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Autore: Black Feather    06/01/2013    1 recensioni
Siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni. [W. Shakespeare]
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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In alto vaneggia un’apertura.
Un sasso raggiunge l’apice più in fretta dei compagni, investe il traguardo e viene catapultato fuori, nell’aria tiepida e satura di luce. I raggi del sole scivolano sul sasso, che ne percepisce la carezza e il calore.
All’improvviso, ci vede. Adesso, si sta ricoprendo di un piumaggio grigiastro. Gli crescono ali corte e larghe e zampe dagli artigli ritorti, e intanto il vortice che lo ha rilasciato sussulta, vomitando un altro paio di pietre, e si disfa insieme all’intero universo.
L’uccello volteggia spaesato nel vuoto, ma subito il mondo si riforma. Si ritrova nelle sembianze di un falco elegante e flessuoso, a volteggiare sopra le acque di un lago che luccica nel tramonto a perdita d’occhio. Vola raso alla superficie; con le zampe squamose sfiora le onde. Una brezza che scende dal cielo gli fruscia tra le piume.
 Il falco è rilassato, si gode la sensazione del volo, poi sposta lo sguardo verso l’alto. E ha paura mentre un boato spezza l’aria. I lampi, come vene abbacinanti, rischiarano un cielo turbolento, che gli soffia contro il suo caldo respiro. Inorridito, il falco inverte rotta, per sfrecciare lontano dai fulmini, ma una raffica di vento troppo intensa gli suscita contro blocchi d’acqua enormi. È costretto a fiondarsi verso l’alto per evitarli.
Raggiunta una certa quota, una volta fuori dalla portata delle onde, il falco sbircia sotto di sé. E rimane perplesso. Dove prima sono bruscamente insorte le acque, adesso si staglia una cittadina crivellata di luci, arroccata su una roccia emersa nel pieno delle acque. Pulsa nella sera come un agglomerato di lucciole. È avvolta in un bagliore soffuso, che balugina anche intorno allo scoglio sottostante e si agita come fumo.
Il falco sente che la cittadina brulica di vita e, trascinato da una forza irresistibile, cala in picchiata, simile a una macchia grigia mentre fende l’aria in una traiettoria quasi verticale. Man mano che si avvicina, il falco nota che quello strano bagliore che avvolge la città sembra emanare dalle case stesse.
Fa aderire meglio le ali ai fianchi e precipita giù più veloce. Infrange il velo di luce misteriosa, innescando una danza di riflessi aranciati sulle sue ali. Ora, le file di case si dipanano davanti ai suoi occhi ambrati. Delle filari di torce appese a mezz’aria fluttuano ai lati delle strade come sentinelle silenziose. Prima non c’erano, ma adesso il falco è sicuro che sono quelle le luci che ha notato dall’alto, e che sono sempre quelle a irradiare il velo di luce mistica che pervade l’isola. E mentre il falco si accinge a esplorare questo nuovo, strano luogo, il nero invade tutto e tutto finisce.
Da qualche parte, sta suonando una sveglia.
Un bambino apre gli occhi.

  
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