06/01/2013
2 recensioniQuella dolce voce rimbombava ancora nella mia mente, ero determinata a scoprire a chi appartenesse ma con la mia cecità dubito che ci sarei riuscita o forse semplicemente avevo bisogno di qualcuno.
I miei pensieri mi fecero restare per molto tempo sveglia ,non so ben dire per quanto tempo ma di sicuro per molto.
Finalmente le palpebre si chiusero per la stanchezza e iniziai a ronfare come il mio solito.
Durante la notte sognai ancora quella voce e mi vennero i brividi.
Come poteva una voce causarmi tutto questo? Sarebbe mai diventata un’ossessione? Mi sembrava del tutto strano tutto ciò.
Mi svegliai decisamente pimpante,mi diresse in bagno e mi lavai la faccia per bene.
Scesi le scale lentamente cercando di non cadere e non rotolare giù come una palla da calcio.
“Buongiorno piccola” disse mia madre abbracciandomi e baciandomi la fronte.
“Buongiorno mamma,buongiorno papà e buongiorno Jake” sorrisi nella loro direzione o per lo meno speravo fosse cosi.
“Giorno sorellina” rispose Jake.
Come sempre mio fratello mi aiutò a sedermi facendo in modo di non farmi cadere come era gia’ successo una volta.
Ormai ero del tutto abituata alla mia ciecita’ non era una cosa bella ma cosa potevo farci?Ero nata cosi e beh lo dovevo semplicemente accettare,prego sempre Dio che un giorno mi regali la vista e che io possa vedere le meraviglie della natura e il mondo intero.
Il mio sogno nel cassetto è di viaggiare ,ma come potrei mai farlo se non posso sfruttare questi occhi?Mi limito solo ad ascoltare i racconti di papà e a immaginarli con la mia fantasia,è tutto ciò che mi resta.
Ritornando alla mia vita attuale,feci colazione con la mia famiglia ridendo ad ogni battuta di Jake anche se decisamente stupide.
Come il mio solito andai a fare una passeggiata per respirare un po’ d’aria anche se inquinata ma quelli sono dettagli.
Presi l’occorrente e uscii,mia mamma come sempre mi ripete’ le solite cose “Stai attenta,non parlare con gli sconosciuti,se hai bisogno chiamami” uhm come potevo chiamare se non vedevo i numeri?Forse questo non se l’era mai chiesto mia mamma,faceva decisamente ridere tutto questo ma era anche normale che mia mamma si preoccupasse cosi tanto per me.
Iniziai la mia passeggiata ,camminavo sempre molto lentamente cercando di orientarmi con i suoni ,non era certo facile visto che i suoni non erano quasi sempre gli stessi.
Sentii in lontananza delle voci…uhm maschili, penso ragazzi della mia età,magari potrei chiedere informazioni a loro per sapere dove mi trovo.
“Ciao ragazzi scusate il disturbo sapete dirmi dove mi trovo” non ero sicura di essere totalmente vicino a loro e di essere difronte a loro ma pregavo perche’ fosse cosi.
“Hei ti sei persa forse?” mi chiese uno dei ragazzi ridacchiando.
“Io ehm credo di si volevo solamente sapere dove sono non volevo certo disturbarvi” dissi mortificata.
“Ma no piccolina non ti devi preoccupare” disse un altro ragazzo.
“Beh allora potresti dove sono” dissi gentilmente con un tremolio nella voce.
“Ma non ti devi preoccupare bambola noi aiutiamo sempre le donzelle che hanno bisogno” rise quasi maleficamente.
Non ero del tutto rilassata quanti erano?Tre?Quattro?O forse di più? E poi perche’ non volevano dirmi dove mi trovavo? Era una semplicissima domanda non credo di aver detto qualcosa di cosi complicato o forse ho parlato in un’altra lingua e vengo dallo spazio?
“Ragazzi non mi presentate la vostra amica?” chiese una voce estranea, mai sentita.
“Oh Justin lei e’.. aspetta come ti chiami?” disse uno dei ragazzi.
“Io ehm sono Ayline” dissi terrorizata.
“Ma che bel nome che hai” disse Justin.
“Ehm grazie beh ora che ci siamo presentati potresti dirmi dove mi trovo?”
“Perche’ tutta questa fretta?Forse non ti stiamo simpatici?” chiese minaccioso Justin.
“Oh no siete davvero molto simpatici ma io ho fretta” mentì,non mi stavano per niente simpatici se solo avessi avuto la vista di sicuro avrei dato un calcio li sotto a tutti quanti scappando come una furia, ma purtroppo tutto questo non mi ero proprio possibile.
“Ha fretta la ragazza,povera piccola.Non ci vedi e?Peccato non puoi ammirare la mia bellezza”
“Quanto mi dispiace di sicuro sarai bellissimo ,ma davvero io ho fretta” dissi più tranquillamente che riuscissi.
Sentii tanti passi e capii che si stavano allontanando da me,e ora cosa potevo fare?Ero nel panico non sapevo dov’ ero e non potevo nemmeno sapere se c’era qualcun altro nelle vicinanze.
Cercai di concentrarmi il più possibile per capire tramite i suoni dove mi trovavo ma era tutto inutile molto probabilmente non ero mai stata li.
Iniziai a piangere,ero nel panico avevo paura di non riuscire più a trovare la strada di casa.
“Hei tutto apposto?” mi chiese qualcuno.
“Io ehm non so dove mi trovo la prego mi aiuti” dissi singhiozzando.
Mi accarezzò la guancia asciugandomi le lacrime “Piccola non ti preoccupare ti aiuto io”
“Oh grazie al cielo,la ringrazio”
“Non darmi del lei ma dammi del tuo,piacere Niall”
“Ayline”
“Beh allora dove abiti?”
“Abito vicino alla chiesa”
“Uhm in quella grande villa bianca?”
“Si esatto”
Mi prese per il braccio e mi accompagno’,quando arrivai a casa fui letteralmente sollevata,il pericolo lo avevo scampato.
Ringraziai quel ragazzo e mi diressi in camera mia,dopo quello che mi era successo la voglia di uscire mi era del tutto passata, la paura aveva avuto il sopravvento su tutto il resto.
_______________________________________________________________________________________________
Recensite?
spero che vi sia piaciuto il secondo capitolo,Ayline fa una nuova conoscenza anzi direi due Niall e Justin.