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Autore: fren    26/07/2007    10 recensioni
La leggenda di un fiore. La leggenda di un amore.
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse, Xelloss Metallium
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Papaveri

Papaveri

Una calda, afosa sera d'estate.
Campagna aperta. Quella campagna dove i campi di grano si susseguono infiniti.
Dove la sera, migliaia di lucciole illuminano i sentieri, e un sommesso cicalio pervade l'aria profumata.
Una locanda, vicino al crocevia del sentiero. Una locanda per viaggiatori.
Porte e finestre spalancate, per far passare un filo d'aria. Vociare allegro, rumore di piatti e bicchieri.
Un tavolo in un angolo. Un tavolo a cui sedevano due viandanti.
Lei si faceva aria con il menù, sventolandolo con un rapido movimento di polso. L'aria vagamente scocciata.
Lui guardava lei.

"Mi domando, Gourry...Quando si decideranno a servirci questa maledetta cena!!! E' quasi un'ora che aspettiamo!"
Con uno sbuffo, la ragazza dalla chioma scarlatta  aveva lanciato il menù sul tavolo.
Il ragazzo non si disturbò a risponderle, sapeva che quegli sfoghi di rabbia non dovevano essere incentivati in alcun modo da qualche sua sciocca affermazione in proposito...
Senza contare che in quel momento, la maga che gli sedeva dinnanzi, doveva avere ben altro per la testa.
Non era infuriata per la cena che tardava ad arrivare. Questo lui, se lo poteva ben immaginare...

Il suo sguardo si posò nuovamente su di lei.
Su quei lisci e setosi capelli ramati, che incorniciavano quel viso da bambina.
Lina.
Non era più una bambina. In realtà, non lo era nemmeno quando l'aveva conosciuta...
Ma gli era sempre piaciuto pensarlo, forse per via di quegli occhioni grandi...
Era per questo che aveva deciso di seguirla, pensava di doverla proteggere dal mondo.
Gli ci era voluto poco però, per rendersi conto...
Che era lui quello che doveva difendersi da lei.
Ma era troppo tardi.

Comunque, quello non era il momento giusto per certe rievocazioni.
Avevano un problema.
La maga guardava adesso distrattamente fuori dalla finestra, la punta del mignolo tra le labbra.
 Rifletteva.
Su quello che era successo quel pomeriggio.

Camminavano da ore, sotto il sole cocente, e davanti a loro non vedevano che campagna!
Lina  imprecava, ogni due passi, contro qualsiasi elemento della natura che li circondava...
Non ne poteva più di quegli stupidi campi di grano gialli...tutti uguali!! Preferiva di gran lunga le tanto note foreste, infestate di briganti, in cui erano soliti viaggiare abitualmente...Almeno lì il sole non ti coceva la testa...
E qualche ignaro a cui sgraffignare il bottino si poteva sempre trovare...
" Povera me...se andiamo avanti così, mi si friggerà il cervello!!" Si lamentò
Gourry le rivolse uno sguardo significativo, avrebbe voluto condividere quell'affermazione, ma lei non glie ne diede tempo:
" Beato te Gourry, che un cervello non ce l'avevi da prima!! Così non rischi di vedertelo sciogliere..." Gli disse sogghignando.
Il biondo sospirò, era talmente abituato alle malignità di Lina sulle sue facoltà mentali, da non farci nemmeno più caso...Senza contare che con quel caldo insopportabile, l'ultima cosa che voleva, era innescare la miccia...che l'avrebbe sicuramente portata a mettergli le mani addosso! Meglio evitare di sprecare energie...
Tanto, se Lina aveva deciso che sarebbero arrivati ad Atlas, per mettere le mani su un fantomatico tesoro di cui aveva sentito parlare una sera in una locanda dove erano alloggiati, lì sarebbero arrivati. Del resto...se a Lina andava bene...
Andava bene anche a lui. Cervello sciolto oppure no. A costo di qualunque insolazione...

A costo di qualunque sacrificio.
Lui l'avrebbe seguita, sempre.

In fin dei conti...era la sua guardia del corpo. Una guardia del corpo autoeletta e non retribuita, ma tantè...a lui stava bene così. L'aveva deciso lui, di vivere quella vita.
Perchè era arrivato al punto in cui non c'era più scelta.
Vivere, e viaggiare con Lina....erano diventate la stessa cosa, per lui.

L'avrebbe protetta da tutti i pericoli.

"....Guarda un po' che coincidenza!...Lina Inverse, a quanto pare...ci rincontriamo..."

Pericoli, appunto.

La maga e lo spadaccino si erano fermati di colpo, osservando la figura che li sovrastava, sospesa a mezz'aria...
Conoscevano quel sogghigno. E sapevano...che non portava niente di buono.
" Coincidenza un corno..." Ringhiò la rossa " Si può sapere cosa ci fai qui...No aspetta, fammi indovinare...per caso, è un segreto??"
" Lina! Come sei sagace!! Vedo che con il tempo non sei cambiata neanche un po'...Questo mi rallegra...Oh, e vedo anche che continui a trascinarti dietro il tuo biondino...bene...bene..."
Istintivamente Gourry posò la mano sull'elsa della spada. Nonostante Xellos continuasse a sorridere sornione, l'aria si era fatta pesante...
In passato, avevano viaggiato a lungo con lui, inconsapevoli della sua natura demoniaca...Ma questo non voleva dire che lo conoscessero, tanto meno che lo potessero considerare un amico.
Era vero...aveva salvato Lina in più di un'occasione. Ma questo non significava che non potesse costituire un pericolo per loro.
Era pur sempre un demone, e tra i suoi simili, era uno dei più potenti.
Un general- priest.

