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Autore: WakeMeUp    06/01/2013    8 recensioni
Un incontro casuale fece sì che due vite si incrociassero, si fondessero, si abbandonassero, per poi tornare ad unirsi più forte di prima.
Louis cercò di smettere di tremare e prese delicatamente il bimbo dalla culla, stringendoselo addosso. Lo posizionò su un braccio, con la testa poggiata al suo avambraccio, e lo cullò un po'. Il bambino si aprì nuovamente in quella piccola smorfia che doveva essere un sorriso, facendo un piccolo verso e, come se si fosse sentito a casa solo in quel momento, chiuse gli occhi.
Louis si voltò verso la donna che gli sorrideva felice, mentre una lacrima le rigava una guancia.
«Ha scelto te.» disse. Louis guardò nuovamente il bimbo tra le sue braccia e sorrise.
«Voglio prenderlo.» disse sicuro. «È una situazione difficile Mary, tu dovrai aiutarmi, ma voglio farcela. Per lui, per me e per Harry. Sono sicuro che quando si sveglierà ne sarà felicissimo.»
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Un incontro casuale fece sì che due vite si incrociassero, si fondessero, si abbandonassero, per poi tornare ad unirsi più forte di prima.





Louis rabbrividì e si strinse nel cappotto, lasciando che il vento tagliente gli pungesse sul volto leggermente accarezzato dai segni del tempo e il vento freddo gli scompigliasse i capelli castani. 
Le strade di Londra percorse erano ormai sempre le stesse e portavano sempre alla stessa meta; portavano dove il suo cuore l'aveva sempre indirizzato.
Arrivò davanti alla clinica e sospirò, riuscendo già a percepire l'odore di caffè e lenzuola pulite di quella piccola clinica privata, poi entrò. Una folata di calore lo avvolse, come tempo prima riusciva a fare solo casa sua, ormai fredda perché sempre vuota.
 Si avviò tra i corridoi, conoscendo perfettamente la strada, fermandosi solo un attimo alla macchinetta per salutare l'infermiera che si prendeva cura, da ormai due anni, del suo amato. 
«'Giorno Louis» salutò la donna mora sulla cinquantina, né magra né grassa, alta circa un metro e sessantasette, accennando un piccolo sorriso.
«'Giorno Mary» rispose, lasciandole un bacio sulla guancia. 
«Qui anche stamattina, eh?» lo rimproverò la donna. Louis abbassò lo sguardo ed annuì.
Mary gli aveva consigliato più volte di restare a casa a riposare perché il suo amato a quell'ora della mattina dormiva, così lui si sarebbe potuto presentare anche più rilassato e lucido agli occhi del ragazzo ma niente, lui non voleva saperne.
Era una specie di gioco il loro, quello di fingere che il suo ragazzo dormisse e che al mattino si risvegliasse ad una determinata ora. Era un gioco che metteva speranza, quello di prepararsi al meglio per il momento in cui si sarebbe risvegliato, perché Louis era sicuro che l'avrebbe fatto, nonostante fossero passati ormai due anni in cui il suo amato viveva nell'incoscienza.
Casa sua senza l'altro era vuota, fredda e triste. Lui non ci viveva più bene, non la sentiva più casa loro, ma solo una vecchia casa abbandonata, perché casa sua era un ragazzo alto, magro, con un fisico invidiabile, una massa di ricci perfettamente imperfetti e un paio di occhi verde smeraldo, che non vedeva da troppo tempo. Harry era casa sua, dov'era il riccio, c'era anche lui. 
«Non riesco a stare a casa, sto peggio» confessò e la donna sospirò, annuendo. 
«C'è stato il moro stanotte... Zayn!» iniziò Mary e Louis alzò la testa, guardandola curioso. «È stato tutta la notte con lui. Gli ha parlato tanto...» continuò. «Di te» concluse. 
Louis puntò lo sguardo sulla donna, che gli sorrise, lasciando che una lacrima le rigasse il volto. 
«Perché piangi, Mary?» chiese, accarezzando la guancia della donna delicatamente, raccogliendo la lacrima. 
«Louis, lui ti ama» disse, lasciando che un'altra lacrima le solcasse una guancia leggermente arrossata.
Louis rimase ad osservarla incredulo per interi minuti. Doveva aver frainteso, Zayn non poteva essere innamorato di lui. Zayn non era gay, stava con Perrie. 
«Di che stai parlando, Mary?» chiese. 
«Hai capito bene. Zayn è innamorato di te, da sempre, ma non ha mai avuto il coraggio di dirtelo. Poi tu ti sei fidanzato con Harry e lui si è fatto da parte, cercando di dimenticarti.»
