Anime & Manga > D.Gray Man
Ricorda la storia  |      
Autore: B Rabbit    06/01/2013    2 recensioni
Una santuario illuminato unicamente dalle tenui luci dell'infinite candele che circondano una grande croce bianca.
Due persone davanti ad essa, immobili, come in preghiera, senza turbare quel perpetuo silenzio.
E in silenzio, qualcosa avviene.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Lenalee Lee, Rabi/Lavi | Coppie: Rabi/Allen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


In spite of all, it went well, right?









Nonostante le innumerevoli finestre, l’ampia sala circondata da archi a tutto sesto era satura di tenebre per via delle grandi tende nere che la proteggevano dalla luce del giorno, esiliando i fasci dorati del sole che osavano trapelare dai panneggi di carbone.
L’oscurità del santuario era rischiarata appena da miriadi di lingue di fuoco, come le stelle di un cielo notturno, e bruciavano ardentemente quasi volessero sostituire la vita di ogni compagno morto in guerra, solo o tra le braccia di uno sconosciuto divenuto amico per mano dell’esigenza.
Un’imponente croce di bianca pietra d’Istrice, simile al fiore traditore che gravava sul cuore degli esorcisti, poggiava su un rialzo di marmo nero, circondata da numerose candele sorrette da candelieri in bronzo finemente lavorati.
Troppi erano periti per nome di Dio.
Quante altre ceneri si sarebbero unite alla terra, condannando quei folli seguaci ad una morte considerata apparente o falsa dal mondo?
Quante altre candele si sarebbero accese per la loro scomparsa?
Un ragazzino si avvicinò silenziosamente all’altare, osservando la pena diafana, scrutando con gli occhi le incisioni sottili che le segnavano il centro.
Davanti a quell’enorme opera bianca, l’esorcista serrò la mano divina, mentre un senso di inferiorità e impotenza gli angosciava l’animo.
Era come essere davanti al Dio che ti condannava al suo amore.
Il ragazzino abbassò il volto, guardando le tremuli fiamme che si riflettevano nell’argento vivo dei suoi occhi che, sofferente, liberò una goccia limpida.
«Allen, non rammaricarti»
L’albino si voltò.
Al suo fianco, un ragazzo dai capelli cremisi lo salutò con un sorriso, vero, socchiudendo appena l’occhio smeraldino.
L’infelice maledetto si meravigliò, chiedendosi quale fosse il preciso momento dell’arrivo del compagno abbandonato dall’eco dei suoi passi.
«Abbiamo fatto del nostro meglio»
Il quindicenne abbassò lo sguardo, nascondendosi dietro alle ciocche chiare che gli ricadevano ai lati del viso.
«Ma forse non il possibile»
Il rosso sorrise tristemente ed alzò il viso, osservando la grande croce.
«Per me va bene così»
Allen sollevò appena lo sguardo, scrutando il viso del compagno bagnato dall’oscillante luce delle candele.
Il guercio allargò appena il braccio destro, sfiorando con le nocche il dorso scuro del ragazzino che, percepito il tocco, arrossì lievemente, stringendo le dita affusolate dell’altro nel palmo sinistro.
Lo smeraldo andò in cerca del bianco, tuffandosi nel mercurio liquido.
Erano gli eletti del Signore e i guerrieri di Dio, loro, pronti a esorcizzare il peccato in Suo nome.
Eppure, proprio con esso le loro anime si macchiarono, insozzando la purezza donatagli dall’Altissimo.
Imbrattandosi di un meravigliosa colpa chiamata amore.
Un amore condannato all’anonimo e all’oblio a causa delle circostanze ritenute sbagliate o corrotte.
Era instabile il loro amore, nutrito dal silenzio e dalla notte e destinato a morire per colpa di un qualsiasi misero errore.
Sembrava quasi una guerra, il loro amore.
Queste erano le regole dettate dalla sorte, capricciosa come una bimba.
Li aveva fatti innamorare, lui e lui, per farli soffrire e allietare dei loro stessi sentimenti.
«Hai paura?»
Lavi alzò lo sguardo, sorridendo alla croce.
«No»
Guardando a terra, Allen socchiuse gli occhi, lasciandosi cadere sul braccio del ragazzo e posando la tempia sulla sua spalla.
«Neanche io»
Il rosso strinse la mano nera dell’albino, accorgendosi di quanto fosse piccola e gracile in confronto alla sua, e posò la guancia sulle ciocche chiare del ragazzino, respirando profondamente.
«Nulla ha più importanza, ora. Giusto?»
Allen annuì appena con un flebile suono della sua voce.
«Perché, davanti a Dio, tutto appare cristallino e veritiero»
Lavi sorrise e, dopo aver sfiorato una ciocca bianca con le labbra, alzò lo sguardo, attirato dal simbolo in pietra.
«Sono un po’ geloso però»
Meravigliato per l’affermazione, il ragazzino alzò lo sguardo, osservando il viso sorridente dell’altro.
«Perché?»
Il guercio voltò lo sguardo, sorridendo raggiante all’albino.
«Perché i tuoi gemiti devono essere solo miei!»
Allen sbarrò gli occhi e colpì il ragazzo con un pugno mentre il rosso dell’imbarazzo si impadronì delle sue guance, arrivando fino alle orecchie.
«Allen, mi fai male, basta!!»
Il guercio rise, fermando i pugni del quindicenne con le mani e, abbassandogli le braccia, lo baciò dolcemente, calmandolo.
«Baka Usagi...»
Lavi sorrise, scoccandogli un bacio sulla fronte.
«Gomen gomen»
Il ragazzino si avvicinò di più al rosso, toccando con gli stivali la punta dei suoi anfibi.
«In fondo, è andata bene, no?»
Le labbra sottili del diciottenne si inarcarono in un sorriso triste, posandosi sull’occhio maledetto dell’albino, catturando una lacrima cristallina.
«Si, perché ora-»
Dei passi riecheggiarono nel santuario, attirando l’attenzione dei due esorcisti che, voltandosi verso l’arrivato, seguirono i suoi spostamenti con lo sguardo.
«Linalee…»
Allen socchiuse gli occhi mentre osservava la ragazza poggiare delle nuove candele chiare sulla superficie nera del rialzo.
Stringendo forte la mano dell’albino, Lavi si allontanò dall’altare in marmo portando con sé il ragazzino.
«Allen, non essere triste»
Il quindicenne abbassò lo sguardo e si morse il labbro, sentendo i singhiozzi della fanciulla risuonare nella mente.
«Non sono triste»
L’albino si fermò e, voltandosi, sorrise alla ragazza.
«Perché ora posso stare insieme a te, Lavi»

Il rosso si voltò, notando due fiamme novizie guizzare limpidamente, sciogliendo la vermiglia cera delle candele poste su due candelieri in argento.
«Lavi… Allen…»


«Per sempre»

















Solita one-shot depressa.
Sono monotona XD
Buona Befana gente!!
*sparge cioccolatini per corromperli*
Waah, domani inizia la scuola ç_ç
Questa ff mi è venuta in mente mentre dovevo scrivere il capitolo della long boicottando così l'aggiornamento.
Spero che vi piaccia un tantinello :3
Inoltre, questa ff non si è impossessata delle mie mani, cambiando così il finale.
Eh no, non ha virato per mete ignote ed ha rispettato la traiettoria U.U
Buona fortuna con la scuola gente! O università, chissà XD
Sono allegramente fusa *-*

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > D.Gray Man / Vai alla pagina dell'autore: B Rabbit