"...Fuori il rospo Xel...cosa vuoi?" Il tono di Lina era piuttosto acido.
" Lina, così mi offendi!! Cosa ti fa credere che la mia...non sia una semplice visita di cortesia?"
Una grossa goccia comparve sul volto della maga
" Pensi che sia tanto stupida da credere a questa baggianata??....."
" No, in effetti non penso affatto che tu sia stupida...Ma non vedo perchè non dovresti pensare che io non mi possa preoccupare per te...in fin dei conti...sono mesi che non ci vediamo..." Gli occhi di Xellos si aprirono quel tanto che bastò per lasciar intravedere una fessura color ametista.
Raramente lanciava occhiate, e quando lo faceva...c'era da sentirsi tremare le gambe!
Ma Lina, non era tipo da farsi mettere facilmente in soggezione:
"...Ti ripeto, non mi interessano queste cavolate. Arriva al punto velocemente, per favore, mi sto squagliando..."
" Se proprio insisti...Ma ti ricordo che il tuo non è affatto un comportamento educato. No-no." Il trickest priest svettava su di lei, sventolando avanti e indietro l'indice, con fare contrariato.
" Comunque, veniamo al punto...mi serve la spada di luce." Disse poi a bruciapelo.
" SCORDATELO!!!" Fu la reazione comune ed immediata di Lina e Gourry
" Peccato...Per il vero, immaginavo che avreste reagito così...Ma questo complica un pochino le cose..."
Il sorriso furbo non pareva intenzionato ad abbandonare il suo viso, ma la maga e lo spadaccino erano già sulla difensiva.
" Cosa te ne fai della spada di luce?" Chiese astiosamente la rossa, più per prendere tempo che per avere realmente  una risposta...
" Oh, non serve di certo a me!...ordini superiori..." disse il demone, indicando il cielo con la punta del bastone.
Lina riflettè un attimo...La spada di luce era l'unica arma in grado di ferire un demone...probabilmente volevano toglierla di mezzo per tutelarsi...qualcosa stava bollendo in pentola.
La maga risollevò il volto verso il mazoku, e con sguardo di sfida disse:
" Bene Xellos, puoi pure tornare dai tuoi superiori a riferire...che non avranno mai la spada!! Non prima di aver affrontato la grande Lina Inverse...e credo che, vista la brutta fine che hanno fatto alcuni dei vostri amichetti, ci penseranno due volte prima di intervenire..." Il tono che aveva usato era deciso.
Peccato che in realtà non si sentisse poi così sicura di quello che aveva appena affermato...Si trattava pur sempre di demoni...Ma in ballo c'era l'arma di Gourry, l'unica arma in grado di interferire nella dimensione astrale...
Non avrebbe permesso che se ne impossessassero tanto facilmente.
" Lina, Lina...come sei presuntuosa! Ma vedi...il problema è che non tornerò a mani vuote...quindi ti conviene collaborare con le buone. O...." Il suo sogghigno si ampliò ancora di più, mentre lasciava chiaramente intendere il resto della frase.
Nonostante la calura estiva, la maga sentì venirle la pelle d'oca. Ma non si sarebbe tirata indietro.
" Non credere che ti lascerò sfiorarla anche solo con un dito." Gourry, che fino a quel momento era rimasto silenzioso, si era fatto avanti, parandosi protettivo al fianco di Lina.
"...Gourry, lascia perdere amico...e comunque ti do un consiglio, se non vuoi che faccia del male alla tua Lina, dammi la spada..."
" Per prima cosa...io non sono tuo amico!! E poi non credere che abbia paura di affrontarti...questa spada ha già fatto male a più di un demone..." Rispose minaccioso lo spadaccino
" ...Umpfh...Che noia, non mi lasciate altra scelta." Il mazoku sospirò rassegnato, apprestandosi ad infliggere il primo colpo...Ma poi parve ripensarci.
" Sapete cosa vi dico...che in fin dei conti non mi va di eliminarvi per così poco...Vi lascio una notte per pensarci. Se sarete ragionevoli...domani mi consegnerete la spada volontariamente." L'ambiguo sorriso tornò sul volto del priest.
Lina rimase spiazzata, si era già preparata a combattere...
" Guarda Xellos che domani non sarà cambiato niente. Non ti consegneremo mai la spada..." Gli intimò

" Fidati Lina...la notte a volte....porta consiglio." Rispose il demone con voce vellutata, prima di sparire.
Aveva usato un tono che alla maga...non piacque per niente.
E non aveva neanche visto la fugace occhiata che il mazouku aveva lanciato prima di sparire.
L'occhiata che aveva lanciato a Gourry.

" Lina...quelle non le mangi?" Gourry indicò le patate che giacevano, ormai fredde, nel piatto della ragazza.
La cena era finalmente arrivata, ma nessuno dei due ci si era fiondato sopra, come erano soliti fare...
Quella sera, incredibilmente, il cibo occupava l'ultimo dei loro pensieri.
" No...se le vuoi prendile..." Rispose Lina, distolta dalle proprie elucubrazioni.
"...Per la verità...nemmeno io ho molta fame." Disse Gourry, abbassando a sua volta la forchetta, e lanciando uno sguardo preoccupato alla compagna. Da quel pomeriggio era diventata stranamente taciturna...
L'incontro con Xellos aveva turbato parecchio anche lui, e non trovava strano che Lina stesse pensando ad una soluzione...
Ma lo faceva stare male il fatto che non pareva intenzionata a condividere con lui quello che le passava per la mente.
Forse pensava che non avrebbe capito?
Non sarebbe stato ingiustificato...a volte faceva davvero fatica a stare dietro ai ragionamenti complicati della maga...
E in molti casi la costringeva a ripetergli le cose più di una volta.
Ma non sempre serviva una mente acuta per capire gli stati d'animo di una persona.
Allungò il braccio sulla tavola, e prese la mano di Lina tra la sua, stringendola:
La maga immediatamente avvampò, ma non sciolse quella stretta:
"...G-Gourry..."
" Lina...lo so che sei preoccupata...non vuoi dirmi quello che stai pensando? Sai, a volte un peso enorme diventa incredibilmente più leggero se lo si condivide con qualcuno..." Le disse dolcemente
La rossa lo fissò per qualche secondo...
Era tipico di Gourry. Preoccuparsi per lei.
Preoccuparsi per lei, quando avrebbe dovuto essere preoccupato per se stesso.
"...Tranquillo...stavo solo pensando al perchè, dopo mesi che non si faceva vivo, Xellos compare e se ne viene fuori con questa storia della spada di luce...." Lo sguardo di Lina indugiò alcuni secondi negli occhi color cielo del biondo compagno di viaggio...Poi, con una scrollata di spalle, aggiunse: "Ma adesso alziamoci...sto soffocando seduta qui!! Ci hanno messo nell'angolo più caldo del ristorante...come minimo devono farci lo sconto!!" Disse rianimata alzandosi, mentre già lo superava, diretta all'uscita.
Gourry la seguì con lo sguardo...
Era tipico di Lina. Fingere indifferenza.
Fingere indifferenza, per non farlo preoccupare, tentando di nascondere quanto in realtà fosse turbata...

Come se, dopo tutti quegli anni, non fosse un libro aperto per lui...Che sapeva leggerle dentro meglio di chiunque.

Comunque una cosa era certa...Stava per cominciare il braccio di ferro con il gestore della locanda!!!

