Io ho visto un bianco Bastione
su rive stanche e abbondanti
di dolci detriti o rocce fini
non cosė grasse ed opulente,
ma umili, e aspre,e fredde,
e sų arrocato nella greve pietra,
quel bel maniero lieve candido,
signore d'un intero orizzonte,
che squadra, nobile sentinella,
regina nel suo canuto trono,
tra nevi e gelate sorgenti,
per sofferenti nubi o cieli zaffiro,
e quel vento sussurra intorno,
alla Torre unica e padrona sopra,
al tutto, al fiume che scorre,
al villano ligio, al prepotente,
nč spento lo sguardo corre senza soste,
lontano e presente, muto e attento,
balugina,luminoso, e scintilla,
chiaro nel tintinnio dei monti,
pių di stelle d'avorio pregiato,
e nelle calde stanze sue ignote,
ogni viandante vaga e sogna,
su sacrifici di vergini, di virtų,
d'orrende orge, di placidi pensieri,
e cosė netta fuori, puō esser nebbiosa
se indagata nel cuor suo di reggia.