< E’ davvero troppo adesso… > pensò fra se e se Kankuro, dopo aver subito l’ennesima minaccia di morte che suo fratello gli elargiva con tanta facilità; si incamminò per i lunghi corridoi della loro abitazione, rimuginando sull’accaduto < …e poi sempre e solo con me, mai che dicesse qualcosa a Temari,accidenti > formulando pensieri di questo tipo il giovane ninja diventava sempre più arrabbiato, e cresceva man mano in lui il desiderio di vendetta verso Gaara e quei suoi modi irritanti; ma Kankuro sapeva , e lo sapeva bene anche suo fratello, che tra di loro non c’era competizione, il rosso era troppo superiore al marionettista, altra cosa che lo faceva imbestialire. < Eppure, ci deve essere un modo per dargli una lezione, infondo io mi alleno dalla mattina alla sera mentre quel bastardo è aiutato costantemente dalla sabbia, e vince senza muovere un muscolo… >. Erano passate ormai un paio di ore, e nella mente di Kankuro iniziava a delinearsi un abbozzo di idea, un piano, per sconfiggere Gaara; così corse nel suo laboratorio, dove si dedicava alla messa a punto delle sue marionette e seguendo quell’illuminazione che aveva avuto iniziò a preparare delle bombe di gas velenoso e le sostituì ai kunai con cui di solito era armato Karasu, < Gaara può anche parare tutti i miei attacchi con la sua dannata sabbia> pensò < ma il veleno di questo gas lo colpirà ugualmente, passando attraverso la sua armatura.. > L’idea in effetti sembrava buona, e man mano che completava il lavoro, Kankuro se ne convinceva sempre di più, tanto che alla fine del lavoro, un grande sorriso maligno aleggiava sul suo volto. Ora che la sua marionetta era pronto, non doveva fare altro che aspettare il prossimo insulto del fratello, e a quel punto, con la massima determinazione di cui era capace, dire al fratello quello che pensava, e sfidarlo; già, facile a dirsi, ma non a farsi, infatti nonostante tutto, Kankuro non trovava il coraggio di alzare le mani su suo fratello, lo aveva visto uccidere con una semplicità che gli raggelava il sangue, e inoltre sempre nuovi tormenti si aggiungevano: iniziò ad avere paura che i meccanismi di Karasu non avrebbero funzionato bene, che Gaara sarebbe riuscito a non respirare il veleno, e magari che in preda alla rabbia lo avesse ucciso…Ma la titubanza di Kankuro sparì in una frazione di secondo, quando Gaara, per l’ennesima volta, lo trattò male, facendogli fare la figura dell’incapace, davanti ad alcuni Ninja del villaggio della foglia, venuti in qualità di ambasciatori e che dovevano parlare con suo fratello. La cosa successe piuttosto velocemente, e se si fosse fermato a ragionare, forse il giovane ninja dal volto dipinto non avrebbe agito così frettolosamente; tutto iniziò a causa di Gaara, che lo presentò agli ospiti come “ quell’incapace di mio fratello,il ninja più inetto del villaggio della sabbia ”; a quelle parole Kankuro non ragionò più e non appena il fratello uscì dalla sala delle riunioni gli gridò contro e velocemente attaccò a Karasu i fili di chakra. Per vincere, l’unica possibilità era quella di attaccare molto velocemente, impedendo a suo fratello di reagire, così in una rapida sequenza di istanti, Kankuro scagliò avanti Karasu, facendolo girare vorticosamente su se stesso, e stava proprio per lanciare le bombe di gas, quando vide una grossa ondata di sabbia che lo sollevava e lo scagliava con violenza sulla parete del grande corridoio dove si trovavano. < Che cosa stai cercando di fare,stupido? > la voce di Gaara fece per un attimo gelare il sangue nelle vene al giovane ninja, ma era risoluto a dare una lezione al fratello, e non si sarebbe fermato; così aggrottando il volto in un’espressione di sforzo, riuscì a rialzarsi con un balzo e a riprendere il controllo di Karasu. Questa volta agì diversamente, e mentre scagliava avanti la marionetta, iniziò