Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold
Ricorda la storia  |      
Autore: Sed_Shadowolf    05/01/2013    1 recensioni
Questa One Shot ruota attorno alla prematura scomparsa di The Rev. I cinque capitoletti sono narrati dall'ipotetico punto di vista dei membri della band, compreso Jimmy. Visto l'argomento delicato e serio non credo vi sia nient'altro da anticipare. Spero vi piaccia e spero renda giustizia alla memoria di The Rev. Buona lettura.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Not that I could,
or that I would
let it burn under my skin
let it burn.
 
1. La Peste del Reverendo.
Quando aprì gli occhi, Jimmy non si ricordava nulla. Per un lungo attimo non riuscì nemmeno a capire dove si trovasse veramente. Dentro la sua testa era presente solo un'emicrania delirante che tamburellava al ritmo di Bat Country in procinto di schizzargli fuori dalle orecchie. Strizzò gli occhi provando a mandarla al diavolo, senza successo. Aveva bevuto? No, dire che si era ubriacato è un eufemismo grande come una casa. Pensando a tutta la birra che aveva tracannato in un periodo indefinibilmente precedente gli venne da vomitare. Riuscì a trattenersi e provò a mettersi seduto sul letto. La mossa avvenne con successo, e si sentì soddisfatto. Arrancò in direzione del comodino, in cerca dell'abajour e quando trovò l'interruttore per accendere la luce, la barca sulla quale stava navigando ondeggiò drammaticamente. Strizzò gli occhi di nuovo per scacciare la nausea, il mal di testa e il fastidio che la luce gli aveva provocato appena accesa, ma l'unico risultato che gli parve di ottenere fu il rischio che i suoi bulbi oculari esplodessero. Sempre con gli occhi chiusi andò in cerca degli occhiali. Senza quelli era una talpa. La luce aveva la semplice funzione di rendergli l'ambiente un minimo più familiare, infondo, in quella stanza ci aveva dormito. Sicuramente si sarebbe ricordato qualcosa di più, col passare del tempo. E della sbornia. L'unica cosa che però riusciva a vedere sotto alle palpebre chiuse era una luce chiara e accecante.
Un cellulare incominciò a suonare, distante.
 
2.Syn.
La chitarra stonò di nuovo. "Vaffanculo!", le urlò contro Brian. 
Erano mesi che si esercitava su quel pezzo e spesso lo sbagliava. Era un periodo in cui non ci stava con la testa. Forse a causa dell'album. Posò la sua Piccina nera a strisce bianche sul divano nella sala. Agguantò il sacchettino con sopra disegnato un leone ruggente e aprendolo assaporò l'odore del tabacco. Sfilò una cartina dal astuccio e usò un cartoncino stretto arrotolato come filtro. Una leggera striscia di saliva e il gioco era fatto. La sigaretta era pronta per essere accesa. Infondo era lui quello con tatuato MARL sulle falangi della mano destra e BORO su quelle della sinistra.
Quando finì di fumare spostò la chitarra e si sdraiò sul divano. Era solo in quel momento: gli altri erano usciti per fare una pausa. Si mise a pensare a quello che era diventato grazie a suo padre e grazie agli altri ragazzi. Meno male che c'erano loro a sostenerlo, altrimenti tutto quel successo gli avrebbe dato alla testa molto più di quanto già non facesse. E infondo, loro rappresentavano la sua famiglia. Non avrebbe saputo cosa fare, se qualcuno di loro avesse lasciato la band.
Sorrise, in quello stato di beatitudine lasciato dal fumo dentro ai polmoni. Anche se continuava a farlo sbagliare, la sua Piccina era la cosa più importante della sua vita.
 
3.Ombre.
Cavoli, aspetto un bambino. E adesso come cambierà la mia vita? La band? Mi toccherà prendere un bel permesso per accudire la mia famiglia...Ma soprattutto, sarà maschio o femmina??
Questo era quello a cui pensava Matt da un paio di settimane. La sua Val aspettava un bambino e lui era più ansioso e preoccupato della madre stessa, alla quale spettava condurre la gravidanza. Era sempre stato un ragazzo energico, ma i pensieri che lo assalivano in quel periodo erano tali da sfinirlo. E poi c'era la registrazione del nuovo album in corso. Incubo. Il quinto album. Sarebbe stato un gran successo, lo sentiva. E gli altri ragazzi erano tesi quanto lui: tutti e cinque volevano che le cose andassero per il meglio.
Per essere alla fine di dicembre, la giornata prometteva bene: c'era il sole e una temperatura non troppo rigida. Ma le cose sarebbero destinate a cambiare presto, il Sole si sarebbe spento e la temperatura sarebbe scesa fin sotto terra. Prima di uscire dalla saletta afferrò i suoi amati Ray-Ban e li indossò. Dopo un'ora abbondante di registrazione era stremato e contento, ma irritato: il nuovo album doveva essere perfetto e, guarda caso, The Rev non si era ancora presentato in studio nonostante fossero quasi le undici. Decise di chiamarlo per vedere dove si era cacciato.
"Andiamo, Jimmy. Rispondi...."
 
