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Autore: _helianthus    05/01/2013    2 recensioni
Si fermò a pensare, fissando ad occhi socchiusi il viso di Kite, che non aveva avuto nessuno a cui chiedere aiuto. Non un padre buono e gentile. Non una madre dolce e disponibile. E poi, be', lui era il fratello maggiore. Quello che doveva aiutare, non essere aiutato.
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[Kaito Tenjo/Fuuya Okudaira]
Fanfiction richiesta da _Spellcaster, (hai convinto il mio corpo, ma non convincerai mai la mia anima!) scritta qualche tempo fa ma pubblicata solo oggi.
Mi faccio conoscere dal fandom così :)
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fuya Okudaira/ Nelson Andrews, Kaito Tenjo/Kite Tenjo
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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regretting
Titolo: Regretting
Sottotitolo(?): I'm so tired of being here in realtà no.
Rating: Verde, o verde/giallo.
Genere: Angst, introspettivo, romantico.
Avvertimenti: OOC
Note: Buongiorno a tutti! Non mi presento, anche se nessuno mi conosce, perché ugualmente a nessuno interessa: chiamatemi semplicemente Caty, e pubblico occasionalmente oggi... Non mi ritroverete probabilmente più! x' Di solito non gironzolo in questo fandom, mi sono fossilizzata su un altro, e oggi, e solo esclusivamente per oggi (offerta speciale yeah, non perdetevela! (?)) pubblico questa piccola e deprimente Worthshipping. Perché? Sono stata malamente (?) costretta dalla meravigliosa e fantabolante autrice _Spellcaster, che qui gironzola sicuramente più di me, a pubblicare. È una grande fan della coppia, si nota, direi, anche se dopotutto la Worth è anche la mia OTP di ZeXal.
Altra cosa: le parti centrate in corsivo sono parti tradotte in italiano di una canzone. Onestamente? Soffro di sclerosi multipla (?), e non mi ricordo come si chiama la canzone. Sono quasi sicura che fosse degli Evanescence, ma con me nulla è sicuro. Nemmeno che gli orsi sappiano andare in monociclo.
Ora. Spero che vi siate annoiati abbastanza leggendo queste righe, perché magari avete chiuso e vi risparmiate l'agonia di leggere la shot! Onestamente, ho scritto altre Worthshipping incomplete. Saranno una decina in totale, quindi forse, forse, forse, f o r s e, c'è una vana speranza che pubblichi nuovamente. Poi... Lo scopriremo solo vivendo.
Ci si vede, f o  r   s    e  .  .  .  . (?)
- Caty

Ps: Ho fatto involontariamente perdere significato alla parola forse?
Pps: Per chi non lo sapesse, il titolo significa all'incirca "rimpiangendo", e si riferisce al fatto che Fuuya rimpianga di non essere stato vicino a Kaito prima, per proteggerlo.
Ppps: [non leggete se siete dei piccoli bambini carini carini] Tanto per dire, alla fine fanno sesso. Mh. Mh.


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Regretting


Sono così stanco di rimanere qua,
schiacciato da tutte le mie paure infantili
Ma ci sono semplicemente troppe cose
che il tempo non può cancellare