a corre a zig zag intorno a Gaara,per rendergli difficile colpirlo, ma nonostante questo, il rosso controllore della sabbia riuscì in breve ad afferrare la gamba destra di Kankuro, facendolo inciampare, e per un istante, la barriera di sabbia si abbassò, lasciandolo scoperto dalla vita in su. < E’ il momento! Ora o mai più > pensò velocemente il marionettista e rimanendo steso al suolo dove era inciampato, con dei veloci movimenti della mano, fece lanciare a Karasu un paio delle bombe che aveva preparato. Con sua somma meraviglia vide le sue bombe colpire in pieno il fratello, e la nube tossica violacea che esse contenevano, propagarsi intorno a Gaara; < E’ fatta! > disse tra se e se raggiante, ora non sarebbe stato più considerato una nullità, essendo riuscito a battere un ninja che tutti temevano e consideravano invincibile, ma la sua felicità durò ben poco, giusto l’attimo che gli servì per accorgersi che quello che aveva colpito non era suo fratello, ma una sua copia fatta di sabbia…< Stupido di un Kankuro, che cosa pensavi di fare? Di battermi? > la voce proveniva dalle sue spalle, velocemente si voltò e vide Gaara in piedi, senza il minimo graffio che rapidamente lo prese per il colletto e lo scagliò di nuova a terra, scagliando contro di lui un mare di sabbia < Che cosa pensavi di dimostrami? Tu non sarai mai al mio livello > quelle parole ferirono Kankuro come non mai, e al dolore si aggiunse una nuova spinta di rabbia, in un attimo pensò a come uscire da quella situazione, ma un secondo dopo la sabbia gli era sopra, lo avvolgeva completamente fin sopra la testa, rendendogli impossibile respirare < Mi hai davvero stufato fratellone…penso che questa sia la fine dei tuoi patetici tentativi…prima di liberarti e permettere ai medici di guarirti, credo che ti farò provare un po’ di dolore… > Gaara sogghignava perfido, iniziò a stritolare lentamente il fratello con la sua sabbia, ma si stupì subito di non sentire provenire urla e lamenti da sotto la sabbia, così velocemente fece tornare la sabbia dentro la giara, immaginando di aver tirato troppo la corda e di aver ferito troppo gravemente il fratello, o di averlo addirittura ucciso, si, forse era anche preoccupato di averlo ucciso, non era nei suoi piani, nonostante tutto. Ma la visione che gli si aprì davanti lo lasciò senza parole, con gli occhi sgranati: sotto la sabbia, disteso in terra con gli arti spezzati, giaceva Karasu, con la sua smorfia inquietante < Ma…cosa…? > In un attimo realizzò ma era troppo tardi, mentre stava per voltarsi, senti qualcosa colpire da dietro la sua barriera di sabbia…e vide un fumo denso e viola spandersi tutto intorno, seguì un altro botto, e altro gas, e poi un’altra volta ancora. Tra bombe, tre quantità di gas velenoso lo avevano colpito, Gaara iniziò a sentirsi, strano, gli girò la testa…mentre cadeva al suolo un unico pensiero gli balenò in mente < battuto da quell’incapace…non…ci…credo… >. Si risvegliò alcune ore dopo, nella sala medica;accanto aveva Temari, e alcuni medici. Lo sguardo del rosso si posò su quelli della sorella che pacatamente iniziò a parlare < Kankuro mi ha detto tutto. Appena sei svenuto ti ha portato qui’, voleva solo darti una lezione, non ha mai pensato di ucciderti…In ogni caso Gaara, te la sei cercata > Mentre finiva di dire queste parole, sulla soglia apparve Kankuro,con il volto duro, fissò prima la sorella, poi il fratello < Allora Gaara…ehm..come stai? > chiese un po’ tremante, ora che temeva una vendetta fraterna; Gaara si alzò dal letto e si avvicinò al marionettista,che iniziava a tremare < Non hai dimostrato nulla, stupido > disse ma mentre gli passava accanto per uscire dalla porta, gli battè una mano sulla spalla, si voltò un attimo verso di lui e gli lanciò un’occhiata un po’meno terrificante del solito, per poi uscire e tornare ai suoi affari.