Circa mezz'ora dopo uscirono dalla locanda. Era stata una guerra all'ultimo centesimo...E, neanche a dirlo, la rossa l'aveva avuta vinta...Quando si dice, figlia di commercianti!!
"...Lina, spero che tu non abbia intenzione di intavolare trattative anche per la colazione di domani..."
" Gourry!! Quella di questa sera era una questione di principio!! C'è voluta un'ora perchè ci servissero la cena, ed eravamo nell'angolo più angusto della sala...Era nostro diritto pretendere uno sconto!! E invece di brontolare dovresti essermi grato, visto che ti ho fatto risparmiare un bel po' di soldi..."
"...Già...peccato che se non ti avessi fermata in tempo, quanto hai tentato di strangolare l'oste, a quest'ora dormiremmo nella stalla..."
La maga lo fulminò con lo sguardo...doveva sempre puntualizzare tutto??!!
Comunque alla fine l'avevano spuntata...era quello che importava, no?? Quella notte avrebbero dormito alla locanda.
Ma adesso ci volevano quattro passi. Il caldo era talmente insopportabile che, anche se fossero andati dritti in camera, avrebbero faticato a prendere sonno...
O forse sarebbe stato il pensiero di quello che li aspettava il giorno dopo a tenerli svegli ?
Lina si era lambiccata il cervello per mezza giornata...Ma alla fine, la soluzione rimaneva sempre e solo una.
Avrebbero dovuto combattere, non c'erano alternative.
Il punto era che Xellos voleva la spada, e loro non avevano la minima intenzione di dargliela.
E non sarebbe stato facile, considerando la forza del loro avversario...
Ma la cosa che più la preoccupava, era l'atteggiamento ambiguo del mazoku...
Cioè...Xellos era sempre stato ambiguo. Ma che senso poteva avere aspettare il giorno dopo per fare qualcosa che avrebbe potuto benissimo fare quel pomeriggio...?
Davvero credeva che l'indomani, lei si sarebbe presentata di sua spontanea volontà, consegnandogli la spada????!!!
Doveva essersi bevuto il cervello se davvero si aspettava una cosa del genere.
Gourry la distolse da quei lugubri pensieri:

" Hei Lina...guarda..."
Stavano camminando per il sentiero che attraversava i campi, e la maga, tutta assorta dai propri pensieri, non si era accorta delle migliaia di lucine che le danzavano intorno...E che lo spadaccino guardava ammirato.
" Oh...sono..." Lina stava per spiegarglielo, ma lui fu più veloce:
" Sono spiriti di fata."
" Gourry...come lo sai?" chiese, vagamente sorpresa
"...Me l'hai detto tu, non ricordi?...Una volta mi hai spiegato che le anime delle fate, una volta purificate, si sparsero sulla terra...trovando dimora nel corpo delle lucciole...e ti confesso di essermi anche sorpreso, allora, nel sentirti fare questi discorsi romantici...ma in realtà eri mezza addormentata...e appena ti sei ripresa mi hai pure tirato un pugno..." Aggiunse lo spadaccino, grattandosi la guancia con l'indice.
Lina era rimasta senza parole. Gourry solitamente non ricordava nemmeno cosa avesse mangiato il giorno prima...
Tendeva a scordarsi persino le cose più elementari. Eppure... era riuscito a tenere vivo nella mente un banalissimo discorso, privo di qualunque importanza, che lei gli aveva fatto anni prima...Quando si conoscevano solo da pochi mesi...
Assurdo. Le era inconcepibile comprendere con che criterio selezionasse le informazioni, il cervello di quel ragazzo che era il suo compagno di viaggio...
" Che c'è...non parli più?" Le chiese lui con un sorriso
"...Uh?..No è che...mi sembra incredibile che tu sia riuscito a ricordare questa cosa delle fate, quando solitamente ti devo ripetere le cose diecimila volte...cioè, mi è oscuro come la tua memoria decida di dare la priorità a cose del tutto irrilevanti...e ti nasconda quelle fondamentali!!!" Lo prese scherzosamente in giro la maga
Ma nel sentire quelle parole, il biondo si fermò di colpo, voltandosi verso di lei:
" Irrilevanti dici? Per me certe cose non sono affatto irrilevanti...Certe cose che tu dici...certe cose che tu fai...." Deglutì
"...Per me...sono...sono importanti."
Improvvisamente si era fatto il silenzio attorno a loro. Solo il sommesso cicalio dei grilli, nella notte.
Solo un ragazzo e una ragazza che si osservavano silenziosi, in una stradina di campagna.
E molte parole non dette.

Alla fine fu Lina a rompere il silenzio:
" Gourry...mi rincuora sapere, che non tutto quello che dico e faccio, vada perduto nel pozzo nero del tuo cervello di medusa..." Era più forte di lei, non c'era niente da fare.
 Quando si trovava davanti ad un qualsiasi tentativo, da parte dello spadaccino, di dimostrarle i suoi sentimenti...le veniva una fifa blu!!
Essere perfida con lui, era solo uno dei tanti modi con cui tentava disperatamente di difendersi.

Gourry sospirò.
Sarebbe stato sempre così, con lei.
Ma questo, non gli impediva di rimanerci male, ogni volta che trovava il coraggio di affrontarla su quell'argomento...
Forse con un'altra donna sarebbe stato tutto molto più semplice...
Ma lui non voleva un'altra donna.
Lui voleva solo Lina.
Lina la temibile maga, Lina il terrore dei draghi, Lina la sterminatrice di banditi.
Lina...
Che fuggiva come una bimba spaventata, ogni volta che lui le tendeva la mano, rifugiandosi dietro al proprio cinismo.

" Facciamo del sarcasmo?? Peccato...avresti potuto sfruttare la situazione a tuo vantaggio." Le disse con noncuranza.
"...C-Che cosa?...Che diavolo significa...?" Lina lo fissava, paonazza!
" Oh...niente. Stavo solo dicendo che questa atmosfera mi stava quasi facendo sentire sentimentale...e avresti potuto chiedermi qualunque cosa...Non ti avrei negato nessun favore, davvero." Disse Gourry con ostentata indifferenza!
Lina lo fissò per alcuni secondi:
" Gourry...Ma tu fai già tutto quello che ti chiedo!!!"
"...Questo è quello che pensi tu..." E facendole l'occhiolino, il biondo posò la mano sull'elsa della spada, battendoci sopra un paio di volte.
" Non l'avresti mai fatto..." Disse ironica la maga, sollevando un sopracciglio.
" Chissà...questi spiriti di fata hanno uno strano effetto sulla mente degli uomini...Ma ormai ti sei giocata la tua possibilità di diventare la propietaria della spada, e tutto grazie alla tua linguaccia!!" lo spadaccino, sogghignando, la superò di alcuni passi.
Ma quell'affermazione fece ricordare a Lina la questione di Xellos, e il suo tono si fece improvvisamente serio:
" Gourry...a proposito della spada..."
Quel cambio di voce fece voltare Gourry, che in un secondo le fu nuovamente vicino, quasi le avesse letto nella mente...
" Lina...non ti angosciare per domani. Io sarò con te...abbiamo superato cose più grandi di questa..."
Poi istintivamente le sollevò il viso verso il suo, poggiandole la punta dell'indice sotto al mento.
" Lina...io sarò sempre con te, questo lo sai, vero?"
.........................................................................
" Lo so."

