un intralcio alla relazione fra lei e Louis.
La piccola Megan prega sua madre, chiedendole un aiuto per liberarsi di Lucy.
Rose avrà sette giorni a disposizione per far incrociare le vite di Louis e Summer, una giovane ragazza, proprietaria di una buotique.
Assumendo sembianze umane, investirà Summer davanti agli occhi di Louis che, preoccupato, correrà in suo soccorso.
Il giorno seguente all'incidente, Summer si risveglierà a casa di Louis dove scoprirà, davanti agli occhi della piccola Megan e del padre, di essere affetta da amnesia.
Padre e figlia decideranno di ospitarla a casa loro fino a quando l'effetto dell'amnesia svanirà.
Summes sarà la madre che Megan desidera?
Riuscirà a sostituire il posto che Lucy ha assunto nel cuore di Louis?
STORIA SOSPESA.
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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-Cara mamma, da quando non ci sei più, tutto è cambiato. Papà ha deciso di sposare Lucy, la sua fidanzata, dice che mi vorrà bene come me ne hai voluto tu, ma io non la voglio, lei è cattiva, mi odia. Voglio una mamma che mi voglia bene come te, ti prego, aiutami...-
Queste erano le parole che la piccola Megan, bambina di soli sei anni, molto matura per la sua età, rivolgeva a sua madre, morta circa due anni prima durante un incidente stradale.
Le chiedeva aiuto, che suo padre sposasse una donna che le avrebbe voluto bene come una vera madre, una persona che sostituisse il posto che Lucy, quella che a breve sarebbe diventata la sua matrigna, aveva occupato nel cuore dell'uomo.
-Megan, tesoro, è tardi, dovresti andare a dormire.- dice un uomo, entrando nella stanza della piccola.
-Certo papà, stavo solo parlando con la mamma.- risponde la bimba.
All'affermazione della piccola, il padre sorride.
-La mamma è sempre con te, ti ascolterà ogni qual volta vorrai, ma ora dormi, domani devi andare a scuola.-
-Va bene papà, buonanotte.-
afferma la bambina, infilandosi sotto le coperte.
Il padre le da un bacio sulla fronte e spegne la luce sul comodino accanto al letto, dirigendosi verso la porta della camera, pronto ad uscire.
-Ti voglio bene.- sussurra la piccola.
-Anche io Megan, anche io.- risponde l'uomo, salutando la bambina, per poi uscire dalla camera.

***
Dall'alto, una donna, un angelo, Rose, osservava attentamente la scena che si stava svolgendo nella piccola casetta nel centro di Londra.
Era stata portata via dalle due persone che più amava a causa di un tragico incidente.
Ogni sera, ascoltava le preghiere della sua bambina, Megan, ed era sempre più desiderosa di volerla aiutare.
Lucy non era la donna adatta a Louis, lei odiava la bambina, la considerava solo un intralcio e non avrebbe mai permesso che suo marito l'avesse sposata.
Occorreva una ragazza dolce, in grado di amare padre e figlia con tutto il suo cuore e Rose, l'angelo custode della famiglia Tomlinson, l'aveva trovata.
Il suo nome è Summer Evans.


***
Per le strade di Londra, sotto la pioggia incessante, una giovane ragazza, proprietaria di una boutique, correva per raggiungere il suo negozio, in cui aveva dimenticato la borsa con tutti gli effetti personali.
La ragazza, una tale, Summer Evans, era del tutto ignare di quello che le sarebbe accaduto di li a poco.

***
Alla dolce Rose, era stata concessa una settima per ritornare sulla Terra, assumendo sembianze umane, per far incrociare le vite di Louis e Summer. ***
Louis Tomlinson, padre della giovane Megan, era stato costretto ad uscire di casa per comprare del latte, necessario per lo svolgimento della colazione del giorno seguente.
Lasciò la bambina nelle mani della sua dolce vicina di casa, Marie, e, dopo aver indossato la sua giacca, necessaria a proteggerlo dal freddo pungente di quella gelida serata londinese, uscì di casa.
Il supermercato si trovava non molto lontano da casa, era soltanto necessario attraversare la strada.