Ogni parola pronunciata dall’infermiera lo sconvolgeva sempre di più, secondo dopo secondo.
«Lui ha sofferto per te, tanto. Ha sofferto ogni giorno guardandoti felice con Harry, ma sapere che eri felice, faceva star bene anche lui. Per questo, nonostante tutto, passa tutte le notti a parlare ad Harry di te, come se fossi la cosa più bella e preziosa al mondo, dei vostri viaggi, del vostro quasi matrimonio, della volta in montagna... Gli ha raccontato alcune delle più belle cose che riguardano voi due, non aggiungendo neanche una parola su di lui» concluse la donna, e le lacrime minacciarono di uscire copiose dai suoi occhi azzurri, mentre la sua mente cercava di rielaborare tutto ciò che le sue orecchie avevano sentito.
«È speciale, Louis, tienitelo stretto» sussurrò infine la donna, lasciandogli una carezza sulla guancia.
Louis annuì.
«Grazie» sussurrò in risposta, baciandole una guancia, prima di guardarla mentre si allontanava.
Rimase per lunghi attimi fermo lì, a fare chiarezza nella sua mente, adesso ancor più affollata.
Non aveva mai pensato alla possibilità che Zayn, il suo migliore amico, potesse essere innamorato di lui. Avrebbe dovuto saperlo, Zayn era sempre stato bravo a mascherare le sue emozioni, non lasciandogli intendere niente. 
Scosse la testa e sbuffò, portandosi una mano tra i capelli, inserendo con l'altra delle monete per un caffè nella macchinetta; poi prese il cellulare e guardò l'ora che indicava le otto e quindici. Voleva chiamare Zayn, voleva parlargli e voleva vederlo, ma sapendo che il moro aveva trascorso sveglio l'intera notte lì, pensò e sperò che in quel momento stesse riposando.
Si sedette poi su una sedia lì vicino e bevve il suo caffè, lasciando che la sua mente rielaborasse ogni singola parola che la donna gli aveva confessato,  tentando invano di non impazzire.
Innamorato di lui... Zayn era innamorato di lui; da più di due anni il moro era innamorato di lui e in tutto quel periodo invece di avvicinarsi a lui e cercare di conquistarlo, come chiunque egoisticamente avrebbe fatto, Zayn ogni notte andava in clinica da Harry a raccontargli di loro. 
Quel pensiero lo scombussolava lasciandolo sorpreso ma quasi felice. Sì, felice di avere l'ennesima conferma di quanto il suo migliore amico fosse speciale e di quanto lo amasse. 
Prese un altro sorso di caffè distrattamente, mentre i suoi occhi si persero nell'osservazione vaga della porta che si trovava di fronte, in quel'ala della clinica dove c'era la stanza per tutti i neonati che dormivano nelle culle, finito il tempo da trascorrere nell'incubatrice. 
Si alzò e si avvicinò alla porta,  spostandosi poi davanti al vetro che lasciava libera l'osservazione di quelle nuove vite imprigionate in quei piccoli corpicini. 
Un bambino, un maschietto, attirò la sua attenzione. Aveva gli occhi verdi, brillanti e bellissimi, che ricordavano quelli di Harry, un volto dai lineamenti dolci e le guance paffute. Notò che era l'unico sveglio e l'unico che non portava nessun nome sulla culletta. Si chiese perché, quando una voce familiare rispose a quelle domande tacite. 
«È orfano. La madre era una ragazza giovane che è riuscita a partorirlo ma qualcosa in lei già durante la gravidanza non andava... è morta subito dopo.» 
Louis si voltò verso Mary. «E il padre?» chiese. 
«Non c'è, non sappiamo niente di lui, i genitori della ragazza si sono limitati a dirci che non c'è. Aspettiamo che lo adottino» rispose la donna.  
Louis annuì e si voltò nuovamente verso il bambino che ancora si guardava intorno. 
«È bellissimo» disse e la donna annuì.
Dopo pochi attimi il piccolo si voltò verso il vetro e per un secondo incrociò il suo sguardo, abbozzando quello che doveva essere un sorriso. Il volto di Louis s'illuminò e un sorriso spontaneo spuntò sul suo volto, come non faceva da quasi due anni.
«Mi ha sorriso!» esclamò felice, voltandosi verso Mary che rise, annuendo. 
«Gli piaci» confessò. Louis si voltò nuovamente verso il bambino e continuò ad osservarlo, fino a quando ad un tratto la donna si avvicinò a lui e gli sussurrò.
«Vieni con me.»
Louis annuì e la seguì. Mary lo condusse nella stanza e chiuse la tenda davanti a quel vetro dove prima Louis si era fermato ad osservare. 