Certo, poteva limitarsi a dargli quella risposta, sarebbe stata più che sufficiente.
Ma non sarebbe stata Lina Inverse, se non avesse aggiunto:
" E ti conviene, se no chi ci penserebbe a un cervello di gelatina come te? Senza la sottoscritta, a quest'ora probabilmente ti avrebbero assunto in qualche circo come fenomeno da baraccone...primo caso di spadaccino in grado di maneggiare abilmente una spada senza imput cerebrale!!!"
"...Sei proprio decisa a giocarti la possibilità che ti possa, un giorno, prestare la spada di luce, vedo??!!"
" Prestare??? Se non sbaglio, qualcuno prima aveva parlato di cedere definitivamente!!! Ti stai già tirando indietro Gourry Gabriev??"
.......................................
" Cedere definitivamente???...Non ricordo di aver detto una cosa simile...."
" Gourry!!! Com'è che ho come il sospetto che tu ricordi solo le cose che VUOI  ricordare??!!"
" Lina..."

Buio intorno a loro. Cicalio. Lucciole. Stelle...

"....Forse faremmo meglio a tornare alla locanda..."

Era stato lui a pronunciare quelle parole.
Non perchè gli dispiacesse trovarsi  in quella situazione...
Ma non era semplice starle così vicino, senza poterla stringere a sé, nel buio della notte.

Lina sentì  le sue dita allontanarsi dal suo viso, improvvisamente.
E non fu una sensazione piacevole.
Ma Gourry aveva ragione, avevano bisogno di riposare.
Fecero dietrofront, e ripercorsero il sentiero, lentamente.

Arrivati nel corridoio del piano superiore, avvertirono la cappa di calore ristagnante di quel luogo chiuso.
La maga sospirò, sperando che almeno, tenendo le finestre aperte, si potesse ovviare a quell' inconveniente...
"...Eccoti arrivata..." Disse lo spadaccino, fermandosi davanti ad una porta " La mia stanza è in fondo al corridoio..."
..................
" Già..."
..................
" Gourry...devi dirmi qualcosa?? Perchè te ne stai qui impalato??" Lina, la mano sulla maniglia della porta, osservava accigliata il compagno, che ancora sostava davanti alla sua stanza.
" No-no...bene, allora...Buona notte Lina..."
" Notte." E con quell'ultima, lapidaria affermazione, varcò la soglia della camera, richiudendosi la porta alle spalle.
Gourry rimase alcuni secondi a fissare la porta che gli si era richiusa davanti al naso.
Cosa sperava di ottenere rimanendo piantato lì come un sedano?
Sperava forse che la porta si riaprisse, e che Lina, comparsa sulla soglia, gli buttasse le braccia al collo esclamando:
 " Gourry, ho scordato di darti il bacio della buonanotte!!"???????
.......................................
" Si...sarebbe più probabile vedere la porta saltare in aria, e beccarmi un pugno sul naso perchè ancora me ne sto qua..." Pensò tra sè e sè.
E con questa 'confortante' visione si avviò mestamente verso la propria stanza.

