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Autore: beautiful_likearainbow    05/01/2013    2 recensioni
Questa è la storia di Erica, una sedicenne giovane e confusa.
Lei ha un segreto, vorrebbe essere 'normale', vorrebbe non provare ciò che prova.
Ma non sa che quello che le aspetta sarà l'esperienza più bella della sua vita.
Estratto dal primo capitolo:
"Non sapevo bene cosa pensare, era sempre così aggraziata, anche mentre rideva ed io invece sempre sempre più spaventata verso l'ossessione (perchè sì, ormai era un'ossessione) per questa ragazza."
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Era come se non potessi fare a meno di guardare in quella direzione, come se lei fosse la calamita che mi attrae verso di sé.
Oggi era davvero bella, con i capelli mossi che le cadevano leggermente sulle spalle, di quel rosso così potente che qualcuno avrebbe potuto pensare che la sua testa stesse andando a fuoco. 
Certo, bisognava dire che non erano rossi naturali, ma per me erano sempre perfetti.
E anche in un posto così caotico e affollato quale l’aeroporto, i miei occhi erano solo per lei. Non sapevo bene cosa pensare, era sempre così aggraziata, anche mentre rideva ed io invece sempre sempre più spaventata verso l'ossessione (perché sì, ormai era un'ossessione) per questa ragazza. 
Qualcuno potrebbe anche pensare che io mi sia innamorata di lei, ma ci si può innamorare di qualcuno che non si conosce? O meglio, è possibile innamorarsi dell’idea di una persona?*
Eravamo diretti in Svezia (non chiedetemi dove sia, io e la geofrafia abbiamo un rapporto difficile). Il nostro coro scolastico era diventato sempre più popolare in città, così la prof aveva organizzato uno scambio con un coro svedese di adolescenti e si prospettava un bel viaggio. 
Tutti erano in cerca di bei ragazzi e ragazze anche solo per nascondersi una decina di minuti e avere la miglior pomiciata della loro vita.
Tutti tranne me.
Desideravo ardentemente poter volere quella pomiciata anche io, ma non ci riuscivo. Per quanto lo volessi, se immaginavo di baciare una persona, non era un modello svedese biondo e muscoloso, era una ragazza dai capelli rossi, magra e aggraziata. E la cosa mi terrorizzava.
Speravo con tutta me stessa che nessuno se ne accorgesse, ma allo stesso tempo volevo che lei lo capisse, mi sorridesse e mi dicesse che provava le stesse cose per me.
Ma questo poteva avvenire solo nel mondo dei sogni, anzi dei miei sogni.
Al nostro volo per Milano mancavano appena dieci minuti, da lì avremmo preso il volo diretto per Stoccolma. In totale, ci sarebbero volute circa sei ore e non vedevo l’ora di lasciare l’Italia.
God only know how much I hate beeing stuck here.**
La mia vita qui era troppo opprimente! Con la scuola, i compiti e tutti gli sbalzi d’umore adolescenziali che si posso avere. Ero convinta che i miei genitori avessero tirato un sospiro di sollievo quando ero uscita di casa questa mattina.
Persa com’ero nei miei pensieri, non mi accorsi che la mia amica Elisa mi si era avvicinata.
“La tua faccia è talmente concentrata che sembra tu debba andare in bagno.”
“Stavo solo pensando a tante cose contemporaneamente.”
“Come sempre!” rise “Tanto lo so che stavi pensando a Dianna.”
“Che fai, mi leggi nel pensiero ora?”
“Non è difficile capirlo dal momento che guardi nella sua direzione ogni cinque secondi, sai!” rise ancora, ma facendo attenzione a non farsi notare perché sapeva quanto fossi spaventata da questa cosa.
Lei l’aveva scoperto da sola, dopo avermi osservata per un po’ durante una delle tante prove del coro, un paio di mesi fa.
“Dovresti smettere di sbavare dietro la rossa, sai.” aveva detto.
Io mi ero congelata sul posto, ma lei aveva riso come suo solito e allora cominciammo a ridere insieme. Dopo un po’ mi disse “Dovresti dirglielo, fareste una bellissima coppia insieme.”
E, dopo aver capito che era completamente seria, seppi che mi voleva bene comunque ma la reazione degli altri era sempre il primo tra i miei pensieri. Soprattutto quella di mia sorella.
E sì, ho una sorella maggiore e rompipalle.
Ci vogliamo bene, questo è ovvio, ma vivere nella stessa casa da sedici anni non rende le cose semplici. A volte ci amiamo a volte ci sopportiamo, ecco.
Beh, tornando all’aeroporto, il volo stava per partire e la prof stava assegnando i posti a sedere.
“Elisa e …Giulia.”
“Roberta con Francesco.”
“Anna e Irene”
“E Dianna con …Erica.” disse la prof.
Dianna si girò e mi sorrise. Eravamo sedute insieme. E da quel momento non capì più niente.
 
 
 
Spazio dell’autrice:
Ciao a tutti! Ecco la mia prima vera storia, siate buoni! Questo è il primo capitolo, il prossimo ho intenzione di postarlo alla fine della prossima settimana :D
Alcune note:
*Ogni riferimento a Little Numbers (fanfiction Klaine, Glee) è puramente casuale.
**Solo Dio sa quanto io odi essere intrappolata qui.
  
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