«Non dovrei farlo, ma è per una buona causa» iniziò la donna. «Lavati le mani» continuò. 
Louis annuì e fece come gli era stato detto; una volta fatto si voltò verso la donna e attese spiegazioni. 
«Su, avvicinati» lo incitò l'infermiera. Louis la guardò leggermente impaurito.
Non aveva mai preso in braccio un bambino così piccolo. Quel fagottino era fragilissimo e le sue mani tremavano, ma si avvicinò al bambino.
Il piccolo bambino dagli occhi verdi lo scrutò per un po', poi gli sorrise nuovamente e alzò le braccine per quanto gli fosse possibile. Louis sorrise e sentì il suo cuore accelerare i battiti. 
«Dai, prendilo» lo incitò ancora la donna, che osservava intenerita la scena, con un grande sorriso sulle labbra. 
Louis cercò di smettere di tremare e prese delicatamente il bimbo dalla culla, stringendoselo addosso. Lo posizionò su un braccio, con la testa poggiata al suo avambraccio, e lo cullò un po'. Il bambino si aprì nuovamente in quella piccola smorfia che doveva essere un sorriso, cacciando un versetto e, come se si fosse sentito a casa solo in quel momento, chiuse gli occhi. 
Louis si voltò verso Mary che gli sorrideva felice, mentre una lacrima le rigava una guancia. 
«Ha scelto te.»
Louis guardò nuovamente il bimbo tra le sue braccia e sorrise. 
«Voglio prenderlo» disse sicuro. «È una situazione difficile Mary, tu dovrai aiutarmi, ma voglio farcela. Per lui, per me e per Harry. Sono sicuro che quando si sveglierà ne sarà felicissimo» concluse deciso, tornando a guardare il fagotto che dormiva beatamente tra le sue braccia. Mary annuì. 
«Va bene. Anche se adesso dovrò vederti ancora più spesso, povera me.»
Louis la guardò e rise.
«Ammettilo che mi adori!» asserì. Mary rise ed annuì. 
«Forse un po'.» ammise. Louis rise e scosse la testa, per poi riportare l'attenzione sul nuovo membro della famiglia Tomlinson.
«Come lo chiamerai?» chiese poi l'infermiera. 
«Edward!» affermò deciso, senza aver bisogno di pensarci, accarezzando delicatamente la manina del bimbo. 
«È un bel nome» concordò la donna. 
«È il secondo nome di Harry» confessò.
Mary si avvicinò a lui e gli mise una mano sulla spalla. 
«Andrà tutto bene.» sussurrò. Louis annuì e le poggiò la testa sulla spalla. Entrambi rimasero poi in silenzio, contemplando quel piccolo bambino dagli occhi verdi e quei pochi capelli castani. 
«Benvenuto in famiglia, Edward» sussurrò Louis. Mary sorrise. 
«Ti troverai bene, vedrai» concluse la donna, lasciando che il silenzio calasse e regnasse sovrano, arrendendosi solo al suono del respiro e dei battiti del cuoricino di quella creatura che, inconsapevolmente, quel giorno aveva salvato tre vite.







Piccolo angolo mio.

Eccoci qui ancora una volta oggi. Colgo l'occasione per augurarvi nuovamente una buona befana, buona domenica e buon anno nuovo.
Sono qui per postarvi il primo capitolo di una mini-long Larry.
Harry e Louis stanno insieme da circa quattro anni e sono quasi due anni che Harry è in coma in seguito ad un incidente.
Louis va lì ogni giorno, per i primi mesi viveva lì con lui e nel tempo ha stretto amicizia con Mary, l'infermiera di Harry.
Louis è cresciuto, è più maturo, ha perso la spensieratezza da giovane ventenne e decide di prendersi la responsabilità di un figlio, perché quel bambino in poco tempo è riuscito a stregarlo.
Oltre a questo, però, Louis dovrà vedersela con Zayn, adesso che ha scoperto che il moro è segretamente innamorato di lui da tempo.
Zayn parla ad Harry ogni notte e gli parla di loro, di Harry e Louis, tutte le loro avventure e del loro quasi matrimonio.
Scoprirete poi che Harry aveva fatto una promessa a Louis, una promessa che aveva intenzione di mantenere e di cui Zayn parla ad Harry ogni notte per far sì che il riccio torni e la mantenga.
Harry si sveglierà? Louis avrà l'affidamento del bambino? Zayn riuscirà a parlare con lui e chiarire le cose tra loro?
Vi lascio, devo finire di studiare e devo andare via.
Spero questo primo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia incuriositi.
Alla prossima,
WakeMeUp. Xx
   
 
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