Mezz'ora più tardi se ne stava sdraiato sul letto, le braccia dietro la testa, senza riuscire a chiudere occhio.
Il caldo era veramente insopportabile.
Ma a tenerlo sveglio era anche il pensiero del giorno dopo.
 Non gli sorrideva particolarmente l'idea di combattere con un mazoku...
Non gli sorrideva particolarmente l'idea che Lina dovesse combattere.
Ma i suoi pensieri vennero interrotti da un bussare piuttosto insistente alla porta.
Gourry si tirò su di scatto, chiedendosi chi potesse essere...
Un dubbio che venne immediatamente chiarito da una voce familiare:
" Pensi di raggiungere la porta in tempi ragionevoli o devo considerare l'ipotesi di buttarla giù????"
Sulla soglia c'era Lina.
La guardò sorpreso...non era abituato a vederla...così...
Portava una leggera camiciola, decisamente troppo larga per il suo fisico minuto. Le maniche arrotolate fino al gomito, e l'orlo che le sfiorava appena le nude ginocchia, e per di più, se ne andava in giro scalza....
" Lina!...Che ci fai qui...?" Domandò, subito preoccupato, gettando uno sguardo sospettoso al corridoio.
Ma non ottenne alcuna risposta. La maga, infatti, l'aveva già superato entrando nella sua stanza, e si era seduta a gambe incrociate sul letto, con uno sguardo che non prometteva nulla di buono...
A Gourry non rimase altro da fare che richiudere la porta, ed avvicinarsi a lei, chiedendole cosa stesse succedendo...
" Succede Gourry...Che fa un caldo infernale!!!" Fu l'esasperata risposta che ottenne!
Una grossa goccia comparve sul volto dello spadaccino!
" Lina...credevi forse che invece io dormissi in una ghiacciaia??"
" Non essere stupido!...non riuscivo a dormire, e così ho pensato di venire qua a pianificare una strategia per domani..."
" Beh...il fatto che tu non riesca a dormire implica necessariamente...che non debba dormire nemmeno io??!!"
"...Perchè stavi dormendo?" Chiese lei con aria stupita.
" A dire il vero no...Ma sai com'è, di solito è quello che la gente fa a quest'ora, normalmente!!"
Così dicendo sedette sul letto accanto a lei.
Lina in quel momento realizzò due cose...Le si erano scoperte le gambe...e Gourry era a torso nudo...
Istintivamente distolse lo sguardo, paonazza, mentre con le mani si tirava la casacca dell'enorme pigiama sulle ginocchia!
Ma lo spadaccino non parve farci caso, infatti aggiunse:
" Comunque non ti preoccupare, se vogliamo pianificare una strategia per me va bene..."
"...Hem...hem...si-si, certo...dunque, una strategia...vediamo..." Ma improvvisamente pareva che qualcuno avesse aperto la gabbia dei suoi pensieri, lasciandoli volare via.....
" Lina...tutto bene?" Chiese lui avvicinandosi a lei, premuroso...cosa che ebbe l'effetto, se possibile, di farla arrossire ancora di più!!
Altro che strategia...cominciava a sentirsi patetica!!!
Lui la osservò ancora per qualche secondo, silenzioso...
Della Lina che era abituato a vedere quotidianamente, questa ne era una versione decisamente...insolita.
Privata degli orpelli da guerriera, e di qualsiasi altro elemento con cui era solita completare il suo abbigliamento...
Pareva infinitamente indifesa.
Lo sguardo del ragazzo si posò sui piccoli polsi e sulle sottili caviglie. Erano aspetti di lei che conosceva così poco, dal momento che era abituato a vederla agghindata con armatura, guanti e stivali....
Una corazza, ecco cosa distingueva la Lina di tutti i giorni, da quella ragazzina indifesa che sedeva sul suo letto in quel momento, rossa di vergogna per le gambe nude, che , era sicuro, quando si era precipitata lì per parlare di strategie, non si ricordava neanche di avere...ma che adesso tentava in tutti i modi di nascondere.
Era veramente...
Adorabile.
.............................
" Allora Lina...Qual'è l'idea che ti sei fatta...sulla situazione...?" Chiese, più per distogliere se stesso dai pensieri che gli ronzavano nella mente, che per un reale interesse...Tanto, comunque stessero le cose, lui le sarebbe stato accanto.
" Oh beh...per il vero non è un'idea ben precisa...ci sono varie ipotesi. Ma alla fine...l'unica cosa che ci interessa, è che dovremo combattere. Non c'è altra soluzione, se vogliamo tenerci cara la spada di luce." Disse Lina, sollevata dal fatto che il discorso si fosse concentrato su un argomento che non avesse nulla a che fare col fatto che, in quel momento, si trovassero seduti sullo stesso letto, mezzi nudi....
" Lina...anchio ci ho pensato, e non mi sembra giusto che tu debba essere coinvolta...in fin dei conti la spada di luce è mia.." Disse lo spadaccino, pur sapendo che...
" STAI SCHERZANDO??? Che diavolo vai farneticando...Cos'è, anche il tuo ultimo neurone ha deciso di traslocare?? Devi essere pazzo per pensare che io mi tiri indietro!! Ti vorrei ricordare che quel presuntuoso di Xellos ha chiamato in causa la sottoscritta, e poi, nel caso te ne fossi dimenticato...La spada di luce è mia!!!!!"
"......Lina....ancora non ti sei rassegnata???"
" Scherzi?? Sono anni che viaggio con te solo ed unicamente per impossessarmi di quella spada...Non penserai che abbia avuto la pazienza di sopportarti tutto questo tempo...gratis!??! Quindi direi che, oltre a spettarmi di diritto, è anche il giusto compenso per le mie fatiche..."
" Fatiche...?" Disse lo spadaccino, osservandola con il sopracciglio sollevato...
" Esattamente. L'enorme fatica di mantenerti mentalmente attivo...nonostante i risultati non siano propriamente...'brillanti'!! E poi vogliamo parlare del fatto che ti ho dato la possibilità di fregiarti con l'appellativo di mia personale guardia del corpo???...Non dovresti sottovalutare questi aspetti cervello di medusa...un giorno potrebbero garantirti fama e lustro!!!"
"...Quindi sembra proprio che ti debba ringraziare dal profondo del cuore, per essere così gentile da farti proteggere gratis da me, e seguirmi con l'unico scopo di derubarmi!!!" Ribattè ironicamente il biondo.
" Un ringraziamento...mi sembra il minimo che tu possa fare!!!" Aggiunse altezzosa Lina, lanciandosi i capelli dietro alle spalle con  superiorità.

" Grazie."
Una sola parola.

La voce di Gourry non sembrava contenere la minima traccia di quel sarcasmo che aveva caratterizzato le precedenti battute.
E Lina se ne accorse.
Improvvisamente, quell'atmosfera allegra e scanzonata, che si era creata mentre inscenavano uno dei loro classici battibecchi, pareva essersi dissolta nel nulla, lasciandoli immobili e silenziosi, in quella stanza appena illuminata dal chiarore lunare che penetrava dalle finestre.

" Grazie, Lina. Grazie per avermi dato la possibilità di salvarti, quel giorno nel bosco. Grazie per aver lasciato che ti seguissi. Grazie, per tutte le liti seduti al tavolo di qualche locanda. Grazie, per aver dormito in terra insieme a me quando c'era un solo letto disponibile. Grazie, per tutti i viaggi. Grazie, per le notti stellate davanti ad un fuoco. Grazie, per il silenzio dove non servivano parole. Grazie, per la tua voce quando il silenzio era pesante. Grazie, per non esserti mai arresa. Grazie, per la forza di perseguire un'ideale. Grazie, per tutte le volte che hai curato le mie ferite. Grazie, per tutte le volte che hai dissolto le mie paure. Grazie..."
Gourry le si stava avvicinando, mentre le parole che non aveva mai avuto il coraggio di pronunciare, rotolavano fuori come lacrime a lungo trattenute...
" Grazie, per l'ottimismo nelle situazioni più disperate. Grazie, per il profumo di miele dei tuoi capelli. Grazie, per la fierezza del tuo sguardo. Grazie, per avermi salvato a costo della vita. Grazie, per avermi sempre capito. Grazie, per l'onestà . Grazie, per il coraggio e la generosità. Grazie, per gli attimi, tutti. Grazie, per l'impertinenza che ti caratterizza. Grazie, per aver dato un senso alla mia vita..."
Le era ormai a pochi centimetri dal viso, poteva vedere i grandi occhi della maga sgranati, fermi su di lui.
Allungò una mano, sfiorandole dolcemente una guancia, e la sentì tremare.
Da dove gli era venuto il coraggio di confessare quello che in quattro anni non era riuscito minimamente ad accennare?
Forse sarebbe stata la fine per lui...Doveva solo aspettare che Lina si riprendesse dallo shock....
Ma adesso che era arrivato fin lì...sentiva di non potersi più frenare.
Le sfiorò le labbra con un bacio, talmente leggero da sembrare quasi un soffio.

