Questa sezione ha bisogno di
nuove storie e di più slashfic.
-
Ma che cazzo fai?! -
Tommy prese il bassista per le spalle, facendogli sbattere la testa
contro la
parete. Lo aveva preso alla sprovvista, cercando di baciarlo in mezzo
alla hall
dell’albergo, e Tommy aveva reagito nell’unico modo
in cui poteva reagire,
spingendolo via. Non aveva intenzione di fargli male, ma non aveva
dosato la
forza.
Vince e Mick li guardarono straniti, chiedendosi cosa fosse successo,
ma non
fiatarono. A volte immischiarsi nelle faccende dei Terror Twins era
peggio di
un pugno nello stomaco. Letteralmente.
Gli occhi di Nikki diventarono lucidi e il suo sguardo si
posò lentamente sul
pavimento, mentre portava una mano fra i propri capelli, per
massaggiare la
cute lì dove aveva sbattuto.
Tommy rimase in silenzio a guardarlo per qualche secondo, poi
sistemò lo zaino
sulle spalle e seguì il cantante e il chitarrista fuori
dall’hotel, dove li
aspettava la limousine che li avrebbe portati al concerto.
L’ennesimo di quello
straziante tour che stava portando Dr. Feelgood in giro per il mondo.
- Cosa cazzo gli hai fatto? – chiese Vince, ravviando i
lunghi capelli biondi.
Tommy scosse la testa. – Gli passerà. -
Si sentiva in colpa. Lo sguardo avvilito di Nikki non se ne voleva
andare dalla
sua mente, ma in fin dei conti il bassista se l’era cercata.
Baciarlo davanti a
tutti, che cazzata. Solo perché andavano a letto insieme non
significava che il
mondo intero dovesse saperlo.
Nikki li raggiunse sul luogo dello show con un’altra
limousine e 2 ore di
ritardo. Gli altri avevano già fatto il soundcheck e qualche
anima gentile
aveva provato il basso al posto suo. Una
scocciatura in meno.
Raggiunse il proprio camerino guardando dritto davanti a sé
quando passò
davanti a quello di Tommy, che lo vide con la coda
dell’occhio e si ritrovò a
sospirare. Nikki piombava sempre nel suo camerino prima dei concerti.
Parlavano, ridevano, facevano sesso. Si davano a vicenda la carica
necessaria
per lasciare il pubblico sbalordito una volta saliti sul palco.
Era certo che quella sera non avrebbe rivisto Nikki se non sul palco e
che sicuramente
il bassista non lo avrebbe degnato di uno sguardo. Tuttavia, era ancora
fermo
sulle sue convinzioni: se l’era cercata.
Come previsto, Sixx non si voltò nemmeno per sbaglio in
direzione della
batteria. Concentrò le sue attenzioni su Vince, che
contraccambiava con
occhiate confuse. Nikki lo odiava, per quale motivo quella sera passava
il
tempo a strusciarsi contro di lui?
Tommy conosceva la risposta. Stava cercando di farlo ingelosire,
perché al
momento era l’unica arma a sua disposizione. Sorrise al
tentativo, e lo trovò
in un certo senso tenero.
Una volta Nikki si sarebbe vendicato legandolo al letto e seviziandolo
fino a fargli
giurare di averne abbastanza del sesso, mentre ora stava cercando di
farlo
ingelosire. Cos’era cambiato?
Tornarono all’hotel su limousine diverse, ma entrambi ad
un’ora decente. Ora
che erano tutti puliti, le notti di follia fino all’alba
erano sempre più rare.
Quando Tommy raggiunse la loro stanza, trovò Nikki
già a letto ed
apparentemente addormentato.
Si spogliò, lavò via dal viso i residui del
trucco e fu attratto dall’idea di
andarsene semplicemente a dormire, senza risolvere la faccenda.
Tuttavia,
voleva troppo bene a Nikki per non fare qualcosa a riguardo.
Così fece un lungo
respiro ed alzò appena il lenzuolo che copriva il corpo di
Nikki, infilandosi
al di sotto. Lo abbracciò da dietro, stringendolo a
sé. Il bassista si voltò
sbadigliando. – Cosa vuoi? -
- Voglio che tu mi dica cosa cazzo sta succedendo –
mormorò Tommy, facendo
sfiorare le punte dei loro nasi.
- Non sono io ad avere dei problemi con te, mi sembra piuttosto che sia
il
contrario – rispose.
Tommy chiuse gli occhi lentamente, poi li riaprì evitando di
proposito lo
sguardo di Nikki. – Perché volevi baciarmi? -
Nikki sorrise nervoso, i suoi occhi brillavano grazie
all’unica abat-jour
accesa sul comodino accanto a loro.
- Non lo so Tommy, tu che ne dici? Forse perché mi piaci in
maniera esagerata?