***
Summer Evans era quasi giunta al suo negozio, doveva solamente attraversare la strada, prendere la sua borsa e tornare a casa, dove la attendeva il suo ragazzo, di ritorno da un viaggio di lavoro.
Il suo cellulare inizia a squillare, la ragazza risponde.
-Zayn, tesoro, sto arrivando a casa. - dice lei, facendo partire la chiamata.
-Summer, amore, non è necessario che tu vada di fretta.- afferma il ragazzo, dall'altro capo del telefono.
-Sono ansiosa di rivederti!- esclama Summer.
-Ecco, c'è un problema...- inizia a dire lui.
Summer scuote il capo, sconsolata, sa che neanche questa sera rivedrà il suo fidanzato.
-Quanto devi rimanere ancora via?- domanda lei.
-Una settimana, ma ti prometto che dopo non potrà separarci più nulla.- risponde lui.
-Lo spero...- mormora Summer.
La ragazza, troppo presa dalla sua conversazione, non si accorge di una macchina che sta per andarle contro.
In un attimo, viene travolta e si ritrova stesa, priva di sensi, sul gelido asfalto.

***
Alla guida della macchina c'era il destino, o meglio, Rose.

***
Louis, aveva appena assistito alla scena e, preoccupato, era corso, senza esitazione, dalla giovane.
La schiaffeggia, cercando di risvegliarla, ma invano.
E' preoccupato per la sorte di una sconosciuta.
Lascia da parte l'intenzione di comprare il latte ed accoglie la ragazza fra le sue braccia, deciso a portarla a casa sua, al sicuro.

***
Louis' pov.
Sono davanti alla porta di casa, suono il campanello, sperando che vengano ad aprire il più in fretta possibile.
Ero sul marciapiede quando ho visto questa ragazza essere travolta dalla macchina.
Lo sciagurato alla guida, non ha nemmeno pensato di aiutarla, maledetto!
E' scappato via, velocemente, senza curarsi della vita di questa giovane.
Marie viene ad aprire la porta, guardando sconvolta la ragazza che reggo fra le braccia.
-Grazie per essere rimasto con Megan.- dico.
-Louis, chi è questa ragazza?- mi domanda.
-E' una lunga storia, te la racconto domani.- rispondo.
Bacio la fronte dell'anziana donna che per me, ora, è come una madre e chiudo la porta alle mie spalle, dopo che è uscita.
Adagio, con cura, la sconosciuta sul divano che c'è nel soggiorno.
Le accarezzo i soffici boccoli castani, poi afferro il suo polso.
Sento il cuore battere, è solo svenuta.
Vado nella mia stanza, prendo una coperta e torno da lei, posandogliela sul corpo.
Domattina, al suo risveglio, l'accompagnerò dalla sua famiglia, a patto che la abbia, a casa sua, insomma, dove desidera, ma questa sera resterà con me, non posso lasciarla sola, oramai, sono coinvolto in questa situazione.

***
-Papà, svegliati, vieni a vedere!- esclama mia figlia, strattonando le coperte che mi avvolgono.
Indosso le pantofole e la seguo, fino ad arrivare in soggiorno.
-Guarda, è un angelo.- dice, indicando la ragazza sul divano.
Sorrido e accarezzo i capelli della mia bambina.
-No, tesoro, è solo una ragazza come tante altre. Ieri è svenuta è l'ho portata a casa. - le spiego io.
-E' bella, sembra un angelo, sono sicura che l'ha mandata la mamma!- esclama poi Megan.
Sorrido dinanzi alla sua ingenuità.
Guardo la ragazza, è bella, Megan ha ragione.
E' minuta, la sua pelle e rosea come le labbra.
I capelli sono castani con dei boccoli alle punte.
Si muove lentamente, si sta svegliando.
Apre gli occhi, che riesco a vedere per la prima volta, sono neri, come la pece.
-Dove sono?- mi domanda, spaventata.
-Sei a casa mia, io sono Louis, Louis Tomlinson, e lei è mia figlia, Megan.- rispondo io.
Megan la saluta, sorridendo in modo smagliante, mostrando la piccola finestrella che si è venuta a creare con la caduta di un incisivo.
-E tu, chi sei?- le chiedo poi.
-Summer, ho vent'anni...- mi risponde.
- Il tuo cognome?- domando ancora.
-Non lo so, non lo ricordo, so solo che mi chiamo Summer e ho vent'anni.- afferma, reggendosi la testa con le mani.
-Oh oh, papà, mi sa che siamo nei guai. - dice la piccola Megan.
Ha ragione, questa ragazza soffre di amnesia, spero sia momentanea.
E ora, cosa devo fare?
Non posso abbandonarla in mezzo alla strada, non sa nulla di sé, è sperduta, come un uccellino caduto dal nido.

***
Rose, dall'altra parte della città, sorride soddisfatta, pensando al lavoro ben svolto.
Di li a poco, le preghiere della piccola Megan si sarebbero avverate.

 Spazio autrice:
Eccomi con questa storiella che ha prodotto la mia mente contorta.
Non sono convinta di volerla continuare, fatemi sapere se volete che lo faccia ;)
Ho pensato a Summer come Selena Gomez.
A presto :)
  
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