Lina rimase immobile.
Era rimasta immobile durante tutta la confessione dello spadaccino, mentre ogni singola parola la colpiva come un'onda.
All'inizio aveva pensato seriamente di zittirlo con un pugno e scapparsene via.
Ma poteva davvero continuare a negare l'evidenza, ogni volta che se ne presentava l'occasione?
Tanto, prima o poi avrebbe dovuto ammetterlo. Avrebbe dovuto ammettere, per una volta, di non essere infallibile.
Perchè si era innamorata.
Oh...Quanto aveva cercato di evitare che succedesse? Non le era mai piaciuto...il 'concetto' dell'amore...
Patetico e sdolcinato sentimento inutile. Capace di  offuscare la mente e portare al delirio.
No, non era roba per lei. Erano un accostamento che strideva, amore e magia nera.
Una maga potente e responsabile...non avrebbe permesso che un sentimento tanto insulso compromettesse le proprie capacità.
Già.
Non era esattamente quello che era successo quando si era trovata a scegliere tra lanciare il Giga Slave e salvare il suo biondo spadaccino.
Ma una cosa l'aveva capita...L'amore, quello vero...era qualcosa di molto complicato.
Non si trattava, come aveva sempre pensato, di sentirsi perfetti idioti in balia della perdizione.
Al contrario...portava un grande senso di responsabilità.
L'amore non era fatto per i vigliacchi.
Significava mettere da parte la propria felicità, pur di vedere un sorriso sul volto di quella persona.
Significava andare oltre alla ragione, e affidarsi a lui.
E questo lei non lo poteva fare. Aveva troppa paura.
Lo amava, questo si. Ma non riusciva a pensare di mettersi totalmente nelle mani di qualcuno...
Anche se in fin dei conti....lo era già da molto tempo.
Perchè in fondo...senza Gourry, lei cos'era?

Sostenne il suo sguardo, dopo che le labbra dello spadaccino ebbero sfiorato le sue.
La sua voce uscì flebile, quasi un sussurro, mentre mormorava:
"...Come ringraziamento poteva anche andare...forse...posso concederti di tenere la spada di luce...ancora per un po'..."
 Lui la guardò, mentre un sorriso gli si dipingeva sul viso:
" Ne sono lusingato..." Mormorò, la mano ancora sul volto della maga...
"...Ma non pensare di passarla liscia per aver approfittato del tuo bel discorsetto per..."
Ma Gourry non le diede il tempo di finire la frase...forse per il timore di qualche imminente ripercussione!!
La baciò nuovamente, e questa volta...non si limitò ad un casto bacio a fior di labbra.
Le baciò il collo, scendendo fino alla clavicola, e lasciandole scivolare giù la manica.
Posò delicatamente le labbra su quella spalla nuda.
Tornò a guardarla negli occhi. Luce e ombra danzavano sul suo viso.
Dolcemente la spinse verso il cuscino, mentre le braccia di lei gli cingevano il collo.

Sottili fili d'oro si mescolavano, tra le lenzuola, a quelli più impertinenti color del fuoco.
Il primo raggio di sole non aveva ancora illuminato il volto della ragazza che gli dormiva accanto, le dita intrecciate alle sue.
Poteva essere un sogno. Ma non lo era.
A ricordarglielo il pensiero di quello che avrebbero affrontato quella giornata. Pensiero che non gli permetteva di godere pienamente della felicità appena conquistata.
Una nuova battaglia.
L'ultima cosa che in quel momento era disposto a tollerare...era vedere Lina combattere.
Si fidava di lei, conosceva le sue capacità, sapeva quanto fosse grande, e quanto forte fosse il suo potere...
Ma in quel momento non avrebbe potuto sopportare di vederla versare nemmeno una goccia di sangue.
Soprattutto...per qualcosa che neanche la riguardava, contrariamente a quanto lei potesse sostenere.
Si trattava della sua spada, no?
Perfetto.
Se anche solo gli fosse venuto un dubbio, su quanto si apprestava a fare, gli sarebbe bastato guardare verso il letto dalla quale si era appena sollevato.
Lina era lì. Gli aveva dormito accanto. Questa era una certezza.
La prima certezza che aveva da quando l'aveva conosciuta.
Non si trattava più di tendere anima e cuore, nel disperato tentativo di mantenersi in equilibrio sull'instabile fune dei fugaci momenti in cui, anche lei ,sembrava provare qualcosa per lui...
Adesso ne aveva la certezza. E aveva la certezza, più di prima, che se le poteva evitare di correre dei rischi, l'avrebbe fatto.
In questo caso, in quanto proprietario della spada, ne aveva tutto il diritto. Di pensare che la cosa riguardasse solo lui.
Quello che sarebbe successo dopo non gli importava...Cioè, gli importava relativamente.
Fù con queste certezze che lasciò la stanza al sorger del sole.

Camminò a passo spedito per il sentiero.
Camminò a passo spedito anche quando lasciò il sentiero, per tagliare per i campi.
Le spighe dorate gli carezzavano le ginocchia.
E finalmente giunse sotto all'albero, dal cui ramo più alto penzolava pigramente una gamba, dondolando avanti e indietro...
" Vedo che siamo mattutini...Gourry..." Disse Xellos con il suo solito, compiaciuto, sorrisetto. E continuò:
" ...Ti sei perso un pezzo per strada?...Dov'è la tua dolce metà, ovvero quella litigiosa creatura che tutti conosciamo con il nome di Lina Inverse?..."
" Lasciala fuori da questa storia..." Rispose secco lo spadaccino " Volevi la spada di luce? Bene...eccola..." E così dicendo, estrasse la spada dal fodero.
" Che gesto nobile...da parte tua. Chissà perchè l'avevo previsto che in un modo o nell'altro avreste finito per consegnarmi la spada volontariamente..." Rispose il mazoku, sempre più divertito.
" Ma forse Lina non sarà molto felice di sapere che l'hai tenuta all'oscuro di tutto, e che te ne sei venuto qua solo soletto a consegnarmi la spada...Non trovi?" Gli occhi di Xellos si aprirono quel tanto che bastò per lanciare una fugace occhiata al biondo giovane che lo fronteggiava, immerso nel grano fino alle ginocchia, tendendo rabbioso il prezioso cimelio nella mano destra, e guardandolo astioso.
" Lina se ne farà una ragione. Adesso prendi quello che volevi, e vattene." Ribadì secco.
Il mazoku scese dal ramo, galleggiando pigramente nell'aria, e con aria profondamente contrariata, sventolò per l'ennesima volta l'indice della mano destra davanti al proprio naso:
" Non ti facevo così conciso Gourry, rilassati..."
Gourry cominciava a spazientirsi. Non era facile per lui, consegnare la spada che lo accompagnava da una vita.
Ma per Lina avrebbe fatto di tutto.
E tutto quello che voleva, in quel momento, era tornare da lei.
Voleva togliersi da davanti agli occhi l'irriverente sorrisetto con cui lo scherniva il demone.
Voleva correre per il grano, salire due a due gli scalini della locanda, aprire la porta della propria stanza senza fare rumore...
Voleva vedere Lina rigirasi pigramente tra le lenzuola sfatte del suo letto.
Voleva scoprire cosa  avrebbero detto i suoi occhi, aprendosi su una mattina diversa da tutte le altre.
Con impazienza lo spadaccino tese la spada verso il mazoku.
Xellos non si mosse dalla sua aerea postazione:
" Che fretta! Mi chiedo cos'abbia tu di tanto urgente da fare a quest'ora del mattino..." chiese subdolamente " Temi forse che lasciando sola la tua protetta per troppo tempo le possa succedere qualcosa di brutto??"
" Ti avverto Xellos...prenditi pure la spada, prenditi quello che vuoi. Ma lascia stare Lina."
Xellos non smise di sorridere, e con uno schiocco leggero delle dita la Gornova passo dalle mani di Gourry alle sue in mezzo secondo.
Lo spadaccino provò una leggera stretta al cuore, nel vedere la sua preziosa arma tra le mani di quell'essere, ma si sentì anche un poco sollevato...Se non altro, aveva evitato che Lina venisse coinvolta.
" Bene, e anche questa è andata..." Sogghignò il mazoku, facendo sparire la spada. Poi tornò a rivolgere la propria attenzione allo spadaccino " Cosa ti dirà, quando ti vedrà tornare a mani vuote? Botte da orbi, come al vostro solito??!"
Gourry sollevò leggermente le spalle: " La cosa non ti riguarda." Mormorò, e gli voltò la schiena, incamminandosi per il grano.
Xellos lo osservò allontanarsi, e scosse leggermente la testa...Sapeva che lo spadaccino non era famoso per l'arguzia.
Con Lina di mezzo sarebbe stato tutto più complicato, perchè si sarebbe arrivati ovviamente alle maniere forti, il che poteva implicare conseguenze anche piuttosto gravi...
Ma Gourry, per quanto potesse essere un abile spadaccino...Era fondamentalmente un ingenuo. Ma soprattutto, era disposto a qualunque sacrificio, per quella rossa dalla testa dura. Incomprensibili sentimentalismi da umani, bah...