- Okudaira. -
Fuuya sospirò, sentendo una mano scuotergli lievemente la spalla.
- O-Okudaira, sono io. - Ah, ma tanto sapeva già chi era.
Il ragazzo inizialmente grugnì con fastidio, in un modo che fermò l'altro sia dal parlare che dal scuoterlo. Poi, lentamente, aprì gli occhi, ritrovandosi davanti gli occhi grigi del suo ragazzo. Quello notò che aveva aperto gli occhi, dato che Fuuya vide chiaramente una lacrima cadere sul materasso e formare una piccola macchiolina scura.
- Kite... Sempre lo stesso incubo? -
- Lo portavano via. Ti portavano via. Vi portavano via. -
Fuuya sospirò e poi sorrise: domani sarebbe di nuovo arrivato in ritardo ai set. Lentamente mise le mani sulle braccia dell'altro e poi, con uno scatto, lo portò sotto di lui. I suoi occhi, liquidi di lacrime, erano socchiusi, così come le labbra. Il corpo era scosso da profondi singulti. Il più piccolo pensò che fosse strano, il modo in cui Kite si mostrava forte e rude all'apparenza, ma così fragile nell'animo. Si chiese anche quante altre volte Kite aveva dovuto sopportare la visione di quel terribile incubo. Ma soprattutto, aveva dovuto sopportarla senza nessuno a potergli dire che sarebbe tutto andato bene, che era un incubo, che non era vero.
Anche se nessuno avrebbe potuto comunque dirlo. Haruto soffriva, Haruto era stato portato via tempo prima, nulla sarebbe andato bene.
In quel momento, Fuuya aveva la possibilità di farlo. Rimpianse il fatto di non averlo potuto fare prima.
Lentamente, ma con convinzione, gli posò una mano sulla guancia, accarezzando le sue lacrime. Kite sollevò lo sguardo, puntandolo in quello stanco dell'altro. Si fissarono per qualche secondo. Kite gli chiese scusa, con gli occhi. Gli chiese scusa per non essere abbastanza forte da superare le sue paure, per doversi aggrappare a lui per salvarsi, per svegliarlo quasi ogni notte, ormai, per colpa dei suoi incubi. 
Si poteva dire che gli sguardi di Kite potevano essere molto eloquenti, in momenti tesi come quelli, ma anche in momenti si assoluta gelosia, quando Robin veniva assalito dalle fan.
Fuuya gli sorrise, dolce, e posò piano le labbra sulle sue, in un bacio salato.
Quante volte quelle labbra erano state salate per tutta la notte? Naturalmente, in tutta la sua freddezza, Kite non parlava praticamente mai di se stesso dal punto di vista psicologico. Di notte, qualche volta, nel delirio del pianto, Fuuya aveva l'onore e l'onere di sentirsi raccontare, immagine per immagine, il passato del più grande dei fratelli Tenjo. La cosa che più gli faceva tenerezza, però, era come Kite non parlasse mai di piangere, o di gridare. Yuma gli aveva raccontato come era andato fuori di sé, tempo prima, ed era evidente che per impazzire così non si era mai sfogato con qualcuno di effettivo.
Fuuya era dell'idea che Kite necessitasse di qualcosa di fisico per sfogare la sua rabbia, il suo rancore, ma anche e soprattutto la sua tristezza, le sue domande, la frustrazione nel non capire perché il destino serbasse per lui e per Haruto tutto ciò che avevano dovuto sopportare.
Si fermò a pensare, fissando ad occhi socchiusi il viso di Kite, che non aveva avuto nessuno a cui chiedere aiuto. Non un padre buono e gentile. Non una madre dolce e disponibile. E poi, be', lui era il fratello maggiore. Quello che doveva aiutare, non essere aiutato.
Kite aveva bisogno di un appoggio. Di una persona buona che lo amasse come un padre e una madre, come un fratello maggiore, ma soprattutto come un amante.
E lo aveva trovato, pensò Fuuya, sentendo che le sue mani, già sotto alla maglia scura del pigiama, tastavano ogni lembo di pelle, e anche con una certa bramosia. Non perse, ovviamente, tempo, e con velocità si liberò dell'indumento. Kite intanto si era spostato lievemente, posando baci e morsi sulla sua mascella e sul collo. Fuuya mugolò di piacere, spingendosi ancora contro di lui.
Un altro bacio, ma non era più salato come quello di prima.
Fuuya sentì Kite sorridere leggermente sul suo collo, mormorando un silenziosissimo "grazie". Robin era riuscito ancora una volta a salvare chi aveva bisogno--o forse era stato proprio Fuuya.
Le cose cattive sarebbero state mandate via. Haruto dormiva sereno nella stanza accanto alla loro. Era stato solo in incubo. Non era vero.
Un morso poco più forte lo fece sobbalzare. Eh sì, domani sarebbe di nuovo arrivato in ritardo ai set.

Quando piangerai, io scaccerò
tutte le tue lacrime
E quando griderai io combatterò
contro tutte le tue paure
Ti stringerò la mano
per tutto questo tempo.

   
 
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