4.Capitolo Quattro
Gli si sbriciolò la sigaretta tra le dita.Eppure Johnny era sempre stato un tipo tranquillo, mai si era agitato per niente. Quel giorno però non sapeva cosa gli stesse accadendo. Il suo sistema nervoso viveva di vita propria, soprattutto vedendo che nessuno aveva notizie di The Rev. Nè i signori Sullivan, nè Leana. E il suo cellulare squillava a vuoto. Appena lo avrebbe rivisto lo avrebbe insultato perchè lo aveva fatto preoccupare. Stava facendo preoccupare tutti quanti. Si sedette all'esterno dello studio, di fronte a Matt che camminava avanti e indietro, cercando di contattare qualcuno. Non riuscì ad accendere quello che ormai restava della sigaretta che teneva fra le dita. Gli si chiuse lo stomaco. D'immprovviso buttò la sigaretta sulla piazza di cemento di fronte a sè, si alzò e rientrò nell'atmosfera buia della saletta. Fissò gli altri, che parlavano fra loro con un basso tono di voce. Chinò la testa platinata e disse una preghiera, non sapendo nemmeno il motivo per cui stesse facendo ciò. Matt fuori parlava rapido, quasi non si capiva niente di quello che diceva. Finalmente Jimmy si è svegliato e gli ha risposto!, pensò.
Matt entrò nella saletta, ma rimase sulla porta. Nella sua calda voce si potva quasi percepire il battito del suo cuore: tre grancasse suonate all'unisono, quelle del drumset di The Rev. Nessuno dimenticherà mai le sue parole: "Jimmy non c'è più. Siamo rimasti in quattro", disse. Poi si fiondò verso la sua auto, e tutti loro lo seguirono: eravano diretti verso Huntington Beach.
 
5.Desiderata Vendetta.
Per la registrazione dei video nuovi si sarebbe tinto la testa di rosso. Rosso sangue, luccicante e pieno. Ma per quell'occasione, Zacky ritenne opportuno lasciarli neri. Di un nero tanto scuro da far paura all'oscurità stessa, quella che si era portata via un vecchio amico. L'amico che avrebbe salutato per l'ultima volta in quel giorno.
Solitamente avrebbe indossato quel trucco rosato da mettere sotto gli occhi, in modo che questi apparissero assetati di sangue. Ma non ce n'era bisogno: i suoi occhi erano già fin troppo arrossati dal pianto. Decise di indossare solamente i grandi occhiali da sole e uscire.
Al campo santo pioveva. Pioveva a dirotto. Il parroco disse: "Anche Dio piange per la prematura scomparsa del nosro fratello James...".
Poi Zacky si perse. Non sentì più quello che il parroco aveva da dire. All'improvviso gli venne una gran voglia di bestemmiare. Non è Dio a piangere, siamo noi che facciamo piangere il cielo, è Jimmy, pensò. Teneva le mani unite e intanto fissava la bara bianca di fronte a sè. Non riusciva a credere che un'overdose si fosse portata via uno dei suoi migliori amici. Era inaccettabile. Alzò lo sguardo. Intorno al feretro ricoperto di fiori c'erano poche persone. Riconnobbe Leana, i genitori di Jimmy, Jeremy e tutta la band, altri amici, volti familiari. Accanto a lui c'erano i suoi amici Matt, Johnny, Brian, Valary, Michelle. Sotto l'ombrello, Gena gli cinse un braccio e fu scossa da un temito. Allora lui l'abbracciò, e si lasciò scivolare via una lacrima. Per fortuna le lacrime di tutti si confondevano con la pioggia: Jimmy non avrebbe voluto vederli piangere per lui.
 
Jimmy jumped into life
and never touched bottom.
 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold / Vai alla pagina dell'autore: Sed_Shadowolf