Gourry  era arrivato a pochi passi dall'inizio del sentiero, e sentì solo il vento sibilare leggero. Ma non era vento.
Xellos gli era alle spalle, e con quella voce inumana, eppure vellutata come una musica, sussurrò:
" Chi penserà a lei? Hai commesso un errore, Gourry. Adesso chi penserà a Lina?....."
Lo spadaccino non fece in tempo a rendersi conto della trappola in cui era scivolato, inconsapevolmente.
Il colpo inferto fu terribile.
Furono solo poche lacrime, che sgorgarono involontarie. Poi gli occhi divennero di vetro.
Solo un pensiero, il suo fu un ultimo, unico pensiero.

" Chi ti difenderà adesso, amore mio...?"

Ma non un suono fuoriuscì dalle sue labbra, mentre si accasciava al suolo, tra le spighe dorate.
Non avrebbe mai saputo cosa avrebbero detto gli occhi di Lina, aprendosi sul mondo quella mattina.
Non avrebbe mai potuto darle il bacio del buongiorno, adesso che poteva.
L'aveva sfiorata tante volte, la morte, ma sembrava che adesso non ci fosse scampo.
E il suo, era un rimpianto atroce e struggente.
" Sarai sola, amore mio, sola contro tutti...perchè io non potrò più starti accanto...perdonami..."

Lina stropicciò gli occhi, infastidita dal primo raggio di sole che penetrò dalla finestra, e allungò mollemente il braccio verso destra.
La sua mano cercò  lunghi e morbidi capelli dorati , ma ricadde tra le candide lenzuola.
I suoi occhi si aprirono lentamente, osservando il vuoto che aveva intorno.
L'assenza di Gourry.
Lina si tirò seduta, appoggiando la schiena alla testata del letto, mentre la sua mente registrava l'assenza non solo del biondo spadaccino, ma anche di tutti i suoi effetti personali.
Poi, nell'afa della calura estiva, ebbe freddo. Ebbe freddo dentro. Ebbe paura. Era di nuovo una bambina...
Dov'era Gourry? Perchè non correva ad abbracciarla? Perchè non era lì a posare le sue dolci labbra sulla sua bocca
ancora e ancora...e ancora...
Un'ombra oscurò improvvisamente il volto di Lina, l'ombra di una sagoma sospesa davanti alla finestra.
Il mazoku la scrutava, senza sorridere. Per una volta, senza sorridere.
La maga tirò il lenzuolo fino al mento, l'espressione confusa e persa.
" Non ti dirò che mi dispiace, Lina...Ma era necessario." Mormorò il demone " Và da lui, se vuoi. Noi due avremo modo di chiarire tutto più avanti. Non me ne volere, sono convinto che prima o poi accetterai questa realtà..."
Xellos sparì, e il sole tornò a illuminare il viso di Lina, i suoi occhi sgranati. Ma la luce dentro,quella era persa per sempre.

Xellos mentiva. Era un demone imbroglione.

Lina corse a perdifiato, giù per le scale della locanda.

Era un maledetto bugiardo. Solo un maledetto bugiardo.

Corse sotto al sole, per il sentiero di campagna.

Perchè Gourry stava bene.

Le mancava il fiato, davanti a lei le spighe di grano ondeggiavano impercettibilmente, mosse da una brezza leggera.

Lui era solo uscito a fare due passi...per chiarirsi le idee, per il caldo...per qualsiasi maledetto motivo, che nulla avesse a che fare con la spada e il demone. E adesso stava bene, si era solo appisolato con la schiena appoggiata al tronco di qualche albero, godendosi il fresco della mattina sotto le fronde ombrose, quel tonto.
Gli si sarebbe avvicinata in silenzio, tirandogli un buffetto affettuoso sulla fronte. E lui avrebbe aperto gli occhi stupito, ma poi, i suoi occhi avrebbero riso, avrebbero riso di quella luce speciale che era solo sua. E avrebbero riso ancora.

Le sue mani candide si tinsero di rosso, quando lo strinse forte a sè.

Era questo che si provava, davanti all'infrangersi di tutti i sogni e le speranze?
Era questo che si provava, davanti alla morte della persona che più aveva amato nella vita?
Era qualcosa di atroce.
Non c'erano spiragli, per sfuggire all'annientamento.

Eppure il suo viso era ancora lì, davanti a lei. Come poteva credere, che non avrebbe più guardato in quegli occhi sinceri e trasparenti?
Piangere, non sarebbe bastato.
Vendicarsi, non sarebbe servito.

Sedeva silenziosa tra le spighe dorate.
Era l'immobile ballerina di un carillon che non avrebbe più suonato.
Sedeva lì ormai da due giorni, senza toccare cibo, senza la minima intenzione di muovere un muscolo.
Non ne aveva la forza.
Faceva tutto troppo male. Solo il lieve ondeggiare del grano intorno a lei poteva lenire quello smarrimento.
Le ricordava il vento che scompigliava i lunghi capelli dorati di Gourry.
Gourry era quel campo di grano.
E lei da lì non si sarebbe mossa.