-
Il batterista sospirò. – Nikki… anche
tu… cioè, anche tu mi piaci ma… -
- Ma non abbastanza da ammetterlo? Cos’è, ti
vergogni di me? Ti vergogni di
andare a letto con un uomo? -
- Non… non è vergogna Nikki, è
che… insomma, non è normale che… io e
te, voglio
dire… -
Sixx si mise improvvisamente seduto. – Non siamo mai stati
normali, T-bone. Ci
siamo scopati il mondo, ci siamo iniettati qualunque merda sottopelle,
voglio
dire… io ho avuto a che fare con il satanismo, ho visto
l’inimmaginabile, sono
stato dichiarato clinicamente morto! Che cazzo ci trovi di normale in
tutto
questo? -
- E’ diverso… -
- Non è diverso proprio per un cazzo, invece! Abbiamo sempre
fatto tutto ciò
che avevamo voglia di fare, e se questo ha portato all’andare
a letto insieme
allora ben venga, alla gente non fregherà più di
quanto gli era fregato della
mia morte! -
Nikki aveva iniziato a gesticolare freneticamente e la sua voce
sembrava rotta
da un malessere che era incapace di esprimere a parole. Tommy prese le
sue mani
e le fermò, mettendosi seduto a sua volta, di fronte a lui.
– Ascoltami. E’
sempre stato un segreto, il nostro segreto, che cazzo è
successo? Non c’è
nessun bisogno di dirlo a tutti, è
sempre stato così e così deve continuare ad
essere. -
- Beh, forse io non voglio più che sia un segreto. Sono
passati quattro anni,
T-bone! Quattro fottutissimi anni passati a nasconderci! Andava bene
quando
scopavamo e basta, ma ora non è più solo questo,
e lo sai anche tu, cazzo. -
Tommy rimase sbalordito dall’irruenza con cui le sue parole
lo avevano colpito.
Lo sai anche tu. Ecco
cos’era
cambiato, si stavano trasformando in una coppia. Una coppia che non
aveva
proprio nulla di normale. La cosa lo spaventava più di
quanto avrebbe
immaginato, ma stava allo stesso tempo disentendo le sue labbra in un
sorriso.
Nikki lo rendeva felice, ed era forse l’unica persona in
grado di farlo davvero.
Anche il bassista sorrise. Prese nuovamente la parola, avvicinando il
viso a
quello di Tommy e guardandolo dritto negli occhi. – Tu mi
ami, Tommy? -
Il batterista si passò la mano fra i capelli. –
Non lo so, non ci ho mai
pensato -.
In effetti, nemmeno Nikki si era mai posto il problema in precedenza.
Era solo
da un paio di mesi che il pensiero lo tormentava. Non potevano fare a
meno
l’uno dell’altro, e fra loro c’era
un’innegabile attrazione che faceva sì che
non ne avessero mai abbastanza. E si volevano bene, diamine. Si
volevano un
bene indescrivibile a parole. Era forse amore?
- Beh – rispose Nikki, - si da il caso che io ti ami. Ti amo
con tutto me
stesso, ti amo come non ho mai amato nessuno. Me ne sono accorto da un
po’ ed
ho tanta paura. Perché tu potresti non ricambiare, e in quel
caso mi cadrebbe
il mondo addosso. -
Tommy non sapeva cosa dire. Tutte le certezze che aveva erano state
distrutte.
Tacque per paura di dire la cosa sbagliata.
- Bene – disse Nikki, interpretando il suo silenzio
negativamente. –
Non importa. Possiamo almeno fare sesso
stanotte? -
Il batterista sorrise e si morse un labbro. – Sesso? -
- Sesso. Ne ho un estremo bisogno. -
- Sesso? – Ripetè Tommy.
Nikki aggrottò le sopracciglia. – Cosa
c’è? -
- Hai davvero voglia di fare sesso? -
- Perché? Tu no? – chiese Nikki confuso.
- Non so tu, ma io non ho voglia di fare sesso. Ho voglia di fare
l’amore. -
Il bassista dischiuse le labbra stupito e i suoi occhi brillarono di
una luce
nuova. – Amore?
-
- Fare l’amore – confermò Tommy.
– Per tutta la notte, con l’unica persona che
amo. -
Il giorno seguente, furono gli ultimi a presentarsi nella hall per la
partenza.
Ci era voluta un’infinita forza di volontà per
convincersi a farlo. Scesero le
scale mano nella mano. Nikki era tranquillo, fermo, ma sentiva le dita
di Tommy
tremare fra le proprie. Lo rassicurò stringendole appena.
Camminarono fino al divano su cui Vince e Mick erano seduti in loro
attesa.
Quando li raggiunsero, il cantante e il chitarrista si scambiarono uno
sguardo
d’intesa e sorrisero.
- Era ora – li canzonò Mick.