Un fruscìo sommesso alle spalle, e la maga non fu più sola nella campagna assolata.
Il mazoku le si fermò a qualche passo di distanza, osservandola.
Sapeva che Lina era al corrente che lui le fosse alle spalle, e voleva che fosse lei la prima ad aprire le danze.
Non un movimento.
Xellos sospirò. Di tutte le reazioni che aveva sperato di risvegliare nella grande Lina Inverse, sottraendogli quanto aveva di più caro, quella era l'unica che non aveva calcolato.
Aveva pensato che Lina non avrebbe avuto pietà. Che l'avrebbe cercato, per fargliela pagare.
Lui  VOLEVA questo. Voleva che lei tirasse fuori la sua parte più disumana.
La disumana rabbia che solo l'aver perso l'unico filo che unisce la ragione all'agire, poteva scatenare.
Invece si trovava a fare i conti con un fiore appassito.
Non c'era più energia in quel piccolo corpo ripiegato, le sottili braccia strette intorno a se stessa, quasi a non volersi lasciare sola, per non perdersi totalmente nel dolore.
In fin dei conti, lui poteva approfittarsene di quella situazione: si nutriva di dolore. Ma non c'era soddisfazione.
Voleva provocare una qualsiasi reazione dalla maga. Doveva portare a termine la missione.
Alla fine si decise a parlare:
" Lina, guardami."
Non ottenne reazioni. Allora, in un secondo le fu dinnanzi, inginocchiandosi davanti a lei, e guardandola negli occhi.
E in quell'istante, provò qualcosa di sconosciuto. Una sensazione nuova, nuova e devastante.
Pietà.
Sconforto, davanti a quegli occhi che era abituato a vedere fieri e impavidi, sprezzanti.
Davanti a quegli occhi gonfi e vacui, che si trascinavano dietro un dolore cupo e senza più lacrime.

Solo due opzioni gli erano state date, dalla sua superiore.
Portare Lina Inverse dall'altra parte della barricata, quella dove stava anche lui, o eliminarla.
E dal momento che fondamentalmente, aveva sempre avuto una certa simpatia per quella rossa attaccabrighe, la prima opzione l'aveva in un certo modo allettato.
Sapeva però, che la maga non avrebbe mai accettato. Era troppo legata alla sua sciocca vita da mortale.
Bisognava dimostralre, che la vita era ingiusta e crudele...Ma forse questo Lina lo sapeva già? Quante volte aveva visto catastrofi e disastri? Quante volte il suo sangue era sgorgato da ferite che bruciavano anche l'anima?
E dov'era allora la forza di Lina Inverse di rialzarsi ogni volta, e sorridere?
Cos'era che le faceva tanto amare quella stupida vita?
Quando l'aveva scoperto, non l'aveva capito. Ma aveva comunque agito di conseguenza.
E per una volta, aveva fallito.
Lo capiva adesso.
Lina non avrebbe più combattuto. Lina non avrebbe più sorriso.
Lina era spezzata.
Era una bambola di porcellana, talmente perfetta da non sospettare quanto fosse fragile in realtà.
E lui l'aveva mandata in frantumi.

" Vattene, Xellos." Mormorò la maga. con voce rauca
" Lina, vieni con me...stare qui non serve a nulla. Detestami, per quello che ti ho fatto. Ma vieni via con me."
Il mazoku l'aveva afferrata per le spalle, scuotendola leggermente. La maga si scansò con uno strattone:
" Xellos, io ti odio già, quindi vattene, dimenticati il mio nome."
" Dici di odiarmi? E allora reagisci! Combatti...Combatti per quello che ti ho rubato!" Gridò rabbioso il demone " Vieni con me Lina, un giorno tutto questo non esisterà più, e tu...tu sarai per sempre."
Un amaro sorriso comparve sulle labbra della ragazza:
" Tu non ci arrivi proprio, eh? Io non sono già più niente. E non sarò per sempre, sarò solo una fiamma che si spegne, perchè è finito l'ossigeno. Quindi adesso vattene via, e lasciami sola."
Xellos si discostò leggermente da lei.
Erano due figure immobili, inginocchiate nell'eternità. Un'eternità che lui avrebbe voluto darle, ma che a lei importava poco più che niente.
Il mazoku le rivolse un ultimo, rassegnato sguardo. I suoi capelli ramati avevano preso ad ondeggiare mossi dal vento.
Era bellissima, immersa in tutto quell'oro. Era come se fosse stata ancora abbracciata all'uomo che tanto amava.
E adesso avrebbe dovuto eliminarla.
Ma come si poteva pensare di porre fine ad una creatura tanto perfetta?

Un triste sorriso illuminò il volto del demone.
Forse, non era vero che l'amore lui non sapesse cos'era.
Forse, si poteva ancora rimediare ai propri errori.

Non sarebbe stato lui a privare il mondo di Lina Inverse.
Le aveva tolto il sorriso, questo era vero. E non aveva avuto pietà per l'uomo che amava.
Ma un piccolo gesto d'amore, il primo, di tutta la sua vita di demone, lo poteva ancora fare.

Xellos lanciò un'ultima occhiata alla ragazza tra le spighe di grano, era giusto così.
Le avrebbe donato l'eternità che si meritava, insieme all'uomo che amava.
L'avrebbe resa qualcosa di unico, qualcosa che il mondo ancora non conosceva, ma che non avrebbe potuto non amare.
Sollevò lentamente il magico bastone, e una luce argentata ne scaturì, illuminando ogni cosa attorno a loro.
Davanti ai suoi occhi, Lina si dissolse sfumando, mentre il grano dorato andava riempiendosi di piccoli sbuffi cremisi.
Erano impertinenti, vivaci, spavaldi. Proprio come lei.
Erano indomiti, eppure fragili.
Erano delicati e semplici, ma infinitamente ammaliatori.
Apparentemente innocui, ma pericolosi, una vera e propria droga.
Papaveri.
Papaveri abbracciati alle spighe dorate. Il rosso e l'oro, così com'erano stati sparpagliati tra le lenzuola, i capelli di due persone che si erano amate, come lui non avrebbe mai capito.

Il mazoku si sollevò in aria, svettando su quel campo di vivaci colori.
Aveva fatto di Lina un fiore, perchè il mondo non dimenticasse.
Aveva fatto di Lina un fiore, per esaudire la sua unica richiesta; non abbandonare mai le spighe dorate che tanto amava, perchè le ricordavano i lunghi capelli del suo grande amore.
Ogni anno, tutti gli anni, da lì all'eternità...non ci sarebbe stato un campo di grano, senza il timido rossore di un delicato e impertinente papavero.
Questo era stato il suo gesto d'amore, per lei.


  
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